Marietti 1820: Con-tratto
Discipline, poteri, verità. Detti e scritti (1970-1984)
Michel Foucault
Libro
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2008
pagine: 264
Con questo volume s’intende mettere a disposizione del lettore italiano una parte poco conosciuta dell’opera di Michel Foucault, quella scritta per giornali e riviste e che Foucault stesso ha definito il suo “giornalismo filosofico”. I testi qui presentati spaziano dal problema della vita e del vivente, a quello della nascita del biopotere e degli effetti della medicalizzazione della società; dalla questione del crimine e della punizione a quella della società disciplinare e dei dispositivi di controllo e sicurezza; dai temi filosofici della verità e dell’identità al problema della sessualità e della soggettività che si forma o si sfalda nel punto d’intersezione e di conflitto tra desiderio e piacere. A questi interrogativi si intreccia sempre la domanda che sin dall’inizio ha accompagnato il lavoro di Foucault, a volte esplicitamente, altre volte in segreto: quella sul ruolo e sulla funzione dell’intellettuale.
Per l'amore e per la libertà. Scritti sulla filosofia e sull'educazione
María Zambrano
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2008
pagine: 208
Nella sua scrittura María Zambrano ha sempre dato rilievo all'educazione nel significato più vasto della parola, mettendo anche l'accento su figure di maestri esemplari quale per lei fu il filosofo José Ortega y Gasset e Miguel de Unamuno. In questa raccolta di saggi, alcuni dei quali finora inediti, giunge ad ampliare il tema, mettendo in luce l'educazione nel suo più intimo significato. Si alternano meditazioni sulla pedagogia e il suo legame con la società; sull'importanza del maestro in un mondo in rapido cambiamento; su una giovinezza irrequieta, disorientata e bisognosa diguide che ne sorreggano il cammino.
L'invenzione dell'isteria. Charcot e l'iconografia fotografica della Salpêtrière
Georges Didi-Huberman
Libro
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2008
pagine: 366
Il libro racconta e interroga le pratiche in uso alla Salpêtrière, ai tempi di Charcot, per curare l’isteria. Attraverso le procedure cliniche e sperimentali, attraverso l’ipnosi e le “presentazioni” delle malate in preda alle crisi (le famose “lezioni del martedì”), si scopre, grazie alla documentazione gotografica dell'Iconographie photographique de la Salpêtrière, un'esposizione stupefacente, eccessiva, del corpo isterico. L’analisi di queste immagini rivela così la "messa in scena" di cui le isteriche furono oggetto da parte dei medici, di come in altri termini Charcot fu anche un “artista”, e al tempo stesso mostra la peculiarità con cui esse ne furono anche autonome protagoniste. Freud fu il testimone oculare dello "spettacolo" che Charcot metteva in opera e rispetto al quale egli si distinse per l'ascolto tutto nuovo dell'isteria che la sua riflessione comportava. La sua testimonianza ci racconta l’inizio della psicanalisi sotto la prospettiva dell’”immagine”. Il volume è dotato di un importante apparato iconografico.
Toccare, Jean-Luc Nancy
Jacques Derrida
Libro
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2007
pagine: 408
Testimonianza di un'amicizia, il libro è l'omaggio di un grande filosofo a un filosofo più giovane che da principio ne ha seguito le tracce, per imporsi poi con un'opera originale. Omaggio filosofico, ovviamente: per quanto non manchino pagine intensamente affettuose che conferiscono un caldo colorito alle ricorrenti riflessioni sull'amicizia, il volume è dedicato a una lettura del pensiero di Jean-Luc Nancy, considerato sotto una particolare angolazione, la questione del tatto, in tutti i significati che la parola ha assunto nella cultura occidentale, da quello erotico a quello religioso, da quello gnoseologico a quello etico. In un serrato dialogo con una tradizione che muove dall'antichità, ma con particolare attenzione a quella che Derrida chiama una linea filosofica "franco-tedesca", il libro, pur incentrato su Nancy, ne mette a confronto la scrittura con le tesi classiche in numerose digressioni che muovono da Aristotele per toccare Descartes e S. Giovanni della Croce, il Nuovo Testamento e Kant, il problema di Molineux e Maine de Biran, Husserl e Merleau-Ponty, Lévinas e Heidegger. Derrida tuttavia non elabora un trattato, e meno che mai si preoccupa di tracciare un capitolo della storia della filosofia occidentale, ma affida a una scrittura affascinante, benché non facile, il compito di cercare "nel solco di Heidegger, la specificità di un pensiero che non si riduca né alla poesia, né alla filosofia né alla scienza".
