Rizzoli: Saggi stranieri
I racconti del libraio
Martin Latham
Libro: Copertina rigida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2021
pagine: 408
L'amore per i libri ha sempre superato ogni ostacolo, la passione per la lettura non si arresta nemmeno di fronte alle prove più ardue; basti pensare alle vicende dei volumi costretti alla clandestinità, come le opere di Solzenicyn fotocopiate in segreto negli uffici del Cremlino o le copie della Fattoria degli animali di George Orwell conservate in un nascondiglio a Berlino Est. Attraverso un caleidoscopio di citazioni, aneddoti e ritratti di personaggi indimenticabili, Martin Latham ci racconta la storia della nostra ossessione per i libri, in tutte le sue infinite sfumature. Dalla penombra di antiche grotte in Cina alle bancarelle di Parigi, da Brooklyn a Francoforte, ci conduce tra bibliofili folli, monaci medievali, rockstar, minatori, carpentieri e calzolai, uomini politici e generali - tutti accomunati dalla passione libresca. Ci invita a scoprire il fascino dei marginalia, le note a margine manoscritte che per secoli hanno fatto dannare i bibliotecari; o quegli album composti di citazioni ritagliate noti come commonplace books; o ancora i chapbooks, gli antenati dei moderni libri tascabili, ritenuti prodotti dozzinali eppure tanto amati da Blake, Dickens, Stevenson e Shakespeare. Ci parla dei comfort books, i «libri di consolazione», quelli che possiedono il potere di portarci in luoghi migliori, tanto che scovarne uno «è, come quando ci si innamora, un'esperienza indimenticabile». E ci ricorda che Napoleone portava sempre in battaglia la sua copia dei "Dolori del giovane Werther". Storia culturale, memoir autobiografico, zibaldone di curiosità, ma soprattutto sincera lettera d'amore al libro in quanto oggetto meraviglioso e immortale, questo volume fascinoso e divertente racconta la storia di un libraio particolare, di tanti lettori e di molti, moltissimi libri. Se amate perdervi tra gli scaffali di una libreria, questo è il testo che fa per voi.
La linea rosa. Le frontiere queer del mondo
Mark Gevisser
Libro: Copertina morbida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2021
pagine: 516
Mark Gevisser racconta dieci anni di viaggi e indagini lungo la "linea rosa", la nuova frontiera fatta di Stati e città in cui si stanno ridefinendo i rapporti e le identità di genere, in un mondo che mai come ora, nell'epoca di internet e dei social media, è stato tanto permeabile ai contatti e agli scambi. In una continua tensione tra tutela e repressione, apertura all'internazionalizzazione e rivendicazione dei valori tradizionali, Gevisser ci rivela che cosa significa essere "queer" oggi, a Nairobi, a Città del Capo, in Messico, in Russia, a Delhi, a Tel Aviv o a Ramallah. Un monumentale resoconto che ci fa capire come tutto sia cambiato in pochissimi anni: se il matrimonio tra persone dello stesso sesso e la transizione di genere sono legali e accettati in alcuni Stati, in altre aree geografiche le leggi che criminalizzano l'omosessualità e la non conformità di genere sono state persino rafforzate. I cambiamenti culturali e geopolitici hanno mutato gli orizzonti, definito un nuovo senso dell'identità, ma hanno anche portato sfide, paure e contraddizioni che, al di là dei contrasti di genere, investono l'equilibrio tra globale e locale, tra innovazione e tradizione. Come si definisce l'identità personale quando per la prima volta possiamo scegliere di vivere in un mondo diverso da quello in cui siamo cresciuti? Come si prende in mano la propria vita quando l'affermazione della propria identità costringe a fuggire o a lottare per la sopravvivenza? Linee rosa si stanno tracciando nell'opinione pubblica, in politica e in tribunale, dividendo le società e la vita delle persone che lottano per affermarsi in queste nuove guerre culturali. Per ogni Paese, una storia: dalla coppia di donne omosessuali che ha aperto un locale gay al Cairo, alla madre transgender che a Mosca lotta per la custodia di suo figlio; fino ai rifugiati gay di Malawi e Uganda. Raccontare la storia di queste persone è, per l'autore, "un debito nei confronti dell'amore".
