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Meltemi: Linee

Migrazione è sviluppo. Diaspore, rimesse sociali e capacity building delle istituzione dei paesi di origine

Migrazione è sviluppo. Diaspore, rimesse sociali e capacity building delle istituzione dei paesi di origine

Chiara Cancellario

Libro: Libro in brossura

editore: Meltemi

anno edizione: 2018

pagine: 167

La migrazione è il più importante fattore di cambiamento delle nostre società. Da sempre l'uomo ha sentito l'esigenza di spostarsi per migliorare le proprie condizioni di vita, seguire le proprie ambizioni e fuggire dai pericoli. Le scienze sociali non possono non considerare i movimenti di popolazione nello studio dei processi politici ed economici, nelle relazioni tra stati e altri attori internazionali, superando il binomio paese di origine/paese di destinazione per allargare lo sguardo ai paesi interessati dalle rotte, ai confini e alle frontiere. Parlare di impatto della migrazione vuol dire, tra le altre cose, "misurare" l'impatto che essa ha sullo sviluppo dei territori interessati dai flussi migratori. La relazione tra la migrazione e lo sviluppo è strettissima: infatti la migrazione è causata da una mancanza di sviluppo e, nello stesso tempo, essa è una delle cause principali della crescita di economie e società. In virtù dell'importanza delle rimesse sociali quali strumenti di sviluppo, il lavoro di ricerca ha indagato, tramite uno studio empirico, le condizioni attraverso cui l'impatto dei progetti di cooperazione rivolti al rafforzamento delle istituzioni dei paesi d'origine è positivo, analizzando l'azione delle diaspore tramite le categorie politologiche della "legittimità" e dell'"efficacia".
16,00

Oltre la gabbia. Ordine coloniale e arte di confine

Marina De Chiara

Libro: Libro in brossura

editore: Meltemi

anno edizione: 2018

pagine: 172

Impadronirsi del mondo non solo attraverso il potere delle armi, ma anche grazie all’invenzione di storie che descrivono lo sconosciuto, il diverso, come qualcosa da addomesticare, da imprigionare in una gabbia. Dalla “scoperta” di Colombo, che in queste pagine ritorna nelle scritture poetiche di Salman Rushdie, Carlos Fuentes, Robert Viscusi, Guillermo Gómez-Peña, la cultura dell’Occidente ha inaugurato una vera arte della rappresentazione dell’ignoto e dell’altro, creando un proprio “ordine” del mondo e del sapere. Da "Robinson Crusoe" di Daniel Defoe e "Cuore di tenebra" di Joseph Conrad, agli esempi filmici di Werner Herzog e Peter Greenaway, fino alla presenza di un’ombra nei memoir di Marie Cardinal e Clarice Lispector, e soprattutto all’arte di frontiera dei chicani Guillermo Gómez-Peña (di cui troviamo in queste pagine il primo consistente studio italiano) e Coco Fusco, l’autrice, nell’ottica interdisciplinare offerta dagli studi culturali e dalle recenti teorie postcoloniali, esplora le connivenze tra scrittura e ideologia coloniale, mostrando come la rimozione del nero e del “selvaggio” ricorra in tutta la storia della cultura occidentale e come alcuni testi, letterari e non, attraverso l’immagine del cannibale (immortalata da Shakespeare in Calibano), rimandino al mito fin troppo attuale dell’eccezionalismo e dell’innocentismo americano. Lo smascheramento del radicato eurocentrismo occidentale mette così a nudo una modernità che ama pensarsi liberale, emancipata, illuminata, ma che resta ossessionata dal suo “cuore di tenebra”.
15,00 14,25

La femme-machine. Vita di Rosanna Benzi nel polmone d'acciaio

La femme-machine. Vita di Rosanna Benzi nel polmone d'acciaio

Lavinia D'Errico

Libro: Libro in brossura

editore: Meltemi

anno edizione: 2018

pagine: 191

Rosanna Benzi, originaria di Morbello, nella campagna piemontese, viene colpita dalla poliomielite all'inizio degli anni Sessanta; da quel momento, e per ventinove anni, vivrà in un polmone d'acciaio all'ospedale “San Martino” di Genova, consapevole di un corpo d'avanguardia. Il suo risveglio nel polmone d'acciaio è una seconda nascita, il corpo-macchina la forma di una paradossale vita activa: inattese, intense relazioni con il mondo esterno hanno origine da questa metamorfosi e la sua natalità sociale, di azione, di parola, culmina con la fondazione della rivista “gli altri. Periodico di tutti gli emarginati della società” dove, a partire dai diritti negati alle persone con disabilità, Rosanna Benzi elabora nuove pratiche di emancipazione.
15,00

