Sellerio Editore Palermo: La memoria
Grazie, Jeeves
Pelham G. Wodehouse
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 368
«L'umorismo si basa sull'imprevisto, e man mano che la conoscenza avanza la nostra capacità pregressa di sorprendere il prossimo è destinata a svanire. Sono pochi, pochissimi, gli umoristi che sopravvivono al tempo, e che fanno ridere a decenni dalla loro morte: e fra questi il posto d'onore, mi dispiace per gli altri ma nemmeno troppo, va di diritto all'autore del romanzo che avete fra le mani», sottolinea Marco Malvaldi nella Nota che apre il volume. E a ragione. L'umorismo di Wodehouse, infatti, è un flusso continuo, rigo dopo rigo, non è fatto di battute e di trovate, ma è la messa in scena di un mondo immaginario in cui ognuno, ogni evento e ogni oggetto è disposto in modo tale da far ridere. Dei due protagonisti assoluti, il narratore Bertram «Bertie» Wooster è il comico, colui che agendo da par suo mette le cose in quel modo ridicolo; Jeeves, invece, è colui che ride, è complice del lettore, benché appaia impassibile, perché i suoi interventi, riparatori di quella che sarebbe ogni volta una rovina collettiva, sono come un commento, di benevolo e segretamente divertito distacco - a cominciare dal suo linguaggio tanto preciso, colto e raffigurativo quanto è approssimativo, immaginoso e ammiccante quello del suo datore di lavoro Bertie. In Grazie, Jeeves tutto è messo in moto, come sempre, da un atto benintenzionato e scervellato del nobile Bertie. Un suo amico d'infanzia non trova il co raggio di dichiararsi alla sua amata e così Bertram, per aiutarlo, pensa di farlo ingelosire. Ne segue una catena di disastri, a ognuno dei quali pone rimedio il maggiordomo Jeeves, usando il semplice buonsenso intelligente, che manca completamente al ceto di dame e gentiluomini del suo padrone. Attorno a Bertie e Jeeves si muove una galassia di individui goffi e improbabili: l'amico fidanzato Chuffy, proprietario dell'enorme tenuta dove Bertie si è ritirato provvisoriamente per esercitarsi al banjolele; Pauline Stoker, la fidanzata, ferita nello strabordante orgoglio; Mr Stoker, padre di Pauline, rozzo miliardario americano; Sir Roderick Glossop, psichiatra e spasimante della zia di Chuffy; Seabury e Dwight, due bambini pestiferi e odiosi; lo zelante sergente Voules e il suo corruttibile agente Dobson; e poi l'ubriacone e manesco Brinkley, il nuovo maggiordomo assunto da Bertie dopo l'imprevedibile licenziamento di Jeeves con cui si apre il romanzo. Tra sentimenti sublimi e baruffe, eredità e compravendite, incendi, rapimenti e fughe, effrazioni e arresti, sbornie e pantomime, solo l'intervento dell'impeccabile Jeeves potrà riportare l'equilibrio nel caos. E risanare, forse, la frattura tra Bertie e il suo amato maggiordomo.
