Neri Pozza: I colibrì
Viaggiatori straordinari. Storie, avventure e follie degli esploratori italiani
Marco Valle
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2024
pagine: 320
L’esploratore conobbe nell’Ottocento la sua consacrazione definitiva. L’iconografia popolare racconta le gesta di uomini alla conquista di immensità sconosciute, con in testa il casco coloniale e nelle mani una mappa, un sestante o un fucile: un ritratto eccezionale, ma ingenuo. Nella realtà, gli esploratori furono espressione di un’epoca, con una precisa funzione sociale e politica: informare i contemporanei sullo stato del mondo, cercare risorse, fondare colonie. Al tempo stesso, però, dai loro diari traspaiono uomini inquieti, a disagio se non in totale rottura con le società da cui provengono. Nelle «terre incognite» gli esploratori cercavano non solo fama e ricchezze, ma la possibilità di dare un senso alla propria esistenza. Di quell’epopea il cinema e l’editoria hanno consegnato una lettura quasi esclusivamente anglosassone, imperniata sui nomi di Livingstone, Stanley, Burton, Speke. In Italia, per una strana ritrosia, sulla grande stagione dell’esplorazione per decenni si è preferito sorvolare. Marco Valle si è messo sulle tracce di quella «comunità avventurosa» italica che percorse le zone più selvagge e inesplorate dei cinque continenti: da Ippolito Desideri in Tibet a Giacomo Beltrami alle sorgenti del Mississippi; da Orazio Antinori a Giacomo Doria a Luigi Amedeo di Savoia fino a Odoardo Beccari nel Borneo, Giacomo Bove in Patagonia, Pietro Savorgnan di Brazzà in Congo, Guglielmo Massaja e Vittorio Bottego in Abissinia, Giovanni Miami sul Nilo, Giovan Battista Cerruti in Malesia. E ancora nel Novecento Alberto de Agostini in Patagonia, Raimondo Franchetti in Dancalia, Giuseppe Tucci in Asia e Ardito Desio nel Sahara. Fino a oggi, con Samantha Cristoforetti nello spazio, continuatrice della saga dei nostri «capitani coraggiosi».
Il principe rosso
Timothy Snyder
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2023
pagine: 336
Alla fine del XIX secolo, il regno asburgico era il più orgoglioso e antico d’Europa: dalle vette dei Carpazi a nord alle acque dell’Adriatico a sud, abbracciava una decina di popoli e aveva alle spalle seicento anni di potere ininterrotto. Nessuna dinastia aveva regnato quanto gli Asburgo, nessun impero era stato tanto scintillante. Ma nel 1895, quando nasce l’ultimogenito dell’arciduca Carlo Stefano, quel grande e maestoso edificio stava già cominciando a sbriciolarsi. Era iniziato il declino che lo avrebbe portato, ventitré anni dopo, al crollo totale. Guglielmo, figlio cadetto della dinastia, crescendo avrebbe avuto molti nomi: l’Asburgo che parlava ucraino, l’arciduca della gente comune, Vasil Vyšívání, il Principe rosso. Camaleontico in politica, bisessuale dichiarato, gli occhi trasparenti e un tatuaggio a forma di ancora sul polso, fu un uomo dalle mille vite, una più eccezionale dell’altra. E tutte al cuore degli eventi che in quel secolo decisivo avrebbero cambiato il volto dell’Europa: combattente nella Prima guerra mondiale, per un breve periodo seguace di Hitler, poi oppositore durante la Seconda, imprigionato dai sovietici nel 1947 nonostante le idee socialiste con l’accusa di essere una spia inglese e, in sovrappiù, un nazionalista ucraino. In nome dell’indipendenza ucraina strinse infatti patti con spie, militari e truffatori, in una parabola identitaria multiforme che l’avrebbe portato da aristocratico a soldato a Robin Hood dei contadini, senza mai smettere di coltivare il sogno di nazione. In questa biografia avvincente, che ora torna in libreria, lo storico Timothy Snyder parte dalle parole dei discendenti e risale a ritroso fino alla moltitudine di genti che gli Asburgo unificarono, tracciando così la mappa storica di un’Europa in costante mutamento e soprattutto individuando le radici di un futuro di disgreganti identitarismi nazionali.
