Il Saggiatore: La cultura
Essere umani. Come la biologia ci ha reso ciò che siamo
Lewis Dartnell
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2025
pagine: 408
“Essere umani” è una rilettura della storia della specie umana attraverso la lente della biologia: un racconto di come il nostro corpo, con i suoi difetti e le sue capacità, ha modellato la società, la cultura e l’economia. Per quanto possa stupirci, la nostra vulnerabilità a certi virus e batteri ha influenzato lo sviluppo di alcune civiltà rispetto ad altre, così come momenti capitali del passato sono stati determinati da bias mentali introiettati con l'evoluzione. In queste pagine Lewis Dartnell indaga i punti di contatto tra i grandi eventi della storia umana e la biologia, mostrando come alcuni dei grandi stravolgimenti avvenuti in passato siano più figli di processi cellulari interni che di scelte di singoli o popoli: si pensi a come lo scorbuto, scatenato da un gene che portiamo con noi sin dai primordi, generò nell’Ottocento la domanda di agrumi siciliani da cui nacque la mafia moderna; o a come l’emofilia, una malattia congenita del DNA, sia stata un fattore determinante per la nascita della Repubblica di Spagna nel 1931 e per la fine dell’impero russo dei Romanov; o al ruolo avuto dal bias della «fallacia dei costi irrecuperabili» per l'esercito statunitense nelle logoranti guerre in Vietnam e in Afghanistan. Quest’opera è però anche una narrazione dei molti modi con cui abbiamo cercato di liberarci dai vincoli della genetica: di come culture e tecnologie ci abbiano permesso di modificare la nostra stessa fragile natura. Perché è solo quando comprendiamo che «essere umani» è anche la somma delle nostre limitazioni che possiamo esprimere le nostre vere potenzialità.
Inabissarsi
Aldo Nove
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2025
pagine: 224
“Inabissarsi” è il racconto di una discesa verso le profondità più intime dell’esistenza; un viaggio attraverso la memoria, l’arte e la riflessione che trasforma il respiro umano in un atto universale e necessario. Aldo Nove intreccia il proprio cammino con i grandi del mondo della poesia contemporanea come Milo De Angelis, Nicola Crocetti e Nanni Balestrini, in un confronto costante tra il presente e l’eco dei maestri. Nove esplora spazi interiori e simbolici, facendosi testimone di una ricerca poetica che è al tempo stesso personale e collettiva. Dal sogno di una barca che affonda alla visione di un palombaro che sfida il nulla, fino all’incontro con figure poetiche perdute, Inabissarsi si costruisce come un lungo, potente respiro. La narrazione accoglie il lettore in un percorso dove ogni esperienza – il dolore, la scoperta della poesia e il confronto con l’ignoto – si rivela un atto di inspirazione ed espirazione, metafora dell’eterno fluire tra presenza e assenza. Attraverso una lingua evocativa e visionaria, Aldo Nove si colloca nel solco della tradizione poetica italiana, ereditando l’intensità di un dialogo con il passato e il coraggio di un continuo rinnovamento. Questo libro ci invita a respirare profondamente, a immergerci nell’abisso per ritrovare la bellezza e il senso di ciò che ci rende umani.
Coscienza artificiale. Come le macchine pensano e trasformano l’esperienza umana
Lorenzo Perilli
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2025
pagine: 312
Le macchine possono pensare, decidere, riprodursi? Possono comprendere che cosa sia il bene o il male? In un viaggio che ripercorre il cammino del sogno più antico dell’uomo, Lorenzo Perilli indaga le possibilità concrete di sviluppare una coscienza artificiale e che cosa questo significherebbe per l’umanità: un’opera che non solo affronta il futuro della tecnologia ma la natura stessa di ciò che siamo soliti chiamare realtà. Immaginare che i processi dell’intelligenza – i processi mentali, i processi che portano al costituirsi della coscienza – siano riprodotti per via algoritmica è oggi qualcosa di plausibile. La rivoluzione tecnologica in corso è destinata a lasciare un segno indelebile su tutti gli aspetti della nostra vita individuale e associata, dallo sviluppo delle nostre capacità cognitive all’interazione tra individui, dalla democrazia al mondo del lavoro, dall’insegnamento alla comunicazione; ma a ridefinirsi è anche il rapporto tra vero e falso, il concetto di responsabilità e le definizioni stesse di umano e di macchina. Se le macchine algoritmiche sono ampiamente in grado di superare il test escogitato da Alan Turing nel 1950 per poterle dire «intelligenti», che senso ha allora parlare di una demarcazione tra artificiale e umano? A partire dalle riflessioni di Omero e Aristotele, Cartesio e Leibniz, Norbert Wiener e Douglas Hofstadter, Coscienza artificiale ci spinge a riflettere su tematiche che mai gli esseri umani si sono trovati ad affrontare prima che l’evoluzione delle macchine li costringesse a farlo. Un’opera profonda e innovativa, che ci rivela come la tecnologia di oggi non sia più stolida materia inerte o qualcosa che reagisce alle nostre sollecitazioni, ma un vero e proprio soggetto autonomo; e che ciò di fronte a cui potremmo infine trovarci è una nuova forma di esistenza.
