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Mondadori: Strade blu. Non Fiction

Cartelli di sangue. Le rotte del narcotraffico e le crisi che lo alimentano

Nicola Gratteri, Antonio Nicaso

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori

anno edizione: 2025

pagine: 228

Una rete invisibile avvolge il pianeta. Lungo i suoi fili scorrono tonnellate di cocaina e inimmaginabili quantità di denaro. Dalle coltivazioni sterminate del Sudamerica, la droga raggiunge ormai ogni angolo del mondo - Stati Uniti, Olanda, Australia, Italia - alimentando un'economia criminale globale. Nicola Gratteri e Antonio Nicaso hanno seguito queste rotte sul campo, partendo dai luoghi in cui tutto comincia: Colombia, Perú e Bolivia, i tre principali produttori mondiali. Lì hanno incontrato i cocaleros che raccolgono le foglie, visto le cocinas dove le foglie diventano pasta di coca e poi, nelle sedi delle unità antidroga, raccolto le voci di chi il narcotraffico lo combatte ogni giorno. Il quadro che emerge è impietoso: mentre i cartelli sudamericani accumulano guadagni colossali, interi territori sprofondano nella miseria, soffocati dalla corruzione e dalla violenza, privati della forza delle istituzioni. Eppure la droga non si ferma, attraversa confini porosi, viaggia nascosta nei container, arriva nei maggiori porti europei persino a bordo di sommergibili artigianali. L'Italia è parte integrante di questo sistema: la 'ndrangheta, con la sua straordinaria capacità di penetrazione, è oggi uno dei partner più affidabili dei cartelli sudamericani. Dalle banchine di Gioia Tauro milioni di dosi invadono le piazze dello spaccio, trasformandosi in denaro che viene ripulito con metodi sempre più sofisticati, fino a intrecciarsi con l'economia legale. Il nuovo saggio di Gratteri e Nicaso è un viaggio lucido e sconvolgente nelle pieghe del narcotraffico internazionale. Un libro che dimostra come, per debellare davvero questa piaga, la cooperazione tra paesi e strutture antimafia sia condizione necessaria, ma non sufficiente. Occorre liberare i territori dai bisogni e dalla paura, restituendo dignità e fiducia alle comunità; solo così si potrà togliere terreno fertile alle mafie e permettere ai giovani di crescere in un ambiente fondato sulla legalità, sulla responsabilità e sul rispetto reciproco.
19,00 18,05

La lezione del Giappone. Il Paese che anticipa le sfide dell'Occidente

Federico Rampini

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori

anno edizione: 2025

pagine: 336

Il mondo sta riscoprendo il Giappone. Un sintomo è il boom di visitatori, che sconvolge un paese poco abituato all'overtourism. È una riscoperta che ha molte facce. La rinascita dell'industria nipponica è quasi invisibile, nascosta in prodotti ad altissima tecnologia di cui nessuno può fare a meno. Più vistoso è invece il «soft power» di Tokyo, che dilaga da decenni nella cultura di massa: dai manga agli anime, dai videogame alla letteratura, dal cinema al J-pop, adolescenti e adulti occidentali assorbono influenze nipponiche talvolta senza neppure saperlo. Il sushi è ormai globale quanto la pizza. Se si elencano tutte le mode nate nel Sol Levante, colpisce un'analogia con quel che fu l'Inghilterra dei Beatles negli anni Sessanta. Persino la sua spiritualità, dallo shintoismo al buddismo zen, ha esercitato una presa potente su noi occidentali, anticipando l'ambientalismo e il culto della natura come «divinità diffusa». Il Giappone è soprattutto un laboratorio d'avanguardia per le massime sfide del nostro tempo: fu il primo a conoscere denatalità, decrescita demografica, aumento della longevità. Dentro le soluzioni che sperimenta per invecchiare bene c'è una lezione per tutti noi. Federico Rampini, che lo frequenta da oltre quarant'anni, ci guida in questo viaggio fra i misteri di una civiltà antichissima e affascinante, un paese che condensa modernità e rispetto della tradizione come nessun altro, e ciononostante deve far fronte a numerosi paradossi: il paradiso delle buone maniere può essere vissuto come una prigione di conformismo, tanto che alcuni decidono di scomparire, evaporando nel nulla. E come conciliare i tassi di criminalità più bassi del mondo con l'esistenza della temuta mafia Yakuza? Anche la sua centralità geopolitica è fondamentale. Ottant'anni di dibattito sull'atomica acquistano una prospettiva nuova, quando li si ricostruisce da Hiroshima. Per non parlare del futuro della Cina e della sfida che essa lancia all'Occidente: nessuno è in grado di decifrarlo meglio dei giapponesi, che hanno millecinquecento anni di esperienza. Il Sol Levante, inoltre, è stato il primo a sperimentare i fulmini del protezionismo americano, fin dagli anni Settanta, ispirando Donald Trump. In un mondo in cui sempre più paesi riscoprono il capitalismo di Stato, le politiche industriali, la geoeconomia, la lezione del Giappone, preziosa quanto silenziosa, è la mappa di un futuro che riguarda tutti noi.
20,00 19,00