Una poco di buono. Sei indagini di Petra Delicado
Alicia Giménez-Bartlett
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 296
Dalla scrittrice che ha creato il personaggio dell'ispettrice Petra Delicado, sei racconti di intensa dose di mistero e intreccio. Il primo racconto si apre sul cadavere di un'anziana prostituta che sembra una mascherata, «buttato lì come una vecchia bambola rotta; era perfino difficile provare pietà; tutto era così grottesco». È così che inizia anche negli altri racconti: un cadavere indefinibile, che adombra l'enigma di una realtà irreale, inverosimile, su cui si focalizza subito la procedura dell'indagine; decifrato il cadavere, poi a poco a poco si aprono squarci su ambienti al contrario apparentemente normali, famiglie ben messe, individui irreprensibili, vite tranquille. Racconta in prima persona Petra Delicado della polizia di Barcellona. E il modo in cui Petra parla e riferisce il suo procedere di poliziotta disegna, senza esplicite descrizioni, il personaggio: dall'antipatia che non nasconde per ogni cliché formale e beneducato, affiora il suo passato femminista e la gioventù radicale; dagli scambi fuori dai convenevoli con il suo vice Fermín Garzón, che punteggiano il loro ménage professionale, emerge il suo graffiante umorismo; dai silenzi al cospetto delle vittime, o di fronte ai motivi umani e disumani dei colpevoli fino a un minuto prima insospettabili, s'intuisce che è una donna sinceramente compassionevole, anche se l'instancabile tenacia nel tirare dritto la arruola da investigatrice donna nella scuola dei duri. La sua spalla Fermín, un alter ego, un Sancho Panza, un Watson, rappresenta l'immagine contraria di lei: il suo bofonchiare e obiettare, questa mano di commedia latina distesa su un poliziesco da giungla d'asfalto, nasce anche dal sospetto segreto, che certe volte sembra nutrire Fermín, che il proprio capo sia forse appena appena una poco di buono. Le indagini di Una poco di buono sono tutte già comparse, sparse in precedenti antologie pubblicate da Sellerio. Concentrarle assieme dà la compiuta idea della profonda impronta letteraria di Alicia Giménez-Bartlett, una scrittrice capace di costruire con la materia delle strade di città misteri opachi, per poi decostruirli facendo agire una galleria inesauribile di tipi presi dalla realtà.
Il passato è un morto senza cadavere
Antonio Manzini
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2024
pagine: 576
Quando viene chiamato su una strada di montagna, al vicequestore Rocco Schiavone basta uno sguardo per capire di trovarsi di fronte a una rottura del decimo livello della sua personalissima classifica. Un ciclista, infatti, è stato vittima di un incidente. Il morto si chiama Paolo Sanna, un cinquantenne che da un po' di tempo abita in zona ma che apparentemente nessuno conosce. Dai primi accertamenti risultano subito delle stranezze. Sanna era abbiente se non addirittura ricco, ma senza occupazione, nel tempo aveva cambiato periodicamente residenze in tutto il Nord Italia, sporadiche e superficiali amicizie, qualche amore senza conseguenze, parenti lontani e poco frequentati: insomma, «una specie di ectoplasma ai margini della società». A complicare le cose, c'è il rebus del taccuino trovato nella sua abitazione, una lista di nomi, sigle e numeri indecifrabili. Il quadro è quello di un uomo in fuga. Ma una fuga lunga, senza fine, se non fosse stato per quell'urto in montagna. Per vederci chiaro bisogna indagare nel passato, andando il più a fondo possibile, un passato che fa sprofondare il vicequestore di Aosta negli anni di gioventù di un gruppetto affiatato. Rocco vorrebbe procedere come al solito, pesante come un pugno e sottile come uno stiletto, ma è di sottigliezza che ha soprattutto bisogno, anche perché si fa sempre più drammatico il timore per la scomparsa inspiegabile di una persona, una donna, a cui qualcosa di intenso lo lega.
La regina dei sentieri
Marco Malvaldi, Samantha Bruzzone
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2024
pagine: 352
Serena, mamma di due figlie, casalinga ultraindaffarata, chimica con il «superpotere» dell'olfatto formidabile e professionalmente coltivato nel suo ultimo lavoro da sommelier. E Corinna, sovrintendente di polizia, alta un metro e novanta e con un carattere ruvido, opposto a quello irruente e solare di Serena, ma con lei da subito in sintonia. A riunire l'irresistibile coppia è un caso che coinvolge il mondo vitivinicolo del borgo toscano di Bolgheri. È stato ritrovato il motocarro del marchese Crisante Olivieri Frangipane, patriarca di una antichissima famiglia di produttori di vino, scomparso anni fa in circostanze misteriose. Una sera di ottobre del 2013 il conte si allontana con il suo Ape coupé e non farà mai ritorno. Il ritrovamento del mezzo durante il drenaggio di un bacino artificiale della tenuta Tegolaia fa scattare immediatamente nuove indagini e riaccende vecchie scintille tra le due proprietà. La tenuta Tegolaia, passata dalla famiglia Colantoni ad una multinazionale olandese, era diventata bersaglio degli scherzi pungenti in perfetto stile toscanaccio del vecchio Crisante. A loro volta, attraverso il manager italiano, Walter Gori, gli olandesi si lanciavano in continue minacce di azioni legali o, peggio ancora, di azioni fisiche contro la persona. Quando all'interno della tenuta riaffiora anche il corpo del conte, alle due argute investigatrici appare chiaro che la risoluzione dell'enigma deve trovarsi all'interno di queste schermaglie. E nella memoria di Andrea Pace, ora nuovo proprietario della tenuta Tegolaia, nonché nel 2013 enologo della famiglia Olivieri Frangipane. L'umorismo, i colori, i profumi e i sapori della campagna toscana, in un intrigo giallo in cui emerge con forza la sensibilità femminile delle due protagoniste.
