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Giappichelli: Itinerari di diritto penale. Monografie

Le circostanze del reato tra prevenzione generale e speciale

Le circostanze del reato tra prevenzione generale e speciale

Ilaria Merenda

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2023

pagine: 264

La rinnovata vitalità di cui godono le circostanze del reato nella recente legislazione penale sollecita una più attenta riflessione sul significato e sulle implicazioni che accompagno l’impiego di una simile figura nel nostro sistema. In questa direzione, la monografia “Le circostanze del reato tra prevenzione generale e speciale” affronta lo studio del fenomeno circostanziale, mettendo in luce le criticità che caratterizzano il vigente impianto normativo ed evidenziando la diversa funzione che sul piano politico criminale svolgono le aggravanti e le attenuanti: le prime utilizzate principalmente in una dimensione generalpreventiva, quali strumenti di rafforzamento della tutela; le seconde, impiegate soprattutto per garantire una concreta proporzione tra fatto e pena, nonché per valorizzare specifiche esigenze di prevenzione speciale rieducativa. Una differente modalità di intervento sulla sanzione da tenere in debito conto in una futura riforma che miri ad una convincente razionalizzazione della materia.
37,00

La circolarità dei modelli nello statuto penale della pubblica amministrazione

La circolarità dei modelli nello statuto penale della pubblica amministrazione

Pietro Pomanti

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2022

pagine: 256

La circolarità dei modelli nello statuto penale della pubblica amministrazione è una monografia scientifica che affronta il tema dei labili confini tra i reati contro la pubblica amministrazione ed in particolare tra le corruzioni. La disciplina dei reati contro la pubblica amministrazione, difatti, si mostra oramai come un microsistema “in perenne movimento”, in piena espansione che risente, più in generale, di quella attuale (e criticata) tendenza del diritto penale ad ampliare il proprio raggio di azione attraverso un costante processo estensivo, a livello normativo ed ermeneutico, in una società sempre più complessa, «liquida», in continua trasformazione. Così, negli anni, si è assistito a una «deriva» del microsistema verso la repressione e, più in generale, verso una conformazione oscillante da tempo tra una apparente “specializzazione” delle norme incriminatrici ed una “generalizzazione” della materia. Da qui un microsistema governato da uno statuto “a geometria variabile”, tanto quanto è «variabile» la normativa in tema e l’interpretazione della norma penale. Il risultato di questa condizione è la presenza di un sottosistema all’interno del quale circolano una serie di modelli dai tratti incerti, assai simili, allineati sul piano sanzionatorio e dai confini sempre più evanescenti, i quali prospettano, di fatto, un modello unico di corruzione che tutto contiene e punisce, prodotto di una progressiva ed inesorabile opera di destrutturazione ed ibridazione del microsistema e dei relativi modelli. Da qui la dedotta circolarità dei modelli nello statuto penale della pubblica amministrazione.
35,00

La funzione rieducativa della sanzione nel sistema della responsabilità amministrativa da reato degli enti ex d.lgs. 231/2001

La funzione rieducativa della sanzione nel sistema della responsabilità amministrativa da reato degli enti ex d.lgs. 231/2001

Anna Maria Maugeri

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2022

pagine: 208

L’introduzione di un sistema di responsabilità da reato degli enti risponde fondamentalmente a una logica di prevenzione del crimine attraverso la rieducazione, nel senso che tutto il sistema previsto dal d.lgs. n. 231/2001 è volto ad imporre agli enti che svolgono un’attività economica l’adozione di modelli organizzativi idonei alla prevenzione del rischio reato, – rischio insito nella realtà degli enti quali luoghi giuridicamente e strutturalmente concepiti come strumenti di produzione di profitti –, sul presupposto che l’ente è responsabile per l’organizzazione colpevole.
26,00

Il recesso attivo: «accidentalità» o «autonomia»? Quesiti sistematici del pentimento operoso

Il recesso attivo: «accidentalità» o «autonomia»? Quesiti sistematici del pentimento operoso

Pietro Chiaraviglio

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2022

pagine: 224

Scopo del presente lavoro è fornire un contributo all’analisi sistematica della sotto fattispecie di delitto tentato disciplinata dall’art. 56 comma 4 c.p. Già la mera enunciazione del tema dell’indagine esige una premessa, dettata dalla eccessiva varietà di espressioni lessicali tramite le quali è stata identificata questa particolare figura di volontario impedimento dell’evento nell’ambito del tentativo. Al fine di evitare l’insorgere di fraintendimenti indotti dalla terminologia (che, anche in altri ordinamenti, è tendenzialmente anfibologica e/o sinonimica), nel presente lavoro la fattispecie descritta dall’art. 56 comma 4 c.p. sarà identificata con i sintagmi recesso attivo oppure pentimento operoso, mentre la contigua, almeno topograficamente, ipotesi del terzo comma sarà definita con l’espressione desistenza volontaria o, al limite, solo con la parola desistenza.
30,00

