Sellerio Editore Palermo: La memoria
La gatta ci ha messo lo zampino
Dolores Hitchens
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 280
L’arrivo di una lettera inattesa sconvolge la vita ordinata delle sorelle Murdock e della gatta Samantha a Los Angeles. Ad inviarla è stata Prudence Mills, la nipote di una vecchia amica, che spera di poter contare sulle doti investigative di Miss Rachel. Prudence ha paura: pochi giorni prima, l’inquietante disegno di una mano mutilata, accompagnato da una scritta sibillina, è stato lasciato sotto la porta di casa Mills. Subito si accende la curiosità di Rachel e l’ansia di Jennifer, la quale teme che la sorella si lasci coinvolgere in una nuova pericolosa indagine. Le sue proteste, però, servono a poco: l’arzilla settantenne, indossato il taffetà d’ordinanza, ha già preparato bagagli e cestino da viaggio per Samantha ed è pronta a raggiungere Prudence Mills a Crestline, dove vive con le sue sorelle. Immersa nella neve e nel silenzio, Crestline sembra il luogo perfetto per una vacanza ristoratrice, ma l’atmosfera si fa presto carica di tensione e di mistero. Tra le vette innevate incombe una sensazione di minaccia opprimente, rafforzata da scoperte inattese: il volto sfregiato di Prudence, l’arrivo di nuovi indecifrabili biglietti, visite di sconosciuti nella notte. E una casa, quella degli Schuyler, forse troppo vicina al cottage delle sorelle Mills. Tra affari poco limpidi, menzogne, rancori e segreti di famiglia, Miss Rachel dovrà affrontare due inspiegabili omicidi e avviare le indagini. Unica arma, come sempre: la sua acuta capacità di leggere l’animo umano. Immancabile alleata, più o meno consapevole: la gatta Samantha, col suo setoso pelo nero e gli occhi verdi carichi di complicità. Mentre il caso sembra deviare su orbite nuove e inspiegabili, la vita di Miss Rachel sarà messa in serio pericolo da un nemico lontano, capace però di osservarla attraverso «le barriere del tempo e della morte». Un nemico contro il quale ben poco potrà fare la disperata protezione del burbero tenente Mayhew. "La gatta ci ha messo lo zampino" è un romanzo di mistero e di suspense, scritto con l’eleganza divertita che contraddistingue i casi dell’anziana detective e della sua inseparabile gatta. Se è vero che tutti i felini, indifferenti a compiacere gli altri, tendono all’introversione meditabonda, la gatta Samantha – come ha scritto Joyce Carol Oates – ha proprio «il genere di personalità adatta all’investigazione obiettiva e allo smascheramento degli inganni». In altre parole: a metterci lo zampino. Difficile resisterle.
Piomba libera tutti
Marco Malvaldi
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 232
È inizio estate a Pineta e un po' tutti sono alle prese con importanti novità. La figlia di Massimo, la piccola Matilde, cresce e ha scoperto la parola «no». La madre di Massimo invece è andata in pensione e torna ad abitare in pianta stabile a Pineta: Massimo se la ritrova dappertutto. È vero che nel bar è rimasta una sedia vuota, una sedia piccola, ma il vuoto di quella sedia toglie il respiro a tutti. È morto in primavera Aldo, investito sulle strisce pedonali da una bicicletta. I vecchietti hanno perso un compagno, ma al BarLume Aldo è più vivo che mai nei ricordi sempre allegri dei suoi compari di briscola. Massimo, oltre che unico erede insieme a Tiziana, è stato nominato esecutore testamentario: compito più bizzarro, trovare un acquirente per la sterminata collezione di cd e vinili di Aldo. Per risollevare i vecchietti dalla nostalgia per l'amico scomparso, il vicequestore Alice Martelli li coinvolge, con la dovuta cautela, nella sua ultima indagine. Giada Meini, sessant'anni, impiegata delle poste, è stata strangolata nel parcheggio del suo condominio in centro a Pisa. Tutti gli inquilini del palazzo la detestavano per una serie di ripicche condominiali e perché, voci corrono per l'androne, pare che la megera fosse incline al ricatto. Tra dicerie, reticenze, false piste, rancori sepolti, la cacia all'assassino si rivela un'impresa davvero ardua. Soprattutto se i vecchietti iniziano con le loro illazioni e pure Aldo, dall'altra vita, ci mette lo zampino. Tra i condomini sospettati c'è anche Viola Stefanelli, collezionista di cd e vinili che Massimo ha incontrato per la vendita della collezione ereditata. Marco Malvaldi ci consegna un giallo spiazzante e spassoso che trascina il lettore tra i tavoli del BarLume a condividere con i vecchietti la suspense del delitto e la malinconia del ricordo.
