Gruppo Albatros Il Filo: Nuove voci. Le cose

Opera vincitrice della IV edizione del Premio Internazionale di Poesia "Orazio" anno 2016.

Se dopo avere letto questa raccolta, si muove dentro di voi qualche emozione, riponete il tutto nel reparto buono dell'anima. Se non si attiva nulla di speciale immediatamente nella vostra mente, potete sempre disperdere il testo nell'ambiente letterario. Forse qualcuno nel presente o in un futuro lontano potrebbe, magari facendo l'archeologo, scoprire questi versi di un essere umano ormai... sul far della sera.

Le poesie di Lia De Santis, brevi come breve e intensa è l'intera silloge, sono piccoli fiori di profonda delicatezza in cui lo sguardo e la visione del mondo denunciano una notevole sensibilità in grado di cogliere insieme la dolcezza e il dolore che inevitabilmente fanno parte dell'esistenza umana. (Dalla Prefazione).

"Canne di bamboo" è sicuramente una raccolta originale e nuova, con una spruzzata di ispirazione poetica novecentesca che rende il tutto più stuzzicante e appetibile. [...] Senza tralasciare un continuo senso umoristico, Mario Baraldi ripercorre eventi personali (e non solo) fornendoci una sua personalissima riflessione, dettata dall'esperienza e soprattutto da una vita che profuma di "senso pieno ed appagante". (Dalla Prefazione).

Quella di Ettore Migliorini è una raccolta eterogenea. E lo è per due motivi fondamentali. Il primo è svelato dalla date di composizione di poesie e prose che toccano diversi periodi della vita dell'autore, sicuramente i più significativi. Quelli che sono stati forieri di emozioni e sentimenti degni di essere impressi su un foglio bianco. Il secondo motivo sta nella mancanza di un tema conduttore nella diegesi. Tutto questo svela il carattere estemporaneo dell'opera che, come un patchwork, rimette insieme, riannodandoli, i fili di un'esistenza, o almeno di una parte di essa.

"Sono specchi, o meglio frammenti di specchi, queste composizioni, lucidi tanto da vedercisi dentro. In questa sua raccolta, densa e intensa, fragile e cogente, certamente ricca, unica e molteplice, Alfonso Canale ci dà un accesso privilegiato al mondo per come si specchia - ancora una volta - nella sua anima. Che tutto coglie, che tutto osserva, che si cerca, si interroga, mai doma. Fulcro della raccolta è il viaggio, connotato di sfumature psichiche e oniriche, che l'autore compie in queste pagine, in cui Alfonso Canale si propone nella sua duplice essenzialità di Io narrante e Io narrato." (dalla prefazione)

"Palpabilmente" presente, Luca Di Stefano, con la sua poesia liquida consente al lettore di sentirne voce e seguirne percorsi emozionali. Ogni lirica plasma i cinque sensi e il layout subliminale dei versi stabilisce persino degli spazi che incarnano sommessamente accenni narrativi e dettagli autobiografici-alfa che talvolta esplodono con la convinzione assoluta nella potenza della parola e la forza de verbo. È l'esilio interno a costruire un linguaggio poetico basato su ritmi flessibili rime ricche e soprattutto un vocabolario ricercato. La costruzione della sua grammatica poetica è disarmante.

"Con la sua penna incisiva e scorrevole, questa volta Antonio Pistorio sorprende con quadri tratti direttamente dal reale, che attraverso immagini simboliche si animano e ci forniscono uno spaccato vivido dei tempi in fermento, spesso in contrasto, a volte preoccupanti".

"Questa poesia, non poesia, raffigura un viaggio procelloso nel mare della Solitudine senza spiagge, senza approdi. È il treno delle speranze mai sopite, mai disattese, lungo i binari del coraggio, della fiducia diretto alla stazione finale, la vecchiaia che non suggerisce gioie, ma vive solo di ricordi, del vissuto [...] È un viaggio di "andata " lungo le strade del mondo segnato da delusioni e amarezze, ma anche dal viaggio di "ritorno" gioioso, al caldo degli alari del camino domestico ove la sposa è Vestale paziente custode. L'approdo sicuro, al rientro dal periglioso viaggio odissiaco, è l'uscio della tua Reggia ove ti attendono sorrisi e carezze." (dall'introduzione)

"Ogni poesia è come un 'picco' in una scala di alti e bassi musicali in continua alternanza. Ogni componimento è una mano veloce appena allungata e subito ritratta, quasi ad aver paura, in fondo, di averla mostrata. Ed ecco allora lo stupore dell'ultimo componimento: un fiume in piena di parole, frasi e pensieri che si riversa quasi violentemente su carta." (dalla prefazione)

Una vita burrascosa, quella di Giuseppe "peppe" Succu, miracolato a pochi anni da un incidente che avrebbe potuto comprometterlo seriamente ma che, invece, lo ha risparmiato. Da pastore tra le colline e le montagne della Sardegna all'esperienza della guerra, toccata di sfuggita, rapimenti e incontri spaventosi si consuma la sua giovinezza, fino all'arrivo a Roma, prima, Milano e tutte le città che lo hanno ospitato nei mille lavori che si è ingegnato a fare. E poi l'amore, di nome Liberata, il matrimonio e i due figli. Tutto viene racchiuso nelle pagine di questo testo, impreziosito, sul finale, da una silloge di poesie che accompagna il lettore fino agli ultimi fatti di cronaca, mescolando pensieri, riflessioni, segrete speranze.

Senza vedere la luce, sei già giunto alla sorgente... e temi di accostare le labbra, nel timore di contaminare il suo lindore vetrino! La poesia per Dora Germana è amore... fonte di vita, nella insperata oasi, cui non si avvicinava, perché lontano miraggio... L'umiltà! È poesia che cancella e disseta... fonte di acqua pura! C'è amore che si evolve... diventa come una spirale, che si allarga e si avviluppa al lettore, che con essa diventa infinito... immenso! Grande tenerezza... puro spirito... assorbe l'anima... e la tua anima diventa poesia! Di suoni felpati brulica il bosco... Un idillio diffuso come un organo di chiesa, diffonde suoni vibranti nella notte" sono versi sfioranti, lambenti... con quella inusitata dolcezza che la vita dà al mistico alfabeto degli alberi spogli che invano si cerca di decifrare!