Il Saggiatore: La piccola cultura
Dominio
Andrea Esposito
Libro: Copertina rigida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2021
pagine: 176
In una periferia in cui piove sempre, in cui i detriti e la sporcizia riempiono il paesaggio, in cui si muovono vite disperate e stanche, si aggira l'Esattrice. Non ha nome, ma ha un compito: prendere quello che spetta a Nunzio, il boss della zona. Suo padre era Esattore prima di lei, sua figlia Catia lo diventerà dopo. Cane, uno dei tossici che frequentano il quartiere, cerca di ribellarsi, ma nel tentativo di divincolarsi dalla presa dell'Esattrice, la uccide. È l'inizio di una fuga disperata e senza fiato, che si snoda tra pozzanghere, fognature, edifici abbandonati e personaggi ambigui e quasi onirici: alle sue calcagna, lo spietato e sfigurato sicario Serse. In una suburra che sembra Roma ma ha tratti di universalità, Andrea Esposito ambienta una favola nera di sopraffazione e violenza, che ricorda Dogman per la cruda descrizione della disperazione e dei soprusi.
Troverai più nei boschi. Manuale per decifrare i misteri e i segni della natura
Francesco Boer
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2021
pagine: 248
Parcheggiamo in uno spiazzo di montagna, chiudiamo in auto le preoccupazioni e il ritmo frenetico della vita lavorativa e cominciamo a camminare. A volte confondiamo la camminata con una prestazione sportiva: procediamo a testa bassa, veloci, in gara con il tempo, sacrificando l’attenzione verso ciò che ci circonda. Ma accomodando il passo e respirando un’aria diversa dal solito ci renderemo conto di essere in una zona di frontiera tra la spontaneità della natura e il mondo degli uomini. E allora rallentiamo, guardiamoci intorno e assaporiamo ogni fruscio: perché quando un essere umano entra in un bosco con diffidenza non viene accolto, mentre chi si lascia coinvolgere dalla natura viene invitato a danzare con lei. Francesco Boer apre il sentiero e ci guida in questa passeggiata che abbraccia tutti i paesaggi e tutte le stagioni. Lo sguardo non è solo quello del naturalista: i fiori che ci indica sono astri in un cielo verde, nel letto del fiume insieme alle acque scorre il tempo, il bruco si trasforma in farfalla in un processo di metamorfosi e rigenerazione, le erbe officinali trasmettono sapienze antiche, l’ululato del lupo mette a nudo le nostre paure. Ogni cosa è un simbolo: il senso della natura si completa in noi grazie al suo valore simbolico. Non è lei a essere diversa; sono la nostra mente, il nostro cuore, la nostra anima che passo dopo passo imparano a cogliere sempre più significati, a partecipare dei suoi doni. Accompagnato da numerose illustrazioni, realizzate da chi, prima di noi, ha subito l’incanto della bellezza della Terra, questo libro si ispira alla famosa massima di Bernardo di Chiaravalle – «Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà» – e si rivela un manuale di autoconsapevolezza e riscoperta della natura e della sua simbologia. Fermiamoci dunque a contemplare i riflessi del lago che si confondono con la realtà e scaliamo la montagna, là dove la terra sfiora il cielo, per poi scendere verso il mare: la spiaggia è un confine dell’anima e ogni granello di sabbia ha una storia da raccontare.
