Il saggio indaga alcuni esempi di spolia, reimpiego e restauro nella scultura del Quattrocento tra Firenze, Lucca, Pisa, Rimini e Perugia un’attività non marginale delle botteghe degli scultori che riguardò le opere di committenza laica e religiosa. Oltre i casi noti di Mino da Fiesole e Verrocchio, questo scritto, attraverso l’analisi di alcune opere sulle quali intervennero, impiegando materiali di spolia o restaurandole, Donatello, Buggiano, Andrea Guardi, Agostino di Duccio, Leonardo del Tasso, Francesco di Valdambrino e Matteo Civitali, permette di acquisire un profilo su una pratica operativa connessa alla rilavorazione dell’‘antico’ e all’aggiornamento liturgico o civico-simbolico delle sculture: aspetti che assieme al tema della conservazione delle opere si intersecano con le tecniche artistiche, la storia della committenza e del collezionismo.
L'Officina dello sguardo. Spolia, reimpiego, restauro nella scultura del Quattrocento toscano
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Titolo | L'Officina dello sguardo. Spolia, reimpiego, restauro nella scultura del Quattrocento toscano |
Autore | Alfredo Bellandi |
Argomento | Arti, cinema e spettacolo Arti: argomenti d'interesse generale |
Collana | D'arte, 1 |
Editore | Tau |
Formato |
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Pagine | 76 |
Pubblicazione | 05/2022 |
ISBN | 9791259750648 |
Promozione valida fino al 12/02/2027