Perdonare, le tragedie mancate
Libro: Libro rilegato
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2007
pagine: 208
Il perdono non può che affiorare nelle parole e nelle forme con cui le tragedie non risolte della storia sono raccontate. Ecco perché i contributi che costituiscono il volume presentano diversi linguaggi che vanno dalla filosofia alla letteratura, dall’arte alla drammaturgia. Del resto, per quanto importanti e necessarie siano le istituzioni politiche della riconciliazione, dell'amnistia e della grazia, il perdono rimane pensabile e praticabile unicamente come gesto singolare, compiuto dinanzi al volto dell'altro.
Nomi di nomi
Gianluca Solla
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2006
pagine: 216
Ogni giorno ci serviamo di nomi. Ignoriamo tuttavia quale sia la loro natura più segreta. Inoltre temiamo l’anonimato come il nostro peggiore nemico. Ma finché non sappiamo cosa sono i nomi, non possiamo affrontare davvero quella determinazione dell’esistenza che in qualche modo ci tocca e ci riguarda tutti da vicino. Così parlando, leghiamo il nostro dire alla denominazione di cose, persone, fatti, siano essi reali o inesistenti. Eppure di questo gesto così abituale ignoriamo le conseguenze più profonde. Né abbiamo ancora imparato a pensare cosa significhi dare un nome o portarne uno. Cosa implica il fatto di dare un nome a un figlio? A un animale da compagnia? Cosa significa chiamare qualcuno “amico”? Che cos’è quel nome di famiglia nel quale ognuno reca memoria del padre e della madre, oltre la loro morte? Il libro s’interroga sulle figure che costellano la nostra vita (la madre, il padre, gli amici e i nemici, i figli e le famiglie, l’ospite, il testimone, il capo, il colpevole, gli animali...) per ripensarle a fondo a partire dalla valenza che in ciascuna di loro assume il nome proprio.
La cenere delle immagini. Spazi della memoria luoghi della perdita
Libro: Libro rilegato
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2006
pagine: 272
Il volume è stato realizzato in occasione della Settimana della fotografia europea 2006. La sezione iconografica accoglie le opere esposte nella mostra Storie Urbane a cura di Angela Madesani (Reggio Emilia, 29 aprile - 25 giugno 2006). Quindici artisti provenienti da otto paesi europei sono stati invitati a Reggio Emilia per condurre una ricerca fotografica avente per oggetto la città e come motivo conduttore il tema del limite, del confine. Il lavoro degli artisti è confluito in un'esposizione allestita in diversi luoghi della città e corredata dalla pubblicazione di una raccolta di riflessioni sul significato di abitare la città e quale immaginario essa sollecita. Il volume, intende interrogarsi sul senso del limite espresso dalla presenza e dall’uso che si fa dell’immagine, indagando quel confine tra memoria e perdita all’interno del quale si colloca il linguaggio della fotografia. Fotografie di Gosbert Adler, Emily Allchurch, Gabriele Basilico, Leonardo Genovese, Jitka Hanzlovà, Valérie Jouve, Sejla Kameric, Ingar Krauss, Lena Liv, Walter Niedermayr, Florence Paradeis, Martin Parr, Paul Seawright, Anne Tallentire, Marco Zanta.
L'ospitalità, l'infrangersi
Libro
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2006
pagine: 208
Nell’accoglienza dell’altro – dello straniero, dell’ospite – ogni civiltà mostra il suo volto. In questo senso la questione dell’ospitalità è decisiva per comprendere ciò che avviene nel crinale tra la legge che una cultura esprime per darsi un ordine e l’esigenza di giustizia che essa reca nondimeno con sé e che non coincide mai con l’esercizio puro e semplice della legge e della sua giurisprudenza. La decisione per o contro l’ospite decide dei territori nella loro concretezza, li attraversa con confini, muri, delimitazioni di filo spinato. È nei varchi di questa decisione sovrana che trova spazio la possibile accoglienza dell’ospite, la cui venuta interrompe il muro di controlli, di diffidenze, di identità che ciascuno – singolo o istituzione – edifica attorno a sé. Nel doppio senso della parola italiana “ospite” si riflette proprio questo fatto: l’accoglienza dell’altro è quell’esperienza in cui i confini tra me e l’altro divengono incerti e incerta la percezione se in un certo senso non si sia sempre ospiti dei propri ospiti, di coloro che si è accolti sotto il proprio tetto.