Storia della canzone napoletana. Volume Vol.
Pasquale Scialò
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2023
pagine: 672
Storia della canzone napoletana ricostruisce il lungo percorso cronologico e tematico che dalle raccolte di materiali popolari confezionati per il salotto borghese conduce alla canzone d’autore napoletana propriamente detta. Pasquale Scialò ricostruisce due secoli di storia della canzone napoletana, dai "fogli volanti" dei primi decenni dell'Ottocento degli anni Duemila, restituendoci tutta la musicalità e l'anima della città partenopea.
Una spia tra di noi. Kim Philby e il grande tradimento
Ben Macintyre
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2023
pagine: 432
Due agenti segreti inglesi di mezz’età sorseggiano tè in un appartamento nel quartiere cristiano di Beirut. Sono stati amici per trent’anni, ora sono diventati mortali nemici. Entrambi mentono, uno vuole che l’altro confessi. Si apre così, come un romanzo di Le Carré, "Una spia tra noi", l’incredibile storia vera di Kim Philby, l’agente segreto che fu a capo del controspionaggio britannico contro l’Unione Sovietica nell’immediato dopoguerra, ma che passò alla Storia per il più clamoroso tradimento che coinvolse, e sconvolse, l’Occidente. Nessuno credeva di conoscere Philby meglio di Nicholas Elliott, collega dell’MI 6: avevano frequentato le stesse scuole, appartenevano agli stessi circoli esclusivi, il loro rapporto si era cementato col lavoro di intelligence durante il conflitto e le lunghe notti di bevute e baldoria. Mai Elliott avrebbe pensato che Philby potesse essere una spia comunista, decisa a sovvertire a ogni costo l’ordine del mondo libero. Invece, tutti i giorni per trent’anni, ogni parola che Elliott gli aveva sussurrato era stata ritrasmessa a Mosca. Ma Philby aveva stretto un legame anche con un altro astro nascente dell’intelligence mondiale, ovvero James Jesus Angleton, l’astuto e paranoico capo del controspionaggio della CIA. Per decenni, le inconsapevoli rivelazioni di Angleton ed Elliott aiutarono Philby ad affondare quasi tutte le più importanti operazioni di intelligence del Patto atlantico, condannando innumerevoli agenti a un triste destino. E quando la rete del sospetto cominciò a chiudersi intorno a Philby, costringendolo a un sistema sempre più complesso di menzogne, Elliott cercò comunque un ultimo, drammatico confronto. Basato su documenti e file inediti dell’intelligence britannica, "Una spia tra noi" è una storia di lealtà e di inganni, di ideali e di coscienza, di amicizie forgiate e tradite in circostanze eccezionali, il racconto appassionante dell’ultimo grande segreto della Guerra fredda. Postfazione di John Le Carré.