La fila alle poste
Chiara Valerio
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 384
Fine novembre a Scauri, tra Roma e Napoli. La spiaggia è quasi deserta, vuoti gli stabilimenti. Da qualche settimana le vongole lasciate nei secchi a spurgare sul bagnasciuga spariscono nel nulla. E non è colpa del mare. Tre anni prima è morta Vittoria, una donna che è entrata nella memoria del paese e delle persone, e ha cambiato per sempre la vita dell'avvocato Lea Russo, due figlie e un marito, molti impegni e molte inquietudini. Vittoria è forse arrivata troppo tardi nei pensieri di Lea, ma è riuscita a mettere in moto un'energia improvvisa, uno squarcio di vita nuova, un'ossessione. L'ultimo lunedì del mese, quando Lea compie quarantatré anni, arriva una brutta notizia. È morta una bambina, è morta ammazzata, e nessuno sembra avere dubbi su chi l'abbia uccisa. Eppure si stagliano ombre profonde, a Scauri tutti sanno tutto, ci si conosce da sempre, non si è mai davvero sorpresi da quanto accade. Ma poi c'è una bambina assassinata, mentre la madre prepara la zuppa di pesce. Lea Russo ama il marito, le figlie, il suo lavoro, ha tutto per essere felice, eppure è piena di dubbi. L'assenza di Vittoria, la sua luce che agita i sogni, ha svelato in lei un'altra felicità, un'eccitazione che va cercata altrove. Lea sente il bisogno di mettersi in discussione, di dover difendere la madre assassina, e di tornare a scavare nelle proprie fantasie, negli enigmi degli altri, nella scura e attraente materia che Vittoria le ha lasciato dentro. La storia di Lea è come un romanzo d'amore poliziesco, in cui il crimine da risolvere è quello di un desiderio nascosto, che sempre più travolge e conquista la mente della protagonista. A partire dal precedente "Chi dice e chi tace", Chiara Valerio ha inventato un mondo letterario che sembra racchiuso, circoscritto, e che invece non smette di estendersi e diventare ricco e complesso sotto i nostri occhi. La scrittrice conosce così bene i suoi personaggi che alla fine risultano familiari anche per noi. Ma come tutto ciò che è familiare, quel mondo e quei caratteri rimangono, in fondo, insondabili.
I girasoli ciechi
Alberto Méndez
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 280
Pubblicato in Spagna nel 2004, poco prima della morte del suo autore, I girasoli ciechi ha la forza e la visione di un libro meditato per tutta la vita: la sua perfezione letteraria, l'umanità struggente dello sguardo e il sentimento poetico che lo attraversa, ne hanno fatto un caso editoriale, un bestseller salutato da importanti premi e riconoscimenti, traduzioni in molti paesi, una versione cinematografica. I protagonisti di questo libro sono sconfitti che, come girasoli ciechi, hanno rinunciato a cercare il sole. Ed è la sconfitta, lo splendore e la grazia dell'abbandono, a tenere unite le quattro vicende de I girasoli ciechi, ambientate nell'immediato dopoguerra in Spagna: un capitano dell'esercito vittorioso di Franco decide di arrendersi ai repubblicani, ormai sbaragliati, nell'ultimo giorno del conflitto; un giovane poeta fugge in montagna con la fidanzata incinta e affronta una vertiginosa storia di solitudine e di morte; un prigioniero, che sta per essere giustiziato, cerca di posticipare la propria fine inventando una vita di onore e coraggio per il figlio del colonnello dal quale dipende la sua sorte; un religioso, ossessionato dalla moglie di un intellettuale repubblicano che vive nascosto in un armadio, scatena la disgrazia di una famiglia. «I documenti sui quali lavorano gli storici promettono e a volte permettono di dare la certezza, la verità è altra cosa», scrive Adriano Sofri nella Nota che chiude il volume. E così tutto ciò che è narrato in questo libro è vero, ma nulla di ciò che viene detto è certo: perché oltre gli orrori e le paure, al di là delle sofferenze e dei drammi, dopo ogni guerra civile resta soltanto la necessità di ricordare ciò che sappiamo. Con una prosa scarna e poetica, densa e tagliente, questi Girasoli ciechi raccontano un dolore inafferrabile ed eterno, che contiene la vergogna, lo sconforto, e infine il seme della resistenza, del riscatto e della lotta per un futuro diverso: un canto triste e superbo alla dignità.
