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Giappichelli: Studi di federalismi.it

La nascita dei governi della Repubblica 1946-2021. Volume Vol. 1

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2022

pagine: 1152

Dalla nascita della Repubblica al 2021 sono stati nominati sessantasette governi in settantacinque anni. Dall’entrata in vigore della Costituzione sessantaquattro governi in settantatrè anni. Un’altissima instabilità dovuta essenzialmente alle caratteristiche del nostro sistema politico. Nel corso degli anni, i Presidenti della Repubblica hanno sviluppato un’ampia latitudine di intervento nel modellare, in concreto, il procedimento di formazione dei governi, potendo così esercitare una significativa influenza nell’individuazione della soluzione finale. E i percorsi per la soluzione delle crisi di governo sono stati così differenziati che la realtà ha superato la fantasia dei costituzionalisti, costretti anche a domandarsi, in alcune occasioni, se le modalità utilizzate fossero in tutto conformi alla carta costituzionale. Di qui l’originale obiettivo di questa pubblicazione che conclude un percorso pluriennale di ricerca intrapreso da Federalismi.it: offrire ai lettori, in un’unica opera, la dettagliata analisi della nascita di tutti i sessantasette governi della Repubblica, dal 1946 al 2021, sotto l’angolatura del diritto costituzionale. Quarantaquattro Autori hanno scritto i singoli contributi, così fornendo, in senso diacronico, il quadro completo degli intricati e delicati passaggi che hanno variamente connotato il processo di formazione dell’istituzione governativa. Il risultato complessivo è un innovativo ausilio scientifico che consente di confrontare, pure dal punto di vista storico, tutte le molteplici e diverse soluzioni di volta in volta adottate in un momento fondamentale – di crisi e, nello stesso tempo, di ristabilimento – della nostra forma di governo.
135,00 128,25

Un riaccentramento del giudizio costituzionale? I nuovi spazi del Giudice delle leggi, tra Corti europee e giudici comuni

Un riaccentramento del giudizio costituzionale? I nuovi spazi del Giudice delle leggi, tra Corti europee e giudici comuni

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2021

pagine: 272

Il presente Volume raccoglie gli Atti del Convegno tenutosi in via telematica il 13 novembre 2020 e organizzato dalla cattedra di Istituzioni di diritto pubblico (Prof. Beniamino Caravita) del Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Roma «La Sapienza». Obiettivo di quell'incontro era indagare l'ampia manovra di «riaccentramento» del giudizio di costituzionalità e più in generale di «centralizzazione» della posizione della Corte costituzionale rispetto agli altri attori istituzionali del sistema (Corti europee, legislatore, giudici comuni) che sembrerebbe emergere dalla più recente giurisprudenza. Alcuni sintomi di questa tendenza sono evidenti: dall'allentamento delle maglie per l'accesso al giudizio costituzionale – basti pensare alla torsione subita in alcuni casi dal concetto di rilevanza – all'ampliamento dei soggetti legittimati a sollevare una questione incidentale di legittimità costituzionale, sino alla più recente modifica delle Norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale. Altri sintomi, certamente più evidenti, sono invece indagati approfonditamente in questo Volume collettaneo. Ci si riferisce soprattutto a tre direttrici: i) il mutamento dei rapporti tra la pregiudiziale eurounitaria e quella costituzionale e il «dialogo» con la Corte di giustizia dell'Unione europea; ii) la crisi della teorica crisafulliana delle «rime obbligate»; iii) il nuovo corso giurisprudenziale circa l'obbligo, per i giudici a quibus, di esperire il tentativo di interpretazione conforme a Costituzione e l'allentamento delle maglie del filtro sull'ammissibilità delle questioni di costituzionalità. Muovendosi luogo queste tre direttrici, il presente Volume raccoglie l'introduzione di Beniamino Caravita, le relazioni di Filippo Donati, Carlo Curti Gialdino, Filippo Patroni Griffi, Silvana Sciarra, Andrea Morrone, Marco Ruotolo, Diletta Tega, Nicolò Zanon, Sandro Staiano, Tania Groppi, Barbara Randazzo, Giovanni Pitruzzella e la relazione conclusiva di Giuseppe de Vergottini.
34,00

Autonomie e autogoverno locale in Russia. Dall'unità del potere statale all'unità del potere pubblico: ricostruzione di un modello

Autonomie e autogoverno locale in Russia. Dall'unità del potere statale all'unità del potere pubblico: ricostruzione di un modello