Predatori. I serial killer che hanno segnato l'America

Stefano Nazzi

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori

anno edizione: 2025

pagine: 252

Ci sono stati anni, in America, in cui il male sembrava annidarsi ovunque. Nei parcheggi bui, ai lati delle strade, nelle case più insospettabili. L'FBI l'ha definita «l'epidemia», l'età dell'oro dei serial killer, che tra gli anni Sessanta e Novanta furono quasi duemila. Uccidevano in silenzio, con metodo, con fantasia e, spesso, con una faccia rassicurante. «Siamo i vostri figli, siamo i vostri mariti, siamo dappertutto» ha detto Ted Bundy, uno dei più famosi. E aveva ragione. Con la sua prosa intensa e incalzante, Stefano Nazzi ripercorre quei decenni bui, portandoci nelle menti di alcuni dei più spaventosi serial killer americani. Come John Wayne Gacy, che vestiva da clown alle feste per bambini e seppelliva adolescenti sotto casa. Edmund Kemper, il gigante gentile che discuteva con gli agenti di Shakespeare e poi tornava a sezionare cadaveri. David Berkowitz, il Figlio di Sam, che diceva di agire per ordine di un labrador posseduto dal demonio. E ancora, Dennis Rader, padre di famiglia e tecnico della sicurezza, che si firmava BTK - «Bind, Torture, Kill» - e Aileen Wuornos, che sosteneva di uccidere per difendersi, ma lo fece sei volte, a sangue freddo. E come Ted Bundy, colto, brillante, magnetico, «un tipico ragazzo americano che uccide tipiche ragazze americane». Accanto a loro, ci sono le storie delle donne e degli uomini che li hanno inseguiti, studiati, catalogati. Negli scantinati di Quantico, due agenti dell'FBI, Robert Ressler e John Douglas, iniziarono ad analizzare i profili degli assassini seriali e poi a parlare con loro. Insieme alla psicologa Ann Burgess, visitarono le carceri di massima sicurezza e intervistarono trentasei serial killer. Da quelle conversazioni nacque il profiling, l'idea che dietro l'apparente caos ci fosse un metodo e che dunque si potessero prevedere azioni imprevedibili. Fu Ressler a coniare il termine «serial killer», Douglas ne tracciò le prime tipologie. Cercarono schemi, modelli, ricorrenze. Furono i primi mindhunters, i cacciatori della mente. Questo libro è il racconto di quell'epoca. Un viaggio dentro la mente dei più spietati predatori americani e di chi ha provato a fermarli.
19,00 18,05

