Edizioni ETS: Mod
Letteratura-mondo italiana
Rosanna Morace
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2012
pagine: 244
"Scrivere in una lingua straniera è un atto pagano perché, se la lingua madre protegge, la lingua straniera dissacra e libera" (Tahar Lamri). Quest'atto dissacratorio e, per certi aspetti, eretico - tanto nei confronti della lingua natia quanto di quella d'adozione - è l'aspetto fondamentale e distintivo della "letteratura-mondo italiana": la letteratura che autori di diversa madrelingua creano in italiano. Ma quali trasformazioni attua questa migrazione linguistica e culturale? Attraverso quali modalità essa agisce sulla nostra tradizione letteraria e sul nostro immaginario, modificandoli dall'interno? Quali sono gli esiti espressivi e le innovazioni linguistiche che questa ibridazione produce? Lo studio risponde a tali quesiti, analizzando per la prima volta la narrativa degli autori-mondo con approccio stilistico e valorizzando la qualità letteraria dei testi, per inscrivere a pieno titolo la letteratura-mondo nella letteratura italiana tout-court.
Appartenenze letterarie. Patrie, croci e livree degli scrittori
Nicola Merola
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2011
pagine: 264
"Appartenenze letterarie" raccoglie in un disegno di senso compiuto i momenti di una ricerca protrattasi nel tempo sui rapporti speciali che alcuni scrittori italiani degli ultimi secoli, da Belli a Alvaro, da D'Annunzio a Pasolini, da Di Giacomo a Pierro, hanno intrattenuto con le proprie piccole patrie (la regione, la città, il villaggio) o con alcuni ideali sentiti come identitari (la classicità, la poesia, la critica), riconducendoli a una lingua o a uno stile. Su questo paradigma, l'autore ha declinato consapevolmente le proprie generalità, a Roma e alla poesia assegnando i posti d'onore dell'apertura e della chiusura, con il calabrese Padula e il lucano Pierro documentando esperienze fondamentali di studio e di vita, di una difesa dell'indulgenza servendosi per smascherare le ipocrisie di ogni integralismo critico e il cinismo dei relativisti.
Tra il «quid» e il «quod». Metamorfosi narrative di Carlo Emilio Gadda
Ida De Michelis
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2009
pagine: 140
Il libro vuole presentarsi come occasione di analisi della produzione narrativa breve di Carlo Emilio Gadda, talvolta messa in ombra, anche a livello critico, dall'interesse per i due grandi romanzi Quer Pasticciaccio brutto de via Merulana e La cognizione del dolore. Uno studio storico di contestualizzazione critica e formale dell'opera del Gran Lombardo si accompagna all'analisi testuale ravvicinata delle sue raccolte narrative, proponendo una canonizzazione teoricamente motivata del racconto gaddiano da porsi in continuità creativa con il resto della sua produzione romanzesca, da una parte, e saggistica, dall'altra, ma sempre conservando una netta e marcata distinzione formale.
Gabriele D'Annunzio. Dal «Sogno d'un tramonto d'autunno» a «Parisina»
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2016
pagine: 258
Questo libro si articola in quattro parti: nella prima si analizzano, in forma di introduzione, la poesia e il romanzo; nella seconda, in sei capitoli, le opere teatrali in ordine cronologico di creazione letteraria. Le ultime due fanno riferimento a progetti, scritti giornalistici e vari, utili a comprendere il valore della musica e della musicalità della parola.