Italian life. Una fiaba moderna di amori, tradimenti, speranze e baroni universitari
Tim Parks
Libro: Copertina rigida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2021
pagine: 432
Valeria, nata in Basilicata, ha deciso di lasciare il paesino in cui è cresciuta per frequentare l'università a Milano. James, che ha studiato a Oxford e Yale, ha sposato un'italiana e insegna inglese a contratto in un ateneo del Nord, ma ambisce al ruolo di ricercatore per far decollare la propria carriera accademica. Le loro vite sembrano lontanissime, eppure qualcosa li accomuna: entrambi dovranno fronteggiare uno degli ambienti più labirintici della società italiana, e scontrarsi con le meccaniche oscure che lo regolano. Così, le vicende di questi due giovani di talento si intrecciano in una storia dal sapore dolceamaro, che mette in scena contraddizioni, incongruenze e paradossi del nostro sistema universitario, dove educazione e lavoro si incontrano a fare da specchio dell'intera nazione. "Italian Life" è una vera e propria fiaba moderna, capace di parlarci della realtà in cui viviamo e di restituirci un'immagine vivida e disincantata del nostro Paese, con le sue luci e le sue ombre. Stimolante, sorprendente, divertente e veritiero, questo libro ci ricorda con caustica ironia come in Italia il percorso per costruirsi una carriera si trasformi fin troppo spesso in una battaglia contro nepotismo, intrighi, corruzione, clientelismo, pastoie burocratiche e pressioni all'adeguamento. A tirare le fila della narrazione è Tim Parks, scrittore e giornalista inglese che vive in Italia da quarant'anni e che ha imparato a conoscere a fondo il Bel Paese, la sua storia e i suoi abitanti. Con lo sguardo obiettivo dello straniero e l'affetto profondo di chi ha eletto quest'angolo di mondo a propria casa, Parks riesce a descrivere l'Italia semplicemente per com'è, senza sminuirne le bellezze né nasconderne magagne e assurdità. E oggi è pronto a consegnarci una riflessione tragicomica su ciò che rende unica - nel bene e nel male - la vita nello Stivale.
Il massacro. L'orrore nazista raccontato in un'immagine
Wendy Lower
Libro: Copertina rigida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2021
pagine: 268
Nell'agosto 2009 Wendy Lower portava avanti le proprie ricerche presso l'archivio dello United States Holocaust Memorial Museum, a Washington DC: voleva trovare le prove per incriminare il più alto ufficiale delle SS ancora in vita. Non avrebbe mai immaginato di ritrovarsi per le mani ciò che le mostrarono due giornalisti di Praga: una fotografia, scattata a Miropol, in Ucraina, il 13 ottobre 1941, in cui si assiste all'esecuzione di una famiglia di origini ebraiche da parte di due militari tedeschi spalleggiati da alcuni collaborazionisti locali. Il genocidio compiuto dai nazisti e dai loro alleati è uno degli orrori meglio documentati della storia, eppure sono poche le immagini che mostrano gli aguzzini in azione. Quella che la Lower aveva davanti era una testimonianza tanto unica quanto straziante; un istante di barbarie cristallizzato sulla pellicola, a rammentare in modo vivido e atroce una realtà particolare dell'Olocausto: le fucilazioni di massa perpetrate tra il 1940 e il 1941 nell'Europa dell'Est, prima che iniziassero le deportazioni nei campi di sterminio. Per ricostruire quella vicenda sepolta tra le tragiche pieghe della Shoah - la donna appena colpita, ancora china a tenere la mano del figlio, la testa avvolta dalla nuvola di fumo che si alza dai fucili; i volti degli astanti, tra il compiaciuto e l'indifferente; a terra i vestiti di un uomo, che con tutta probabilità era finito nella fossa comune prima di lei... - Wendy Lower decise di imbarcarsi in una ricerca che si sarebbe rivelata decennale, e l'avrebbe portata dagli Stati Uniti all'Ucraina, dalla Slovacchia alla Germania, fino in Israele. Oggi, grazie a questo immane lavoro di indagine, è pronta a restituire alla storia il nome di vittime, carnefici e testimoni, fotografo compreso. Partendo da una semplice fotografia, una studiosa è riuscita a gettare uno sguardo nuovo e inquietante sul momento più tragico della storia novecentesca.