Dieci
Andrej Longo
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 216
Dieci racconti ciascuno dei quali ha per titolo e filo conduttore un comandamento biblico. Dieci storie che si srotolano in una Napoli inesorabile e che nel volgere di poche ore hanno la fatalità e la portata di una tragedia classica. Il bravo ragazzo che cerca di non compromettersi con il boss del quartiere; il killer che spera che il figlio non segua la sua strada; la ragazzina che solo a un gatto di stoffa può confidare l'orrore che ha vissuto; il giovane delinquente che negli occhi di un vecchio scopre una realtà inaspettata; tutti i personaggi, in una maniera o nell'altra, sono costretti a fare i conti con un destino che non sempre hanno scelto e che li costringe a combattere. Lo stile secco, senza aggettivi e senza metafore di Andrej Longo, fatto solo di dialoghi e di una lingua che sembra venire direttamente dalla strada, ci conduce per mano nel cuore di una città contraddittoria. E un racconto dietro l'altro, quasi impossibilitati a smettere, si ha la sensazione che più che di un libro di racconti si tratti di un vero e proprio romanzo.
Undici. Non dimenticare
Andrej Longo
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 248
Undici storie di donne ambientate a Napoli e in provincia, simili a fotografie capaci di raccontare con un solo frammento una condizione umana e sociale dei nostri tempi. Alcuni di questi racconti prendono spunto dalla cronaca. Come il bellissimo La sedia, in cui tutto gira intorno alla domanda di una bambina che chiede il motivo di quella sedia messa sul marciapiede per assicurarsi un parcheggio. O come L'ultima cena, in cui una donna è costretta a fare i conti con la più terribile delle realtà. Altri racconti vengono fuori da brandelli di vita reale, come la badante che nella poesia trova la sua nemesi, o la ragazza che sognava di sposare un camorrista. In tutte le storie le protagoniste si trovano a lottare con un destino che sembra ineluttabile. E sempre la scrittura dell'autore, priva di fronzoli e indulgenze al sentimentalismo, ci mostra il peso e il dolore del vivere femminile in certi contesti. Le storie di Undici. Non dimenticare, pur nella loro completa autonomia, possono essere lette come il seguito del precedente e felicissimo Dieci, con un'ambientazione simile, ma con un raggio di luce che si fa strada nella tragedia e che lascia intravedere, seppur a fatica, un riverbero di speranza.
Proust, romanzo familiare
Laure Murat
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 304
«Come fa Proust ad affascinare i suoi lettori, senza distinzione di classe, raccontando microscopiche peripezie dell’alta società parigina?». E perché la ricorrente lettura della Recherche, l’analisi proustiana dell’aristocrazia «faceva luce sul mio ambiente d’origine più dell’esperienza personale vissuta dall’interno»? Due domande che si inseguono e si scambiano i ruoli dentro le pagine di questo romanzo familiare: ricostruzione di memorie e sentimenti legati a un’infanzia-adolescenza cresciuta tra gente titolata, domestici e governanti, in cui quello che si doveva imparare non poteva essere insegnato. Una ricostruzione che è insieme altro. Senza netto confine, si mescola con l’analisi del metodo Proust, il meccanismo crudele messo in atto per muovere un mondo di pure forme in cui ogni personaggio vivo che c’è dietro alla fine si rivela tutto il contrario di come sembrava («Dietro il sadico, si scopre il tenero. Dietro l’uomo di mondo, lo zotico. Dietro una leggendaria duchessa, una donna ordinaria. Dietro un uomo virile, un effeminato». Insomma: dietro il nobile, l’ignobile). E si mescola ancora con un’esplorazione sociale, eseguita indirettamente sprofondando negli intrecci tra persone vere e personaggi inventati che legavano i fili della grande ragnatela alla famiglia principesca dell’autrice.