Nella terra di mezzo. Cinema e immigrazione in Italia (1990-2010)

Giancarla Vanoli

Libro: Libro in brossura

editore: Meltemi

anno edizione: 2018

pagine: 330

Tre diverse generazioni di registi si confrontano, tra il 1990 e il 2010, con un tema fino ad allora privo di modelli narrativi di riferimento, ma sentito come adatto a riallacciare i fili della migliore tradizione cinematografica italiana. Ne deriva una rappresentazione del fenomeno migratorio condizionata da fattori biografici oltre che culturali, attraverso la quale è possibile individuare alcuni elementi determinanti nell'evoluzione della società e del cinema stesso. Dallo specchio del confronto con l'“altro” straniero emerge un ritratto di quel particolare ventennio, che coincide con la trasformazione del paese da terra di emigranti a meta d'immigrazione, oltre che con il cambiamento radicale dei sistemi di produzione, trasmissione e fruizione della cosiddetta cultura di massa.
24,00 22,80

Il futuro in bilico. Il mondo contemporaneo tra controllo, utopia e distopia

Il futuro in bilico. Il mondo contemporaneo tra controllo, utopia e distopia

Elisabetta Di Minico

Libro: Libro in brossura

editore: Meltemi

anno edizione: 2018

pagine: 418

"Il futuro in bilico" riflette sulla distopia, ossia sul “luogo cattivo”, tanto nella finzione letteraria, fumettistica e cinematografica, quanto nei percorsi storici e socio-politici degli ultimi 150 anni. Attraverso lo studio di opere fondamentali come "1984", "Il mondo nuovo", "Fahrenheit 451", "Kallocaina", "Il racconto dell’ancella" e "V per Vendetta", il testo “sfrutta” la distopia e la fantascienza per svelare provocatoriamente i sistemi di violenza e controllo e i processi di manipolazione e repressione che caratterizzano la società contemporanea, sia in contesti totalitari/autoritari, sia in realtà democratiche. L’analisi comprende un’indagine sulle ragioni della violenza psicofisica a cui l’autorità distopica sottopone i suoi cittadini, sull’uso del linguaggio, della cultura e dell’informazione come strumento di condizionamento, sui processi di sacralizzazione della politica e sulla trasformazione dello spazio in un mezzo di propaganda o intimidazione.
28,00

Soggettivazioni antagoniste. Frantz Fanon e la critica postcoloniale

Soggettivazioni antagoniste. Frantz Fanon e la critica postcoloniale

Sandro Luce

Libro: Libro in brossura

editore: Meltemi

anno edizione: 2018

pagine: 305

Riconoscimento, identità, migrazioni, razzismo, nazione, cittadinanza, confini: sono queste alcune delle parole-chiave che hanno segnato in profondità il pensiero moderno occidentale e che in questo volume sono passate in rassegna alla luce delle potenti riflessioni elaborate da Frantz Fanon. La rilettura del suo pensiero fa emergere significative convergenze con le tesi successivamente avanzate dagli autori dei postcolonial studies. Ma anche slittamenti che offrono strumenti critici indispensabili per condurre una radicale revisione dei presupposti universalizzanti di quelle stesse categorie della modernità. L’emersione di storie e di prospettive differenti sollecita l’urgenza di interrogarsi sulla necessità – in un’epoca in cui sembrano mancare alternative alla governamentalità neoliberale – di riattivare una dimensione battagliera e antagonistica dei processi di soggettivazione politica.
20,00

