Gruppo Albatros Il Filo: Nuove voci. Le cose

"La raccolta di poesie di Giulia Saya sembra una scatola preziosa, custodita gelosamente, in cui sono state conservate le istantanee di questi momenti, e a prenderle in mano, una alla volta, una sensazione ogni volta differente si impadronisce del lettore che vive in maniera quasi trasfigurata la percezione esatta di quell'attimo, in tutta la sua profonda bellezza. [...] È una storia, quella che emerge, di solitudine (ma come forza di conoscersi, nostra amica contemplativa) e malinconia, in cui quest'ultima diventa "armonia espressiva", uno stato latente che accompagna ogni immagine, sollevandolo dall'oblio e cullandolo dolcemente." (dalla prefazione)

2006-2016: dieci anni sono trascorsi dalla prima edizione di “Il pensiero è compagnia” opera prima che ne ha segnato in qualche modo la nascita come autore. Trascorsi 10 anni Carlo Bay ci restituisce una nuova versione, una sorta di antologia in cui confluiscono tutti i versi e le suggestioni successive. Il pensiero è compagnia: come dire che solo attraverso il pensiero, solo nella comunanza di affinità elettive che risuonano è possibile rompere la solitudine, trovare un uditore all'anima dialogante di Carlo Bay.

Ci sono dei suoni a scandire la vita di Alessandra Papitto, dalla campanella tra una lezione e l'altra a scuola al rintocco delle campane, ma ce n'è uno che ha un valore particolare. È il lamento della sirena della fabbrica che ancora oggi da cent'anni scuote la sua valle. Proprio quel suono le ricorda chi è, la sua storia e quella della sua famiglia, ma soprattutto la lega come un filo invisibile alla sua amata terra. Lei ama il luogo in cui vive e lo conosce dai racconti dei nonni e dei genitori, attraverso mostre fotografiche, libri a tema, ma anche articoli di cronaca sui veleni delle industrie chimiche e belliche che per decenni hanno inquinato Colleferro e la Valle del Sacco. Un racconto vero, come la vita, quella vissuta appieno, intensamente, per difendere i valori in cui si crede. Al mattino nella valle spesso c'è la nebbia, tutto è avvolto, indistintamente, dal fumo della fabbrica che si mischia al fluido grigio bianco naturale e il sole fa fatica a superare lo scudo compatto, ma come un guerriero alla fine vince, e su tutto torna a risplendere il sole...

Luca ci racconta i vuoti e gli abissi, le cadute, ma sa raccontare anche le difficoltà che ogni essere umano ha nel rapportarsi con l'esistenza e le persone. È proprio il pericolo di non sapersi ascoltati o compresi a dare vita ad una raccolta breve ma intensa in cui il fine primo è quello di mettere in contatto la propria sfera intima col mondo, o meglio, l'Io con l'Io mondo.

"Sismici sussulti di una sensibilità che ha affinato e modulando il pentagramma lirico dove si sentono risuonare le note angosciate di un travolgente lirismo. Poesia incisiva, densa e attuale, che non lascia spazio alcuno a fronzoli epidermici, anzi gioca volentieri con la sintesi, con le frasi buttate a mezz'aria. Ella sa di costruire una piazzola di sosta e un terrapieno dove l'umanità potrà ancora sperare di ricostruire l'uomo contemporaneo soltanto che la realtà riesca a trovare la forza per allontanare le falsità e l'egoismo." (Dalla Prefazione di Pamela Michelis)

"Le poesie di Lia De Rossi sono l'espressione della sua essenza più profonda e autentica, riscattata dalle sofferenze passate che pure hanno favorito riflessioni sull'esistenza. Attraverso le sue poesie, l'autrice ritrova la sua piena dignità umana, la sua integrità personale, raggiunge un'espressione del suo io; libera dai vincoli ristretti della quotidianità, si crea un piccolo giardino "privato" in cui ritrovare tutte le proprie emozioni e crearne di nuove. Al tempo stesso, però, si propone come testimone verso il mondo del valore della poesia e del suo potere taumaturgico." (Dalla Prefazione di Pamela Michelis)

In questa raccolta emerge un forte intimismo, un bisogno di calore umano essenziale che traspare in ogni riga e che mette in contatto l'essere umano con la parte più profonda di sé e dell'universo-mondo.

Se può bastare una piccola lumaca, trovata per caso in un grappolo d'uva, per fermarsi a riflettere su quanta poca attenzione diamo alle cose veramente importanti, le alternative sono due: stiamo parlando con una naturalista appassionata di invertebrati oppure abbiamo a che fare con un'anima sensibile. Lasciamo stare la naturalista e ascoltiamo l'altra possibilità, dato che è poesia pura quella che emerge dalle pagine di Vilma Furone. Prefazione di Aloisio Bonfanti.

Franco Pastore, mai come in questa raccolta, ha esplicitato con tanta consapevolezza i gravami esistenziali, gli ingorghi, gli ingombri, le derive, il cupore, le nebbie fitte della vita. Ma essa è accettata per quella che è, per quello che può dare.

"Si gioca ancora tutta qui la vita tra/ queste case di bassa pianura, nelle/ tracce di una sera svanita dove il/ cuore non ha più paura.//E non corre più neppure il vento/eppure sono onde i campi di grano, dove l'anima tace il suo/ sgomento e lo sguardo corre ancora/ lontano.//Si gioca tutto qui."

"Dall'aspetto stilistico, dai nodi principali, si ricava una sequenza di immagini e di intense emozioni; da qui il desiderio di "Leggere per il piacere di leggere" ed è questo che auguro ad ogni lettore." (Luigi Abbenante)

"La silloge di Roberto Lombardi è permeata da un forte intimismo. L'autore sembra voler preservare se stesso dalla corruzione del mondo, cercando dentro sé la certezza di essere (nell'accezione filosofica e nobile del termine), di rivelarsi senza finzioni o ipocrisie, quelle che troppo spesso inquinano la bellezza delle cose e delle persone." (dalla prefazione).