Grazie, Jeeves
Pelham G. Wodehouse
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 368
«L'umorismo si basa sull'imprevisto, e man mano che la conoscenza avanza la nostra capacità pregressa di sorprendere il prossimo è destinata a svanire. Sono pochi, pochissimi, gli umoristi che sopravvivono al tempo, e che fanno ridere a decenni dalla loro morte: e fra questi il posto d'onore, mi dispiace per gli altri ma nemmeno troppo, va di diritto all'autore del romanzo che avete fra le mani», sottolinea Marco Malvaldi nella Nota che apre il volume. E a ragione. L'umorismo di Wodehouse, infatti, è un flusso continuo, rigo dopo rigo, non è fatto di battute e di trovate, ma è la messa in scena di un mondo immaginario in cui ognuno, ogni evento e ogni oggetto è disposto in modo tale da far ridere. Dei due protagonisti assoluti, il narratore Bertram «Bertie» Wooster è il comico, colui che agendo da par suo mette le cose in quel modo ridicolo; Jeeves, invece, è colui che ride, è complice del lettore, benché appaia impassibile, perché i suoi interventi, riparatori di quella che sarebbe ogni volta una rovina collettiva, sono come un commento, di benevolo e segretamente divertito distacco - a cominciare dal suo linguaggio tanto preciso, colto e raffigurativo quanto è approssimativo, immaginoso e ammiccante quello del suo datore di lavoro Bertie. In Grazie, Jeeves tutto è messo in moto, come sempre, da un atto benintenzionato e scervellato del nobile Bertie. Un suo amico d'infanzia non trova il co raggio di dichiararsi alla sua amata e così Bertram, per aiutarlo, pensa di farlo ingelosire. Ne segue una catena di disastri, a ognuno dei quali pone rimedio il maggiordomo Jeeves, usando il semplice buonsenso intelligente, che manca completamente al ceto di dame e gentiluomini del suo padrone. Attorno a Bertie e Jeeves si muove una galassia di individui goffi e improbabili: l'amico fidanzato Chuffy, proprietario dell'enorme tenuta dove Bertie si è ritirato provvisoriamente per esercitarsi al banjolele; Pauline Stoker, la fidanzata, ferita nello strabordante orgoglio; Mr Stoker, padre di Pauline, rozzo miliardario americano; Sir Roderick Glossop, psichiatra e spasimante della zia di Chuffy; Seabury e Dwight, due bambini pestiferi e odiosi; lo zelante sergente Voules e il suo corruttibile agente Dobson; e poi l'ubriacone e manesco Brinkley, il nuovo maggiordomo assunto da Bertie dopo l'imprevedibile licenziamento di Jeeves con cui si apre il romanzo. Tra sentimenti sublimi e baruffe, eredità e compravendite, incendi, rapimenti e fughe, effrazioni e arresti, sbornie e pantomime, solo l'intervento dell'impeccabile Jeeves potrà riportare l'equilibrio nel caos. E risanare, forse, la frattura tra Bertie e il suo amato maggiordomo.
Una poco di buono. Sei indagini di Petra Delicado
Alicia Giménez-Bartlett
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 296
Dalla scrittrice che ha creato il personaggio dell'ispettrice Petra Delicado, sei racconti di intensa dose di mistero e intreccio. Il primo racconto si apre sul cadavere di un'anziana prostituta che sembra una mascherata, «buttato lì come una vecchia bambola rotta; era perfino difficile provare pietà; tutto era così grottesco». È così che inizia anche negli altri racconti: un cadavere indefinibile, che adombra l'enigma di una realtà irreale, inverosimile, su cui si focalizza subito la procedura dell'indagine; decifrato il cadavere, poi a poco a poco si aprono squarci su ambienti al contrario apparentemente normali, famiglie ben messe, individui irreprensibili, vite tranquille. Racconta in prima persona Petra Delicado della polizia di Barcellona. E il modo in cui Petra parla e riferisce il suo procedere di poliziotta disegna, senza esplicite descrizioni, il personaggio: dall'antipatia che non nasconde per ogni cliché formale e beneducato, affiora il suo passato femminista e la gioventù radicale; dagli scambi fuori dai convenevoli con il suo vice Fermín Garzón, che punteggiano il loro ménage professionale, emerge il suo graffiante umorismo; dai silenzi al cospetto delle vittime, o di fronte ai motivi umani e disumani dei colpevoli fino a un minuto prima insospettabili, s'intuisce che è una donna sinceramente compassionevole, anche se l'instancabile tenacia nel tirare dritto la arruola da investigatrice donna nella scuola dei duri. La sua spalla Fermín, un alter ego, un Sancho Panza, un Watson, rappresenta l'immagine contraria di lei: il suo bofonchiare e obiettare, questa mano di commedia latina distesa su un poliziesco da giungla d'asfalto, nasce anche dal sospetto segreto, che certe volte sembra nutrire Fermín, che il proprio capo sia forse appena appena una poco di buono. Le indagini di Una poco di buono sono tutte già comparse, sparse in precedenti antologie pubblicate da Sellerio. Concentrarle assieme dà la compiuta idea della profonda impronta letteraria di Alicia Giménez-Bartlett, una scrittrice capace di costruire con la materia delle strade di città misteri opachi, per poi decostruirli facendo agire una galleria inesauribile di tipi presi dalla realtà.