L'individuo nell'«ingranaggio processuale». I rischi della giustizia penale connessi agli obblighi di parola e verità

L'individuo nell'«ingranaggio processuale». I rischi della giustizia penale connessi agli obblighi di parola e verità

Francesca Consorte

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2021

pagine: 432

A scorrere l'indice di questo volume si potrebbe pensare che l'argomento trattato si esaurisca nella disamina di alcune disposizioni penali: quelle che disciplinano i modi in cui l'accusato in primo luogo, ma anche la persona informata sui fatti e il testimone, devono rendere dichiarazioni nel processo penale. La previsione, insomma, di possibili condotte deviate di queste persone e, naturalmente, pensiamo subito al depistaggio, entrato di fresco, nel nostro ordinamento, con la novella del 2016. L'orizzonte a cui si apre questo libro è più vasto. Abbraccia i rischi che si corrono quando, per una ragione o per l'altra, si è chiamati a raccontare cose direttamente o indirettamente vissute alla Giustizia penale. Sono di scena, quindi, accanto all'indagato o all'imputato, figure che si direbbero secondarie ma che svolgono un'attività estremamente importante ai fini del giudizio: forniscono, sono chiamati a fornire, il materiale sul quale questo si dovrà formare. Siano testimoni o, più semplicemente, persone informate dei fatti, nella logica del giudizio svolgono un ruolo quanto mai importante – giocarlo fuori dalle regole vuol dire responsabilità spesso assai significative.
50,00

Il delitto di frode in processo penale e depistaggi. Tra funzione simbolica e giusto processo
44,00

L'ente premiato

L'ente premiato

Federico Mazzacuva

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2020

pagine: 368

«L'esame dei più recenti sviluppi del sistema statunitense di responsabilità dell'ente, condotto anche al fine di valutare l'opportunità di possibili soluzioni de jure condendo, rappresenta oggi un approccio del tutto ricorrente nella letteratura di settore la quale, tuttavia, non manca di mettere in guardia rispetto al rischio di incorrere in acritiche emulazioni del c.d. eccezionalismo nordamericano. In particolare, le linee guida elaborate dal Department of Justice hanno condotto negli ultimi decenni alla progressiva estensione agli enti collettivi di programmi di diversion (gli ormai "blasonati" defer-red prosecution agreements e non-prosecution agreements) i quali sono diventati, oggi, lo strumento privilegiato per fronteggiare la criminalità d'impresa. Sennonché, la "lezione" statunitense restituisce l'impressione di un non sempre soddisfacente bilanciamento tra efficacia dello strumento preventivo-repressivo e garanzie. Da questo punto di vista, se la versione anglosassone della diver-sion in vigore in Inghilterra ed in Galles risulta sotto molti profili più appagante sul piano della conformità ai principi fondamentali dell'ordinamento, la stessa — nel continuo oscillare del pendolo tra funzionalità e garantismo — si rivela al contempo poco "appetibile" per il mercato. La disciplina d'oltremanica, peraltro, è stata presa a modello per il trapianto dei deferred prosecution agreements non solo nei Paesi dell'Europa continentale, a cominciare dalla Francia, dove le recenti riforme in materia anticorruzione hanno introdotto la con-vention judiciaire d'intérét public; ma anche altrove, come ad esempio in Australia, Canada, Giappone, Singapore e Brasile, a dimostrazione di una sempre più marcata "americanization/adversarialization" dei sistemi di giustizia penale. Le novità che hanno interessato il settore della corporate criminal liability, inquadrabili all'interno di più generali linee evolutive del diritto nell'era c.d. postmoderna e della "globalizzazione", rappresentano una straordinaria occasione di dibattito su tendenze tanto eccentriche quanto attuali dei sistemi di giustizia penale...» (Dall'Introduzione)
46,00

Confiscare senza punire? Uno studio sullo statuto di garanzia della confisca della ricchezza illecita

Confiscare senza punire? Uno studio sullo statuto di garanzia della confisca della ricchezza illecita

Tommaso Trinchera

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2020

pagine: 496

L’autore si propone l’obiettivo di ricostruire lo statuto di garanzia delle diverse forme di confisca della ricchezza illecita (confisca diretta e per equivalente dei proventi del reato, confisca estesa e confisca di prevenzione). Benché apparentemente diverse sul piano della disciplina positiva, le ipotesi di confisca in oggetto sono accomunate dal medesimo obiettivo: privare il destinatario della misura dei vantaggi economici ottenuti mediante la commissione di un reato. Posto che la confisca non comporta l’inflizione di una sofferenza ulteriore rispetto alla privazione di beni che il reo non ha diritto di possedere, il suo statuto garantistico non deve essere ricercato tra i principi che presiedono l’applicazione della pena, bensì tra le disposizioni costituzionali e convenzionali che tutelano il diritto di proprietà e – per quanto concerne gli aspetti processuali – che regolano le controversie che coinvolgono diritti patrimoniali. Tale prospettiva non comporta affatto un arretramento delle tutele perché dovrebbe indurre la giurisprudenza a risolvere le questioni che si pongono nella prassi evitando di attribuire alla misura – come oggi di fatto accade – finalità punitive.
60,00