Un delitto di regime. Vita e morte di Don Minzoni, prete del popolo
Girolamo De Michele
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2023
pagine: 224
Pochi giorni prima del suo assassinio, avvenuto il 23 agosto 1923, don Giovanni Minzoni scriveva, nella lettera a un amico: «Quando un Governo, quando uomini di grande o piccolo stile denigrano, violentano, perseguitano una idea […] per me non vi è che una sola soluzione: passare il Rubicone e quello che succederà sarà sempre meglio che la vita stupida e servile che ci si vuole imporre». In occasione del centenario della morte, il Dicastero della Causa dei Santi ha accettato la richiesta di inizio del processo canonico per la sua beatificazione. La figura di don Minzoni non è stata studiata come merita dalla storiografia; su di lui ci sono pochi scritti, ormai datati, e la bibliografia a riguardo ha il limite di concentrarsi sulle cronache locali, mettendo in secondo piano le fondamentali connessioni con la nascita del fascismo nazionale. Da più parti negli anni è stato sottolineato l’intrinseco odio nei confronti dei valori cristiani che ha mosso la mano degli assassini; peraltro, la pretesa equidistanza del parroco dalle «ideologie totalizzanti» sia fascista che comunista ha sminuito il significato profondamente politico di un omicidio la cui verità non è ancora pienamente acquisita nella coscienza nazionale. "Un delitto di regime. Vita e morte di don Minzoni, prete del popolo" intende colmare queste lacune, addentrandosi nella biografia del parroco argentano, e prospettare, attraverso documenti poco noti o inediti, una verità storica diversa rispetto a quella giudiziaria, che chiama in causa Italo Balbo e gli agrari ferraresi. Ma soprattutto colloca don Minzoni al principio di una catena di delitti politici che avrebbe compreso anche altri nomi illustri, come Matteotti o Amendola. Nel centenario dell’omicidio, un libro che intreccia le fonti biografiche con il diario di don Minzoni, ricostruendo gli eventi della morte e del processo ai suoi assassini, oltre che il modo in cui il regime riuscì a cancellare qualsiasi traccia di connivenza.
La formula della longevità. Vite che hanno allungato la nostra
Riccardo Chiaberge
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2023
pagine: 288
A metà Ottocento a Londra infuria il colera, e nessuno sa come fermarlo. Poi arriva un medico-detective, John Snow, e scopre che il killer si annida nell’acqua che tutti bevono, attinta dal Tamigi e inquinata dalle fogne. Intanto, a New York, è il latte contaminato a fare strage di bambini. Finché un imprenditore filantropo, Nathan Straus, viene a sapere che c’è un sistema per purificarlo, ideato da Louis Pasteur per i vini francesi. Nel 1717 una nobildonna inglese, Mary Montagu, accompagna il marito in Turchia, dove assiste a uno strano rito: vecchie del luogo che iniettano con grossi aghi il siero del vaiolo. È l’innesto, antenato dei vaccini. A inizio Novecento nelle risaie italiane si muore di malaria e di fatica, e una battagliera leader sindacale, Argentina Altobelli, va in giro a distribuire il chinino e a guidare gli scioperi per le otto ore. È grazie a persone come queste se oggi abbiamo buone probabilità di vivere piú a lungo dei nostri nonni. Ma gli artefici di questa rivoluzione silenziosa sono per lo piú dimenticati. Riccardo Chiaberge racconta le loro vite: dall’ingegnere che inventò la cintura di sicurezza all’orologiaio che creò il wc, dal padre del frigorifero a quello del casco, dal tappezziere che per primo vide i microbi al chimico tedesco cui dobbiamo i fertilizzanti. Ci sono perfino santoni indú e profetesse evangeliche, pionieri dello yogurt e dei Corn Flakes. È una galleria di donne e uomini eroici e testardi, anche un po’ svitati, a volte cinici e privi di scrupoli, ma comunque geniali. Un’epopea sorprendente che ci mostra come l’Occidente del progresso, del mercato e della democrazia non sia poi il peggiore dei mondi possibili.