Sbagliando non si impara. Perché facciamo sempre le scelte sbagliate in amore, sul lavoro e nella vita quotidiana
Sara Garofalo
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2021
pagine: 216
E così lo hai fatto di nuovo. Ancora una volta hai acquistato un vestito che in realtà non volevi perché ti sembrava conveniente, hai giocato al Gratta e Vinci perché credevi che il destino fosse dalla tua, hai perso la tua unica mattinata di riposo con il cellulare in mano, tra scambi inutili su WhatsApp e lo scroll infinito dei social; hai condiviso con i tuoi contatti un articolo «sconvolgente» per poi renderti conto che era una fake news, hai fatto le ore piccole con i tuoi amici nonostante avessi una riunione importante la mattina dopo, hai rimandato la decisione di lasciare il tuo partner sebbene la vostra storia sia ormai da mesi a un punto morto. La domanda è: perché lo hai fatto? Perché hai commesso lo stesso errore che hai già commesso decine e decine di volte? Tu non lo sai, ma la tua mente sì; perché ha preso le stesse decisioni per migliaia di anni. Sara Garofalo ci porta a scoprire i meccanismi psicologici che guidano le nostre scelte sbagliate di ogni giorno: dall'euristica dell'ancoraggio - la ragione per cui troviamo vantaggioso un prezzo solo perché viene presentato come scontato rispetto a un altro - all'effetto Ikea - che orienta la nostra percezione del valore di qualcosa in base al tempo e agli sforzi che vi abbiamo investito -, dai bias di conferma - che fanno sì che le nostre ricerche per trovare risposte su Google siano quasi sempre sabotate in partenza - all'avversione alla perdita - la nostra tendenza a dare più peso decisionale alle perdite che ai guadagni, bloccandoci per esempio per anni in situazioni affettive, lavorative o esistenziali fallimentari. Sbagliando non si impara è una guida rapida ed esauriente alle distorsioni sistematiche del pensiero che abbiamo acquisito, generazione dopo generazione, millennio dopo millennio, lungo i sentieri dell'evoluzione. Un libro curioso e inquietante, corredato di esercizi e test con cui metterci alla prova in prima persona, per riscoprirci uniti nella nostra fallibilità e cercare nuovi modi per correggere i nostri sbagli (o almeno per esserne consapevoli). Perché errare è umano, ma perseverare lo è molto di più.
Fotocopie
John Berger
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2021
pagine: 172
Conversare con una ragazza su un autobus in Irlanda, osservare una donna prendersi cura di un piccione in una piazza di Londra, condividere un pranzo con i lavoratori del mercato in Galizia, camminare con un ragazzino che porta un fucile a tracolla per le strade di Delhi. Piangere la morte di un caro amico e guardarne un altro, un sopravvissuto dei gulag, prepararsi per un trasloco, sfrattato dalla casa in cui sua madre ha aspettato per quattordici anni che facesse ritorno dalla Siberia. In Fotocopie John Berger presenta una collezione di attimi, ciascuno colto nel momento di più intensa vividezza, bloccati come in uno scatto fotografico a rappresentare la storia della nostra epoca e quella dell'autore. Vignette, fotogrammi, ricordi; ogni vicenda, ogni «fotocopia verbale», è una persona che ha toccato l'esistenza di Berger, lasciando con quel contatto un'impronta indelebile. Tra queste ci sono gli uomini e le donne che incontriamo quotidianamente, ma anche artisti e scrittori come Paul Klee e Simone Weil, a loro volta evocati a partire da una visione: disegni stesi su un prato verde le cui linee ricordano all'autore l'artista austriaco o il tavolo di legno di pero in una casa di Parigi su cui la scrittrice francese concepì le proprie opere. Il rapporto tra immagine e linguaggio diventa, nella prosa di Berger, un legame simbiotico: l'occhio cattura l'istante, la scrittura lo ancora al flusso del tempo e ne fa proliferare le numerose possibilità evocative. Nello stile discreto e intensamente cinematografico di Berger, queste ventinove Fotocopie traboccano di odori, di suoni e di vita, ed emanano una malinconica nostalgia. L'effetto di questi piccoli ricordi è un delicato eppure inevitabile distacco dal passato; la metamorfosi della memoria privata in scritti di portata universale.