Il gioco del potere

Federico Rampini, Jacopo Rampini

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori

anno edizione: 2025

pagine: 372

Nel 2027 il mondo è sull'orlo di una guerra: la Cina stringe d'assedio Taiwan e gli Stati Uniti preparano una risposta. Nel cuore di questo scontro planetario, un'azienda italiana diventa una preda ambitissima: NaviTech, leader nella produzione di microchip avanzati, possiede segreti industriali che potrebbero cambiare i destini del mondo. E tutti li vogliono. Ma quella tra Cina e Stati Uniti non è l'unica guerra che l'azienda dovrà affrontare. Ottavio De Luca, il visionario fondatore, non ha mai designato un erede. Si prepara quindi una violenta lotta per la successione. La favorita sembra essere la figlia maggiore, Caterina, che ha affiancato Ottavio per tutta la vita, con ottimi risultati. Ma il nipote, Stefano, l'attuale CEO, è disposto a tutto pur di mantenere il potere. Di certo nessuno darebbe credito al figlio minore, Gregorio, considerato da sempre la pecora nera, che per uscire dall'ombra del padre si è trasferito a New York e ha inseguito il sogno di diventare fotografo. La sua carriera, però, non è mai decollata e, con l'avvicinarsi dei quarant'anni, il peso del fallimento accende in lui un desiderio di riscatto. Federico e Jacopo Rampini scrivono un romanzo in cui le grandi questioni geopolitiche si intrecciano con le relazioni familiari. Un thriller dal ritmo serrato, in cui l'innovazione tecnologica può determinare le sorti del pianeta, ma anche la storia di un padre e di un figlio, divisi da incomprensioni e silenzi, che nel caos degli eventi troveranno un modo per riavvicinarsi. Al centro, lo spietato gioco del potere, in cui le alleanze si spezzano, i principi si piegano e la lealtà si vende al miglior offerente. L'unica regola è vincere.
20,00 19,00

Il tempo del bosco

Mario Calabresi

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori

anno edizione: 2024

pagine: 156

«Una ragazza mi ferma nel cortile dell'università, mi parla della sua ansia, della paura di non essere all'altezza delle aspettative, piange silenziosamente e mi chiede come si può scegliere la strada.» Inizia da questa domanda il viaggio di Mario Calabresi in giro per l'Italia, alla ricerca delle storie di chi, attraverso la propria vita ordinaria e straordinaria, è stato capace di trovare una via nelle incertezze. Tra questi incontri ci sono un ingegnere che raccoglie i suoni più antichi della natura per trasmetterli alle generazioni future, una poetessa che impara dal silenzio ad ascoltare il visibile e l'invisibile, un professore di filosofia che insegna a vedere i limiti come occasioni, e un centenario che per tutta la vita si è preso cura di un bosco e ne ha ereditato il tempo. È un percorso lento, di ascolto, alla ricerca di un luogo in cui l'attimo presente non sia fine a se stesso ma si mescoli con il passato e ci parli di futuro, e di un'età in cui «essere grati è il primo passo per godere di ciò che è, e per averne cura». Una testimonianza preziosa, che ci fa riflettere su quanto abbiamo ancora bisogno di recuperare l'attenzione, il senso di un istante in cui esistono attesa e noia, e tornare a rimettere al centro delle nostre giornate le cose importanti e non quelle urgenti. Calabresi colleziona frammenti di vita, silenzi e gesti inattesi per rispondere a una giovane donna di cui non conosciamo il nome, ma della quale condividiamo i dubbi, che forse sono quelli di tutti noi.
18,00 17,10

Mare selvaggio. Storie di vita e di vela

Ambrogio Beccaria

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori

anno edizione: 2025

pagine: 156

Una transatlantica è una regata mitica: dall’Europa ai Caraibi, si attraversa l’Atlantico in solitaria o in equipaggio. C’è chi parte per rompere la monotonia di una vita ordinaria, chi cerca una sfida per fare i conti con sé stesso, e chi sogna di diventare qualcuno. Poi ci sono quelli come Ambrogio Beccaria, che vogliono tutto. E arrivano primi. Promessa della vela italiana, Beccaria si è conquistato il palcoscenico della navigazione oceanica grazie alle sue vittorie e ai suoi record. Dopo una carriera nella classe Mini, con la sua Class40 Alla Grande Pirelli ha trionfato in prestigiose competizioni internazionali come la Normandy Channel Race e la Transat CIC. Ma il suo non è solo il percorso di un campione che è riuscito a coronare il sogno che aveva da bambino: vivere una vita che immaginava come «un’eterna estate, un infinito mare da lì all’oceano». È anche la storia di chi, navigando oltre l’orizzonte, oltrepassa i propri limiti; di come, talvolta, sfiorare la morte apra paradossalmente alla forma più intensa di contatto con la vita; e di quanto seguire il vento possa condurre a rotte inaspettate. Insieme ad Ambrogio, in queste pagine, c’è Matteo Caccia, rinomato scrittore e conduttore radiofonico con cui Beccaria ha collaborato nel podcast «Ambrogio Atlantico», che lo accompagna, con la sua riconoscibile penna, anche in questa avventura. Mare selvaggio è l’incredibile racconto di ciò che accade prima, durante e dopo queste regate leggendarie: partenze estenuanti, l’adrenalina della navigazione, arrivi al cardiopalma, l’imprevedibilità della natura, notti insonni e incontri ravvicinati con le balene. Ma è anche un diario di bordo, un viaggio interiore alla ricerca della libertà e di un senso più profondo che, forse, solo il mare selvaggio è in grado di offrire.
18,50 17,58