L'invenzione del Medio Oriente. Cairo 1921
C. Brad Faught
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2023
pagine: 304
L’invenzione del Medio Oriente è l’appassionante e dettagliato resoconto della conferenza che si tenne nel 1921 in Egitto per decidere il futuro dell’ampia regione rimasta libera dal giogo ottomano. È il racconto di come Winston Churchill, al tempo ministro delle Colonie, affrontò la sfida dei nascenti nazionalismi e di quanto quelle decisioni plasmarono il Medio Oriente nei termini geopolitici con i quali siamo ancora chiamati a confrontarci. La missione affidata a Churchill era semplice: consolidare il dominio degli inglesi sull’area con il minore dispendio possibile di risorse finanziarie. Per ottenere tale risultato, il ministro delle Colonie si avvalse, tra gli altri, di due esperti: il tenente colonnello Thomas Edward Lawrence (il famoso Lawrence d’Arabia) e l’archeologa Gertrude Bell, entrambi agenti dell’intelligence britannica sul territorio durante il conflitto mondiale. In dieci giorni di incontri venne dunque messa a punto la strategia di controllo dell’intera regione, con la creazione dell’Iraq e della Transgiordania, assegnando la guida dei nuovi Stati a dinastie locali e mantenendo cosí le promesse fatte agli arabi in tempo di guerra. Quanto alla Palestina, già segretamente «assegnata» ai britannici fin dal 1916, era legata in modo indissolubile anche alla popolazione ebraica, cui gli inglesi, tramite la Dichiarazione Balfour, avevano promesso, nel 1917, la creazione di un «focolare nazionale» nella zona. Con questa prospettiva, il man - dato della Palestina sarebbe stato diviso in due parti: una a ovest del fiume Giordano, nella quale si sarebbe favorita l’immigrazione ebraica, circostanza già accettata dall’emiro Faysal nel 1919, e l’altra a est, l’attuale Giordania, all’interno della quale i contenuti della Dichiarazione Balfour non sarebbero stati applicati. Quella scelta gettò i semi della futura questione israelo-palestinese, che perdura ancora oggi. Furono gli esperti riuniti nell’elegante Semiramis Hotel del Cairo, sotto la guida di Winston Churchill e alla presenza di Lawrence d’Arabia, a ridisegnare l’odierna mappa del Medio Oriente.
Dalla parte giusta. La storia di Guido Ucelli di Nemi e Carla Tosi che sfidarono le SS e il regime per aiutare gli amici ebrei
Ugo Savoia
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2023
pagine: 192
Guido Ucelli di Nemi (1885-1964) è stato uno dei grandi industriali italiani del Novecento e, al tempo stesso, un italiano che ebbe il coraggio di mettere in gioco tutte le sue fortune per salvare gli amici ebrei dalle aberrazioni delle leggi razziali prima e dalle persecuzioni naziste poi. Nel 1914 sposò Carla Tosi, figlia del fondatore delle omonime officine meccaniche di Legnano. Consigliere delegato della Riva, ingegnere, era un visionario appassionato di archeologia. A lui si deve il recupero delle navi fatte costruire duemila anni fa da Caligola e che giacevano da secoli sul fondo del lago di Nemi, nel Lazio, impresa che gli valse la gratitudine di Mussolini e il titolo di nobile, con predicato «di Nemi», concesso da Vittorio Emanuele III. Questi privilegi non lo fecero comunque esitare nemmeno un istante, quando le leggi razziali misero al bando gli italiani di origine ebraica. Tra il 1943 e il 1944, durante l’occupazione nazista di Milano e del Nord Italia, assieme alla moglie sfidò le SS e il regime fascista offrendo rifugio e sostegno economico agli amici che cercavano di sfuggire alle persecuzioni. Scoperti, Guido e Carla vennero arrestati e rinchiusi a San Vittore: lui torturato, lei spedita in un campo di concentramento. Finita la guerra, Ucelli tornò a essere il visionario di un tempo fondando, negli anni Cinquanta, il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica «Leonardo da Vinci» di Milano, progetto che aveva caparbiamente inseguito tra le due guerre con il benestare di Guglielmo Marconi. Questa è la storia di una coppia speciale, che comincia da un ex convento in via Cappuccio, nel cuore di Milano.
