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Edizioni Scientifiche Italiane: Diritto processuale civile

Contributo allo studio dei poteri «cognitivi» del giudice dell'esecuzione

Biagio Limongi

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Scientifiche Italiane

anno edizione: 2025

pagine: 480

Alla codificazione del 1940 è sottesa l'idea che il processo esecutivo sarebbe consistito nella mera successione di attività materiali e pratiche: il giudice dell'esecuzione avrebbe dovuto limitarsi ad attuare il comando consacrato nel titolo esecutivo, senza «conoscere» né «decidere». L'esperienza applicativa e il moto perenne delle riforme (ultimo atto i decreti legislativi 149/2022 e 164/2024) consegnano all'interprete e all'operatore odierno una realtà ben diversa. Concentrando l'attenzione sui poteri e sui provvedimenti del g.e., lo studio fa emergere il superamento della convinzione che sia davvero possibile sterilizzare l'attività esecutiva dalle esigenze cognitive, tanto relative al merito delle pretese, quanto alla validità degli atti processuali. L'indagine, focalizzandosi su alcuni degli istituti di maggiore interesse, nell'espropriazione e nell'esecuzione specifica, è condotta nel segno del dialogo tra riflessione teorica e (magmatica) giurisprudenza - l'esperienza pretoria della c.d. «chiusura anticipata» fungendo da punto privilegiato d'osservazione -, naturalmente prestando la dovuta attenzione al diritto positivo: tutti fattori, questi, dell'«evoluzione» a cui si è fatto cenno.
78,00 74,10

L'assistenza giudiziale ausiliaria all'arbitrato

Sibilla Alunni

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Scientifiche Italiane

anno edizione: 2025

pagine: 388

Il libro analizza una serie di strumenti, previsti dal codice di rito, volti a facilitare e rendere effettiva la scelta arbitrale nel rispetto delle peculiarità e delle finalità di questo metodo di risoluzione delle controversie, dove l'autonomia privata gioca il ruolo fondamentale. L'indagine si è svolta, quindi, attraverso lo studio delle norme concernenti il procedimento di nomina degli arbitri da parte del giudice statale, dove è evidente la tensione tra autonomia privata e volontà del legislatore di favorire la scelta privata nel rispetto dei principi generali dello Stato. In particolare, rilevante spazio è stato, riservato all'analisi dell'art. 810 c.p.c. che disciplina la procedura di nomina degli arbitri da parte del Presidente della Corte, variamente richiamata da altre norme quali gli artt. 809, 811, 813 ter, 815 c.p.c. Nell'ambito degli ausili sono stati inseriti anche la procedura di liquidazione dei compensi arbitrali ex art. 814 c.p.c., nonché la disciplina del cosiddetto aiuto alle indagini preliminari ex art. 816 ter c.p.c. Tutti gli istituti sopra citati sono stati poi declinati sia rispetto ad altre legislazioni straniere, sia rispetto alle diverse forme di arbitrato.
62,00 58,90

Contumacia e giudizio nel processo civile

Beatrice Zuffi

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Scientifiche Italiane

anno edizione: 2024

pagine: 468

Il volume tratta del fenomeno della contumacia nel processo civile, riflettendo in particolare su come il comportamento di radicale inattività della parte che non si costituisce in giudizio incida sulle modalità e sulle caratteristiche strutturali con cui si svolge l'accertamento giurisdizionale. La ricerca è condotta lungo tre direttrici, che ambiscono ad offrire al lettore un'attenta ricostruzione dell'evoluzione dell'istituto dal sistema del lege agere fino ai giorni nostri, uno studio ragionato dei modelli di regolamentazione dell'inerzia difensiva della parte sia nell'ottica del confronto comparatistico tra i principali sistemi giuridici moderni sia nella dimensione sovranazionale delle politiche di uniformazione normativa e dell'esecuzione delle decisioni straniere, oltre che un'analisi critica sulle disposizioni vigenti in particolare nell'ordinamento italiano. Le indagini condotte consentono all'A. di avanzare una proposta ricostruttiva che assegna alla contumacia una possibile valenza sul piano probatorio, quale contegno processuale di inattività che il giudice può valorizzare ai sensi dell'art. 116, primo comma, c.p.c., nonché di argomentare l'irragionevolezza dell'art. 115, primo comma, c.p.c. nella parte in cui esclude che la mancata contestazione specifica possa portare ad una relevatio ab onere probandi quando la parte non si presenta dinanzi al giudice. L'auspicio che viene espresso al riguardo è quindi che il legislatore modifichi l'attuale assetto normativo in modo da riconoscere nella contumacia un comportamento sul quale poter fondare un'assunzione di verità dei fatti allegati dalla controparte, ove sussistano indizi precisi, gravi e concordanti in tal senso e sempre salva la delibazione sulla concludenza della domanda giudiziale. In questa maniera il sistema processuale italiano ne guadagnerebbe in termini di coerenza ed efficienza, in linea con le soluzioni prevalenti a livello mondiale e con il senso complessivo ritraibile dalla lunga storia del processo eremodiciale, che è quello di trattare il contumace come la parte costituita, senz'altro non peggio, ma neppure meglio.
72,00 68,40