Il mostro di Foucault. Limite, legge, eccedenza

Luciano Nuzzo

Libro: Libro in brossura

editore: Meltemi

anno edizione: 2018

pagine: 293

Il mostro costituisce il limite di un determinato ordine del discorso e del potere, segnala il punto di crisi dei dispositivi nell’includere, gestire, controllare la differenza. Ma la differenza è mostruosa nella misura in cui pone il pensiero e il linguaggio di fronte ai propri limiti. Tale questione ha carattere riflessivo, riguarda la possibilità di pensare questa indeterminatezza, questo indefinibile a cui il mostro rinvia. La sfida del mostro concerne la stessa pratica filosofica quale pensiero in grado di pensare la differenza singolare e molteplice, senza che tale differenza venga misconosciuta e fraintesa, assoggettata e identificata all’interno di un dispositivo significante, che procede attraverso distinzioni, partizioni, determinazioni. La posta in gioco è alta. Riguarda la possibilità del pensiero di essere critico, pensiero della differenza, pensiero molteplice, in grado di sfuggire alla dialettica della identità e alla sovranità dell’uno. Qui è possibile cogliere il carattere mostruoso del pensiero di Foucault. Un pensiero dell’eccedenza, capace di inquietare e rendere instabile tanto i discorsi che stabiliscono il confine tra identità e differenza, quanto le pratiche di potere che si assumono il compito di governarla.
22,00 20,90

Consumo e potere. Ontologia del legame e dell'emancipazione

Consumo e potere. Ontologia del legame e dell'emancipazione

Vincenzo Costa

Libro: Libro in brossura

editore: Meltemi

anno edizione: 2018

pagine: 234

I cambiamenti avvenuti nel mondo del consumo e nel sistema mediatico hanno prodotto una radicale trasformazione dell'esperienza vissuta, poiché hanno alterato le tre aperture fondamentali dell'esistenza: al mondo, all'altro e al futuro. Dall'essere nel mondo come essere in una trama di possibilità di azione che ci interpellano si è passati all'essere in un flusso di messaggi che ci attraversano. Queste trasformazioni vengono qui ricondotte alla modernità, intesa come "epoca del consumo", a un'ontologia che ha inteso fondare il legame sociale e politico sul consumo, strutturando quest'ultimo come la legge dell'inclusione e dell'esclusione. Essendo la determinazione fondamentale di un'epoca, la logica del consumo si è estesa alla sfera della comunicazione e della politica, generando la parvenza di una società liquida e nascondendo l'irrigidirsi dei rapporti sociali e la sottrazione di possibilità d'essere, che iniziano a ridivenire visibili ora che l'epoca del consumo si sta chiudendo.
20,00

Auschwitz dopo Auschwitz. Politica e poetica di fronte alla Shoah

Auschwitz dopo Auschwitz. Politica e poetica di fronte alla Shoah

Libro: Libro in brossura

editore: Meltemi

anno edizione: 2018

pagine: 250

Tra divieto e provocazione si muove il famoso verdetto di Theodor Wiesengrund Adorno del 1949 per il quale "scrivere poesia dopo Auschwitz è un atto di barbarie". Il volume raccoglie testi di diversi studiosi che si sono confrontati (direttamente o indirettamente con la controversa sentenza adorniana, analizzandola in una prospettiva interdisciplinare attraverso le lenti di filosofi, scrittori, poeti, intellettuali, in un passo incrociato tra il poetico e il politico. Si possono quindi analizzare e confrontare le risposte al verdetto di Adorno da parte di autori come Jean Amery, Günther Anders, Hannah Arendt, Paul Celan, Günter Grass, Victor Klemperer e Primo Levi, misurando così anche la portata delta frase lapidaria nel tentativo di leggere Auschwitz dopo Auschwitz. A coronare il volume un breve scritto di Günther Anders, dal titolo Nach Auschwitz ("Dopo" Auschwitz, ma anche "Secondo" Auschwitz, 1982), che testimonia la sua tarda replica ad Adorno. Testi di: Raut Calzoni, Matteo Cavalieri, Francesco Ferrari, Micaela Latini, Stefano Marino, Fausto Pellecchia, Francesca Romana Recchia Luciani, Erasmo Silvio Storace, Alberto Tommasi.
18,00

