Edizioni Efesto: Biblioteca Montecristo
I giganti della montagna
Luigi Pirandello
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Efesto
anno edizione: 2025
pagine: 106
Ultima opera e incompiuta, terzo pannello del trittico sul mito, estremo esempio di teatro epico-collettivo: "I giganti della montagna" costituisce – in uno – il testamento artistico e politico di Pirandello. In esso possiamo infatti assistere a quello scontro decisivo che, dal libro VII di Repubblica infino a oggi, contrappone artisti o letterati o filosofi («la loro ridicola epopea dell’azione», com’ebbe a dire uno che di quella epopea rimase vittima, dopo essere stato carnefice) al volgo, al popolo – fantasmatiche figure – e a coloro che li manovrano. Da un canto ci sono Cotrone e gli Scalognati (il retrait du politique) più la compagnia della Contessa (la suddetta epopea che continua); dall’altro, il popolo e i Giganti (il loro impero della forza, il loro pachidermico trapestio). Tra i primi e i secondi – che nella Storia puntualmente si ripresentano – mai è corso buon sangue. O meglio: il problema è proprio questo: che, di tra loro, il sangue continua a correre – a scorrere. Con uno scritto di Alberto Savinio
Esame di coscienza di un letterato
Renato Serra
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Efesto
anno edizione: 2025
pagine: 96
Testimonianza dei dubbi, delle speranze, dei timori che si agitano nell’animo di Serra, Esame di coscienza di un letterato è anche racconto del profondo travaglio di tutta un’epoca: in queste pagine pulsa la storia della prima generazione moderna che affronta il dramma – forse non ancora concluso – dell’Europa, nel momento decisivo in cui essa s’incammina verso ciò che gli storici, oggi, chiamano la Guerra dei Trent’anni del secolo scorso. Renato Serra procede implacabile a demistificare qualsiasi interpretazione razionale della storia o mitologia giustificatrice della guerra, mettendone in rilievo il non senso e l’assurdità, il movimento cieco e senza scopo, il carico di dolore inspiegabile e irriducibile che accomuna vincitori e vinti. Tornare a leggere questo limpido, appassionato testo significa tornare a uno snodo cruciale di quel viluppo di cause ed effetti che ci hanno condotto fin qui, ai bordi della notte.
Pan
Knut Hamsun
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Efesto
anno edizione: 2024
pagine: 184
Thomas Mann ebbe a definirlo il più grande dei viventi, sostenendo né Dostoevskij né Nietzsche avessero lasciato nella terra loro un discepolo di tale rango. Viceversa Gottfried Benn confessava, nella propria autobiografia, come Pan, Misteri, Fame dovessero profondamente scuotere la sua generazione. Knut Hamsun – di lui stiamo parlando – è infatti il poeta (alienato, dilacerato) di quello che con Alfred Kubin potremmo chiamare: Paese del Sogno. Paese che in Pan – trasfigurito da uno spinto, panico lirismo – si riflette nel boreale riverbero dell’estate del Nord, sotto al cui invetriato cielo si consumano amori a contrasto, incomponibili rapporti umani, assenti ma anelate armonie naturali: insomma – non ostante, o a punto in ragione del romantico titanismo di Hamsun – l’atona, impalpabile crudeltà del cosmo.
Il barone di Nicastro
Ippolito Nievo
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Efesto
anno edizione: 2024
pagine: 164
Conte philosophique dal ritmo incalzante, un po’ à la Candide ma anche autonomo rispetto all’esempio volterriano, le avventure del barone di Nicastro sono state scritte nel momento della massima maturità della penna di Nievo, vicinissimo alle Confessioni d’un italiano. Dopo essere vissuto fino ai quarant’anni chiuso nella sua biblioteca, il protagonista di questo romanzo ne esce per misurare con l’esperienza «il valore degli uomini e delle cose», alla ricerca della virtù e – perché dev’essere virtù «a cavallo d’un bel numero» – della sua rappresentazione numerica. Inizia così un rocambolesco viaggio nell’incubo del numero due, simbolo di divisione, di contraddizione, e perciò nemico della virtù. Ciò che Nicastro troverà nel suo peregrinare sarà però sempre l’ubiquità del due, fonte di ogni sciagura umana. Non gli resterà alla fine che ricondursi nel suo castello, provato nello spirito e nel corpo. A proprie spese aveva visto confermato un vecchio presentimento, cui non saranno estranee la cultura risorgimentale e l’intraprendenza politica – ma quanto piena di malinconie – dello stesso Nievo: «temo assai,» si era confessato in un minuto di scoramento, «che vi sieno due vite; l’una piena di ragioni e di sogni che si pensa nelle biblioteche, l’altra ispida di contraddizioni e di verità, che si agita pazzamente nel mondo».
