Marsilio: I libri di Reset
LA guerra delle moschee. L'Europa e la sfida del pluralismo religioso
Stefano Allievi
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2010
pagine: 192
Nel dibattito politico europeo, la parola moschea sta per islam, e l'islam spesso evoca l'Altro, il Nemico. E un trasferimento di significati che rivela tutta la difficoltà dei paesi europei nella transizione verso il pluralismo religioso. L'islam è ormai dentro lo spazio pubblico, oggetto di dibattito e di conflitto culturale e politico, come ha dimostrato il referendum svizzero contro i minareti del novembre del 2009, e come mostrano tante polemiche intorno alle moschee che attraversano l'Europa, dalla Svezia all'Italia. Questo libro colma un vuoto e offre per la prima volta un quadro dettagliato delle moschee in Europa e un'analisi comparativa della presenza musulmana, paese per paese. E uno strumento indispensabile per conoscere un tema spesso citato in modo approssimativo, per uscire dagli estremismi inconcludenti, per trovare soluzioni all'altezza di un'Europa lungimirante e pluralistica, capace di far valere sia la libertà di culto che le garanzie di sicurezza, e per capire qual è davvero la posta in gioco, per il presente e per il futuro.
Il dialogo tra le culture. Metodo e protagonisti
Fred Dallmayr
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2010
pagine: 208
Alle teorie di Huntington sul "clash of civilizations" Fred Dallmayr ha sempre contrapposto un'altra via. Lo ha fatto subito, fin dal momento più difficile, quel 2001 che le Nazioni Unite avevano destinato al dialogo tra le culture e che il terrorismo islamista, con l'attacco alle Torri di Manhattan, aveva supremamente beffato. Ma il filosofo non presenta solo un motivato rifiuto del conflitto, perché del dialogo discute il significato, le premesse e le implicazioni che lo rendono autentico, possibile, utile. E dal metodo passa alle voci esemplari che indicano le chiavi teoriche o politiche di un nuovo percorso necessario a un mondo attraversato da tensioni nei confronti dell'Altro e del Diverso. agina dopo pagina, il libro si trasforma in una conversazione ideale tra protagonisti del pensiero filosofico come Gadamer, Heidegger, Taylor, Habermas, Hannah Arendt, Gandhi. E ancora: con il musulmano iraniano liberal Abdolkarim Soroush e il multietnico Raimon Panikkar. (Prefazione di Giuliano Amato)
Per una sinistra pensante. Costruire la cultura politica che non c'è
Salvatore Biasco
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2009
pagine: 160
Può il liberalismo politico ed economico diventare il principio ispiratore della sinistra? La domanda schietta di Salvatore Biasco tocca il cuore delle incertezze, della confusione, del malcontento verso l'inconsistenza dei progetti e della leadership del Partito democratico e dintorni. Partendo da qui egli svolge un'irrituale discussione politica proponendo temi che di solito la sinistra salta a piè pari, prigioniera com'è delle suggestioni del momento. Biasco affronta l'impasse della sinistra con la determinazione di chi sa che un partito non pesa solo per i suoi voti, ma altrettanto per la considerazione, la stima e il rispetto che guadagna attraverso il suo apparato di pensiero, la propensione a costruire il futuro, la capacità di offrire una classe dirigente competente e all'altezza delle funzioni che aspira a svolgere.
La questione tibetana. Autonomia non indipendenza: una proposta realista
Eva Pföstl
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2009
pagine: 156
L'attenzione al carattere distintivo conferito al Tibet dalla sua storia di stato-civiltà separato, emerso parallelamente, ma indipendentemente, rispetto al mondo culturale cinese, è andata crescendo negli ultimi anni. Eva Pföstl, collaborando con il governo tibetano in esilio, ha maturato l'idea che la migliore prospettiva realistica per progredire nella tutela delle minoranze consista in un rafforzamento dell'autogoverno nell'ambito dell'autonomia territoriale. Tra gli esempi "positivi" in questo senso spicca quello dell'Alto Adige/Südtirol. Lo stesso Dalai Lama, in visita a Bolzano nel 1997 per conoscerne meglio il modello di autonomia, rimase favorevolmente colpito dalla salvaguardia della cultura locale e dalla co-gestione del potere fra i vari gruppi linguistici presenti sul territorio. In occasione del 50° anniversario della pacifica insurrezione del popolo tibetano a Lhasa, il 10 marzo 1959, questo libro intende proporre strumenti utili alla riflessione sulla questione tibetana e chiarire la natura di un contributo italiano a possibili soluzioni sostenibili.
