Franco Angeli: Storia-Studi e ricerche
Industrializzazione e movimento operaio in Val d'Ossola. Dall'Unità alla prima guerra mondiale
Umberto Chiaramonte
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 1984
pagine: 576
I subalterni calabresi tra rimpianto e trasgressione. La Calabria dal brigantaggio post-unitario all'età giolittiana
Angela Paparazzo
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 1984
pagine: 176
Al suono delle campane. Indagine su una rivolta contadina: i moti del macinato (1869)
Stefano Cammelli
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 1984
pagine: 252
Carlo Pisacane e il socialismo risorgimentale. Fonti culturali e orientamenti politico-ideali
Cesare Vetter
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 1984
pagine: 200
Una carta del popolamento toscano negli anni 1427-1430
Christiane Klapisch Zuber
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 1983
pagine: 88
All'assalto delle terre del latifondo. Comunisti e movimento contadino in Calabria (1943-1949)
Enzo Ciconte
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 1981
pagine: 292
I tessili milanesi. Le fabbriche, gli industriali, i lavoratori, il sindacato dall'Ottocento agli anni Trenta
Maria Cristina Cristofoli, Martino Pozzobon
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 1981
pagine: 176
Potere e poteri. «Stati», «privati» e comunità nel conflitto per l'egemonia in Italia settentrionale (1536-1558)
Michele Maria Rabà
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 586
Grazie a un approccio innovativo, l'autore fa luce sulla seconda fase delle Guerre d'Italia, un periodo sin qui poco studiato, indagando le complesse relazioni fra i molteplici attori coinvolti nel conflitto che contrappose gli Asburgo ai Valois per il controllo della Lombardia e dell'Italia settentrionale, nel più ampio contesto della lotta per l'egemonia continentale. Impegnate in quest'asperrima contesa, tra il 1536 e il 1558 le due grandi potenze attinsero a piene mani alla ricchezza dei propri sudditi tramite la tassazione, investendone in larga parte il gettito nella difesa (o nella conquista) dello Stato di Milano, ganglio vitale dei possedimenti asburgici in Europa. Le risorse fiscali tuttavia risultarono insufficienti ad alimentare l'enorme sforzo strategico teso a conservare o smantellare l'assetto peninsulare configurato dalla pace di Bologna del 1530. In un'epoca caratterizzata da profondi mutamenti nella tecnologia bellica, lo scontro violento tra due visioni politico-strategiche inconciliabili, anziché condurre a una rapida risoluzione del conflitto, originò una lunga e dispendiosa guerra di logoramento, durante la quale divenne essenziale il ricorso all'aiuto finanziario, militare e organizzativo dei "privati", in particolare dei maggiorenti italiani.
Facino Cane. Predone, condottiero e politico
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2014
pagine: 256
Figura di spicco nel panorama delle contese tra le varie signorie e potentati allo scadere del XIV secolo - tanto da essere ricordato da Bartolomeo Colleoni - Facino, di cui non si conosce la data di nascita, appartiene alla diramata stirpe dei Cane, con beni e diritti nel territorio di Casale. Figlio cadetto, è avviato al mestiere delle armi al seguito del parente, il condottiero Ruggero Cane, padre di quella Beatrice, non "di Tenda" (come voleva la vecchia storiografia), che sposa verso il 1395. Dal 1386 è attivo al soldo degli Scaligeri di Verona, dei Carraresi di Padova, di Gian Galeazzo Visconti, signore di Milano, dei Francesi e del Comune di Genova. Man mano egli costruisce un dominio personale connotato da una certa progettualità geografica ed economica. Il successo della sua azione insieme politica e militare culmina con la nomina a governatore dello Stato di Milano (1409), di cui diventa di fatto il vero padrone. La vertiginosa ascesa è interrotta dalla repentina morte sopraggiunta a Pavia nel 1412. La fama di Facino Cane è legata soprattutto a una leggenda nera costruita dalla storiografia, che ne ha fatto un personaggio spietato e quasi diabolico, un drago impegnato a disseminare saccheggi, rapimenti, distruzione e morte. Il volume presenta il condottiero casalese sotto una luce nuova, contestualizzando il suo operato nell'ambito degli usi e dei costumi bellici del suo tempo.