La malattia americana. Quattro lezioni sulla libertà
Timothy Snyder
Libro: Copertina rigida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2021
pagine: 181
Il 3 dicembre 2019 lo storico americano Timothy Snyder si presenta in un ospedale di Monaco, in Germania, con forti dolori addominali. Viene ricoverato, ma il mattino successivo lo dimettono. Di lì alla fine del mese si trova a lottare tra la vita e la morte: un'appendicite non diagnosticata per tempo ha causato un'infezione grave, che gli ha prima aggredito il fegato e poi si è trasmessa al sangue. Entro il marzo 2020 Snyder gira cinque ospedali, tra Europa e Stati Uniti, e viene operato più volte. Mentre riflette sulla propria condizione - tra rabbia ed empatia, paura e voglia di vivere - mette in fila pian piano i tasselli di un ragionamento più ampio. La salute è uno dei diritti umani fondamentali, eppure non sempre e non dappertutto è riconosciuta come tale; al contempo, le libertà civili di cui l'America e l'Occidente vanno tanto fieri non hanno alcun valore se i cittadini stanno troppo male per goderne. In altre parole, un governo che non si preoccupa di fornirci cure adeguate ci priva non solo della salute, ma anche della libertà. Nel frattempo esplode la pandemia del nuovo coronavirus e le considerazioni di Snyder si caricano di un senso più profondo, allargandosi a tutta l'umanità. I pazienti affetti da Covid-19 hanno messo in crisi gli ospedali di ogni Paese. Decine di migliaia di persone hanno perso la vita per la mancanza di personale medico, strumenti, farmaci o attrezzature; ma anche perché troppi politici hanno affrontato l'emergenza con un misto letale di ignoranza, calcolo personalistico e disonestà. Posto di fronte a un periodo decisamente buio della propria vicenda umana e della storia mondiale, Timothy Snyder riflette sulla condizione in cui ci troviamo, sui mali che affliggono le nostre «società avanzate» e sui fattori che ci hanno portati dove siamo. Il risultato è un appassionato grido d'allarme per il nostro futuro, ma anche un insieme di «lezioni» per poter uscire da questa impasse. Con la speranza di creare un mondo in cui tutti siano veramente liberi.
Storia della magia. Dall'alchimia alla stregoneria
Chris Gosden
Libro: Copertina rigida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2020
pagine: 560
Scienza e religione: per gran parte di noi sono gli unici metodi validi per interpretare l'universo. Tendiamo a dimenticare che un'altra forza ha affiancato quelle due nel corso della storia, e le ha persino precedute: la magia. Ormai relegata al ruolo di favola per bambini o trucchetto da ciarlatani, la magia ha invece segnato lo sviluppo delle civiltà umane e, a partire dalla preistoria, è stata una presenza costante, un mezzo attraverso cui l'uomo ha cercato di confrontarsi con gli elementi più enigmatici della realtà. Oggi, un archeologo di fama internazionale ci invita a riconsiderarne la natura e l'influenza, nel passato come ai giorni nostri. Ancora adesso, infatti, «quando le persone si trovano davanti ai grandi problemi della vita e della morte, quando desiderano conoscere il futuro o vogliono comprendere il passato, quando cercano di proteggersi dal male o di promuovere il benessere, finiscono spesso per rivolgersi alla magia». Perché mai, altrimenti, continueremmo ad affidarci ad amuleti e portafortuna, a compiere piccoli riti propiziatori, a considerare infausti certi giorni, numeri o avvenimenti? In un viaggio attraverso Africa, America ed Eurasia, spaziando dallo sciamanesimo del Neolitico all'alchimia del Rinascimento, dal primo oroscopo conosciuto al potere dei tatuaggi, dalle pratiche degli egizi a quelle dell'antica Grecia, fino ai misteri della fisica quantistica, questo libro ripercorre la storia della magia in tutte le sue forme e tradizioni, rivelando quale impronta profonda abbia lasciato in ogni società. Con l'autorevolezza di chi ha svolto decenni di ricerca in ogni angolo del mondo e il piglio divertito di chi ci invita a non prendere troppo sul serio le nostre convinzioni, Chris Gosden ci ricorda il senso profondo della magia e la sua importanza per ripensare il nostro rapporto con il mondo.