La gatta ha dato l'allarme
Dolores Hitchens
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2024
pagine: 304
Miss Rachel Murdock, anziana cacciatrice di intrighi, ha escogitato un modo per girovagare senza spese: fingersi interessata alle case in affitto e farsi scarrozzare per tutta Los Angeles dall'agente immobiliare di turno. Durante uno di questi sopralluoghi, nel giardino di una casa vuota di periferia una bambina intristita sta celebrando il funerale di un rospo schiacciato da una scarpa. Claudia è una bambina chiacchierona e dopo un po' spiffera alla affettuosa vecchietta dell'ostilità tra le famiglie dei suoi nonni, gli Hayes e i Byers, che abitano le due case limitrofe. La madre Annie è morta giovanissima, e il padre Ronald non si è mai risposato, ma qualcosa continua a legarlo a una sua vecchia fiamma, Alma Tellingham, che vive nella casa di fronte. Miss Rachel si convince che il rospo ucciso così crudelmente sia una sorta di minaccia alla bambina. E tanto basta a spingerla a prendere in affitto la grande dimora che stava visitando, portandosi dietro, naturalmente, la gatta Samantha, inseparabile compagna dagli occhi verdi. E non sbaglia: presto iniziano i messaggi sinistri. Tracce di incursioni nelle molte stanze, anfratti segreti, vecchi plichi nascosti, perfino un oggetto insanguinato lasciato nella camera da letto, mentre Samantha dà vivi segnali di allarme. Finché, proprio nella casa di Miss Rachel, si scopre il cadavere: è la dispotica e intrigante matriarca di una delle due famiglie, la bisnonna di Claudia. Miss Rachel chiama in aiuto il burbero ma onesto tenente Mayhew, le cui indagini puntano in direzione di una faida familiare che vede coinvolti gli abitanti delle tre case vicine a quella che Rachel ha affittato. La situazione si complica quando viene commesso un secondo delitto. Miss Rachel Murdock e la vigile gatta - sensibile agli sgarbi e dalla memoria lunga - dovranno venire a capo del groviglio di rancori che forse costituisce una minaccia per la piccola Claudia. Con i romanzi di Miss Rachel e la gatta Samantha, Dolores Hitchens ha creato dei cat mysteries che, ha scritto Joyce Carol Oates, «meritano di essere riscoperti specialmente alla luce della letteratura poliziesca femminile»: perché c'è in essi grazia unita a mistero, una inesauribile inventiva che moltiplica sorprese e colpi di scena, piccoli brividi e molta ironia, e c'è l'originalità di una coppia inedita di investigatori credibili nella loro eccentricità.