Souq 2020
Libro
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2020
pagine: 184
Viviamo in un mondo che fatica a respirare. La pandemia di Covid-19 e l'uccisione di George Floyd hanno messo in luce quanto un sistema economico e politico basato sul dominio del più forte sul più debole sia fragile e deficitario, fondato su storture e incongruenze, adatto alla proliferazione dell'odio per chi è diverso. Il prezzo di questa crisi mondiale lo stanno scontando, come sempre, gli emarginati e i più poveri. Ma è proprio nell'emergenza che tutti, guardandoci attorno, ci rendiamo conto di appartenere alla stessa «casa comune». Dall'ambiente al lavoro, dalla sanità all'economia, i contributi raccolti in Democrazia e territori, l'annuario del Centro studi sofferenza urbana, mostrano la necessità di mettere al centro il pensiero democratico in una fase, come questa, di ripensamento del sistema neoliberista e presentano strade più sostenibili, più inclusive e solidali per migliorare le condizioni in cui ci troviamo. Le esperienze pratiche dell'Oficina Técnica Provincial in Repubblica Dominicana e del progetto Keep the Planet Clean ideato da alcuni detenuti del carcere di Bollate, raccontate in questi saggi, rivelano quante possibilità siano insite nell'attivismo locale: è a livello territoriale che possono meglio attivarsi le forze del cambiamento. L'annuario Souq 2020 dimostra come i movimenti di giovani sorti in questi anni, guidati da una visione fraterna e solidale e dal desiderio di formare nuovi rapporti con le minoranze e con la natura siano la chiave per affrontare con ottimismo le sfide che il futuro ci metterà davanti. Progettualità, creatività e resistenza dal basso: sono questi i capisaldi attraverso cui ritrovare la speranza; attraverso cui tornare.
Incontri con Beethoven
Libro
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2020
pagine: 200
Questa preziosa biografia di Beethoven fu pubblicata per la prima volta in Germania nel 1917 e dieci anni dopo arrivò anche nel nostro Paese, col titolo (quasi da feuilleton) Beethoven intimo. Il Saggiatore la riporta in libreria, con una nuova traduzione e la curatela di Veniero Rizzardi e Benedetta Zucconi: un paziente lavorodi recupero delle fonti da cui le informazioni biografiche sono state tratte, che punta a offrire una contestualizzazione storica del testo e che lo arricchisce, rendendolo ancor più inestimabile. Un libro che consente di entrare in dialogo stretto con una delle menti artistiche più importanti della storia; un racconto intimo e volto a illuminare aspetti privati della biografia del compositore e assieme a confermarne l'immagine romantica diffusa già dal secolo precedente.
Incerto
Nassim Nicholas Taleb
Libro: Copertina rigida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2020
pagine: 1592
Il cigno nero, Antifragile, Il letto di procuste, Giocati dal caso, Rischiare grosso, Robustezza e fragilità. Libri che hanno influenzato la filosofia, l'economia, la finanza, la statistica e insomma la vita di milioni di persone nel mondo ora raccolti in un unico volume: Incerto .
Teatro Italia
Ferruccio Parazzoli
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2020
pagine: 192
Il Prigioniero, il capo del più importante partito cristiano d'Italia, dopo essere stato catturato da uomini che minacciano la sua vita riceve in cella la visita di Satana, che lo tenterà nel corso di un viaggio notturno alla scoperta del futuro del paese. Il Presidente, espressione luciferina del potere che non tramonta mai, cerca di reagire ai sospetti di collusione con la mafia in seguito all'arresto di uno dei suoi uomini chiave. L'Esule, scappato in Tunisia dopo che gli scandali di corruzione hanno travolto la sua carriera politica, riflette, in limina mortis, sulla propria caduta. Il Leader, per oltre vent'anni il politico più amato e odiato d'Italia, è ora un ottantenne solo e abbandonato da tutti, circondato dalle rovine del proprio impero: il compleanno sarà l'occasione per rivivere la sua esistenza in un amaro monologo gonfio di ricordi, nostalgia e rimpianti. Il Papa si prepara a celebrare il Natale e, nell'attesa, dialoga con i predecessori sulla fragilità del proprio dicastero. Ferruccio Parazzoli indaga la storia politica e culturale d'Italia come se fosse un palcoscenico sul quale sfilano, una dopo l'altra, le maschere del potere. "Teatro Italia" è una messa in scena degli incubi che il nostro paese ha sognato durante la lunga notte degli ultimi cinquant'anni, tra stragi di Stato, mandanti inafferabili e omicidi senza colpevoli; una messa in scena i cui personaggi si muovono dai silenzi inquietanti nelle stanze di Palazzo alle carnascialesche danze macabre nei sotterranei delle ville. Un racconto poetico di ombre e fantasmi, che rappresenta quella parte della nostra identità collettiva che non sappiamo né vogliamo nominare.
