LEG Edizioni: Le guerre
I corsari del Terzo Reich e i segreti di Husky. Sicilia (1940-1943)
Calogero Conigliaro
Libro: Copertina morbida
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 266
Il libro racconta la storia della terza flottiglia motosiluranti germanica e delle sue operazioni nel Mediterraneo dopo l'arrivo in Sicilia per cooperare alla neutralizzazione dell'isola di Malta, minando le sue acque ed attaccando con i siluri i convogli di rifornimenti della Royal Navy. Intrinsecamente legata a questa leggendaria unità della Kriegsmarine è stata la base navale di Porto Empedocle, situata nella parte centromeridionale della Sicilia. Una cittadina che pagò un prezzo assai salato per il proprio ruolo bellico nella guerra del Mediterraneo, subendo sanguinosi bombardamenti aerei dell'aviazione angloamericana. Proprio questa base con lo sbarco alleato in Sicilia del luglio 1943 avrebbe conosciuto, prima dell'arrivo delle truppe alleate, uno dei maggiori sabotaggi delle proprie difese, insieme a quello ben più famoso e concomitante di Augusta. Fonti provenienti dall'Ufficio Storico della Marina, da quello dell'Esercito e documenti segreti degli archivi militari americani, con l'aggiunta di importanti testimonianze, hanno per la prima volta fatto luce su questo accadimento storico che contribuì alla decisione tedesca di invadere la Penisola Italiana. Tra i testimoni di bombardamenti, adunate ed infine all'arrivo degli americani si trovava anche lo scrittore Andrea Camilleri che con un suo personale ricordo della città in guerra e di alcuni protagonisti contribuisce a impreziosire questo testo, una risorsa imperdibile per approfondire un momento chiave della Seconda guerra mondiale nel cuore del Mediterraneo.
Eserciti e volontari della prima guerra d'indipendenza, 1848-1849. Storia, organizzazione e uniformi
Gabriele Esposito
Libro
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2017
Il libro si propone di analizzare da un punto di vista storico-militare gli eserciti regolari e le formazioni volontarie che presero parte alla Prima Guerra di Indipendenza, durante il cruciale biennio 1848-1849. Il conflitto vide la partecipazione militare di tutti i sei Stati che all'epoca esistevano in Italia: il Regno di Sardegna, il Regno delle Due Sicilie, lo Stato Pontificio, il Granducato di Toscana, il Ducato di Modena ed il Ducato di Parma. L'Italia della Restaurazione, notevolmente sottoposta in gran parte dei suoi Stati a diverse forme di controllo da parte dell'Impero austriaco, venne scossa dall'impetuoso vento rivoluzionario del 1848. La "Primavera dei Popoli" si stava ormai diffondendo ed affermando in tutta Europa, varcando i confini delle Alpi: la stessa Vienna fu ben presto in subbuglio, così come gran parte dei territori imperiali. Alle notizie provenienti da Vienna sia Milano che Venezia si ribellarono, irradiando la rivoluzione in tutto il Lombardo-Veneto. Carlo Alberto, sovrano del Regno di Sardegna, entrò in guerra contro gli austriaci: ben presto gli altri sovrani italiani lo seguirono, spinti dalla pressione dell'opinione pubblica. In questo libro vengono esaminate le forze militari italiane che combatterono nella Prima Guerra di Indipendenza, con l'esclusione degli eserciti del Piemonte e del Regno delle Due Sicilie, già oggetto di numerosi approfondimenti nella storiografia militare. L'attenzione è invece rivolta ai quattro Stati "minori" che presero parte alla Prima Guerra di Indipendenza: Stato Pontificio, Granducato di Toscana, Ducato di Modena e Ducato di Parma. Inoltre sono analizzate nel dettaglio le forze regolari e le unità di volontari formate dai patrioti di tutta la penisola; grande spazio è riservato ai quattro "Stati rivoluzionari" che sorsero nel 1848: Regno di Sicilia, Governo Provvisorio Lombardo, Repubblica di San Marco e Repubblica Romana. Ogni capitolo del libro corrisponderà ad una delle entità statali prese in esame, descrivendo organizzazione e uniformi delle sue forze militari.