Posseduto dalla memoria. La luce interiore della critica
Harold Bloom
Libro: Copertina rigida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2020
pagine: 592
Cosa significa essere posseduti dalla memoria? Che segno lasciano sulla nostra esistenza i grandi capolavori della letteratura? C'è differenza tra il ricordo di una persona cara e quello di una poesia che ci accompagna sin da quando eravamo bambini? Giunto alla soglia dei novant'anni, Harold Bloom - uno dei grandi critici letterari del nostro tempo - si è interrogato su tutto ciò, ripercorrendo il proprio rapporto con alcuni capisaldi della poesia, del teatro e della prosa universali, in un dialogo interiore che è al tempo stesso diario, saggio letterario e testamento spirituale. Testi letti, riletti e spesso mandati a memoria; le opere che hanno segnato il cammino della nostra civiltà e quelle dei tanti autori che con Bloom hanno intrecciato un rapporto di vicinanza e sincera amicizia. La Cabala, i Salmi, la Bibbia; i tesori consegnati alla storia dal genio immortale di Shakespeare; e ancora Milton, Blake, Wordsworth, Byron, Keats, Tennyson; fino a Whitman, Crane, Stevens... Lontano da ogni accademismo, l'ultimo volume di questo gigante della critica è piuttosto una rêverie, una sorta di fantasticheria su cosa significhi essere posseduti dalla memoria delle proprie letture e dal ricordo di «amici e amanti morti o perduti»: «Quasi tutti i buoni amici della mia generazione se ne sono andati, ma le loro voci risuonano ancora nelle mie orecchie. Sono intessute in ciò che leggo». Bloom ci consegna un testo intimo e personale, nel quale si rincorrono con libertà e freschezza storia privata e letteratura universale. E ci guida, per l'ultima volta, all'incontro con opere fondamentali, il cui senso profondo si lega in modo indissolubile all'esperienza di ciascuno di noi.
Gesù. L'uomo che preferiva le donne
Christine Pedotti
Libro: Copertina rigida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2020
pagine: 224
Cattolica inquieta e provocatrice, Christine Pedotti si domanda che cosa dicano veramente i Vangeli a proposito delle donne. L'immagine tradizionale è, per molti di noi, quella di Gesù accompagnato dai dodici apostoli; le donne, se ci sono, restano sullo sfondo. Persino sua madre Maria, cui molti fedeli riservano una devozione assoluta, viene a malapena nominata da alcuni evangelisti. L'autrice si propone di interrogare il testo «con gli occhi e gli orecchi liberi da due millenni di interpretazioni prevalentemente maschili». Il risultato è una visione inedita, originale e al contempo rigorosissima, del Salvatore in conversazione con le tante donne che incrociano il suo cammino. Gesù instaura con loro un contatto spirituale e spesso anche fisico: le ascolta, le abbraccia, risponde alle loro domande, discute assieme a loro con interesse e senza mai perdere la pazienza, come gli capita a volte con i suoi interlocutori maschili. Sembra, in molti casi, preferirle. Se siamo pronti ad accostare quei racconti con sguardo libero da pregiudizi, ogni incontro, ogni scambio e ogni gesto ci rivela l'impressionante modernità del messaggio evangelico: in nessun luogo si troverà un «elogio della maternità»; mai si fa l'elenco dei «doveri di una moglie». Nell'appassionata lettura di Christine Pedotti, Gesù non si rapporta alle donne sulla base del loro sesso: si apre a loro in quanto persone.