Una destra normale e altri sogni
Vittorio Foa
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2008
pagine: 102
Le scommesse di Vittorio Foa puntavano sempre in una direzione costruttiva. Lui riusciva a trovare il varco dal quale intravedere non solo una via d'uscita, ma la vincita in un gioco a somma positiva. Cominciò a fare di queste scommesse nel carcere fascista. Sapeva dissolvere i risentimenti e cercare le soluzioni per trasformarli in energie positive; quando gli chiedevano quale fosse l'eredità più importante del ventesimo secolo non aveva dubbi: il piano Marshall, una geniale politica, e scommessa, americana sull'umanità europea, sulla rinascita della Germania e dell'Italia dalle rovine naziste e fasciste. La vita di Vittorio attraversa, talora da protagonista e combattente, talora da critico disincantato, talora da appassionato consigliere, tutte le fasi della tormentata storia della sinistra, del sindacato, della società e della democrazia italiani. Negli anni novanta è stato uno dei fondatori della rivista "Reset" e di questa collana editoriale. In uno dei volumetti apparve, nel 1995, il suo dialogo sulla destra italiana, con Furio Colombo, che qui si ripropone insieme al dialogo successivo, con Antonio Giolitti, sulla esperienza del centro-sinistra, che vide divisi i due amici piemontesi. Michele Salvati traccia una biografia di Vittorio, ripercorrendone le tappe in occasione della laurea honoris causa conferitagli dall'Università di Salerno. Pietro Marcenaro racconta la sua fiducia nella libertà e il valore esemplare della sua esistenza.
La mia fede. Come riconciliare i credenti con una politica democratica
Barack Obama
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2008
pagine: 83
Con la conquista della Casa Bianca Barack Obama ha cambiato lo scenario politico sotto tanti aspetti. Uno dei più importanti riguarda il rapporto tra la fede e il Partito democratico, tra lo spirito religioso del popolo americano e i liberals. Negli otto anni di Bush il primato elettorale e morale, tra la popolazione dei credenti, era decisamente nelle mani dei conservatori. Ora questo primato è stato interrotto. Un mutamento che ha qualcosa da dire anche al resto del mondo. "Anche noi democratici veneriamo un Dio formidabile": i discorsi del presidente americano qui raccolti documentano gli ingredienti con i quali si era proposto, fin dall'inizio della sua corsa, nel giugno del 2006, e poi nelle fasi più calde della battaglia nel 2008, di riconciliare fede e politica sul versante liberal, di riconciliare fede e democrats, facendo apparire sulla scena pubblica americana, e con ciò in tutto il mondo, un progressismo amico della religione, un progressismo religioso, e valorizzando la fede come risorsa per la società in generale.
Leggere Gandhi a Teheran
Ramin Jahanbegloo
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2008
pagine: 111
In queste pagine, inconsuete e insieme attualissime, il filosofo iraniano Ramin Jahanbegloo fornisce una visione originale del Mahatma Gandhi non solo come grande pensatore e leader carismatico della nonviolenza, ma come quel gigante del ventesimo secolo che ha aperto la strada a una versione del pluralismo capace di unire gli elementi più preziosi del pensiero liberale con le tradizioni spirituali e religiose dell'oriente. Aprendo un nuovo campo negli studi gandhiani, questo libro aiuta il lettore a comprendere l'importanza delle idee del padre dell'India moderna per il mondo attuale, anche in occidente, dove mostra la possibilità di aprire una nuova stagione nelle relazioni tra le culture e le civiltà, una stagione carica di promesse per il futuro dell'Iran e delle relazioni tra occidente e mondo islamico. Le pagine di Jahanbegloo sono illuminanti nel mostrarci come le sfide del tempo di Gandhi sono simili alle nostre nella tensione tra religione e politica, tra fondamentalismo e libertà e nel contrasto quotidiano con coloro che sempre vorrebbero seguire la via della violenza e del conflitto, non tra le civiltà, ma tra le intolleranze.