Un omicidio a novembre
Simon Mason
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2024
pagine: 472
La prima indagine dell'ispettore Ryan Wilkins e del suo collega Ray - cognome identico, nessuna parentela -, l'eccentrica e improbabile coppia di detective protagonisti di un'acclamata serie di romanzi crime ambientata a Oxford. Il cadavere di una sconosciuta giace nello studio del Rettore, vero e proprio Sancta Sanctorum del prestigioso Barnabas Hall di Oxford. Chi sia la donna è un mistero, estremamente curata, il bel viso è deturpato da un'espressione di orrore. Altrettanto inspiegabile è come possa essere finita lì, proprio mentre si celebrava un movimentato ricevimento in onore di uno sceicco miliardario, possibile finanziatore del college. La delicatissima inchiesta viene affidata, per un banale equivoco, a due investigatori che più diversi non si può. Sono Ryan e Ray (Raymond) che di cognome fanno entrambi Wilkins (questa l'origine del malinteso). Ryan è bianco, nato e cresciuto in un campo di roulotte alla periferia della città; ragazzo padre, i suoi modi sregolati e irriverenti gli hanno causato rilievi disciplinari, e nel suo stato di servizio si legge: «ha difficoltà con le élite privilegiate». Ray, invece, proviene dall'élite nera che si sta affermando; marito felice, sempre elegante, dal garbo soave, è laureato al Balliol College e la Sovrintendente lo considera «una delle promesse dell'arma». I due procedono tra continui contrasti, ma riescono a portare alla luce ambiguità e reticenze, da parte dello spocchioso Rettore e della consorte, nonché di altri componenti a ogni livello del college. Sono molti gli indizi da decifrare: una foto scomparsa, un prezioso Corano, sedicenti studiosi dalla traballante identità, traffici internazionali poco chiari, altre vite sono in pericolo. L'indagine è resa più complessa da una cortina di ipocrita rispettabilità: «come tutti i college di Oxbridge il Barnabas è un business di valore inestimabile che ha legami con società e governi di tutto il mondo, uno snodo in una rete globale». Un omicidio a novembre è il primo di una serie con protagonista una coppia di intriganti detective. Romanzi al confine tra attualità urbana e poliziesco classico, tra sferzante critica sociale e ironia, tra azione e tenerezza. Ryan e Ray rappresentano in giallo uno specchio dei tempi: chi parte sconfitto e chi crede nelle chance del merito.