Operazione Raspberry. La battaglia dell'Atlantico e il gioco segreto delle donne che sfidarono Hitler
Simon Parkin
Libro: Copertina rigida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2020
pagine: 400
Nel 1941 gli Alleati stanno perdendo la guerra, almeno nell'Atlantico. Migliaia di navi partono dal Nord America cariche di rifornimenti per il Regno Unito, ma viveri e munizioni non arrivano a destinazione: i convogli vengono sistematicamente intercettati e distrutti dagli U-Boot, i temibili sottomarini dei nazisti. La Gran Bretagna è ormai allo stremo, ma il primo ministro Winston Churchill non vuole che la popolazione ne sia informata. I vertici politici e militari mentono sul numero di imbarcazioni affondate e su quello dei morti, pur sapendo che manca poco alla resa. Questione di mesi; di settimane, forse. Poi, agli inizi dell'anno successivo, qualcosa cambia. Dieci giovani donne - la più piccola ha solo diciassette anni - agli ordini di un capitano in congedo della Marina danno vita alla Western Approaches Tactical Unit: un'unità segreta incaricata di arginare gli attacchi dei sommergibilisti tedeschi. Come? Attraverso simulazioni e giochi di guerra. A Liverpool, quelle eroine dimenticate passano giorni e notti a studiare le tattiche degli U-Boot assieme al loro ufficiale per scoprire come ribaltare le sorti del conflitto nell'oceano, e forse nel mondo intero. Attraverso una narrazione che non ha nulla da invidiare a un romanzo, Simon Parkin ricostruisce una delle vicende meno note della Seconda guerra mondiale, mai raccontata con così tanta attenzione e cura. La resa vivida di protagonisti e situazioni trascina il lettore nel mezzo dell'azione, trasportandolo su una scialuppa fra le onde, dentro lo scafo di un sommergibile in immersione o al tavolo coperto di mappe su cui fu combattuta la più imponente e importante partita a battaglia navale della storia: l'Operazione Raspberry.
Economia doppia X. La lotta globale delle donne contro la disparità economica
Linda Scott
Libro: Copertina rigida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2020
pagine: 464
La battaglia delle donne per l'uguaglianza ha alle spalle una storia lunga, ma nell'ultimo secolo tante cose sono cambiate in meglio; fino al primo Novecento non potevano nemmeno votare, e oggi generano il 40 per cento del PIL mondiale. Se il volume d'affari che muovono nei soli Stati Uniti fosse l'economia di una nazione a sé, avrebbe un posto di diritto nel G7. Possiamo dunque dirci soddisfatti, e affermare di aver sconfitto le disuguaglianze? Tutt'altro. A livello globale, ad esempio, gli uomini hanno ancora il doppio delle probabilità di occupare una posizione di leadership, e nelle economie più avanzate le donne percepiscono solo il 62 per cento dello stipendio accordato ai colleghi maschi. Ancora, sebbene siano responsabili di metà della produzione agricola mondiale, esse costituiscono appena il 20 per cento dei proprietari terrieri. Negando a metà dell'umanità il diritto a una piena emancipazione stiamo causando danni irreparabili sotto il profilo sociale, economico e persino ambientale. Le pagine di questo libro disegnano una storia fatta di violenze, schiavitù, emarginazione; raccontano di spose bambine comprate come oggetti e di donne che non hanno nemmeno diritto alla terra con cui sostentarsi; di accademiche isolate e insegnanti bullizzate. Disuguaglianze il cui costo umano è incalcolabile, ma che secondo la Banca mondiale ci fanno perdere ogni anno centosessantamila miliardi di dollari. È quella che l'autrice chiama economia doppia X: una fonte ineguagliabile di benessere - in ogni senso del termine - che va sprecata a causa di pregiudizi insensati. Unendo dati statistici e storie di vita, Linda Scott ci ricorda quanto ancora resta da fare, e ci indica la via per costruire un futuro migliore. Perché il cambiamento non solo è possibile: è necessario. Il pieno sviluppo dell'economia doppia X assicurerebbe infatti la crescita dei Paesi sviluppati, riducendo rischi e sprechi, mentre nelle nazioni più povere compenserebbe la spinta al disastro generata dal millenario predominio maschile. Tutti obiettivi che non possiamo più permetterci di ignorare.
