Già all'inizio, ben prima dell'incontro con Schelling, e della presunta "svolta" verso il pensiero tragico, Pareyson s'imbatte nel "Römerbrief" di Karl Barth, l'opera che, come si tenterà di mostrare, costituisce il vero legato speculativo, nonché l'emergenza schiettamente tragica ed aporetica, del suo intero "iter". Pareyson interpreta il Dio barthiano tramite l'implicanza dialettica con il male, di cui è dichiarato fondamento e origine prima. E, tuttavia, non conduce alle sue conseguenze ultime l'aporia che pure ha intuito giacere al fondo della "necessaria connessione tra positivo e negativo": l'un opposto si pone in base alla negazione dell'altro, sì che, se il male non può essere senza Dio, egli stesso, a rigore, non è senza il male (...) Il "vincolo implicativo" tra opposti non riesce ad opporre, e la lotta configurata dal pensiero tragico non si costituisce quale reale lotta: in base all'aporia implicativa, positivo e negativo, Dio e il male, fondamento e fondato si rivelano "indiscernibilmente essenti, fondanti e fondati", e si contraggono nell'identità.
Implicanza degli opposti, aporia dell'identico Luigi Pareyson interprete di Karl Barth
| Titolo | Implicanza degli opposti, aporia dell'identico Luigi Pareyson interprete di Karl Barth |
| Autore | Andrea Bellocci |
| Collana | Studi |
| Editore | Lithos |
| Formato |
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| Pagine | 496 |
| Pubblicazione | 01/2012 |
| ISBN | 9788897414285 |

