Pav Edizioni: Storie di vita

“La mia più grande sfida” è la prima opera letteraria dello scrittore e poeta viterbese Edoardo Santi. L’autore esplora nel dettaglio la sfida che ha caratterizzato ed influenzato il corso della sua vita, tra un ostacolo e l’altro, portandolo a sviluppare una sensibilità diversa dalle altre ed una maggiore percezione del mondo intorno a sé. I temi affrontati sono a carattere molto personale, l’autore si mette a nudo con questa sua testimonianza, ma la sua è una nudità sentimentale che rivela le emozioni provate nel corso delle prove più dure da affrontare…una disabilità motoria congenita che non permetteva al fanciullo autore di poter essere del tutto autonomo nei movimenti, il dramma di un divorzio durante l’infanzia, l’accettazione di nuove persone nella propria vita… Sfide che possono sembrare quasi quotidiane nella realtà di oggi. Eppure in questo suo manoscritto vengono affrontate con una maggiore motivazione: il desiderio di andare oltre i propri limiti, il desiderio di non farsi buttare giù dagli ostacoli e di superarli a testa alta. È dedicato a tutti coloro che non hanno voglia di abbassare la testa e affrontano la propria “sfida” quotidiana...

La condivisione di due cuori e una sola anima: questa è la storia di Julien e Amalia, un amore nato dall'incontro di cuori sensibili e un po' graffiati, che per caso si trovano e guariscono a vicenda. Perché la vita alcune volte riserva sfide difficili, a cui non sempre si è pronti. Lo sa bene Amalia, la cui crescita è stata costellata di momenti che ha saputo affrontare con la consapevolezza di chi crede che la sensibilità sia una forza, perché permette di emozionarsi per le piccole cose: un gesto d'affetto, una parola gentile, guardare le stelle o raccogliere una margherita. L'imprevedibilità della vita può anche cogliere alla sprovvista con persone che entrano un po' per caso e decidono di restare per scelta, e quando si incontra un cuore sensibile, bisogna starci vicino e prendersene cura; perché è così che dalle sue crepe può nascere e fiorire l'amore. Julien l'aveva capito e aveva deciso che sarebbe stato disposto a scrivere 2360 lettere per dimostrare che l'amore può resistere anche all'apatia più profonda, alla condizione più disperata e al dolore più forte; un dolore che solo la perdita di una figura fondamentale nella propria vita può causare...

Ogni giorno gli adolescenti si trovano ad affrontare problematiche di bullismo e cyberbullismo che possono diventare un macigno insopportabile. Emiliana, adolescente insicura, si rende conto che la vita è imprevedibile e soprattutto non sempre si svolge secondo i nostri desideri. Si trova a dover affrontare verità nascoste e compagni di scuola prepotenti e maligni, non solo nella quotidianità, ma anche sui social. Cosa può fare per affrontare la sua battaglia ed essere accettata? Quale sarà la strada da percorrere? Alcool e droga o forza e determinazione?

Lui era quell'uomo ideale che non riusciva ad essere mio marito Igor, l'uomo con il quale avevo convissuto per vent'anni... Alice, donna fragile e coraggiosa perseguitata dalla furia omicida del marito, Daniele pronto a fronteggiare ogni pericolo in nome dell'amore, Thomas un sogno che si traduce in realtà, personaggi tormentati dal destino alla ricerca del vero amore.

La protagonista di questi racconti è la vita stessa, la sua complessa semplicità apparente che ci stuzzica continuamente. Per questa sua inattesa variabilità dobbiamo apprezzarne il valore, e ripeterci spesso che vale davvero la pena d’essere percorsa con convinzione. Non sempre è così, ma sono le incertezze, le debolezze che ci fanno forti e spronano all’azione. I personaggi di questi racconti provano ad essere felici, ci mettono impegno, non trascurano appunto di “vivere l’inatteso”. Una tematica che si trasferisce all’opera in copertina: “L’ora del cambiamento”.

Dario e Tina si conoscono a metà degli anni ‘90 durante un corso universitario sull’Africa. Qualche anno dopo, si ritrovano insieme a lavorare per una ONG in Mozambico. In una Maputo piena di struggenti contrasti, il loro rapporto gradualmente si incrina a causa di incomprensioni, talvolta grottesche, da cui emergono sensibilità diverse, anche sul ruolo stesso della cooperazione allo sviluppo. La rottura dei loro rapporti spinge Dario, ormai esasperato, a fuggire dalla capitale per intraprendere un lungo viaggio a nord, nelle viscere del continente dalla terra rossa. Qui le scoperte sono incredibili e piene di emozioni: dallo stupore per la grandiosità della natura allo sgomento di fronte a storie estreme di varia umanità. Terminata quella esperienza, Dario fa rientro in Italia e decide che quel tipo di vita non fa per lui. Tuttavia, in agguato c’è il destino che lo spinge a far ritorno in quel lontano paese africano. La scoperta che vi farà sarà una rivoluzione, di quelle che cambiano per sempre un’esistenza.