Noi siamo elettrici. Corpi, bioelettricità e il futuro della vita
Sally Adee
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2025
pagine: 400
Tutti gli organismi viventi sono attraversati dall’elettricità: per quanto possa sembrarci strano, muscoli, ossa, pelle e nervi possiedono una carica in grado di trasmettere messaggi e impulsi ad altri organi e di riceverli dall’ambiente circostante. Noi siamo elettrici ci porta a scoprire questo innovativo campo di ricerca, mostrandoci in che modo potrebbe rivoluzionare la medicina e il nostro intero futuro. La bioelettricità è più antica del sistema nervoso e sostiene ogni nostra azione, dalla più semplice alla più complessa. La storia del suo studio è però travagliata: già nel Settecento Luigi Galvani aveva dimostrato la presenza di potenziale elettrico all’interno dei tessuti animali, ma le confutazioni di Alessandro Volta e dei suoi successori relegarono quelle ricerche al di fuori del dibattito scientifico, alla mercé di ciarlatani e prestigiatori; solo nel XX secolo alcuni scienziati visionari hanno restituito serietà a questi studi. Sally Adee ci racconta l’appassionante percorso che ha condotto alla definizione dell’«elettroma», tra esperimenti sul cervello dei calamari e studi sul funzionamento degli ioni, arrivando fino alle più recenti scoperte nel settore delle neuroscienze. Comprendere e controllare il codice bioelettrico sarà infatti cruciale per settori medici quali il ripristino della memoria e il rallentamento dell’invecchiamento, la rigenerazione di organi e arti, e perfino la cura del cancro. Quest’opera è un viaggio emozionante nella misteriosa energia che abita il nostro corpo e nelle sue incredibili potenzialità: perché la scossa che illuminerà un avvenire migliore per tutti potrebbe partire proprio dal profondo delle nostre cellule.
Lettere della famiglia Mozart. Volume Vol. 3
Cliff Eisen
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2025
pagine: 368
Nel marzo del 1773 i Mozart, padre e figlio, rientrano dal loro ultimo viaggio in Italia. Wolfgang ha diciassette anni e rimarrà a Salisburgo fino al 1778. È primo violino alla corte dell’arcivescovo Colloredo, con cui ha un rapporto ambivalente e da cui spesso cerca di fuggire con soggiorni a Monaco, Vienna, Augusta e Mannheim. La lunga permanenza nella città natale dirada la corrispondenza familiare, ma questo volume delle Lettere della famiglia Mozart offre il miglior quadro della vita dei suoi componenti: il padre Leopold, preciso cronista; la composta madre Anna Maria; la sorella Nannerl, avara di inchiostro; e Wolfgang, indefinibile anche nello stile epistolare. Le mancanze del carteggio sono colmate dai diari di Nannerl e di persone a loro vicine, che restituiscono nitore alla dimensione quotidiana dei Mozart: le visite agli amici, le messe, i balli, l’andirivieni della nobiltà locale; ma anche gli eventi insoliti – tra cui l’esposizione di un elefante – o le conferenze scientifiche cui tutta la famiglia partecipa. Ma è la musica la grande protagonista di questi scambi, ricchi di resoconti di sinfonie appena ascoltate e di attese di balletti cui si sta per assistere, di concerti ancora da organizzare o conclusisi da poco. Sono gli anni in cui Wolfgang compone La finta giardiniera e soprattutto molta musica strumentale, tra cui la serenata Il re pastore e i numerosi concerti e divertimenti per amici e mecenati: ormai è un giovane uomo, e sta costruendo la strada che lo porterà alle grandi opere dei futuri anni viennesi. Questo terzo volume, assieme ai precedenti I primi viaggi e il Grand Tour in Europa e I viaggi in Italia e all’archivio multimediale mozartiana.org, si inserisce nel progetto del Saggiatore di pubblicare uno dei più preziosi – e certo curiosi – epistolari del Settecento.