La carta del mondo. Italo Calvino nel Castello dei destini incrociati
Davide Savio
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2015
pagine: 280
Quando ebbe l'idea di scrivere Il castello dei destini incrociati, nel luglio del 1968, Italo Calvino aveva appena impresso una svolta alla propria carriera. Con il recente trasferimento nella Parigi di Raymond Queneau e dell'Oulipo, l'autore era approdato nei territori della letteratura combinatoria, confermando quel cambio di rotta in senso scientifico che fin dalle Cosmicomiche gli aveva alienato i favori di numerosi intellettuali, legati a un'idea tradizionale di engagement. Con il presente saggio, Davide Savio ricompone la frattura che sembra intercorrere tra il primo e il secondo Calvino, riconducendo Il castello entro la ragnatela di iniziative che lo scrittore era impegnato a tessere tra la fine degli anni Sessanta e l'inizio dei Settanta: dalla stesura delle Città invisibili alle discussioni intorno alla progettata rivista "Alì Babà", dall'approfondimento dell'utopista Charles Fourier alla traduzione dei Fiori blu di Queneau. Collocato in una fase di ripensamento dei valori e delle prospettive, Il castello si dimostra una tappa nevralgica della riflessione calviniana sulla convivenza, nonché sul ruolo che all'intellettuale, nel pieno della modernità, è ancora concesso di recitare. Viene così rinnovata quella sfida al labirinto che, lanciata dalle colonne del "menabò", aveva trasformato Calvino nel cartografo di un mondo in apparenza refrattario all'ordine e alla ragione, eppure ancora capace di condensarsi in figure, immagini ed emblemi di respiro universale.
Memoria della modernità. Archivi ideali e archivi reali. Volume 1
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2013
Un'indagine a più voci su materiali d'archivio di ogni tipo: carte, lettere, inediti, bozze, articoli giornalistici e di periodici, fotografie ecc., ma anche scritti editi ma rari, prime edizioni di opere perfettibili, archivi storici, fotografici cinematografici, televisivi, digitali ecc. Riflessioni su archivi e biblioteche ideali ma anche su tutti i luoghi, sia pure virtuali, ove si depositi quanto del patrimonio della modernità letteraria o più latamente culturale italiana sia memorabile nonché sulle opere che di quel patrimonio siano testimoni, custodi e interpreti.
Memoria della modernità. Archivi ideali e archivi reali
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2013
Un'indagine a più voci su materiali d'archivio di ogni tipo: carte, lettere, inediti, bozze, articoli giornalistici e di periodici, fotografie ecc., ma anche scritti editi ma rari, prime edizioni di opere perfettibili, archivi storici, fotografici cinematografici, televisivi, digitali ecc. Riflessioni su archivi e biblioteche ideali ma anche su tutti i luoghi, sia pure virtuali, ove si depositi quanto del patrimonio della modernità letteraria o più latamente culturale italiana sia memorabile nonché sulle opere che di quel patrimonio siano testimoni, custodi e interpreti.
Il Novecento a scuola
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2011
pagine: 200
I margini del sogno. La poesia di Lorenzo Calogero
Caterina Verbaro
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2011
Per il suo estremismo linguistico e concettuale, per la sua valenza di desolata testimonianza esistenziale, per la sua rarefatta e sofferta marginalità, la poesia di Lorenzo Calogero rappresenta l'esperienza poetica più radicale e sconosciuta del Novecento letterario italiano. Dopo il clamore del "caso Calogero" suscitato negli anni Sessanta dalla pubblicazione postuma delle sue Opere poetiche, e dopo diverse e sempre episodiche fasi di attenzione critica nel corso degli ultimi quarant'anni (dall'ammirato omaggio di Montale negli anni Sessanta fino all'adozione di Amelia Rosselli negli anni Ottanta), i saggi che compongono questo libro rappresentano l'indagine più compiuta di una vasta e misteriosa esperienza poetica che attraversa come un'insanabile contraddizione gli anni cruciali della poesia italiana del Novecento. La disamina della poetica calogeriana, particolarmente attenta al meccanismo espressivo fondato sull'analogia fonica, ne segue lo sviluppo nel corso degli anni Cinquanta, ma questo fino ai Quaderni di Villa Nuccia. A quest'ultima controversa opera è dedicata una verifica filologica sui manoscritti conservati presso l'Università della Calabria. A un secolo dalla nascita del poeta (1910) e a cinquant'anni dalla sua scomparsa (1961), questo libro ambisce perciò a rilanciare l'interesse critico e filologico per la poesia di Calogero e a contribuire alla rivalutazione di una voce poetica ingiustamente rimossa dal canone novecentesco.