Emma, è una donna matura, sente il peso degli anni, delle scelte sbagliate, e dei duri colpi che la vita le ha inferto.Sarà un’apparente normale giornata che le farà capire che nulla è perduto, e quanto sia giusto e doveroso combattere fino alla fine per il bene più prezioso: La vita.

“Mi trovo davanti a una sfida: uscire da quel buio così profondo, accettare il mio corpo, imparare ad amarmi. Questa è la mia lotta. Questa è la voce che ho deciso di dare a tutto ciò che ho passato. Questa è la mia vittoria. Oggi risplendo di luce, mi amo sempre di più e sono semplicemente rinata.”

Dicembre del ‘47 è un mese traumatico per Elena, a soli dodici anni perde improvvisamente la madre. Rimasta sola, già orfana di padre, viene aiutata dal parroco del paese, Don Marco che le trova, con molta difficoltà, una sistemazione all’orfanotrofio di Santa Chiara. Viene separata dalla sorella maggiore che, per mancanza di posti, va in un altro istituto. Il Paese è lacerato dai segni di atrocità indelebili, e molti bambini si trovano nella stessa situazione. Saranno tutti questi traumi a rendere Elena sempre più arrabbiata e ribelle verso il destino. La vita dentro l’istituto è dura, fatta di totale privazione ed estrema povertà. Elena, sconfitta dalla sofferenza non riesce ad accettare il cambiamento, presto si indebolisce e si ammala rischiando di morire, quando finalmente qualcosa cambia...

"Quella casa sulla strada" è un racconto memorialistico ambientato in un piccolo paese del Sud Italia nel periodo dalla fine dell’800 al 1947 e a Roma dal 1947 al 1960. Narra la storia tragica e umana di Michele, uomo estroso e creativo, incoerente e smisurato, coinvolto suo malgrado in alcuni eventi storici che riguardarono l’Italia nella prima metà del secolo scorso. Un racconto nel quale si snodano valori ancestrali, familiari, etici e morali che possono alleviare qualsiasi ingiustizia affettiva e ogni afflizione per l’inesorabilità del destino.

Avete presente quei momenti della vita in cui sembra che vada tutto storto? È questo il caso della protagonista londinese Emily, una giornalista e scrittrice dei nostri giorni carina, brillante e intelligente ma alla quale sembra andare tutto male sia sul lavoro che in amore. Ha infatti un capo donna, Susy, una single che la tratta come uno zerbino ma per fortuna, il suo collega e amico Marc saprà farle indorare la pillola e l'aiuterà a sopportare meglio le sue malvagità. In amore non va poi così meglio, non sembra essere per niente fortunata con gli uomini, a partire da un primo fidanzato che scopre poi essere sposato con due figli e, naturalmente lei non lo sapeva, a un secondo uomo affascinante, brillante, dirigente del New York Times però pieno di misteri e di stranezze che la farà soffrire molto e che poi sarà costretta a lasciare. Fino ad arrivare finalmente a lui, l'uomo che le cambierà la vita, David. Con lui Emily scopre quell'amore vero e puro ma il tutto ovviamente non senza colpi di scena e i soliti guai a cui ormai è abituata. Emily ha una madre per la quale prova amore e odio e che poi influenzerà gran parte della sua vita...

Rodrigo Salazar, famosissimo campione di baseball degli anni quaranta, ci racconta la storia della sua amicizia con Pablo Medina, meglio noto come Tiburon, lo squalo, il più grande nuotatore che si fosse mai visto fin'allora. Ci fa un ritratto del Sud America di quegli anni, dove vita e morte, odio e amore, vendetta e perdono si inseguono e si intrecciano in una sorta di girotondo senza tempo, segnando inesorabilmente la loro esistenza e il loro destino. Sarà solo alla fine però che Rodrigo, ormai vecchio e stanco, si deciderà ad aprire la sua scatola del tempo e liberare i ricordi, prima che la memoria glielo possa impedire, evitando che questa storia, la loro storia, diventi leggenda.