L'istruzione secondaria nell'Italia unita. 1861-1901
Libro: Copertina morbida
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2013
pagine: 416
Il volume analizza l'evoluzione dell'istruzione secondaria, finora il segmento meno indagato nelle ricerche di storia della scuola. Attraverso l'esame dei primi quarant'anni dell'Italia unita, vengono messi in luce temi di grande rilievo: la formazione dei ceti medi e delle classi dirigenti, il rapporto tra cultura classica e tecnico-scientifica, l'affermazione dei valori tipici della modernità, la creazione di competenze funzionali alle esigenze emergenti a livello economico e sociale. L'attenzione non è rivolta solo alle scuole di istruzione generale, ma anche a quelle finalizzate a incrementare le conoscenze e le abilità richieste dalle innovazioni degli ultimi decenni dell'Ottocento. Nella seconda parte sono presentate alcune esperienze realizzate in Lombardia, avamposto degli studi già in epoca preunitaria e teatro di cambiamenti destinati a coinvolgere altre aree del Paese.
Sotto diverse bandiere. L'internazionale militare nello Stato sabaudo d'antico regime
Paola Bianchi
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 176
In diverse realtà d'antico regime l'internazionale delle armi fu un elemento costitutivo degli eserciti permanenti. In tal senso, la nascita del cosiddetto Stato moderno non coincise con l'origine dello Stato nazionale. Il mercato della guerra, infatti, accantonava, o almeno fortemente attenuava, alcune discriminanti che solo nell'età contemporanea sono state percepite come tali, a partire dalle differenze di religione e di lingua. Il caso sabaudo offre la possibilità di verificare, nel lungo periodo, la trasformazione di un esercito permanente, originariamente fondato su una forte presenza straniera, in un esercito nazionale, destinato a rivestire il ruolo di modello nel complesso processo di assimilazione delle forze armate degli antichi Stati italiani. Nella società sabauda l'internazionale delle armi rappresentò, del resto, anche un fenomeno durevole in uscita, e cioè una consuetudine diffusa fra i ceti dirigenti, che non disdegnavano non solo di frequentare in veste diplomatica le principali corti, ma di offrire a vari Stati il proprio servizio in qualità di ufficiali.
L'industria come continuazione della politica. La cantieristica italiana (1861-2011)
Paolo Fragiacomo
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 384
La vicenda storica della cantieristica, unico settore di proprietà dello Stato che non è stato possibile privatizzare, può essere interpretata come un caso esemplare per comprendere la parabola discendente delle partecipazioni statali. Per il modo stesso con cui si è formata tra fine '800 e inizio '900, nel contesto dell'affermazione del protezionismo, la cantieristica ha infatti di gran lunga anticipato e incarnato in modo paradigmatico quegli elementi di degenerazione che si sono poi estesi all'intero complesso dell'impresa pubblica, portandolo al collasso. Questo libro costituisce il primo tentativo di sintesi della storia di un'industria che ha rivestito un ruolo di primaria importanza, economico ma anche sociale e persino simbolico, in alcune regioni (Liguria, Venezia Giulia, Campania) e città costiere della penisola. In una visione di lungo periodo, e attraverso un ampio confronto con l'esperienza di altri Paesi, l'analisi è qui condotta seguendo una chiave di lettura esplicita: il rapporto con lo Stato e con la politica, con una particolare attenzione all'interazione tra centro e periferia, per il fortissimo radicamento dei cantieri nei sistemi di potere locale, che sono riusciti a condizionare pesantemente tutti i tentativi di direzione unitaria.