Le ragioni di un pessimista. Mandeville nella cultura dei lumi
Riccardo Donati
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2011
pagine: 192
Il volume, frutto di una ricerca condotta presso il Collège de France, ripercorre la poliedrica opera del filosofo Bernard Mandeville (1670-1733), autore della celebre Favola delle api, con l'obiettivo di mettere in luce le interazioni tra contenuti filosofici, sociali e politici e forme letterarie scelte per veicolarli. Concentrandosi in particolare sul rapporto dell'autore con la grande tradizione della letteratura europea, dagli antichi a Cervantes, Machiavelli, Ariosto, Erasmo, Rabelais, fino a Bruno e La Fontaine, Donati analizza il pluriennale lavoro di revisione dei generi letterari - la favola e il dialogo filosofico in particolare - che Mandeville intraprese al fine di forgiare un agile e duttile strumento di indagine speculativa e persuasione logica. In questa prospettiva vengono passati al vaglio i dispositivi retorici e stilistici messi a punto dall'autore non solo nelle opere più propriamente letterarie, ma anche in quelle di taglio scientifico e nei pamphlet satirici: una chiave di lettura che consente un serrato confronto, sino a oggi sostanzialmente inesplorato, con le dinamiche più profonde dell'itinerario testuale del filosofo. Nel capitolo conclusivo Donati propone poi una nuova ipotesi interpretativa per uno dei punti più discussi della critica mandevilliana, ovvero il ruolo rivestito dalla dimensione religiosa nei rapporti di forza che regolano l'evolversi delle dinamiche sociali.
Lo scriba e l'oblio. Letteratura e storia: teoria e critica delle rappresentazioni nell'epoca borghese
Mario Domenichelli
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2011
pagine: 338
«Lo scriba e l'oblio interroga il destino della letteratura, il suo incessante dialogo con le forme della realtà e con la loro evanescenza, con il tempo che essa si lascia alle spalle e con quello verso cui essa si affaccia senza poterlo afferrare; e interrogando il destino della letteratura pone domande essenziali sui modi in cui essa si fa carico della memoria, sulle varie strategie che mette in atto per dare corpo a forme di esistenza che si dissolvono, sulla sua sfida all'inevitabile oblio, e sul legame necessario che comunque essa istituisce con l'oblio. Seguendo in una solida prospettiva ermeneutica i più vari sviluppi della riflessione contemporanea, attraverso memoria e oblio Domenichelli chiama in causa altri cruciali nodi teorici, come la critica della rappresentazione e della narratività, l'interpretazione figurale, il rapporto tra costruzione dell'oggetto e costruzione del soggetto, il senso della fine, il conflitto tra modelli culturali, i caratteri del romanzo storico, le attuali prospettive della forma romanzesca. In un serrato dialogo con tanti testi capitali (Nietzsche e Benjamin, Dickens e Manzoni, Collodi e Conrad, Eliot e Virginia Woolf, Lukács e Foucault, Auerbach e Geertz, Gramsci e Said), Lo scriba e l'oblio è un libro "totale" sulla letteratura, sulla sua condizione attuale, su possibilità e compiti che le toccano ancora oggi.» (Giulio Ferroni).
Gianfranco Contini vent'anni dopo. Il romanista, il contemporaneista. Atti del Convegno internazionale di Arcavacata (Cosenza, 14-16 aprile 2020)
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2011
pagine: 242
A coronamento del convegno che si è tenuto all'università della Calabria a vent'anni dalla scomparsa di Gianfranco Contini (1912-1990), questo libro intende ricordare il talento, la passione e l'operosità del grande studioso, che nel suo celebrato magistero riuscì a conciliare felicemente competenze eminenti di filologo e critico letterario, ottenendo risultati memorabili sia come editore e commentatore dei poeti del Duecento, di Dante e di Petrarca, sia come interprete acutissimo e precoce dei maggiori scrittori del Novecento, da Ungaretti a Montale, a Gadda, senza trascurare i saggisti, da Croce a Longhi, a Debenedetti. Interrogarsi oggi su Contini, che con la sua indiscussa autorità contribuì in maniera decisiva all'avvento della grande stagione della critica e ha assistito solo all'inizio del suo declino, significa anche tornare a porre sul tappeto la questione del ruolo degli studi letterari nel nostro sistema formativo e nella cultura contemporanea.