Islam alla sfida della laicità. Dalla Francia una guida magistrale contro le isterie xenofobe
Olivier Roy
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2008
pagine: 158
Il musulmano cristallizzato in una essenza incompatibile con la società secolare europea non esiste nella realtà, è un prodotto dei nostri incubi. In una società secolarizzata i credenti dell'Islam e i popoli di cultura islamica possono adattarsi senza affatto rinnegare la propria identità. Una sfida difficile, ma dal possibile esito positivo: i pericoli per la pace e la stabilità mondiale che vengono di qui possono essere disinnescati, la divisione dello spazio religioso da quello della società secolare è ampiamente in corso nella società musulmana. Tra gli immigrati islamici in Europa si sta affermando una mentalità più aperta e meno difensiva di quella delle società di origine. Ma non è una novità indolore: ci mette davanti a uno specchio, crudo e diretto, che ci mostra senza veli anche la nostra crisi d'identità.
Chi ha paura di Tariq Ramadan? L'Europa di fronte al riformismo islamico
Nina zu Fürstenberg
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2007
pagine: 198
Tariq Ramadan divide e fa discutere in America come in Europa. Acclamato dai giovani musulmani e dai no-global in Francia, litiga in televisione con Sarkozy; respinto dagli Stati Uniti, viene chiamato dal governo britannico come consulente; le sue apparizioni in pubblico suscitano ovunque aspri confronti. Chi è l'intellettuale svizzero di famiglia egiziana che teorizza "l'accasamento" degli immigrati nelle nostre democrazie? Il libro di Nina zu Fürstenberg ci introduce, con parole chiare e accessibili, nel laboratorio di questo leader politico e religioso e ne rivela la natura di riformatore "dall'interno" dell'Islam. Pagine di sorprendente chiarezza illuminano il progetto ambizioso di un pensatore che vuole modificare equilibri secolari e intoccabili dell'interpretazione coranica dal Cairo a Riad, dal Magreb alle moschee italiane. Un libro per affrontare la scommessa del dialogo con un protagonista del nostro tempo e per cercare di intravederne tutte le possibili, non garantite, conseguenze.
Mosaico Islam
Vartan Gregorian
Libro
editore: Marsilio
anno edizione: 2006
pagine: 160
Un americano influente, di origine armena, presidente di una importante fondazione con scopi umanitari e membro, tra le molte altre cose, del comitato scientifico di Reset-Dialogues on Civilizations ha deciso di spiegare ai suoi concittadini e a tutti gli occidentali quel che non possono continuare a ignorare quando parlano di Islam, di una grande e variopinta porzione dell'umanità come se fosse una cosa sola e omogenea. La lettura di queste pagine chiarissime, accessibili e sintetiche, cambierà per sempre le idee che ci vengono in mente quando sentiamo parlare di "mondo musulmano". "La comprensione dell'Islam come "un mosaico e non come un monolite", è prezioso", dice Veronesi nella prefazione, questo "testo completo, lucido ed esauriente è un grande contributo per interpretare quale è la volontà dell'uomo, al di là delle mistificazioni, quando quell'uomo appartiene ad una cultura diversa, ma non per questo meno importante della nostra, quale è oggi l'Islam". Vartan Gregorian è presidente della Carnegie Corporation di New York dal 1997. Precedentemente è stato rettore della Brown University e presidente della New York Public Library. Gregorian è stato insignito di numerose onoreficienze tra cui la National Humanities Medal (1998) e la Medal of Freedom (2004).
Ungheria 1956. La rivoluzione calunniata
Federigo Argentieri
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2006
pagine: 191
"Perché Togliatti aveva brindato nel 1956 dopo la repressione sovietica a Budapest, e perché solo dodici anni dopo, in una simile situazione a Praga, il PCI avrebbe "riprovato" l'occupazione? Certo non perché la dinamica dei fatti era stata diversa, ma perché era cambiato il PCI, che con Longo aveva cominciato a prendere le distanze da Mosca. Ma l'autonomia, pur progredita sotto Berlinguer, non divenne mai definitiva, soprattutto sul piano intellettuale, al punto che ancora oggi molti storici e qualche politico esitano o rifiutano di prendere atto delle "dure repliche della storia", soprattutto per quanto riguarda Togliatti."