La civiltà occidentale e l'identità europea. Studi di filosofia politica

La civiltà occidentale e l'identità europea. Studi di filosofia politica

Erasmo Silvio Storace

Libro: Libro in brossura

editore: Meltemi

anno edizione: 2018

pagine: 394

I due autori di riferimento di questa trattazione, Oswald Spengler e Cari Schmitt, sono quasi contemporanei: Spengler nasce nel 1880, mentre Schmitt nasce nel 1888. Schmitt arriverà però a vivere quasi cento anni (morirà infatti nel 1985), mentre Spengler morirà molto prima, addirittura nel 1936, ossia senza vedere la Seconda Guerra Mondiale, che invece sarà fonte di riflessioni importantissime per Schmitt. Si pensi che il primo volume del capolavoro di Spengler, "Il tramonto dell'Occidente", è stato ultimato prima della fine della prima guerra mondiale: ciononostante, egli sembra aver maturato risultati analoghi a quelli a cui giungerà Schmitt proprio alla luce dei cambiamenti connessi agli esiti dei due conflitti mondiali (a tal proposito, faremo riferimento soprattutto al suo lavoro del 1950, "Il nomos della terra"). Si potrebbe dunque dire che i due autori partano da alcuni presupposti analoghi, anche a livello cronologico e di formazione: si sono infatti formati negli stessi anni, cioè in quel periodo di profonda crisi, descritto da entrambi come l'inizio della fine.
24,00

Nuove cittadine, nuove cittadinanze? Donne migranti e pratiche di partecipazione

Daniela Cherubini

Libro: Libro in brossura

editore: Meltemi

anno edizione: 2018

pagine: 294

A partire da una ricerca etnografica sulle associazioni di donne migranti nella regione spagnola dell'Andalusia, il libro esplora i processi di trasformazione e di costruzione della cittadinanza "dal basso" nel contesto dell'Europa del Sud. Le forme di partecipazione di queste "nuove cittadine" vengono analizzate attraverso una prospettiva di genere e microsociologica, emergente e innovativa nel campo dei citizenship studies. Si colgono così le strategie attraverso cui le donne migranti attive nelle associazioni cercano di uscire dai ruoli subordinati imposti loro in ragione dell'appartenenza etnica, religiosa, di genere e di classe, per affermarsi come persone e come cittadine. L'analisi proposta in queste pagine restituisce un'idea complessa di cittadinanza. La cittadinanza in senso pieno non riguarda solo l'accesso ai diritti, ma anche le possibilità di scelta, di progetto e di azione che si aprono ai soggetti nei diversi ambiti della vita sociale: nella sfera lavorativa e professionale, intima e famigliare, sessuale, politica, e cosi via. In altre parole, si collega alla dimensione dell'autodeterminazione.
22,00 20,90

Le disuguaglianze nella pianificazione urbana

Le disuguaglianze nella pianificazione urbana

Marina Dobosz, Raffaele Federici

Libro: Libro in brossura

editore: Meltemi

anno edizione: 2018

pagine: 146

Il fenomeno dell'urbanizzazione sta condizionando pesantemente il secolo attuale e finirà per condizionare le generazioni future. Descrivere il cambiamento prodotto dall'urbanizzazione, significa, nella prospettiva di una sociologia "non ovvia", osservare come, fra le inquietudini locali e globali e le incertezze del tempo presente, sia necessario ripensare il ruolo degli esperti e del sapere specialistico. Declinati negli spazi abitativi, tutti i malesseri dell'abitare dovrebbero essere oggetto di uno studio trasversale e interdisciplinare in cui il territorio, inteso come il luogo delle relazioni sociali, sia nuovamente posto al centro. Il territorio è il contesto in cui le persone agiscono e quindi conoscere politicamente lo spazio significa rendere visibile l'arte attraverso cui gestire la Polis, il luogo delle scelte e del cambiamento. Leggere, interpretare, comunicare e affrontare le disuguaglianze non è un esercizio di stile, è espressione della capacità di volere e, potere coinvolgere le persone che vi abitano. Scelte che riguardano la sicurezza fisica, umana e sociale, la sostenibilità ambientale, la dignità abitativa, la capacità di rispondere alle emergenze. La disuguaglianza abitativa è sempre un rischiò e come tale si sviluppa in almeno tre distinte direzioni: pericolosità, vulnerabilità ed esposizione. Prefazione di Andrea Lenzi.
16,00

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