La donna che fugge
Alicia Giménez-Bartlett
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2024
pagine: 310
Nei mesi successivi alla pandemia, nella caratteristica plaza del Nord di Barcellona, si svolge la settimana gastronomica alla presenza di un certo numero di food truck, i camion ristorante che offrono cibo di strada o specialità culinarie delle più svariate regioni del mondo. Sull'evento piomba gelido un fattaccio di sangue. Christophe Dufour, cuoco francese nemmeno quarantenne che gestiva - con il suo socio spagnolo, Eduardo Castillo, detto Bob - un camion specializzato in gastronomia francese, è stato assassinato con due pugnalate. Petra Delicado, mentre sulla scena del delitto cerca di frenare il suo vice Fermín Garzón che accetta con entusiasmo tutti gli assaggi che gli vengono offerti dai possibili testimoni, prova a fiutare una possibile pista. Ma nulla, o poco, emerge del passato della vittima. I ragazzi del furgone accanto hanno visto la sera prima una bella donna francese dai capelli neri parlare con Christophe e fare molti acquisti. L'ispettrice si mette a caccia della donna misteriosa e scopre ben presto che la sua identità e quella dello chef sono false, i nomi veri riconducono a una rete di narcotraffico. Petra nel frattempo è tormentata dal sospetto di una crisi coniugale, ma non è il momento per mollare l'indagine. Percorrendo a ritroso le varie tappe del food truck di Bob e il suo socio, i due poliziotti si ritrovano nei paesi della Catalogna a rovistare nel sordido mondo degli stupefacenti tra bar squallidi, centri sociali loschi, negozi che funzionano da copertura. Con una tensione che non lascia il lettore fino all'ultima pagina, un doppio finale a sorpresa stravolgerà tutte le attese e lascerà letteralmente scossi.
Il giudice Surra e altre indagini in Sicilia
Andrea Camilleri
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2023
pagine: 192
Per la prima volta insieme tre brevi gialli ambientati in Sicilia, tre storie da tempo introvabili, che confermano lo straordinario talento inventivo e di narratore di Andrea Camilleri. Delitti, intrighi e sospetti, e un carosello di personaggi memorabili. Le storie di Camilleri sono sempre seducenti, anche quando tralasciano la fascinazione sonora del vigatese per scavare dentro il rimestìo, sommesso ed elusivo, di un italiano parlato tra torsioni e tocchi dialettali: come accade nei tre racconti di questo volume. Conta, nell'un caso e nell'altro, la straordinaria esattezza della scrittura dell'autore. Nella terna, che qui fa libro, trovano assetto componimenti di diversa configurazione narrativa, di uguale qualità inventiva, e di godibilissima lettura. Due dei racconti sono datati 2005. L'altro è del 2011. Ora, dopo la dispersione, entrano nelle partizioni e nell'arcata di un libro unitario, collaborando vicendevolmente con i legami associativi suggeriti dagli ingegnosi giochi di quinte della regia di Camilleri. Sintomatico è il racconto Troppi equivoci con la sua costruzione severamente cinematografica. Sullo schermo delle pagine scorrono le didascalie come in un film d'antan. E la narrazione intreccia due trame parallele di contrapposta colorazione: una luminosa; l'altra torbidamente fosca, marcata dal corsivo. Bruno Costa, «tecnico della società dei telefoni», è portato da una «curiosità innata» a verificare le sue «supposizioni» partendo «da minimi indizi». È un dilettante dell'investigazione. Un futile scherzo telefonico, con conseguenti combinazioni di equivoci, fa precipitare lui e la donna di cui è innamorato nelle spire della trama oscura. La donna viene orrendamente uccisa. L'esercizio della «curiosità» consente a Bruno di venire a capo del giallo prima dello scrupoloso commissario Chimenti. Un monile di onerosi