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L'organo settecentesco dell'Oratorio di N.S. Assunta ad Arquata Scrivia

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L'organo settecentesco dell'Oratorio di N.S. Assunta ad Arquata Scrivia
Titolo L'organo settecentesco dell'Oratorio di N.S. Assunta ad Arquata Scrivia
Autore
Argomento Arti, cinema e spettacolo Musica
Editore ERGA
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 60
Pubblicazione 10/2023
ISBN 9788832984408
 
Promozione valida fino al 12/02/2027
10,00 9,50

 
risparmi: € 0,50
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Nel borgo di Arquata Scrivia, in provincia di Alessandria, è conservato nell’oratorio di N.S. Assunta (Confraternita di San Carlo) un pregevole organo settecentesco attribuibile ad un ignoto artefice di scuola piemontese o ligure. Posto in una cassa poligonale di elegante fattura riconducibile al cosiddetto stile “barocchetto genovese”, dotata di portelle con decorazioni floreali e della classica cimasa curvilinea; lo strumento appare ben proporzionato in relazione all’edificio in cui è collocato anche se non d’origine: proviene infatti, secondo la documentazione archivistica, dall’adiacente Chiesa parrocchiale di San Giacomo Apostolo, acquistato dalla Confraternita nel 1744. Costituito da sette registri, una tastiera di quarantasette tasti e una pedaliera di nove pedali: la disposizione sonora può apparire ridotta ma più che sufficiente per l’interpretazione di un certo numero di brani della letteratura organistica europea dal XVI al XVIII secolo. Sfortunatamente tutte le canne metalliche (eccetto una e quattro in legno) sono state asportate nel periodo del secondo conflitto bellico, per cui da allora ha smesso di poter emettere le proprie sonorità. Con l’intervento di restauro/ ricostruzione ora è tornato a rinascere e a far sentire la sua voce: la Bottega Organara Dell’Orto & Lanzini di Dormelletto (Novara) ha compiuto i lavori nel 2023, a seguito del progetto autorizzato dall’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Tortona e dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo, e grazie all’ottenimento dei contributi della CEI dai fondi dell’otto per mille, e della Fondazione della Cassa di Risparmio di Alessandria. Il suo utilizzo sarà rivolto al tradizionale impiego liturgico ma anche a quello concertistico, che da un certo numero di anni ricomprende diversi organi della zona tornati a risuonare correttamente a seguito di attenti interventi restaurativi compiuti.
 
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