Flashpoint Trieste. La prima battaglia della Guerra fredda
Carl Jennings
Libro
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2017
Le guerre dei comuni contro l'impero. Organizzazione, equipaggiamento e tattiche. Guerrieri e soldati d'Italia
Gabriele Esposito
Libro: Copertina morbida
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 166
Il primo libro di una nuova serie di monografie di storia militare, intitolata "Guerrieri e soldati d'Italia" e interamente prodotta con materiali originali nel nostro Paese: un testo molto informativo, adatto ad ogni tipo di lettore e avulso dalle pesantezze di tipo "accademico", con tavole a colori originali, realizzate appositamente a corredo del testo e raffiguranti i soldati descritti nel libro, un ampio apparato iconografico che unisce immagini d'epoca a moderne ricostruzioni prodotte fedelmente dai migliori gruppi"di reenactors e riprodotte in foto ad alta definizione. Il volume analizza gli eventi centrali dello scontro tra Impero e Comuni italiani, seguendo il filo conduttore di quattro grandi battaglie, esemplari per comprendere la panoramica degli eserciti descritti: Legnano (1176), Cortenuova (1237), Montaperti (1260) e Benevento (1266). Un viaggio lungo circa un secolo, in coi si passerà dal descrivere gli albori degli eserciti comunali allo spiegare l'inizio della supremazia guelfa in Italia. Questa struttura, adottata per lo snodarsi del testo, si rifletterà anche nei contenuti delle tavole: esse affiancheranno le armature dei grandi sovrani a quelle dei più umili guerrieri, rappresentando l'aspetto degli schieramenti contrapposti presenti nelle quattro battaglie descritte. I capitoli del libro sulle battaglie saranno seguiti da altri sugli eserciti che vi presero parte, articolati in tre paragrafi ricorrenti: organizzazione, equipaggiamento e tattiche. Nel paragrafo "organizzazione" sarà descritta la struttura e la composizione dei vari eserciti; il paragrafo "equipaggiamento" sarà invece dedicato al descrivere minuziosamente le armi e le armature adoperate dai guerrieri presi in esame (dalle nobili cavallerie pesanti ai più umili fanti cittadini come i frombolieri). Questa sezione sarà senza dubbio quella più tecnica, ma anche la più utile per modellisti e reenactors. L'ultimo paragrafo, quello dedicato alle tattiche, spiegherà l'impiego pratico degli equipaggiamenti descritti nella sezione precedente: vedremo come i vari eserciti erano soliti combattere in battaglia e in che modo utilizzavano al meglio le loro armi.
La grande guerra di Hitler 1914-1918
Thomas Weber
Libro: Copertina morbida
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 511
"Lo trovai a pagina 168. Stavo sfogliando da un pezzo il libro davanti a me ed ero sorpreso da quanto ci volesse per scoprire una traccia di lui, una qualsiasi. Ora l'avevo trovata. La foto al centro di pagina 168 della storia ufficiale del 1932 del reggimento List lo mostrava nel suo lungo cappotto grigio, un elmo chiodato sulla testa e un fucile appeso alla spalla destra. Se non fosse stato per la didascalia, non l'avrei riconosciuto. L'immagine era di qualità così scadente che tutto ciò che riuscivo a distinguere del suo viso erano i baffi. Se si fosse trattato di un altro, quella vista mi avrebbe fatto ridere: un volto apparentemente senza bocca, occhi o naso, munito solo di un paio di baffi. Ma la didascalia mi disse chi era: volontario di guerra Adolf Hitler, portaordini del reggimento, maggio 1915". Quest'immagine sfocata assumerà sempre più nitidezza nel corso dello studio di Thomas Weber, il primo a trattare con completezza la partecipazione di Adolf Hitler alla Grande Guerra. Scelta vincente dell'autore è partire proprio prendendo in esame il reggimento List, di cui Hitler fece parte per tutto il conflitto. "La Grande Guerra di Hitler" dipana la sua esperienza bellica e quella degli uomini del reggimento, raccontando la loro storia nel momento in cui il mondo degli imperi del XIX secolo moriva e nasceva la moderna epoca di distruzione, guerra totale e genocidio. La prima parte del libro descrive l'impatto che ebbero su di essi gli anni del conflitto, seguendoli da quando lo scoppio della guerra li sradicò dalle loro comunità bavaresi per trascinarli nelle trincee fangose delle Fiandre e della Francia settentrionale, fino alla sconfitta e al caotico ritorno in patria nel 1918. La seconda parte mostra il ruolo dell'esperienza bellica di Hitler e quello degli uomini del reggimento nell'ascesa al potere del nazismo, nell'impero hitleriano e nella Germania occupata dagli americani. Inoltre, questo libro si chiede se la guerra rappresentò il punto di rottura o "la catastrofe seminale" nella storia tedesca. Per molto tempo gli storici hanno creduto che fin dall'Illuminismo la Germania fosse stata radicalmente diversa da qualunque altro Paese europeo e che le radici del Terzo Reich affondassero profondamente nella sua storia. Il nuovo consenso (anche se non pochi storici rimangono ancora attaccati alla vecchia concezione) è che fino alla prima guerra mondiale la Germania non fosse molto differente dalla Gran Bretagna o dalla Francia, e che in ogni caso fosse più liberale della Russia zarista. Tutto ciò porta a chiedersi quale effetto ebbe il conflitto non solo su Hitler, ma sulla Germania in generale. Dalla prospettiva dell'inizio del 1919, le probabilità che la democratizzazione della Baviera e della Germania si dimostrasse sostenibile e che il soldato semplice Hitler fosse costretto a tornare a dipingere cartoline erano ragionevolmente elevate. La storia di come egli riuscì a trasformarsi da un semplice portaordini evitato dagli uomini del suo reggimento nel più potente dittatore di destra del ventesimo secolo è pertanto un monito per tutti i Paesi democratici o sulla via di diventarlo.