ricordi dà il titolo a Il medaglione. Il maresciallo Antonio Brancato comanda in Sicilia la Stazione dei Carabinieri di un paesino di montagna. Più che altro è un consulente per famiglie, un paciere. Può capitargli di doversi scontrare con un pericoloso latitante di passaggio. Ma lui sa come regolarsi. Risolve tutto con una furbata teatrale (in stile Montalbano). Ed è con una stupefacente furberia che salva dall'attonita disperazione e dalla angosciata autoreclusione un vedovo che, nella cassa del medaglione regalato alla moglie, al posto della sua fotografia ha trovato il ritratto di uno sconosciuto. Ambientato a Montelusa, nell'anno 1862, con propaggini nel biennio successivo, è Il giudice Surra. Il protagonista del racconto storico (un piemontese sceso in terra di Sicilia) è armato di un candore che disorienta la fratellanza, o mafia, e lo rende enigmatico, alieno all'intero paese; gli fa ignorare minacce, intimidazioni, e persino un attentato. È una corazza fantastica, l'in-nocenza, una sfida, sostenuta com'è da un'integrità morale e da un combattivo senso della giustizia che consentono al giudice di rintuzzare e umiliare la mafia, consegnandola all'irrisione. Salvatore Silvano Nigro
La finestra sui tetti e altri racconti con Martin Bora
Ben Pastor
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2023
pagine: 416
Otto racconti con Martin Bora, l'eroe tormentato con cui Ben Pastor ha conquistato gli appassionati del giallo storico. Tra scenari di guerra, omicidi e indagini al fronte, l'ufficiale della Wehrmacht è sempre più stretto nel suo dilemma morale: obbedire o ascoltare la propria coscienza di uomo? La saga in giallo dedicata al tragico, malinconico ufficiale della Wehrmacht ha un carattere romantico che nei racconti viene accentuato ancor più che nei romanzi. Proprio perché centrati sull'eroe solitario sconfitto in partenza. Nel 1941, in un villaggio ucraino abbandonato dai sovietici, von Bora incontra Vladimir Propp, lo scienziato leningradese che scoprì lo schema universale della fiaba popolare; con un tale esperto di folklore al fianco, inizia a investigare sull'omicidio di una strega-prostituta. Anche negli altri racconti, è come se l'amletico detective cercasse nella più attenuata assurdità del delitto un riparo dalla più grande assurdità della guerra; ad aiutarlo, in questa fuga in una norma paradossale, è come se ci fosse un secondo personaggio, un quasi nemico-amico, volontario o meno. A Praga nel 1942, mentre Heydrich pianifica la soluzione finale per gli ebrei cechi, sono due vecchietti nel cortile sotto alla finestra che attraggono la sua attenzione durante un'indagine su un collaborazionista assassinato. Il pensiero della moglie Dikta è il dolce veleno che lo toglie dal giaciglio d'acciaio di Stalingrado. Il vecchio maestro che denuncia il figlio ai nazisti, in un villaggio della Russia occupata, riporta Martin a una vendetta familiare in quelle terre di sangue. Le altre storie della seconda parte hanno luogo sotto i cieli più luminosi dell'Italia occupata. Un delitto passionale nel veronese del '43 che coinvolge un prete, le guardie di Salò, una vedova. Un gioielliere a Littoria ucciso per una spilla dal nome allusivo, il nodo d'amore. Un vecchio su un treno, in Toscana nel 1944, che racconta dell'omicidio di due amanti. Una specie di faida familiare sull'Appennino e l'astuzia di un partigiano. L'opera narrativa di Ben Pastor è la biografia ideale di un uomo tormentato dal delitto e dalla guerra, in cui è incarnato il dramma feroce di una parte degli ufficiali della Wehrmacht sotto Hitler. La storia di un Io diviso: un uomo giusto dentro una divisa sbagliata, un investigatore angosciato dall'insensatezza del dovere in mezzo ai milioni di assassinati dalla guerra.