Storia del popolo americano. Dal 1492 ad oggi
Howard Zinn
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2025
pagine: 856
“Storia del popolo americano” – qui con una nuova prefazione di Francesco Costa – racconta il percorso degli Stati Uniti dal 1492 al 2001 da un punto di vista inedito: non più partendo dalle stanze del potere, ma dalle strade, dalle case e dai luoghi di lavoro della gente comune. Una controstoria popolare che riesce a dare voce alle vite delle minoranze tuttora discriminate, delle donne, dei poveri e di chiunque sia stato escluso dal mito del sogno americano. L’epopea che Howard Zinn ripercorre, tra l’arrivo di Cristoforo Colombo e l’attentato alle Torri Gemelle, ritrae un paese abitato da sempre da incongruenze e ambiguità: la nazione «più libera al mondo», che ha schiavizzato e segregato per secoli la popolazione nera; la «punta della civiltà occidentale» nata dal genocidio degli indigeni; il «garante della pace internazionale» capace di una politica coloniale violenta e manipolatoria. Appoggiandosi a testimonianze e documenti poco noti, l’analisi di Zinn offre un resoconto autentico e completo di mezzo millennio di epoche, società ed episodi cruciali: sottrae all’oblio le ribellioni dei neri, i conflitti sindacali, le manifestazioni contro la guerra, le voci dei dissidenti, delle femministe, degli oppressi, scoperchiando anche lo sfruttamento e il razzismo che si cela dietro le retoriche del potere e le leggende patriottiche; il tutto senza mai cadere in idealizzazioni opposte. A circa mezzo secolo dalla prima edizione e dopo milioni di copie vendute, quest'opera continua a essere uno dei libri di storia più letti e studiati al mondo: la narrazione della faccia più misconosciuta dell’America, nella quale sono scavati con violenza i segni delle sue contraddizioni. Prefazione di Francesco Costa.
Salti mortali
Charlotte Van den Broeck
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2025
pagine: 304
Quand'è che uno sbaglio diventa più grande della propria esistenza, o così eclatante che la vita stessa ci sembra una completa disfatta? Per anni, se avesse dovuto spiegare la parola «fallimento», a Charlotte Van den Broeck sarebbe bastato indicare la sagoma della piscina comunale della sua città natale, che, per via di difetti di progettazione, non è mai rimasta aperta per più di tre mesi di fila, fino alla chiusura definitiva. È da qui che prende avvio il desiderio dell’autrice di indagare il sottile confine tra gloria e disgrazia tracciato da creatività e ambizione: avventurandosi in prima persona in biblioteche dove i libri stanno marcendo per la troppa umidità e in caserme gigantesche in cui sono stati dimenticati i bagni, e passando per edifici celebri come la chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane a Roma o Villa Ebe a Napoli, Van den Broeck ricostruisce in queste pagine le storie di architetti che di fronte al disastro hanno scelto la morte o l'oblio e di geni incompresi destinati a essere ricordati solo per i loro errori, di irrimediabili difetti di costruzione contrapposti a una ricerca incessante di purezza e complessità; le stesse cose in fondo che, nel nostro piccolo, inseguiamo anche noi. A metà tra il memoir e il saggio narrativo, “Salti mortali” riesce a raccontare con ironia e profondità il rapporto ambiguo che da sempre esiste tra l'artista e la sua opera, e tra creazione e sacrificio. Un libro che ci mostra come sia solo davanti alle ceneri fumanti di una catastrofe che possiamo comprendere come sia anch'essa, a suo modo, una forma di capolavoro.