Vita maledetta di Benvenuto Cellini
Alessandro Masi
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2023
pagine: 240
Scultore, orafo, musico e scrittore, autore di una delle più celebri e avvincenti autobiografie della storia dell’arte, Benvenuto Cellini rappresenta il volto più controverso e sofferto di tutto il Rinascimento. Forse più ancora di quella di Caravaggio, la sua esistenza è stata segnata dalla violenza, dal crimine e dalla provocazione, ricca di colpi di scena, di avventure e leggendari cimenti. Il protagonista di questo racconto è capace di grandi imprese e di atti eroici, come la coraggiosa difesa di Roma dalle mura di Castel Sant’Angelo durante il Sacco del 1527, ma anche di memorabili scontri con i pontefici Clemente VII e Paolo III, che pur non risparmiando riconoscimenti al suo genio artistico, gli procurarono sofferenze e delusioni. Incarcerato nelle segrete della Mole Adriana e liberato grazie all’intervento del re di Francia, Benvenuto Cellini conobbe onori e gloria con la realizzazione di capolavori come la Saliera di Francesco I, oggi nel Kunsthistorisches Museum di Vienna, o, successivamente, con la straordinaria impresa della fusione in bronzo del Perseo, realizzato a Firenze per il duca Cosimo I. Alessandro Masi, attraverso le parole dell’orafo fiorentino, ripercorre le incredibili gesta di un uomo privo di scrupoli, assassino e ladro all’occorrenza, omosessuale dichiarato e per questo più volte processato, condannato e imprigionato: una vita maledetta, insospettabile e al contempo modernissima.
Nomadi. I popoli in cammino che hanno plasmato le nostre civiltà
Anthony Sattin
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2023
pagine: 432
Gli esseri umani hanno vissuto spostandosi da un luogo all’altro per la maggior parte della loro storia e hanno continuato a progredire in movimento anche dopo essere diventati stanziali e aver fondato grandi città come Uruk, Babilonia, Roma o Chang’an (oggi Xian). Eppure le pagine ufficiali della Storia tendono a escludere i nomadi, salvo qualche riferimento quando il loro peregrinare viene a cozzare contro le società stanziali. Nomadi è la storia, finora mai scritta, della civiltà raccontata attraverso le vicende di coloro che ne sembrano estranei. Proprio a loro si devono i grandi monumenti in pietra prima che si erigessero le piramidi; i migranti addomesticarono il cavallo, modellarono l’arco che per millenni è servito soprattutto per sfamarsi, combatterono contro i Greci e affrettarono la caduta dell’Impero romano. Diedero grande impulso alla poesia e alla narrazione e furono sempre piú sensibili degli stanziali al rispetto della natura. Multiculturali per definizione, i migranti furono piú tolleranti delle religioni altrui, favorirono lo sviluppo dei commerci e contribuirono alla fioritura culturale dell’Eurasia, orientando il cammino dell’umanità. Dalla rivoluzione neolitica al XXI secolo, passando per l’ascesa e caduta di Roma, i grandi imperi nomadi degli Arabi e dei Mongoli, i Moghul e lo sviluppo della Via della Seta, Nomadi esplora le relazioni spesso turbolente tra società sedentarie e mobili e il loro reciproco contrappeso, fornendo una visione radicalmente nuova della civiltà umana. Esplorando la biologia evolutiva e la psicologia dell’irrequietezza che ci rende umani, l’ampia storia di Anthony Sattin ridisegna cosí il ruolo del nomadismo dalla Bibbia fino al suo declino e alla sua demonizzazione attuale.