Lettere dal fronte alla famiglia 1915-1918. Con una selezione di lettere di risposta dei genitori e di Friedrich Georg Jünger
Ernst Jünger
Libro: Copertina morbida
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 158
Ernst Jünger ha vissuto come giovanissimo volontario la prima guerra mondiale sul fronte occidentale dal 1915 al 1918. Dai suoi diari scritti durante il conflitto nacque la sua opera "Nelle tempeste d'acciaio", primo passo verso la costruzione della sua identità intellettuale. Prima dell'uomo di cultura, ci fu dunque un giovane assetato di avventura, gloria e affermazione di sé. La ricerca del senso da attribuire al feroce massacro di massa della Grande Guerra si intreccia alla rielaborazione dell'esperienza del rischio della morte vissuta in prima persona e alla riflessione sulla fine crudele di amici e commilitoni: insieme alle battaglie combattute contro i nemici sul fronte, la lotta anche interiore di Ernst Jünger trova riscontro nelle oltre 72 lettere, cartoline e telegrammi scambiati con i genitori e con il fratello Georg Friedrich. Jünger stupisce per l'impiego di una fredda razionalità nel racconto della crudele realtà della guerra, visto in quest'occasione nella cornice dell'intimità familiare.
La guerra russo-afgana (1979-1989)
Gianluca Bonci
Libro: Copertina morbida
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 182
Ancora oggi, il conflitto russo-afghano, l'ultimo della Guerra Fredda, offre spunti e interpretazioni tanto controversi quanto attuali. Iniziata il 24 dicembre 1979, quando reparti appartenenti alla 108º divisione motorizzata dell'Armata Rossa oltrepassarono il confine settentrionale dell'Afghanistan, la guerra segnò profondamente il destino di questo sfortunato paese e decretò anche l'inizio di un progressivo declino che portò il regime comunista di Mosca al collasso. L'Armata Rossa, all'epoca considerata come il più potente esercito del mondo, fu bloccata sulle montagne afghane da un pugno di guerriglieri islamici male armati, ma determinati a conseguire la vittoria finale in uno scontro ideologico e militare senza quartiere. La ricostruzione passa in rassegna l'organizzazione operativa e logistica, l'addestramento, le tecniche e le tattiche impiegate dall'Armata Rossa e dai mujaheddin nel tragico decennio di guerra, fornendo approfondimenti sugli errori che contribuirono in modo determinante alla sconfitta finale russa. L'analisi è inoltre completata da un'appendice che illustra l'odierna situazione politico-militare del paese a quasi sedici anni dall'intervento delle truppe della NATO, attualmente incaricate (nell'ambito della missione "Resolute Support") dell'addestramento, della consulenza e dell'assistenza in favore delle forze armate e delle Istituzioni governative afghane.
Attacco a Caporetto
Hans Killian
Libro
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 335
Quando, nella notte del 14 settembre 1917, Hans Killian parte da Strasburgo per la località destinata a divenire uno dei luoghi simbolo della Grande Guerra, ha la consapevolezza di essere in procinto di vivere un'esperienza particolare. Nel suo diario annota: "Immagino che andremo nel Nord della Francia per una qualche impresa particolare, o forse in Turchia. Deve trattarsi di qualcosa di eccezionale, altrimenti non sarebbe stato mobilitato l'ufficiale di Stato Maggiore della unità bombarde n° 3, tenente colonnello barone von Rossing, con tutto il suo Stato Maggiore, io non sarei stato richiesto come specialista di montagna per impieghi speciali delle bombarde. Con la montagna deve averci a che fare". Giunto presso lo Stato Maggiore della 14a Armata di Below, descrive con dovizia di particolari le ricognizioni preliminari che compie nel settore dell'Alto Isonzo, fino a restituirci, come nessun altro prima, la topografia completa del teatro di battaglia. In seguito ha occasione di partecipare alle riunioni dei più alti ufficiali dell'Armata in vista dell'offensiva e di incontrare tutti i protagonisti - dall'imperatore Carlo all'arciduca Eugenio - di quell'evento. "Attacco o Caporetto" è una vasta galleria di figure e un racconto in cui la memoria personale si innesta su fonti già note, arricchito da un ricco corredo iconografico e da ordini completi di battaglia austro-germanici e italiani alla mezzanotte del 24 ottobre 1917 e un'accurata introduzione di Alessandro Massignani.