La tutela esecutiva dei diritti derivanti da rapporti di lavoro

Ruggero Siciliano

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Scientifiche Italiane

anno edizione: 2024

pagine: 420

Il volume propone una ricostruzione sistematica della disciplina dell'esecuzione delle obbligazioni (monetarie o di facere) derivanti dai rapporti di lavoro ed esamina in modo trasversale le norme del processo del lavoro, quelle del libro III del codice di rito e delle principali leggi speciali mettendo in luce le peculiarità della materia e i limiti incontrati dalla tutela esecutiva dei diritti dei lavoratori all'interno dell'ordinamento. L'indagine è orientata nella prospettiva della tutela differenziata, quale articolazione del principio di effettività della tutela giurisdizionale, e vuole valorizzare l'inscindibile legame tra esecuzione forzata e diritto sostanziale nel panorama delle garanzie costituzionali e comunitarie. Al contempo vengono individuati i limiti alla realizzazione coattiva dei diritti dei lavoratori e le deroghe alla responsabilità patrimoniale.
66,00 62,70

L'estromissione della parte nel processo di cognizione

Piergiuseppe Lai

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Scientifiche Italiane

anno edizione: 2024

pagine: 464

Il codice di procedura civile italiano, al pari di altre codificazioni europee, conosce e regola alcune situazioni processuali che consentono al giudice di ordinare l'estromissione di una parte dal giudizio. L'istituto che ne sancisce presupposti, modalità di attuazione ed effetti descrive una vicenda all'apparenza contrapposta all'intervento, fenomeno quest'ultimo che si verifica quando un soggetto (formalmente) estraneo al giudizio assume, durante il suo corso, la qualità di parte ora affiancandosi ora contrapponendosi alle parti originarie. Tuttavia, mentre l'ampliamento soggettivo del giudizio può vantare una disciplina articolata e una solida e copiosa elaborazione dottrinale, con riferimento all'estromissione il legislatore non ha inteso regolare il fenomeno secondo un modello unitario, attraverso norme generali, ma si è limitato a trattarlo incidentalmente nel corpo di singolari vicende processuali quali l'assunzione del processo ad opera del garante (art. 108 c.p.c.), la lite tra pretendenti (art. 109 c.p.c.) e l'intervento del successore a titolo particolare nel diritto controverso (art. 111 c.p.c.). Il volume, premessi alcuni cenni storici e comparatistici, affronta l'analisi delle singole fattispecie previste dal codice di rito, dal codice civile e dalle leggi speciali, dalla quale emergono gli elementi necessari per impostare una costruzione unitaria dell'istituto.
72,00 68,40