Breve storia della Sicilia
Alfio Caruso
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2023
pagine: 304
Dai resti di una donna, vissuta tra 14 e 11 mila anni fa, nel Pleistocene superiore, ritrovati nella grotta di San Teodoro – da cui il suo nome, Tea – all’ennesimo progetto del Ponte sullo Stretto, scorre veloce la storia della Sicilia. Invasa da tutti e vinta da nessuno, l’isola si è sempre dibattuta fra sanguinosi garbugli e clamorosi voltafaccia, spesso linea di confine fra Oriente e Occidente, per alcuni secoli terra di strabiliante convivenza tra cristiani, musulmani ed ebrei. Federico II, Stupor mundi, la mette al centro del suo mondo cosmopolita, irresistibile richiamo per europei e islamici. Con lui nasce l’idea di un’Italia unitaria, nasce la prima scuola poetica, nasce la prima forma di una lingua volgare. A esclusione degli orientali, non c’è popolo che non si sia affacciato in Sicilia a cominciare da quello che le dette il nome, i Siculi. Poi si presentarono i Sicani, a seguire Fenici, Greci, Romani, Bizantini, Arabi, Svevi, Normanni. Poi le dinastie reali e imperiali: Aragonesi, Angioini, Asburgo, Borbone, infine i piemontesi sotto il manto protettivo dell’impero britannico, che consentì a Garibaldi di far sbarcare i Mille a Marsala. E già nel 1863 avveniva l’iniziale trattativa di alcuni apparati della monarchia sabauda con Cosa Nostra per la gestione del malcontento di Palermo. Di trattative se ne sarebbero poi sviluppate tante altre, soprattutto nell’Italia repubblicana: da quella per la consegna del cadavere di Salvatore Giuliano a quella per l’arresto di Totò Riina. Lontani dalla capitale d’Italia, i Viceré locali hanno gestito il vero potere e i siciliani hanno presto imparato a baciare tutte le mani. Dalla terra di antica e civile convivenza tra popoli e culture diverse fino alla terra insanguinata dell’Italia repubblicana, Alfio Caruso trasporta il lettore in un affascinante viaggio nel passato e nel presente di un’isola che ha scritto le pagine più nobili e quelle più oscure della storia del nostro Paese.
In cerca di guai. Avventure di una reporter di guerra
Virginia Cowles
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2023
pagine: 480
Nel 1938 Virginia Cowles, inesperta ventiseienne di Boston, sbarca in Spagna in piena guerra civile con cappello, abito su misura, giacca di pelliccia e tacchi alti, portando con sé una macchina per scrivere e una valigia con tre abiti di lana. Non ha alcuna esperienza come corrispondente di guerra, avendo scritto prevalentemente di cronaca mondana. Ha dalla sua, però, una curiosità e una determinazione tali da trasformarla in breve tempo in uno dei pochissimi reporter in grado di coprire la guerra civile da entrambi i fronti. Dimostrando una grande abilità nello scucire informazioni a chiunque, e una buona dose di quel tipico dono del giornalista di trovarsi nel posto giusto al momento giusto, Virginia Cowles incontra tutti i personaggi chiave dell’epoca: a Norimberga partecipa a un tè in onore di Hitler, dove assiste alla bizzarra amicizia di lui con l’ereditiera Unity Mitford; a Roma intervista Mussolini a pochi giorni dall’invasione dell’Abissinia, sorbendosi la predica del duce sul diritto dell’Italia a possedere un impero; a Madrid pranza con Hemingway e diventa amica intima di Martha Gellhorn; con Churchill va a caccia di pesci rossi, viene invitata a vedere i suoi dipinti e accoglie le sue lamentele su Chamberlain. Cowles girerà in lungo e in largo in un’Europa sull’orlo della guerra, vedendo le luci oscurarsi in un paese dopo l’altro: dalla Polonia alla Romania, dalla Finlandia alla Francia, fino all’Inghilterra. Coraggiosa con leggerezza, pur correndo rischi pesantissimi, lascia dietro di sé una considerevole eredità: se oggi a corrispondere dalle zone di guerra ci sono tante donne quanti uomini, lo si deve proprio a figure come Virginia Cowles, che hanno aperto la strada. Pubblicato nel 1941, "In cerca di guai" divenne immediatamente un bestseller, ispirando intere generazioni. Con una stupefacente capacità di dipingere uno scenario e trascinarvi dentro il lettore, questo memoir restituisce l’indimenticabile ritratto di una donna disposta a correre qualsiasi tipo di rischio per raccontare la verità.