Nell'antagonismo tra le differenti componenti spirituali, morali, ideali che hanno animato la storia d'Europa, Denis de Rougemont (1906-1985) individua la cifra della sua unità culturale. Ma la contraddizione non è solo il segreto dell'Europa e il motore stesso della sua evoluzione: è il punto di riferimento della sua unione politica, che deve dunque tradurre nella sua formula e nelle sue istituzioni le stesse tensioni costitutive che la abitano e la definiscono. L'unione nella diversità è dunque per il filosofo svizzero la regola di un nuovo ordine politico europeo fondato sul superamento delle categorie politiche stato-centriche, sull'esaltazione della complessità e la pluralità delle appartenenze. La comunità e non lo Stato, la persona libera e responsabile, e non l'individuo isolato o il cittadino perso nella collettività, sono i pilastri di un'Europa federale che egli immagina costruirsi dal basso, attraversando le frontiere nazionali, per fondarsi sulla vivacità di regioni pensate come federazioni di comuni uniti attorno ad antiche o nuove esigenze amministrative, economiche, ecologiche, partecipative o culturali.
Una e diversa. L'Europa di Denis de Rougemont
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| Titolo | Una e diversa. L'Europa di Denis de Rougemont |
| Autore | Giangiacomo Vale |
| Collana | Filosofie, 542 |
| Editore | Mimesis |
| Formato |
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| Pagine | 211 |
| Pubblicazione | 12/2017 |
| ISBN | 9788857546216 |
Promozione valida fino al 12/02/2027