Il giudizio civile di rinvio dal giudice penale

Alessio Bonafine

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Scientifiche Italiane

anno edizione: 2024

pagine: 668

Dei numerosi punti di intersezione tra processo civile e penale, quello occasionato dal rinvio dell'azione civile al giudice civile quando non sia più attuale la regiudicanda penale costituisce certamente il più discusso. Non solo perché le sezioni civili e penali della Corte di Cassazione hanno a lungo battagliato sul modo di intendere il funzionamento di quello espressamente disciplinato dall'art. 622 c.p.p. per il caso dell'annullamento ai soli fini civili intervenuto in sede di legittimità, ma anche perché, più di recente, il d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150 (c.d. riforma Cartabia) ha dimostrato - incidendo sempre in materia di impugnazioni - di volere tracciare ancora più in profondità la strada della restituzione dell'azione civile alla sua sede naturale con le nuove disposizioni di cui agli artt. 573, comma 1-bis, e 578, comma 1-bis, c.p.p. In un tale contesto, in cui le norme tratteggiano un meccanismo che definiscono di «rinvio» al giudice civile, è stato naturale attingere alle disposizioni che regolano quello interno al processo civile oltre che agli studi compiuti su questo. Le dinamiche processuali dell'azione civile restituita, però, sono tali da non permettere una piana applicazione delle regole pensate per le vicende della domanda restitutoria/risarcitoria formulata ab origine nella sua sede. Sicché anche le disposizioni del codice di rito civile che disciplinano il rinvio interno al processo civile necessitano, alcune volte, di un adattamento e, altre, di un vero e proprio ripensamento. Il volume, quindi, si propone la costruzione di un modello di rinvio dell'azione civile dalla sede penale a quella civile che tenga conto dei presupposti in presenza dei quali esso può essere ordinato dal giudice penale e che, dopo averne definito la natura «prosecutoria» o «restitutoria» a seconda dei casi considerati, serva a delinearne, in ottica processuale, i principali momenti di sviluppo, dalla fase introduttiva a quella decisoria, passando attraverso quella istruttoria. Il tutto, con l'obiettivo di portare a sistema lo studio di un istituto che presenta indubbi profili di criticità.
104,00 98,80

Scritti sull'arbitrato

Antonio Briguglio

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Edizioni Scientifiche Italiane

anno edizione: 2024

pagine: 1688

I due volumi raccolgono, nella medesima forma grafica in cui essi sono stati pubblicati, tutti gli scritti (ad esclusione delle monografie e di alcuni contributi minimi) che nel corso di quasi quarant'anni l'Autore ha dedicato all'arbitrato. Ordinati per macro-argomenti in varie sezioni ed all'interno di esse in base a criteri concettuali e non necessariamente cronologici, la loro temporale successione consente di constatare più che soltanto il progredire del pensiero di uno studioso dell'arbitrato, l'evoluzione normativa, giurisprudenziale e culturale di una materia che proprio nei decenni occupati dalle riflessioni dell'Autore ha conosciuto particolare intensità.
290,00 275,50

La direzione del giudice e l'economia processuale

Federica Barbieri

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Scientifiche Italiane

anno edizione: 2024

pagine: 472

I poteri di direzione del giudice, tradizionalmente legati all'esigenza che il magistrato rivesta nel processo un ruolo attivo, vengono analizzati, all'interno del Volume, in rapporto alle pressanti (e quantomai attuali) richieste di efficienza della giustizia civile. Lo studio, che si propone di verificare come la direzione giudiziale possa soddisfare le esigenze di economia processuale, muove dall'idea di far luce sul significato concreto da attribuire alla disposizione di cui all'art. 175 c.p.c. e di (tentare di) risolvere le delicate questioni derivanti da un irrobustimento dei poteri del giudice, sia nella gestione puramente formale del procedimento, che in àmbito decisorio.
72,00 68,40

Il ruolo del giudice e degli avvocati nella gestione delle controversie civili

Roberta Tiscini

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Scientifiche Italiane

anno edizione: 2023

pagine: 252

Il volume trae spunto dalla recente riforma del d. lgs. 10 ottobre 2022 n. 149 (cd. riforma Cartabia), che interessa il processo civile, per riflettere sul ruolo del giudice e degli avvocati nella gestione delle controversie. Si affacciano, già da tempo, sulla scena giudiziaria nuovi modi di intendere entrambe le professionalità: da un lato, emerge l'idea che il conflitto possa essere gestito per via negoziale attraverso l'uso degli strumenti autonomi di componimento della lite (mediazione o negoziazione assistita), non meno che l'esercizio di funzioni conciliative da parte del giudice (conciliazione giudiziale). La negozialità si pone anche quale strumento per gestire il processo nella cd. giustizia contrattualizzata, in cui si immagina un accordo trilatero tra giudice ed avvocati per modificare le dinamiche del rito in contesti procedimentali fortemente strutturati, quale il giudizio ordinario impostato su preclusioni rigide. L'indagine si orienta poi sulle nuove dinamiche del rito ordinario, dalle modalità alternative di gestione dell'udienza, alla sua fase introduttiva (nell'alternanza tra le verifiche preliminari e lo scambio delle memorie integrative), alla relazione con il procedimento semplificato di cognizione, al giudizio di cassazione. L'ultima parte del lavoro è proiettata sul futuro, indagando il ruolo di giudice ed avvocati al cospetto dell'intelligenza artificiale, con particolare attenzione ai fenomeni, più pericolosi, di intervento della tecnologia sul processo non con funzione di ausilio, bensì di sostituzione integrale dell'algoritmo all'intelletto umano.
35,00 33,25

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