Caterina Filippini

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2021

pagine: 240

Nel volume dal punto di vista del diritto pubblico comparato si analizza se nel corso delle loro riforme costituzionali le Repubbliche dell'ex Urss – grazie all'interazione tra differenti fattori quali la presenza di autonomie territoriali su base etnica ereditate dal passato sovietico, la circolazione nell'area di modelli occidentali e il recupero di alcune modalità di esercizio del governo locale antecedenti all'introduzione della forma di Stato socialista – abbiano dato luogo ad un modello tendenzialmente univoco di decentramento locale oppure se anche in tale ambito si possono individuare delle differenze importanti tra le stesse, soprattutto rispetto all'eventuale accoglimento di modelli occidentali. E, ancora se la Russia – alla quale viene dedicata particolare attenzione in quanto unica, tra le ex Repubbliche sovietiche, ad essere formalmente definita uno Stato federale – rappresenta un punto di riferimento per i nuovi Stati indipendenti dell'area in considerazione oppure sono piuttosto questi ultimi, dal punto di vista del decentramento territoriale, ad esercitare il proprio fascino nei confronti della prima.
30,00

Ai margini della dissenting opinion. Lo «strano caso» della sostituzione del relatore nel giudizio costituzionale

Ai margini della dissenting opinion. Lo «strano caso» della sostituzione del relatore nel giudizio costituzionale

Beniamino Caravita

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2021

pagine: 112

Quante volte è accaduto nel giudizio costituzionale che il giudice relatore non ha redatto la decisione? E, soprattutto, quante volte non ha voluto redigerla? E, infine, si può ancora definire questa evenienza "rara"? È questa veramente una «ipotesi estrema in cui entrano in campo ragioni di coscienza giuridica o di coscienza senza aggettivi e si ritenga necessario, per ragioni di onorabilità (prossime alla tentazione di dimissioni dal Collegio) di dover far rilevare la propria estraneità ad una determinata decisione»? Oppure rimane una vicenda di cui è difficile tracciare le coordinate, costituendo solo una scoordinata , casuale e individualistica forma di dissenting opinion? Ferma tenendo la distinzione di questo fenomeno, istituzionalizzato, dal c.d. dissent, è opportuno fare una prima indagine di tipo quantitativo, che tuttora non è stata svolta in modo soddisfacente, giacché ogni volta è difficile orientarsi nella lettura delle decisioni della Corte. Ad un primo conto, salve omissioni, errori, dimenticanze, i casi ufficiali (cioè registrati e riscontrabili attraverso le indicazioni che si ricavano dall'epigrafe, ovvero dalla sottoscrizione della sentenza) sembrerebbero, dal 1988 ad oggi, 87 : non tantissimi, specie se paragonati alla quantità di decisioni rese dalla Corte nel periodo 1988-2020, pari a 14.691, ma nemmeno una quantité negligeable, specie se si considera che si tratta di un fenomeno stabile negli ultimi tre decenni (26 casi di sostituzione si sono verificati tra il 2010 e il 2020, 29 tra il 2000 e il 2009, 32 risalgono al periodo 1988-1999). Ma una lettura quantitativa non basta, se non è accompagnata da un'analisi concreta e puntuale dei casi, esaminando le diverse questioni e tenendo nel dovuto conto le caratteristiche dei Presidenti e, soprattutto, dei giudici coinvolti. È quello che il testo si propone di fare, limitandosi a riportare con pochissimi commenti passi delle sentenze della Corte e qualche citazione di dottrina ed evitando di esprimere giudizi sul merito della questione, per cercare di individuare, se possibile, i punti di dissenso (se effettivamente esistenti) tra l'originario relatore e la maggioranza della Corte: i risultati non sono insignificanti e sono commentati, nel loro complesso, nel capitolo conclusivo, in cui si farà inevitabilmente riferimento al delicato tema della dissenting opinion, rispetto al quale la (apparentemente piccola) vicenda della sostituzione del relatore nella redazione della decisione è strettamente connessa e si trova in qualche modo ai suoi margini.
14,00

Contributo allo studio del principio costituzionale del merito

Contributo allo studio del principio costituzionale del merito

Marcello Salerno

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2020

pagine: 256

26,00

Speciale anti-doverosità della condotta ed elusione del fatto tipico. Un’indagine sui confini «costituzionali» della fattispecie penale

Speciale anti-doverosità della condotta ed elusione del fatto tipico. Un’indagine sui confini «costituzionali» della fattispecie penale