Queste verità. Una storia degli Stati Uniti d'America
Jill Lepore
Libro: Copertina rigida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2020
pagine: 976
"Noi riteniamo di per sé evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità." Le parole di Thomas Jefferson nella Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti (1776) hanno definito sin dall'inizio agli occhi del mondo le caratteristiche uniche dell'"esperimento americano". In questo racconto, Jill Lepore ha messo le "verità" di Jefferson al centro della sua indagine su oltre cinque secoli di storia. La narrazione inizia con Cristoforo Colombo, nel 1492, e si conclude nel Paese diviso e tormentato della presidenza Trump. Gli americani di oggi discendono da conquistatori e da conquistati, da schiavi e da proprietari di schiavi, da immigrati e da coloro che hanno combattuto l'immigrazione. "Una nazione contraddittoria sin dalla sua nascita è destinata a discutere per sempre sul senso della propria storia." Perché, in quel giovane Paese votato alla libertà, non tutti erano liberi? Le razze diverse da quella bianca dominante, le donne, le persone omosessuali hanno potuto davvero esercitare i loro "inalienabili diritti"? La democrazia americana ha mantenuto tutte le sue promesse? Le manterrà in futuro? Aneddoti rivelatori su grandi figure e personaggi dimenticati, storie di presidenti e di avventurieri, ritratti di criminali e di idealisti. L'assetto politico e giuridico, il giornalismo e la tecnologia: dalle assemblee delle piccole città coloniali alle grandi macchine elettorali ottocentesche, dalle prime trasmissioni radiofoniche agli ambigui sondaggi su internet. Con questo monumentale quadro di uomini e donne, idee e illusioni, menzogne e verità, Jill Lepore ha creato la grande storia degli Stati Uniti d'America per il XXI secolo.
Processo al Pi Greco. Equivoci, disastri e altri errori matematici
Matt Parker
Libro: Copertina rigida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2020
pagine: 368
Incendi causati dalle pareti a specchio dei grattacieli, impianti radar in tilt, edifici che tremano perché al dodicesimo piano qualcuno fa esercizio sulle note di The Power, ponti che oscillano più del dovuto, sistemi informatici destinati a fermarsi il 19 gennaio 2038, atleti di tiro a segno che non si presentano alle Olimpiadi, jet militari offerti in regalo a un trentesimo del loro valore con i punti della Pepsi. Cosa può causare tutto ciò, scatenando disastri o andandoci quantomeno molto vicino? Semplice: degli errori matematici. Anche se per natura abbiamo una certa comprensione della matematica basilare, ci riscopriamo parecchio stupidi quando si tratta di quella formale, sviluppata a partire dalle nostre conoscenze intuitive. Non veniamo al mondo con la capacità innata di gestire frazioni, numeri negativi o logaritmi; a scuola impariamo - lentamente e a fatica - a superare questi limiti, ma appena smettiamo di usare certi concetti il nostro cervello torna alle «impostazioni di fabbrica». Il problema è che il mondo moderno è interamente costruito sulla matematica: ingegneria, informatica, finanza, medicina le nostre esistenze scorrono immerse nei numeri e nelle loro applicazioni. Di solito non ce ne accorgiamo, perché tutto fila alla perfezione e la matematica fa egregiamente il suo lavoro dietro le quinte della nostra quotidianità. Talvolta, però, un intoppo più o meno grave ci ricorda che le nostre vite possono cambiare in modo drastico per un banale errore di calcolo. Spaziando dagli antichi egizi a Bill Gates, dalla birra agli iPhone, Matt Parker ci mostra come sviste in apparenza innocue possono avere effetti bizzarri o catastrofici. Tra sfide logiche, battute sul codice binario e storie dall'indiscutibile fascino, l'autore ci insegna a imparare dalle insidie della matematica, per ricordarci sempre di che potente alleato essa sia.