Il pop e la felicità. Esercizi di ammirazione

Claudio Giunta

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori

anno edizione: 2025

pagine: 468

Negli ultimi decenni la cultura pop non si è limitata a distrarre: ha costruito immaginari duraturi, è diventata nutrimento per lo spirito e ci ha consolati dei tanti mali dell’esistenza. Un universo turbinoso, che archivia i suoi idoli alla velocità con cui li incorona, ma che talvolta produce opere degne di finire in un’antologia scolastica – se solo qualcuno avesse il coraggio di mettercele. Un’offerta sovrabbondante che ha liberato energie senza pari e che si è rivelata «insieme una meraviglia e una tragedia»: perché la cultura pop ha dato infinite occasioni all’idiozia, ma ha anche riempito di nuove bellezze il mondo. In questo libro, Claudio Giunta prende sul serio ciò che di solito si prende alla leggera: le canzoni, le serie televisive, i fumetti, i videogiochi, gli attori comici, le voci della radio, i festival di provincia. Li osserva da vicino, li smonta, ne descrive i meccanismi con la curiosità di chi sa che, sotto la loro patina luccicante, c’è spesso un ingranaggio complesso. Dalla «pura gioia» generata dall’ascolto di una canzone alla liturgia dell’Eurovision, dalla «comunità terapeutica» dei fan di Taylor Swift al fascino sghembo del tenente Colombo, dalla comicità di Ricky Gervais e Louis C.K. alle maschere di Diego Abatantuono, e poi Topolino, Radio Deejay, il Festival del Fitness di Rimini, la «renzizzazione del mondo». In un’epoca e, soprattutto, in un Paese in cui la cultura di massa è ancora guardata con sospetto, Il pop e la felicità invita a osservare le sue creazioni con la stessa serietà e lo stesso amore con cui ci si accosta a un classico: per scoprirvi frammenti di intelligenza, di gioia e persino di saggezza capaci di illuminare le nostre vite.
22,00 20,90

Qualcosa di noi resterà. Come sopravvivere alla morte

Antonio Polito

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori

anno edizione: 2025

pagine: 168

Si può sopravvivere alla morte? Miliardi di persone credono di sì. Ma lo spirito del tempo ci impedisce di parlarne: una cospirazione del silenzio sul morire e sul dopo. Facciamo di tutto per rivolgere lo sguardo altrove perché la perdita della vita ci fa paura, ci priva del bene più prezioso, e dunque è il peggiore dei mali. Ma forse è ora di strappare quel velo. C'è un modo per non farsi cogliere di sorpresa. Religioni, filosofia e neuroscienze ce ne danno gli strumenti. La resurrezione, l'aldilà, la reincarnazione, il culto dei morti, la loro «presenza» tra i vivi: la storia dell'umanità offre molti modi per dare un senso alla fine, per non considerarla un sipario, ma un passaggio, una trasformazione, una possibile rinascita. Poi ci sono i racconti di coloro che hanno avuto della morte un'esperienza parziale, hanno varcato la soglia e sono tornati. Parlano di tunnel di luce, di distacco dal corpo, di pace, di incontri con persone care defunte. La fisica quantistica e le nuove frontiere dell'intelligenza artificiale aprono alla speranza che la coscienza non muoia insieme con il cervello, ma che ci sia un luogo, un cloud, dove possa continuare a vivere in un'altra dimensione. In ogni caso qualcosa di noi resterà: quantomeno nel ricordo, nella memoria, nell'affetto di chi ci ha conosciuto, consegnandoci all'immortalità. Antonio Polito affronta il tema della morte con lo scrupolo del giornalista e la sensibilità dell'uomo. Alla ricerca di un senso, conduce un'inchiesta che intreccia riflessioni, testimonianze ed esperienze con uno sguardo intimo e autobiografico. Un viaggio, il suo, nel mistero. Che diventa occasione per interrogarci non solo su cosa ci attende, ma anche su come vivere meglio da ora ad allora, finché siamo in tempo.
18,50 17,58