Roberto Longhi. Il mito del più grande storico dell'arte del Novecento
Tommaso Tovaglieri
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2025
pagine: 608
Questo libro è il tentativo di ricostruire nelle sue varie sfaccettature il profilo storico e biografico di Roberto Longhi (1890-1970), il più grande studioso d’arte del XX secolo: un resoconto documentato e approfondito che non solo ne racconta le scelte e intuizioni, le amicizie e rivalità, ma testimonia anche il peso della sua eredità culturale sulle generazioni successive. Quando si affronta Longhi, è difficile uscire dalla mitologia che dopo la morte ha ammantato la sua figura. Come ci mostra in queste pagine Tommaso Tovaglieri, infatti, lungo la sua parabola esistenziale il critico ha toccato le vite di molti tra gli intellettuali più rilevanti del Novecento, trasmettendo a ognuno di essi qualcosa di fondamentale: dalla moglie Anna Banti all’allievo Pier Paolo Pasolini, da Gianfranco Contini ad Alberto Arbasino, da Giulio Carlo Argan ad Alberto Mondadori. Per riuscire a comprendere appieno come abbia raggiunto una tale influenza sul suo tempo, Tovaglieri lo segue passo dopo passo nel suo percorso: gli anni della formazione con mostri sacri quali Adolfo Venturi e Bernard Berenson; il periodo di insegnamento universitario a Bologna – quando esigeva dai suoi studenti che riconoscessero un artista da una porzione di dipinto delle dimensioni di un francobollo –; la fondazione di Paragone; la rivalutazione e consacrazione, da critico, di artisti quali Caravaggio, Piero della Francesca o il coevo Giorgio Morandi. Setacciando interviste e articoli, lettere e documenti privati, Tovaglieri dà vita a una biografia esaustiva e curiosa, da leggere come «un’allegoria dello studio della storia dell’arte». Un’opera che ci permette come mai prima non solo di riscoprire Roberto Longhi da una nuova prospettiva, ma soprattutto di fare nostro lo sguardo unico e inimitabile con cui ha letto e amato l’arte in tutta la sua storia
Termush
Sven Holm
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2025
pagine: 176
Benvenuti a Termush, l’albergo di lusso più esclusivo del pianeta. Benvenuti a Termush, dove si spazzano via uccelli morti dagli ingressi dei bunker. Benvenuti a Termush, l’ultimo luogo al mondo al riparo dalla catastrofe nucleare. Scritto a metà degli anni sessanta e mai tradotto in Italia, questo classico della fantascienza scandinava è un’opera raggelante e attuale che racconta l’assurda normalità di un gruppo di sopravvissuti a un olocausto atomico. Il protagonista della storia è un uomo che ha prenotato molto tempo prima la sua stanza e la sua salvezza a Termush. Così passa le sue giornate fra la camera e la sala da pranzo, tra il parco e i corridoi, mentre attorno il personale della struttura tenta di pulire le superfici dalla polvere radioattiva e di schermare gli ospiti dalle notizie di morte e distruzione che arrivano dall’esterno. Eppure, in tutta questa farsa di benessere e spensieratezza, qualcosa si sta facendo strada, strisciante: una sensazione di inquietudine crescente. C’è qualcosa al di fuori di Termush, che sta tentando di entrare. E ci sono, forse, altri superstiti, che porterebbero con sé malattia e contaminazione. È possibile correre ai ripari quando non ci sono più ripari possibili? Termush è «un incubo incalzante», come lo definisce Jeff VanderMeer nella postfazione: un racconto delle fragili illusioni del capitalismo e della falsa sensazione di sospensione e protezione che offre ai pochi che possono permettersela. Perché se la sopravvivenza si può comprare e la fine si può procrastinare, non può esserci comunque redenzione: l’inevitabile non concede sconti. Postfazione di Jeff VanderMeer.
Economia dell'ottimismo. Perché la speranza evita il fallimento delle nazioni
Luciano Canova
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2025
pagine: 208
Economia dell’ottimismo ci mostra quanto una visione carica di fiducia nel domani sia stata cruciale nella storia del pensiero economico e come possa ancora esserlo per noi e il nostro pianeta. Quella di Luciano Canova è una riflessione teorica e pragmatica sulle scelte umane e sulle loro conseguenze: perché, come ci dimostrano le innovazioni del XX secolo, è quando agiamo convinti di poter modificare la realtà in positivo che otteniamo miglioramenti duraturi per tutti. Se si guarda al mondo di oggi, pur con tutte le sue diseguaglianze e le sue crisi, non si può certo dire che non siano avvenuti progressi anche solo rispetto a mezzo secolo fa: calo vertiginoso della mortalità infantile, aumento costante dell’alfabetizzazione, diminuzione globale della povertà. Partendo da una smentita sia del pensiero nostalgico che porta a idealizzare il passato sia di quello apocalittico che dipinge un futuro a tinte fosche, Canova ci spinge a guardare con fiducia agli strumenti economici che stiamo mettendo in campo per portare il mondo su una strada di sostenibilità ambientale e pace sociale. Muovendosi tra economia, scienze comportamentali e psicologia, e attingendo alle riflessioni di premi Nobel come Esther Duflo o Amartya Sen, oltre che agli studi di Paul Romer e Erik Angner, questo libro invita ognuno di noi, nel proprio piccolo, ad accettare consapevolmente il rischio: a innovare, ad accogliere l’incertezza e a fronteggiare gli imprevisti, rimanendo in guardia contro i pericoli dati dall'eccesso di fiducia in se stessi e dai bias di conferma che ci portano a ignorare i problemi fino a quando non ci travolgono. Una prospettiva inedita, che non sminuisce i grandi problemi di oggi – il cambiamento climatico su tutti –, ma che afferma a gran voce che solo riconoscendoli e proiettandoci oltre di essi con positività potremo trovare soluzioni creative e realmente efficaci.
