Le tasse rappresentano senza dubbio uno dei principali temi del dibattito pubblico, oggi come in passato. E generalmente il fisco è percepito come il volto rapace e ingiusto di uno Stato avido, quanto incapace di operare con efficienza: le critiche - se non addirittura l'avversione - alla fiscalità statale rappresentano innegabilmente uno degli elementi che accomunano ampi settori dell'opinione pubblica e degli elettorati dei paesi occidentali. Il presente volume, frutto del lavoro di diversi autori, cerca di analizzare la genesi e lo sviluppo di idee e discorsi elaborati nell'Europa cattolica, fra XIV e XIX secolo, al fine di legittimare la tassazione, tanto nei confronti dei laici quanto degli ecclesiastici. Nei secoli passati, infatti, giuristi e teologi furono coloro che forgiarono quell'insieme di idee e concetti fondati sulla giustizia e sulla liceità morale dell'imposizione fiscale (e dell'immunità per la Chiesa) che ancora oggi hanno ampia circolazione nell'immaginario collettivo e nell'opinione pubblica.
Fiscalità e religione nell'Europa cattolica. Idee, linguaggi e pratiche (secoli XIV-XIX)
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Titolo | Fiscalità e religione nell'Europa cattolica. Idee, linguaggi e pratiche (secoli XIV-XIX) |
Curatore | Massimo Carlo Giannini |
Collana | I libri di Viella, 202 |
Editore | Viella |
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Pagine | 376 |
Pubblicazione | 09/2015 |
ISBN | 9788867284368 |
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