Voci dal confine. Otto anni di storie tra israeliani e palestinesi

Elia Milani

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori

anno edizione: 2025

pagine: 180

C'è un conflitto di cui sentiamo parlare da sempre, e sempre più spesso. Una guerra che seguiamo da lontano, ma che continua a influenzare il nostro presente da vicino, perché rivela con chiarezza quanto il mondo stia attraversando una fase di profondo smarrimento. Elia Milani, corrispondente di Mediaset da Gerusalemme, lo sa bene: da otto anni descrive in diretta ciò che accade in Israele e Palestina. In questo libro, senza abbandonare lo sguardo attento del cronista, affianca al reportage un racconto più personale, in cui trovano posto gli imprevisti legati alla ricerca di una casa dove vivere a Gerusalemme, e le difficoltà nell'ottenere i permessi per entrare a Gaza. Ma la sua non è l'unica voce dal confine: la sua testimonianza si intreccia con quella di chi, in Medio Oriente, ci vive da sempre. Come George, arabo israeliano cristiano che abita ad Al Ram, oltre il muro di separazione, in un quartiere che è di fatto una no man's land. O Ruth e Rana, due traduttrici - una israeliana, l'altra palestinese di Gaza - che, pur vivendo in mondi apparentemente inconciliabili, riescono a costruire un'amicizia a distanza e a immaginarsi un futuro diverso insieme, lontano dalle bombe, in Europa. O Abdullah, un palestinese di Rafah, che prima del sette ottobre attraversava quotidianamente il confine per lavorare in una fattoria gestita da una famiglia di israeliani che è diventata la sua seconda famiglia. Voci dal confine è il racconto degli otto anni di Elia Milani a Gerusalemme, lo spaccato autentico di un'umanità ostinata e sorprendente, che va oltre i fatti di cronaca e ci restituisce il senso di un territorio dove la pace è ancora una strada da costruire, passo dopo passo.
18,50 17,58

Niente uccide come l'America. La storia vera di un omicidio in Mississippi

Wright Thompson

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori

anno edizione: 2025

pagine: 432

Il 28 agosto 1955, fuori dalla cittadina di Drew, in Mississippi, Emmett Till, un ragazzino nero di quattordici anni appena arrivato da Chicago, venne rapito, torturato e ucciso da un gruppo di uomini bianchi. Quando riemerse dal fiume, alcuni giorni dopo, il suo cadavere era legato con il filo spinato alla ventola di una sgranatrice di cotone. Perché tanta violenza? Quale poteva essere la ragione di una simile barbarie? Emmett, si disse, era stato punito per aver infranto una regola non scritta ma inviolabile per i neri del Sud: aveva guardato negli occhi e fischiato a una donna bianca. Al processo, i responsabili del linciaggio furono assolti da una giuria che con gli assassini condivideva non solo il colore della pelle, ma anche l'ideologia del suprematismo bianco. A settant'anni di distanza, il giornalista Wright Thompson, bianco «figlio del Delta», è ritornato sui luoghi dell'orrore. Una manciata di chilometri quadrati dove nacquero il blues e il Ku Klux Klan, dove la terra rossa delle piantagioni vide l'ascesa e il declino dell'economia del cotone, dove, soprattutto, una popolazione bianca povera e impotente ma incline alla violenza cercò di imporre la segregazione razziale. Un viaggio, quello di Thompson, nel tempo e nella geografia, nella storia e nella cultura di una regione dove ogni cosa si intreccia: vicende familiari, ricordi, racconti di umiliazione e di riscatto, morti e rinascite. Per approdare infine a una verità sconcertante. L'omicidio di Emmett Till non fu altro che l'estremo tentativo di difendere un modo di vivere che si era sgretolato e ridotto in polvere. Un punto di rottura. Con il linciaggio di un ragazzo, il Delta in rovina e abbandonato mostrava a tutti i suoi peccati. Oggetto di unanime plauso da parte di pubblico e critica, "Niente uccide come l'America" riporta alla luce uno dei più famigerati omicidi nella storia degli Stati Uniti. Un crimine efferato che scosse la coscienza americana e divenne simbolo delle ingiustizie razziali.
22,00 20,90