La donna che fugge
Alicia Giménez-Bartlett
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2024
pagine: 310
Nei mesi successivi alla pandemia, nella caratteristica plaza del Nord di Barcellona, si svolge la settimana gastronomica alla presenza di un certo numero di food truck, i camion ristorante che offrono cibo di strada o specialità culinarie delle più svariate regioni del mondo. Sull'evento piomba gelido un fattaccio di sangue. Christophe Dufour, cuoco francese nemmeno quarantenne che gestiva - con il suo socio spagnolo, Eduardo Castillo, detto Bob - un camion specializzato in gastronomia francese, è stato assassinato con due pugnalate. Petra Delicado, mentre sulla scena del delitto cerca di frenare il suo vice Fermín Garzón che accetta con entusiasmo tutti gli assaggi che gli vengono offerti dai possibili testimoni, prova a fiutare una possibile pista. Ma nulla, o poco, emerge del passato della vittima. I ragazzi del furgone accanto hanno visto la sera prima una bella donna francese dai capelli neri parlare con Christophe e fare molti acquisti. L'ispettrice si mette a caccia della donna misteriosa e scopre ben presto che la sua identità e quella dello chef sono false, i nomi veri riconducono a una rete di narcotraffico. Petra nel frattempo è tormentata dal sospetto di una crisi coniugale, ma non è il momento per mollare l'indagine. Percorrendo a ritroso le varie tappe del food truck di Bob e il suo socio, i due poliziotti si ritrovano nei paesi della Catalogna a rovistare nel sordido mondo degli stupefacenti tra bar squallidi, centri sociali loschi, negozi che funzionano da copertura. Con una tensione che non lascia il lettore fino all'ultima pagina, un doppio finale a sorpresa stravolgerà tutte le attese e lascerà letteralmente scossi.
Il giudice Surra e altre indagini in Sicilia
Andrea Camilleri
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2023
pagine: 192
Per la prima volta insieme tre brevi gialli ambientati in Sicilia, tre storie da tempo introvabili, che confermano lo straordinario talento inventivo e di narratore di Andrea Camilleri. Delitti, intrighi e sospetti, e un carosello di personaggi memorabili. Le storie di Camilleri sono sempre seducenti, anche quando tralasciano la fascinazione sonora del vigatese per scavare dentro il rimestìo, sommesso ed elusivo, di un italiano parlato tra torsioni e tocchi dialettali: come accade nei tre racconti di questo volume. Conta, nell'un caso e nell'altro, la straordinaria esattezza della scrittura dell'autore. Nella terna, che qui fa libro, trovano assetto componimenti di diversa configurazione narrativa, di uguale qualità inventiva, e di godibilissima lettura. Due dei racconti sono datati 2005. L'altro è del 2011. Ora, dopo la dispersione, entrano nelle partizioni e nell'arcata di un libro unitario, collaborando vicendevolmente con i legami associativi suggeriti dagli ingegnosi giochi di quinte della regia di Camilleri. Sintomatico è il racconto Troppi equivoci con la sua costruzione severamente cinematografica. Sullo schermo delle pagine scorrono le didascalie come in un film d'antan. E la narrazione intreccia due trame parallele di contrapposta colorazione: una luminosa; l'altra torbidamente fosca, marcata dal corsivo. Bruno Costa, «tecnico della società dei telefoni», è portato da una «curiosità innata» a verificare le sue «supposizioni» partendo «da minimi indizi». È un dilettante dell'investigazione. Un futile scherzo telefonico, con conseguenti combinazioni di equivoci, fa precipitare lui e la donna di cui è innamorato nelle spire della trama oscura. La donna viene orrendamente uccisa. L'esercizio della «curiosità» consente a Bruno di venire a capo del giallo prima dello scrupoloso commissario Chimenti. Un monile di onerosi ricordi dà il titolo a Il medaglione. Il maresciallo Antonio Brancato comanda in Sicilia la Stazione dei Carabinieri di un paesino di montagna. Più che altro è un consulente per famiglie, un paciere. Può capitargli di doversi scontrare con un pericoloso latitante di passaggio. Ma lui sa come regolarsi. Risolve tutto con una furbata teatrale (in stile Montalbano). Ed è con una stupefacente furberia che salva dall'attonita disperazione e dalla angosciata autoreclusione un vedovo che, nella cassa del medaglione regalato alla moglie, al posto della sua fotografia ha trovato il ritratto di uno sconosciuto. Ambientato a Montelusa, nell'anno 1862, con propaggini nel biennio successivo, è Il giudice Surra. Il protagonista del racconto storico (un piemontese sceso in terra di Sicilia) è armato di un candore che disorienta la fratellanza, o mafia, e lo rende enigmatico, alieno all'intero paese; gli fa ignorare minacce, intimidazioni, e persino un attentato. È una corazza fantastica, l'in-nocenza, una sfida, sostenuta com'è da un'integrità morale e da un combattivo senso della giustizia che consentono al giudice di rintuzzare e umiliare la mafia, consegnandola all'irrisione. Salvatore Silvano Nigro