A partire dal dicembre 1915 l’Isola dell’Asinara, all’estremità del Nord-Ovest della Sardegna e del Golfo dell’Asinara, divenne sede del più grande campo di concentramento italiano per i prigionieri della I Guerra Mondiale, rispetto a un centinaio di campi sparsi sul territorio nazionale e che interessarono tutte le 20 regioni italiane, nessuna esclusa. Si trattò di una risoluzione maturata in piena emergenza, per permettere la gestione di 24.000 prigionieri austro-ungarici, che rappresentavano un potenziale capitale umano in vista di trattative che il Governo italiano avrebbe potuto intraprendere a favore dei propri prigionieri. Il campo di prigionia dell’Asinara interessò, a causa dell’elevato numero di prigionieri, cinque località, dalle quali i singoli campi presero il nome: Fornelli, Tumbarino, Stretti, Campo Perdu e Cala Reale, che era la preesistente stazione sanitaria.
Archeologia dei campi di prigionia della I guerra mondiale nell'isola dell'Asinara. Indagini topografiche e diagnostica archeologica intensiva nel campo di Stretti
| Titolo | Archeologia dei campi di prigionia della I guerra mondiale nell'isola dell'Asinara. Indagini topografiche e diagnostica archeologica intensiva nel campo di Stretti |
| Curatore | Marco Milanese |
| Argomento | Scienze umane Archeologia |
| Collana | Documenti di archeologia postmedievale, 12 |
| Editore | All'Insegna del Giglio |
| Formato |
|
| Lingua | inglese |
| Pagine | 70 |
| Pubblicazione | 08/2025 |
| ISBN | 9788892853485 |