Inchiostro invisibile

Javier F. Peña

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori

anno edizione: 2025

pagine: 252

Le storie ci definiscono, ci abitano, ci uniscono. E in questo libro diventano le mappe di un viaggio attraverso la letteratura e la memoria che l'autore intraprende al fianco del padre, mentre lo accompagna negli ultimi giorni di vita, in una stanza d'ospedale. Perché «quando qualcuno sta per morire non gli parli di Dio o della morte o della scienza o dell'aldilà, gli racconti storie per farlo sorridere». Le storie che orbitano intorno a loro sono storie di famiglia, ma soprattutto quelle dei libri che hanno letto e amato. Storie condivise che costituiscono un legame fortissimo tra padre e figlio. Visita dopo visita, al dolore si affianca così una sorta di felicità inattesa, tanto più sorprendente perché si accompagna alla scoperta e allo svelamento di un'identità condivisa: «quello su cui eravamo d'accordo è che la vita è fatta di storie, che erano il nostro gioco preferito». In quella dolorosa cerimonia di commiato, ogni autore diventa una voce, ogni aneddoto una chiave per accedere a emozioni profonde, ogni testo un passo in più nel territorio incerto della fragilità, dell'amore, o forse della vita, moltiplicata infinite volte, di chi affida alle pagine la propria storia. I lettori non faticheranno a riconoscersi nella voce di Peña, che risuonerà ricca di suggestioni, scoperte e riscoperte: da Kafka a Pessoa, da Woolf a Auster, da Mann a Dickinson, senza trascurare il cinema e le canzoni. E mentre Peña celebra il potere consolatorio della letteratura, ci invita a leggere tra le righe e a scoprire l'inchiostro invisibile che lega le parole alla vita.
20,00 19,00

Il reato di pensare. Oltre il conformismo, esercizi di libertà

Paolo Crepet

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori

anno edizione: 2025

pagine: 180

Viviamo nell'epoca che più di ogni altra celebra la libertà e la proclama un diritto assoluto. Eppure qualcosa non torna. Una nebbia sottile, silenziosa, si è insinuata nelle nostre vite: non vieta, non ordina, non punisce. Seduce. E mentre promette tranquillità e benessere ci spinge verso l'omologazione, spegnendo il pensiero critico, inibendo la creatività e il coraggio di essere diversi. In questo nuovo saggio, Paolo Crepet mette a fuoco una delle derive più insidiose del nostro tempo: la censura che non arriva dall'alto, ma si infiltra nel quotidiano, nei gesti, nei linguaggi, nelle scelte che non facciamo più. È un conformismo gentile, pervasivo, invisibile, che ci invita a restare nella comfort zone: il luogo dove non si sbaglia, ma nemmeno si cresce. Con la sua scrittura brillante e provocatoria, Crepet ci accompagna in un viaggio controcorrente, alla riscoperta di ciò che rende davvero libera un'esistenza: il dubbio, l'immaginazione, il conflitto. Perché la libertà, ci ricorda, non è uno slogan, ma un esercizio faticoso e quotidiano, che richiede coraggio, lucidità, disobbedienza. Un monito particolare è riservato ai più giovani e agli educatori: basta con la ricerca ossessiva della perfezione e della felicità a ogni costo. Bisogna restituire dignità all'errore, al fallimento, alla sconfitta, passaggi imprescindibili per una crescita sana ed equilibrata, perché «le tempeste riescono a essere perfino salvifiche e rischiarano l'orizzonte». Tra aneddoti, riflessioni e toccanti esperienze personali, Crepet ci sfida a riscoprire il coraggio dell'immaginazione e la forza dell'autenticità, consegnandoci un vero e proprio manifesto per chi rifiuta l'omologazione e vuole riscoprire la potenza, oggi rivoluzionaria, del pensiero libero.
19,00 18,05

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