Silvia Massi

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2020

pagine: 496

Il riferimento al "dovere" e alla sua "violazione", per tipizzare la "condotta" del reato, si caratterizza per l'esporsi frequentemente a due forme di elusione: per carenze della legge, a causa di una insufficiente determinazione astratta della corrispondente qualificazione, consistente nella speciale anti-doverosità della condotta tipica; per carenze dell'applicazione giurisprudenziale, a causa di un'insufficiente attenzione del giudice alla "fisionomia" di tale anti-doverosità nella sua veste di elemento normativo-giuridico, quale risulta sia dalla generale configurazione dello stesso, sia dalle plurime figure in cui l'anti-doverosità della condotta viene specificata nelle fattispecie penali. Con i rischi, molto concreti, di un'interferenza tra poteri là dove in particolare il giudice penale si trovi a valutare l'illegittimità dell'atto amministrativo, nella sua natura di elemento del reato, trovandosi anche a dover stabilire quali siano i limiti del sindacato penale ove si tratti di attività discrezionale del pubblico amministratore. Il tema, nella complessità, spesso enigmatica, della formazione del diritto penale contemporaneo nel labirinto delle sue fonti, rimanda alle garanzie costituzionali poste a tutela delle libertà fondamentali della persona, che sollecitano l'esigenza di adeguati rimedi legislativi per cementare la "determinatezza" delle fattispecie criminose segnate dall'elemento della "speciale" inosservanza del dovere giuridico. Rimedi, del cui possibile concepimento si fa carico il volume con proposte che intende mettere a disposizione del dibattito scientifico e politico-criminale.
57,00

Le elezioni del parlamento europeo del 2019

Le elezioni del parlamento europeo del 2019

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2020

pagine: 704

Dopo una serie di contributi generali, il libro analizza paese per paese la nona elezione del Parlamento europeo, luogo di rappresentanza politica (art. 14TUE) di cinquecento milioni di cittadini degli Stati membri dell'Unione europea e quindi cittadini europei, ai sensi dell'art. 9 TUE. All'interno del testo non si manca di evidenziare la necessità che il Parlamento riprenda il centro del sistema politico; che gli Stati membri - se vogliono preservare questo splendido giocattolo che è l'Unione europea - accettino di lasciar giocare questo ruolo al Parlamento; che la Commissione si ponga in funzione veramente servente del progetto politico che saprà uscire dal luogo della rappresentanza; che il sistema giudiziario europeo sappia rispettare - all'interno e nel rispetto dei principi e delle tradizionali costituzionali comuni - le scelte che la rappresentanza politica dovrà compiere.
82,00

Quanta Europa c'è in Europa?

Quanta Europa c'è in Europa?

Beniamino Caravita

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2020

pagine: 272

La seconda edizione di "Quanta Europa c'è in Europa?" riprende la tesi centrale della prima, dove si dimostra come in Europa ci sia molta più Europa di quanta ne immaginiamo, come l'Europa "reale" sia diversa, più profonda, più presente e, in realtà, migliore dell'Europa "percepita", sia sotto il profilo della qualità che della quantità. Questo assunto viene ripercorso inquadrando il fenomeno dell'integrazione nel contesto dello studio dei modelli federali, applicando al diritto europeo le tradizionali categorie del diritto costituzionale. Il volume si articola in tre parti: la prima studia i modelli federali e in tale ambito inquadra il modello europeo; la seconda si concentra sulle caratteristiche dell'Unione, dai valori comuni all'omogeneizzazione normativa, passando per il ruolo costituzionale delle istituzioni; la terza presenta temi di attualità e sfide future, quali migrazioni, concorrenza, intelligenza artificiale e Brexit, chiudendo con il riferimento alle tesi presentate nel dibattito sulla Conferenza per il futuro dell'Europa.
22,00

La dimensione europea dei diritti sociali

La dimensione europea dei diritti sociali

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2019

pagine: IX-349

Il volume prende le mosse da un convegno svoltosi presso l'Università degli Studi di Milano nel marzo 2018, dedicato all'analisi dei profili giuspubblicistici sottesi all'approvazione del nuovo Pilastro europeo dei diritti sociali da parte dai presidenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione in occasione del vertice sociale per l'occupazione equa e la crescita, tenutosi il 17 novembre 2017 a Göteborg, e che dovrà essere auspicabilmente implementato nell'ambito della programmazione 2021-2027 dall'attuale legislatura del Parlamento europeo. I saggi mirano a inquadrare le principali questioni problematiche sottese all'implementazione di una dimensione sociale dell'Unione europea, quale fattore propulsivo per una ripresa del processo di integrazione politica dopo gli anni di stallo determinato dalla crisi economica e finanziaria globale e da fenomeni centripeti quali la Brexit. Proprio negli anni della crisi economica, del resto, si è conosciuto un diffuso deterioramento dei livelli di tutela dei diritti sociali, che a sua volta ha contributo al montare del sentimento euroscettico e populista. L'assunzione di una più forte dimensione sociale da parte dell'Unione appare quindi oggi più che mai necessaria, da un lato ai fini di contrastare, almeno parzialmente, le note critiche relative al deficit democratico, avvicinando le istituzioni europee ai cittadini, e dall'altro in quanto rispondente a logiche di perequazione e di eguaglianza sostanziale che dovrebbero costituire il complemento naturale del mercato unico e uno degli obiettivi necessari di un reale processo di integrazione sovranazionale.
45,00