La morra cinese
Marco Malvaldi
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2023
pagine: 264
A Pineta è successo qualcosa che nessuno si aspettava, la destra ha vinto le elezioni amministrative, conquistando un feudo rosso più o meno dal 1946. Mentre i Vecchietti si dividono, anche Massimo ha i suoi problemi con la nuova amministrazione: infatti ha difficoltà ad ottenere l'autorizzazione per il suolo pubblico. La cosa però non gli toglie il sonno, dato che ormai, con la nascita di Matilde, la sua primogenita, non dorme da mesi. Per fortuna, anche in Comune hanno le loro gatte da pelare: il primo atto della nuova amministrazione è stata la vendita di un ampio terreno nell'entroterra a una ditta che intende realizzare un megaresort, contro il parere di varie associazioni locali (come gli ambientalisti e i cicloamatori) e con il favore di altre. Ma ben più grave è che nel parcheggio sul retro del Municipio viene rinvenuto un cadavere. È Stefano Mastromartino, studente di filologia della Scuola Normale, che ultimamente passava molto tempo a fare ricerche nella casa del conte Valdemaro Serra Catellani, nobile decaduto il cui antenato aveva intrecciato una corrispondenza con Giacomo Leopardi. Le lettere autografe del poeta, se ritrovate, sarebbero una vera e propria manna per il conte: pare che tra queste ci fosse anche una poesia di rara bellezza, rimasta inedita. Un bel rebus per il vicequestore Alice Martelli che potrà contare sulle pettegole deduzioni dei Vecchietti e su Massimo che, bazzicando in Comune, si rende conto che qualcuno entra un po' troppo spesso in uffici che in teoria non gli competono…
Sei casi per Lorenzo La Marca
Santo Piazzese
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2023
pagine: 344
L'affermazione dello scrittore Santo Piazzese è legata al suo personaggio più noto, Lorenzo La Marca, ma soprattutto alla vera protagonista della sua opera letteraria, la città di Palermo, presa nel suo momento glorioso, gli anni in cui tornava a essere appunto una città e non più solo una grande disgregazione. Anche il protagonista umano, il flâneur Lorenzo La Marca, è un palermitano letterariamente nuovo, maestro di autoironia ma a suo modo appassionato, «un sentimentale disincantato» lo definisce il suo creatore. Lorenzo La Marca domina questi sei racconti. Una marca di whisky che porta un messaggio dal passato. Lo sporco segreto di una coppia d'innocenti turisti, per giunta scienziati come La Marca. Una biscia rivelatrice in un torrido luglio. Una varietà di olive che indica il vero assassino. Un contrabbandiere di buon cuore che si ricorda di lui. La cuoca mafiosa beffata. Sono misteri che hanno qualcosa di caratteristico: l'umorismo intelligente della invenzione narrati va, unito alla capacità di evocare atmosfere vere, ma vere come lo sono i sogni. Affiancano, oltre a una folla di azzeccati caratteristi, l'anatomopatologa francosicula Michelle Laurent e il commissario Vittorio Spotorno, che sono le creature vive del mondo lamarchiano. Un mondo diventato per la verità più malinconico per il tempo passato e le delusioni. Questi racconti sono già comparsi in antologie a tema pubblicate da Sellerio tra il 2011 e il 2021.
La paura di Montalbano
Andrea Camilleri
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2023
pagine: 336
Camilleri è un maestro del racconto. Si presta sia alla misura minima della novella che a quella del romanzo breve. E, nella raccolta La paura di Montalbano (uscita in prima edizione, per Mondadori, nel 2002), alterna «ritmi» brevi e «ritmi» lunghi. Concerta il tutto nella forma compattamente ritmica di un libro di grande felicità narrativa e di sicuro diletto. Fa da preludio Giorno di febbre. Vi abita un Montalbano febbricitante, impegnato nella vana ricerca di un termometro. È quasi una comica. Eppure il commissario, che assiste a uno scippo e al ferimento di una bambina, ha modo di fiutare, nel segreto di un barbone che si prodiga a dare soccorso, l'inabissamento di un giallo. La ricerca investigativa irrompe nel romanzo breve Ferito a morte. Montalbano si incarica di dare di sé un ritratto a contrasto, un attestato di esistenza in vita in qualità di personaggio nel ruolo di sbirro: lui «è» in quanto esistono i delinquenti. Un colpo di pistola ha ucciso, nudo nel suo letto, uno spurcissimo strozzino, che tiene in casa come serva una nipote diciottenne e ha come esattore un pregiudicato. Entra