Il principio di proporzionalità nel diritto penale. Scelte di criminalizzazione e ingerenza nei diritti fondamentali

Il principio di proporzionalità nel diritto penale. Scelte di criminalizzazione e ingerenza nei diritti fondamentali

Nicola Recchia

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2020

pagine: 448

Il presente studio si propone di indagare il tema dei limiti alle opzioni incriminatrici, ponendo in primo piano solo quelli il cui rispetto da parte del legislatore è sorvegliato in maniera vincolante in sede di scrutinio di costituzionalità. A tal fine vengono ricostruite le corrispondenze tra le differenti impostazioni teoriche accreditate nelle acquisizioni più ricevute della dottrina penalistica e le diverse letture della costituzione che queste evocano. Proprio sulla base delle riflessioni più recenti in seno alla dottrina costituzionalistica si analizzano i due “pilastri teorici” del sindacato sulla legittimità delle ingerenze pubbliche nei diritti fondamentali dei consociati: il principio di proporzionalità e la dottrina del chilling effect. Viene quindi esaminato se e come tali cardini concettuali della scienza costituzionalistica possano trovare applicazione anche nell’ambito delle scelte di criminalizzazione, in considerazione delle peculiarità intrinseche dello ius puniendi, già a partire dalla stessa struttura composita della norma penale. Si delinea così la dimensione attuale del problema, a partire dalla cornice teorica di inquadramento, le sue più aggiornate direttrici di senso, le esemplificazioni più critiche – e “sfidanti” – emerse nella giurisprudenza delle corti costituzionali e sovranazionali, le linee di sviluppo e le proposte di soluzione che pare possibile prospettare.
54,00

L'enigma penale. L'affermazione politica dei populismi nelle democrazie liberali

L'enigma penale. L'affermazione politica dei populismi nelle democrazie liberali

Enrico Amati

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2020

pagine: 384

«Negli ultimi anni il diritto penale - sulla falsariga di quanto avvenuto negli Stati Uniti a partire dagli anni Settanta - tende ad essere sempre più protagonista del dibattito politico ed elettorale. I temi legati alla sicurezza e alla giustizia penale sono sovente oggetto di un "uso politico" in chiave di rassicurazione collettiva rispetto a paure e allarmi - talvolta indotti o, comunque, enfatizzati - da campagne po-litico-mediatiche propense a drammatizzare il rischio criminalità. Il mondo sembra essere entrato nell'era del castigo: le infrazioni alla legge vengono sanzionate con sempre maggiore severità, sebbene tale tendenza non sia correlata ad alcun effettivo incremento della criminalità. Il mostrarsi "tough on crime" rappresenta l'atteggiamento "utile", la formula vincente per qualsiasi candidato in cerca del suffragio popolare. Il diritto penale appare uno strumento di agevole gestione politica, "maneggevole vessillo nella strategia degli annunci, espressione di forte carica simbolica stigmatizzante". Limitando il campo d'osservazione alla nostra esperienza nazionale, un'istantanea del presente illustra un panorama penalistico desolante: il codice penale è ormai diventato terreno di bivacco per chiunque voglia ottenere un facile (e, talvolta, effimero) consenso elettorale...» (Dall'Introduzione)
46,00

La legittima difesa domiciliare. Dalla giustificazione alla scusa fra modelli presuntivi e tensioni soggettive

La legittima difesa domiciliare. Dalla giustificazione alla scusa fra modelli presuntivi e tensioni soggettive

Domenico Notaro

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2020

pagine: 416

"L'idea di questa indagine è nata a seguito della partecipazione a una più ampia ricerca intrapresa molti anni fa sul tema delle interrelazioni fra le categorie e gli istituti sostanziali e processuali del sistema penale, ora nella sede dell'accertamento probatorio, ora nella fase della traduzione dei criteri decisori, ora nel momento della individuazione delle formule di pronunciamento terminative dei procedimenti giurisdizionali. La scelta della figura della legittima difesa derivò all'epoca dalla propensione di questa figura ad attrarre su di sé tutti i profili accennati. Per la sua posizione di elemento negativo (se non del fatto tipico, almeno) della imputazione contestata alla persona tratta a giudizio, la figura sollecita infatti peculiari accorgimenti applicativi nella distribuzione delle potestà delle parti nell'agone processuale. Per la propensione dell'esimente a impegnare il giudice in deliberazioni eventualmente cariche di conseguenze su versanti non esclusivamente penalistici della vicenda giudiziaria, la medesima figura si rimette a criteri di accertamento e di giudizio compositi, rispondenti a differenti logiche; e, ancora, per il suo spiccato tecnicismo, l'esimente esaspera le difficoltà delle decisioni giurisdizionali, che su quella figura intervengano, di rendersi intellegibili (e perciò senz'altro accettabili) al comune cittadino (...)" (l'autore)
50,00

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