La Corte costituzionale giudice dell'equilibrio tra i poteri

La Corte costituzionale giudice dell'equilibrio tra i poteri

Federica Fabrizzi

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2019

pagine: 240

Il volume intende dare una lettura critica complessiva della più recente giurisprudenza costituzionale in tema di conflitti di attribuzioni tra poteri dello Stato. Il volume, analizzando alcuni dei conflitti interorganici più significativi giunti all’attenzione della Corte costituzionale nell’ultimo decennio, traccia un quadro dell’evoluzione nell’utilizzo dello strumento del conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato, partendo dall’idea che il ricorso per conflitto interorganico si configura come richiesta alla Corte costituzionale di pronunciarsi sugli equilibri tra i poteri dello Stato e, dunque, sulla forma di governo.
30,00

I giudici costituzionali e le omissioni del legislatore. Le tradizioni europee e l'esperienza latino-americana

I giudici costituzionali e le omissioni del legislatore. Le tradizioni europee e l'esperienza latino-americana

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2019

pagine: 207

Il volume contiene una raccolta di scritti sul sindacato dei giudici costituzionali in merito alle lacune e omissioni, parziali o totali, del legislatore. I saggi sono scritti in varie lingue: i contributi delle curatrici sono in italiano, mentre gli altri saggi sono stati scritti in spagnolo (Argentina, Ecuador, Messico e Perù) e inglese (Brasile). Il volume si rivolge a studiosi e a pratici del diritto che vogliano approfondire, sulla base della comparazione tra tradizioni europee ed esperienze latino-americane, i riflessi che questa competenza delle Corti costituzionali può avere sugli equilibri tra poteri e, in particolare, sull’inerzia del Parlamento. Nell’analisi dei contesti europei e di quelli latino-americani, gli studiosi hanno evidenziato il ricorso, da parte dei giudici costituzionali, a strumenti decisori “atipici” in grado di colmare lacune e omissioni del legislatore. Se in Europa si è percepita una certa preoccupazione nel rispettare i confini dell’attività giudiziaria (rispetto alle prerogative del Parlamento), oltreoceano, gli equilibri tra poteri sono stati spesso sacrificati in nome di trasformazioni sociali che hanno impegnato i giudici in un ruolo politico di tutela dei diritti e delle libertà costituzionali. In entrambi i casi, davanti ai silenzi del legislatore, la forza normativa della Costituzione è stata chiamata a fronteggiarsi con la debolezza dei parlamenti europei e con l’attivismo politico dei giudici latino-americani. Sono presenti contributi in lingua spagnola.
28,00

Uscire dall'Unione Europea. Brexit e il diritto di recedere dai Trattati

Uscire dall'Unione Europea. Brexit e il diritto di recedere dai Trattati

Federico Savastano

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2019

pagine: XIII-215

Il volume "Uscire dall'Unione europea. Brexit e il diritto di recedere dai Trattati" vuole analizzare e dare una lettura critica degli aspetti giuridici di Brexit. Nel libro si descrivono i difficili rapporti tra Regno Unito e Unione europea, i modi in cui è nata l’ipotesi della separazione e in cui poi si è realizzata. Il volume si propone di dare un inquadramento giuridico alla vicenda del recesso, ripercorrendone comunque le tappe a partire dal referendum, passando per la sentenza Miller, continuando con l’apertura dei negoziati e le difficoltà incontrate in fase di trattativa. Uscire dall'Unione europea. "Brexit e il diritto di recedere dai Trattati" si propone inoltre di osservare Brexit come un fenomeno di diritto europeo da leggersi con gli strumenti tipici del diritto costituzionale e del diritto federale, proprio perché anche un evento traumatico come il recesso/secessione rappresenta un momento decisivo per la prosecuzione del federalizing process europeo.
24,00

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