Limited edition. Un esperimento di teatro urbano
Davide Carnevali
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2024
pagine: 152
Limited Edition è un’esplorazione culturale in cui teatro, architettura e urbanistica si fondono per creare una nuova visione della città e della drammaturgia. Quelle di Davide Carnevali sono narrazioni site-specific, storie che nascono e vivono in simbiosi con l’ambiente, e che indagano i luoghi attraverso la vita e i racconti di chi li abita. In queste pagine, Milano si trasforma in un palcoscenico in cui il lettore viene coinvolto in un esercizio immaginativo che lo conduce indietro nel tempo, a quando si progettava di «portare il mare» in città, proprio lì dove ora c’è il parco di Porto di Mare, nel quartiere Corvetto. Ispirandosi alle opere di Georges Perec, questo racconto-gioco svela i meccanismi nascosti della scrittura e trasforma gli spazi urbani in simboli di utopie fallite e possibilità rinnovate, in cui anche lo scarto diventa importante quanto il monumento. Ecco quindi che, se ogni luogo nelle sue specificità è unico, ogni operazione drammaturgica diventa un’«edizione limitata», irripetibile e non replicabile: un’occasione per interrogarsi sul concetto stesso di limite come spazio di integrazione tra campagna e città, tra naturale e artificiale. Per ripensare le nostre città, per immaginare nuovi futuri per loro e per noi. Prefazione di Antonio Longo e Gabriele Pasqui.
Diario
Witold Gombrowicz
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2024
pagine: 928
Diario è un corpo a corpo con la scrittura lungo sedici anni: un’opera monumentale composta dalle riflessioni, dai giudizi e dalle confessioni che Witold Gombrowicz ha condiviso con i suoi lettori, denudandosi sotto il profilo umano e letterario. Sono i primi anni cinquanta quando Gombrowicz, esule a Buenos Aires, inizia a inviare alcuni suoi testi al mensile polacco Kultura. Da questa collaborazione nasceranno nel 1953 i primi frammenti del Dziennik, il «Diario», un progetto la cui stesura graduale e costante sulle pagine della rivista lo accompagnerà anche durante il suo ritorno in Europa attraverso Berlino, Parigi e Vence fino al 1969, anno della sua morte. Per lo scrittore si tratta di un’esplorazione senza precedenti nei meandri di sé e del proprio immaginario. Di mese in mese e di numero in numero, infatti, Gombrowicz spinge la propria scrittura sempre più nel profondo di se stesso, facendo emergere lo «scatenato ribollente groviglio» che compone il suo io contro il dominio delle «cieche forze della Collettività e della Storia». Ecco allora che all’interno della sua prosa cesellata le analisi del pensiero di Montaigne, Sartre, Nietzsche, Simone Weil si alternano ai commenti sull’attualità politica, le digressioni sulla musica (sua grande passione) si intrecciano agli interrogativi sull’inautenticità e l’incompletezza dell’uomo, le considerazioni sulla morte e il senso della vita si affiancano al racconto delle fatiche di individuo e scrittore, in un mosaico armonioso di appunti e annotazioni. Opera gemella di Kronos, il Diario testimonia un «percorso intellettuale ed esistenziale profondo e doloroso», in cui – come scrive Francesco M. Cataluccio nella sua introduzione – «Gombrowicz esprime compiutamente la sua filosofia nell’unico modo che gli è possibile», rivendicando «un sapere specifico: il sapere del molteplice».