Lumi sui sacrifici
Joseph de Maistre
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Efesto
anno edizione: 2024
pagine: 100
Nessuno meglio di Joseph de Maistre ha riconosciuto, d’amblée e malgré soi, il potenziale suicidario inerente alle dottrine dell’Illuminismo. E in fatto la sua politische Theologie, cupamente splendida, foscamente risonante, corre sotterranea ai secoli. Nelle Serate di San Pietroburgo, altronde, Maistre lo dice a chiare lettere: per lui, l’universo è immenso altare sacrificale. Al punto che non sorprende vi abbia dedicato – al sacrificio s’intende – un intero trattato. Lumi sui sacrifici: ovviamente la luce da tale testo irradiata è al contempo la più buia delle notti. «Questo libro è scritto davvero alla fine della storia», ha detto una volta Jean Louis Schefer. Ma la fine della storia – la sua scena sanguinaria – noi la esperiamo ogni giorno. Dal 1789, Maistre, sapidamente assiso sulla sua terrazza pietroburghese, rischiarata da una notte bianca e insonne, apocalittica e spettrale, interminabile e accecante – non smette di interpellarci. Sì che una cosa è certa: il tribunale ch’egli (il nostro più caro nemico) presiede, non è ancora stato tolto.
Zadig ovvero il destino
Voltaire
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Efesto
anno edizione: 2024
pagine: 164
Zadig è il primo eroe romanzesco di Voltaire, la prima cometa nel buio cielo dell’Europa ancien régime. Cometa che si palesa per come conte philosophique o, giusta il sottotitolo di Micromega, «storia filosofica»: insieme divertimento e opera polemica. L’ambientazione è certamente un onirico e non datato Oriente; ma ogni qual volta si dice Babilonia (la città torno torno cui vorticano le vicende di Zadig) s’intende per vero Parigi. Questa la prima lezione che Voltaire raccoglierà dalle Lettere persiane di Montesquieu. Ma ecco tosto la seconda: il viaggio (per avida curiosità o necessità ineluttabile) come strumento di conoscenza e moltiplicazione delle esperienze; come trampolino per osservazioni etnologiche, discussioni filosofiche. Viaggiando – realmente o intorno alla propria camera – il sicuro diventa incerto, le preclusioni decadono, gli orizzonti si slargano, la duttilità del giudizio e della riflessione s’affina, fino a speronare il dogmatismo con una (col senno del poi, ambigua) «religione dello scettico». Con un saggio di Riccardo Campi.
Maupassant e «L'altro»
Alberto Savinio
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Efesto
anno edizione: 2024
pagine: 110
Maupassant e “l’Altro” è forse il testo più felice e inclassificabile di Savinio. Al contempo saggio, divagazione, rêverie, frammento autobiografico, lo vediamo sciogliersi a ogni piè sospinto in irriverenze e acutezze affilatissime, come di belcantistico tenore.
Poesie del disamore e altre poesie disperse
Cesare Pavese
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Efesto
anno edizione: 2024
pagine: 100
Nella poesia di Pavese – siccome in ogni grande poesia – ricognizione del mondo oggettivo, e cioè, nella fattispecie pavesiana, Santo Stefano Belbo e Torino, campagna e città, ed estrinsecarsi di autobiografia interiore.
All'insegna «Del buon corsiero»
Silvio D'Arzo
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Efesto
anno edizione: 2025
pagine: 122
Silvio D’Arzo – al secolo, Ezio Comparoni – aveva una ossessione: quella di sparire. Onde gli innumeri pseudonimi, quasi il suo essere celasse un infermabile segreto. Un nulla, un silenzio. I quali appieno si soffondono per la locanda del Buon Corsiero, nonché per le righe interìte di cotesta sua sotie zeppa di settecenteschi tricorni, un tanto alla Stevenson. Ma se pure è vero che l’attitudine di D’Arzo si compendia in svelte, inarcate movenze e s’intesse a uno stile «che non potrebbe essere più letterario» (E. Turolla), sostenutissimo e verticale, sta epperò il fatto ch’egli è al contempo capace di increspature od indocilità. Di «silenziose eversioni dell’Arcadia» (M. Raffaeli). E a punto il Funambolo – il perturbante, fosforico ocello che macula e traversa (infondendole tremito) la vicenda del Buon Corsiero – di quelle silenziose eversioni è araldo. Indescrivibile come Mr. Hyde, spettrale come il Master di Ballentrae, rappresenta il nucleo oscuro di Silvio (o sia Ezio). Nucleo che, proprio restando nell’ombra, contagia al suo apparire – catturandoci in un’intima lontananza.