La guerra civile russa (1918-1922). Dalla Rivoluzione d'ottobre alla nascita dell'Unione sovietica
David Bullock
Libro: Copertina morbida
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 212
Quella russa è stata senza dubbio la più importante guerra civile del XX secolo. Questo libro descrive come essa cambiò le vite di oltre mezzo miliardo di persone e ridisegnò in gran parte la geografia politica dell'Europa orientale e occidentale, dell'Estremo Oriente e dell'Asia centrale. In quattro anni di estenuante confronto, venti Paesi combatterono nel vasto cuore dell'Eurasia, affrontando una dura prova che avrebbe successivamente portato alla nascita di rivoluzioni comuniste in tutto il mondo e gettato le basi della futura Guerra fredda. Esaminando le forze contrapposte delle armate Bianca, Rossa, Nera e Verde, nonché gli interventi delle forze Alleate, l'autore David Bullock offre una nuova prospettiva su questo controverso conflitto in cui morirono 30 milioni di persone, collocando magistralmente gli eventi bellici nel contesto del dramma umano e analizzando la crudele società che decise di sacrificare la sua popolazione sull'altare del potere politico.
L'esercito di Francesco Giuseppe
Gunther E. Rothenberg
Libro: Copertina morbida
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 468
Goethe ed Engels, due figure tanto rappresentative del mondo germanico quanto distanti per interessi e scopi, sostanzialmente condivisero la veduta secondo cui l'istituzione militare di uno stato ne riflette in modo fedele l'intima "essenza" e le caratteristiche politiche e sociali. Ciò è particolarmente vero dell'esercito asburgico (austriaco prima e austro-ungarico dopo l'Ausgleich del 1867), che nei suoi quattro secoli di storia accompagnò le fortune e il declino della dinastia che esso serviva e di cui fu il più solido pilastro istituzionale. L'apparato militare della monarchia non fu solo uno strumento che la preservò dalle minacce esterne ma si rivelò - soprattutto negli anni 1848 e 1849 - cruciale per la salvaguardia dell'impero quando questo rischiò di soccombere alle potenti pressioni disgregatrici provenienti dal suo interno. Nonostante il suo status preminente, l'esercito, alieno da spinte dirigistiche, non fece mai dell'impero un Militarstaat alla prussiana: esso conservò da un lato la propria lealtà dinastica e dall'altro una straordinaria coesione, tanto che, alla dissoluzione della monarchia e dunque dell'esercito, l'ultimo vessillo asburgico non fu fatto sventolare dall'imperatore a Vienna, ma da un comandante militare nella remota Albania. Il libro narra - come sottolinea l'Autore - l'ultimo secolo di vita di una delle più antiche organizzazioni militari europee, in special modo la lunga fase in cui Francesco Giuseppe improntò di sé - nell'attitudine, nelle scelte e negli errori - quell'esercito che come nessun'altra istituzione sentì suo.
I verbali di Hitler. Rapporti stenografici di guerra. Volume 1-2
Libro: Copertina morbida
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2015
pagine: 1238
Contiene i due volumi: Rapporti stenografici di guerra 1942-1943, Rapporti stenografici di guerra 1944-1945.
La grande guerra patriottica dell'Armata Rossa 1941-1945
David M. Glantz, Jonathan House
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2015
pagine: 503
La guerra sul fronte orientale, iniziata il 22 giugno 1941 con l'invasione da parte delle forze armate tedesche nel territori dell'Unione Sovietica e conclusasi al primi di maggio del 1945 con la fine della battaglia per la conquista di Berlino, capitale del terzo Relch, da parte delle truppe di Stalin, è stata la più sanguinosa campagna militare del Secondo conflitto mondiale. Le perdite dell'Armata Rossa superarono i 29 milioni, mentre quelle della Wehrmacht furono di oltre 10 milioni. Questo libro è il risultato di un lungo e approfondito lavoro di ricerca svolto dal due autori americani negli archivi ex sovietici, che sono stati parzialmente aperti agli storici dopo la dissoluzione dell'URSS avvenuta nel 1991. Fino a tale data gran parte del materiale di documentazione russo era classificato segreto e quindi non consultabile. Ogni fonte era controllata dalla censura, ed è per questo che gli studi precedenti si basavano in sostanza su materiali tedeschi più accessibili. Ciò che emerge è una storia profondamente umana di errori dei comandi, di adeguamento delle gerarchie militari alle pressioni esercitate dalla guerra, di distruzioni e sofferenze su scala gigantesca e di un'incredibile resistenza dei civili sia russi sia tedeschi. La comprensione di queste vicende è essenziale per poter correggere alcune errate generalizzazioni fatte in passato sulla seconda guerra mondiale.