in scena un altro morto ammazzato. Si tratta del fattorino Dindò, personaggio di lunare innocenza. Per risolvere il caso, Montalbano si atteggia a regista cinematografico. Prova e riprova sul set le ricostruzioni possibili. Si insinua veloce, nella trama del libro, Un cappello pieno di pioggia. Ed è un imprevedibile cappello, quello del titolo, che consente allo sbigottito Montalbano, in trasferta a Roma, di favorire la cattura di uno spacciatore. Il quarto segreto vede in azione un Montalbano inedito che segretamente collabora con i carabinieri; e, senza la sua squadra, ma con l'aiuto esclusivo di un Catarella «affelicitato», porta a termine l'indagine sulla morte di un misterioso muratore e sulle attività di un costruttore mafioso. Segue, con La paura di Montalbano, l'ultimo «movimento» corto. Nella luminosità gelida di una passeggiata in montagna, accade a Montalbano di salvare una donna sospesa su uno «sbalanco». E di rispondere mentalmente alla provocazione di Livia, che lo accusa di non spingersi oltre le «prove» nelle sue investigazioni, proibendosi di scendere negli «abissi dell'animo». Montalbano confessa di avere «scanto». Sapeva che, «raggiunto il fondo di uno qualsiasi di questi strapiombi, ci avrebbe immancabilmente trovato uno specchio». Conclude il libro Meglio lo scuro. Dapprima Montalbano è riluttante. Non vuole affrontare il caso. Gli sembra di dover entrare in un romanzo d'appendice da smorfiare in romanzo poliziesco. C'è una confessione in punto di morte: un veleno che non è veleno; un omicidio che non è omicidio. La storia è datata 1950. Le persone implicate sono già morte, o prossime a morire. Alla fine il commissario non si sottrae. Purtroppo la verità che scopre è diventata superflua. Anzi, la sua «luce» può risultare inutilmente ustionante.
La mala erba
Antonio Manzini
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2022
pagine: 368
Nella cameretta di Samantha spicca appeso al muro il poster di una donna lupo, «capelli lunghi, occhi gialli, un corpo da mozzare il fiato, gli artigli al posto delle unghie», una donna che non si arrende davanti a nulla e sa difendersi e tirare fuori i denti. Samantha invece, a 17 anni, ha raccolto nella vita solo tristezze e non ha un futuro davanti a sé. Non è solo la povertà della famiglia; è che la gente come lei non ha più un posto che possa chiamare suo nell'ordine dell'universo. Lo stesso vale per tutti gli abitanti di Colle San Martino: vite a perdere, individui che, pur gomito a gomito, trascinano le loro esistenze in solitudine totale, ognuno con i suoi sordidi segreti, senza mai un momento di vita collettiva, senza niente che sia una cosa comune. Sul paese dominano, rispettivamente dall'alto del palazzo padronale e dal campanile della chiesa, Cicci Bellè, «proprietario di tutto», e un prete reazionario, padre Graziano. I due si odiano e si combattono; opprimono e sfruttano, impongono ricatti e condizionamenti. Cicci Bellè prova un solo affetto, per il figlio Mariuccio, un ragazzone di 32 anni con il cervello di un bambino di 5; padre Graziano porta sempre con sé il nipote Faustino, bambino viziato, accudito da una russa silenziosa, Ljuba. Samantha non ha conforto nel ragazzo con cui è fidanzata, nemmeno nei conformisti compagni di scuola; riesce a comunicare solo con l'amica Nadia. Tra squallide vicende che si intrecciano dentro le mura delle case, le sfide dei due prepotenti e i capricci di un destino tragico prima abbattono la protagonista, dopo le permettono di vendicarsi della sua vita con un colpo spregiudicato, proprio come una vera donna lupo; un incidente, un grave lutto, un atto di follia, sono le ironie della vita di cui la piccola Samantha riesce ad approfittare. La penna di Antonio Manzini, che ha descritto un personaggio scolpito nella memoria dei lettori come Rocco Schiavone, raffigura individui e storie di vivido e impietoso realismo in un noir senza delitto, un romanzo di una ragazza sola e insieme il racconto corale di un piccolo paese. Una specie di lieto fine trasforma tutto in una fiaba acida. Ma dietro quest'apparenza, il ghigno finale della donna lupo fa capire che La mala erba è anche altro: è un romanzo sul cupio dissolvi di due uomini prepotenti, sulla vendetta che non ripristina giustizia, sul ciclo inesorabile e ripetitivo dell'oppressione di una provincia emarginata che non è altro che l'immensa, isolata provincia in cui tutti viviamo.