Rebecca la prima moglie
Daphne Du Maurier
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2020
pagine: 432
Durante un soggiorno a Monte Carlo insieme alla signora cui fa da dama di compagnia, una giovane donna, appena ventenne, conosce il ricco e affascinante vedovo Maxim de Winter. L’uomo inizia a corteggiarla e, dopo due sole settimane, le chiede di sposarlo; lei, innamoratissima, accetta con entusiasmo e lo segue nella sua grande tenuta di famiglia a Manderlay. Sembra l’inizio di una storia da favola, ma i sogni e le aspettative della giovane si scontrano subito con la fredda accoglienza della servitù, in particolare della sinistra governante. Eppure non si tratta solo di questo: c’è qualcosa, in quel luogo, che giorno dopo giorno rende l’ambiente sempre più opprimente; c’è una presenza che pervade ogni stanza della magione e che si stringe attorno ai passi dell’attuale inquilina come una morsa silenziosa. È Rebecca, la defunta signora de Winter, più viva che mai nella memoria di tutti quelli che l’hanno conosciuta e modello inarrivabile per la giovane, che invece si muove impacciata e confusa nella sua nuova esistenza altolocata e mondana. Un fantasma ingombrante che si trasformerà in una vera e propria ossessione per la protagonista, costretta a immergersi nelle ombre del proprio matrimonio e spinta sempre più ai confini della follia, fino a dubitare della propria stessa identità. Fonte di ispirazione dell’omonimo film di Alfred Hitchcock con Laurence Olivier e Joan Fontaine, “Rebecca la prima moglie” è l’opera più famosa e amata di Daphne du Maurier: un thriller psicologico ricco di suspense e mistero, colpi di scena e ribaltamenti inaspettati, passioni e segreti. Un romanzo sulla gelosia e sulla memoria, che conduce il lettore tra le pieghe dell’animo umano, là dove si nascondono gli spettri nati dal dolore più atroce e dalle paure più inconfessabili.
Uccidi l'unicorno. Epoca del lavoro culturale interiore
Gabriele Sassone
Libro: Copertina rigida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2020
pagine: 220
Un insegnante d'arte quasi quarantenne riceve una telefonata a tarda sera: l'ospite d'onore del convegno che ha organizzato il suo istituto ha perso il volo, e toccherà a lui sostituirlo la mattina dopo. Gli si spalanca un abisso di panico: come spiegare di fronte a tanti studiosi che cosa differenzia l'artista da una persona comune nell'epoca dei social media? E con così poco margine per preparare l'intervento? L'unica via è intraprendere un viaggio interiore attraverso le immagini, quelle private e quelle del contemporaneo, dalle sue stesse fotografie alle opere che ha più studiato e amato, da Van Gogh a Pollock, da Duchamp a Beuys, dalle pitture delle grotte di Lascaux alle illustrazioni dei libri di Jules Verne. Un percorso esistenziale che si trasforma in una riflessione sui lati oscuri del sistema dell'arte e del lavoro culturale.Romanzo di formazione, saggio sull'industria della cultura, meditazione estetica, memoir: con Uccidi l'unicorno Gabriele Sassone ci offre un travolgente esordio narrativo. Un racconto in prima persona sul potere delle immagini e sulla macchina infernale che le produce.
Il mio gatto mi mangerà gli occhi? e altre grandi domande sulla morte
Caitlin Doughty
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2020
pagine: 232
Quando morirò il mio gatto mi mangerà gli occhi? Se prima di morire mangio un sacco di pop-corn crudi che cosa succede quando mi cremano? I gemelli siamesi muoiono sempre nello stesso momento? Se muoio facendo una smorfia mi resterà per sempre? È vero che sugli aerei c'è uno scomparto segreto per chi muore in volo? Posso far conservare il mio corpo nell'ambra come gli insetti di Jurassic Park? Ogni domanda sulla morte è un'ottima domanda. Con "Il mio gatto mi mangerà gli occhi?" Caitlin Doughty risponde a tutti gli interrogativi possibili su cadaveri, sepolture e funerali e vi fa scoprire gli aspetti più bizzarri e inaspettati della grande livellatrice. Imparerete così che anche da morti potete fare cose molto utili come donare il sangue; che se vi viene un coccolone mentre cenate la vostra fetta di pizza ha ancora molta strada da fare e molte cose da raccontare; che la pellicola da cucina è essenziale per rendere presentabile un cadavere; che tutte le leggende metropolitane di morti a cui crescono i capelli o che si mettono a sedere nell'obitorio sono, appunto, leggende; che se volete diventare uno scheletro bello pulito dovete farvi seppellire in un terreno umido, argilloso e ricco di microrganismi, mentre se volete diventare una splendida mummia dovete scegliere un suolo arido. Con "Il mio gatto mi mangerà gli occhi?" scoprirete soprattutto un modo diverso di pensare alla morte e comincerete a vederla come un evento del tutto naturale, di cui conoscere i processi chimici e con cui avere a che fare attraverso riti meno alienanti di quelli attualmente in uso nella nostra cultura; e su cui si può anche sorridere. E, no, quando sarete morti il vostro gatto non vi mangerà gli occhi. O, almeno, non subito.
Samurai. Una breve storia
Michael Wert
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2020
pagine: 160
La parola samurai evoca immediatamente il passato eroico del Giappone: un'antica casta di guerrieri fedeli a un rigido codice d'onore, addestrati per essere combattenti letali e pronti a morire al servizio del proprio signore; un immaginario che continua ancora oggi a essere reso popolare da film, fumetti e romanzi. Ma la realtà storica è più complessa e sfaccettata: il termine samurai in origine definiva genericamente chiunque fosse al servizio di un nobile, mentre i combattenti veri e propri appartenevano a un gruppo variegato che spaziava da coscritti stagionali a proprietari terrieri legati alla nobiltà. Michael Wert racconta la parabola dei samurai a partire dall'VIII secolo; i loro legami con l'aristocrazia e la corte imperiale di Kyoto, che spesso li appoggiava o usava come pedine politiche; il loro ruolo nella formazione dello shogunato, il governo militare del paese che spodestò l'imperatore, nato dalle lotte tra i clan più potenti; la strenua resistenza contro le invasioni dei mongoli; le continue guerre civili dell'età degli stati combattenti e la successiva unificazione del paese sotto il clan Tokugawa; il declino durante il periodo di pace inaugurato dai Tokugawa, che corrispose tuttavia al momento di massima celebrazione dei samurai presso i nuovi ceti urbani, nella letteratura e nel teatro. È una storia di battaglie, intrighi, tradimenti e ribellioni; ma è al tempo stesso la storia del modo in cui i samurai costruirono la loro identità attraverso valori condivisi che univano la disciplina marziale all'apprezzamento e al sostegno delle arti. "Samurai" illustra in modo agile e chiaro l'ascesa e la caduta di una classe che è stata un elemento fondante della storia e della cultura del Giappone; e che continua ancora oggi a vivere, in equilibrio fra tradizione e modernità, nel suo e nel nostro immaginario.