Susil Edizioni: Novelise

Racconto ambientato nella seconda metà del XIX secolo, in un paese anonimo della Sardegna. La storia di una vita normale, compromessa da un fatto delittuoso, che condiziona la vita familiare di una coppia, in cui però rimane una forte unione tra moglie e marito. Il racconto prosegue con la scoperta di un nipotino, la storia di un rapporto profondo tra nonno e nipote, che darà nuovamente un senso profondo ad una vita ormai arrivata al capolinea.

"Geometrie imperfette" è una raccolta di venti racconti ambientati in un bar vicino alla Sagrada Familia, nel cuore pulsante di Barcellona. Lorenzo, ex commercialista sardo che ha lasciato tutto per inseguire un sogno, racconta le storie di chi attraversa il suo locale: Ramon con i suoi tre lavori e una madre che non lo riconosce più, Federico il veterinario che si reinventa giocoliere, Gemma la donna trans cubana con le unghie scarlatte, la misteriosa signora elegante che passa ma non entra mai. Vite che si intrecciano come le strade dell'Eixample, perfette nella loro imperfezione. Tra un caffè e un bicchiere di vino, tra Sardegna e Catalogna, tra ricordi e nuovi inizi, questi racconti celebrano la bellezza del quotidiano, il coraggio di ricominciare, e quella particolare magia che solo Barcellona sa regalare a chi ha voglia di perdersi per ritrovarsi.

La storia inizia con il protagonista che ricorda una serie di episodi del passato. Decide di andare a vivere a Mentorella da solo ma la tregua dura ben poco perché il ritrovamento casuale di un vecchio diario lo catapulta in un vortice di ricordi e rivelazioni che riguardano proprio il mondo da cui voleva allontanarsi. Nel frattempo ricompare Paris che, all'inizio della storia, in un episodio risalente al 1948, s'incamminava verso Guadagnolo; e adesso padre Antonio lo "vede" in chiesa ma i fedeli non gli credono anzi pensano che il prete sia impazzito. Nel finale un colpo di scena scuote le fondamenta del racconto: un giurato del concorso letterario “Io diverso da me” leggendo il libro ne accusa l'autore di plagio. Si insinuano a questo punto degli interrogativi fondamentali. Chi è davvero il protagonista? E di chi è, in fondo, questa storia? Un romanzo che sfuma i confini tra chi scrive e chi legge. Perché, forse, la storia è in realtà una sola, ed è anche quella del lettore.

Sogna, lotta, credi e vinci.

Questo libro vuole esplorare il mondo dell’emozione, legata agli accadimenti della quotidianità, per guardare alla vita apprezzandone le piccole, leggere, ma coinvolgenti emozioni che ci vengono dai rapporti con gli altri, dai ricordi, dal capire le cose nel corso del tempo e anche, perché no, cambiare idea. Dai brevi racconti, così come dalle composizioni a versi sciolti, si passeggia tra le emozioni della vita, su un sentiero soffice tappezzato di aghi di pino, nella freschezza del bosco. Ciascuno troverà il suo passo.

Francesco e Giulia, protagonisti di un amore intenso, fragile e profondamente umano. Dopo la passione e la perdita, arriva il momento più difficile: la resa dei conti con sé stessi e con il passato. Francesco, mosso dal bisogno di verità, affronta i fantasmi dell’inganno e del rimpianto. Giulia, prigioniera delle proprie paure, cerca di liberarsi dal peso delle scelte e del senso di colpa. Il loro dialogo diventa specchio di due anime che si cercano e si sfidano, tra desiderio di perdono e bisogno di rinascita. Un romanzo che esplora i confini dell’amore e della fragilità umana, mostrando che, anche quando tutto sembra perduto, la vita offre sempre la possibilità di un nuovo inizio.

Il libro segue la storia di Belisario, nato in un piccolo paese del Sud e cresciuto in una famiglia modesta. Dopo un’infanzia nei campi e nell’edilizia, decide di arruolarsi nella Guardia di Finanza, costruendo con sacrificio una brillante carriera che lo porterà fino al grado di generale di corpo d’armata. Attraverso studi serali, impegno e disciplina, riesce a riscattarsi socialmente, senza mai dimenticare le proprie origini. Giunto alla soglia della pensione, riceve l’incarico di assessore tecnico al bilancio della Regione Campania (2010-2015), con il compito di risanare un’amministrazione sull’orlo del collasso economico. Il racconto alterna momenti autobiografici e riflessioni sull’etica pubblica, descrivendo il contrasto tra il rigore militare e la realtà politica segnata da sprechi e resistenze al cambiamento. Belisario affronta anche ingiuste accuse e inchieste poi archiviate, che lo spingono a riflettere sul malfunzionamento della giustizia e sulla difficoltà di servire lo Stato con integrità, il tutto romanzato ai fini narrativi. Il libro diventa così un viaggio umano e morale: dall’umiltà delle origini alla responsabilità del potere, tra ideali, sacrifici e disillusione.

"Racconti randagi" raccoglie storie erranti, vite sospese che si muovono ai margini della quotidianità, illuminate da lampi di umanità e introspezione. Ogni racconto è un frammento di viaggio - a volte reale, a volte interiore - che esplora la solitudine, la memoria, l’amore e la fede con uno sguardo lucido e poetico. Dalle riflessioni di un lettore che dialoga con la voce del divino durante il lockdown, alla dolce malinconia della signora Maria che affida il proprio passato a fotografie e ricordi, fino alla passione inquieta di un professore e della sua giovane allieva, il libro intreccia storie di incontri e distacchi, di ricerca e abbandono. Un mosaico di vite che, come onde in mare, si infrangono e si confondono nel grande racconto dell’esistenza.

Nel cuore di un piccolo paese bergamasco, Paolina vive una vita semplice e operosa, fatta di silenzi pieni e gesti quotidiani. Appassionata spettatrice di teatro dialettale, un giorno trova il coraggio di salire sul palco, scoprendo che recitare non è solo finzione, ma anche un modo per dare voce alla propria verità. Tra i fili della sua esistenza si intreccia una delle esperienze più significative: quella come sarta presso un convento di frati cappuccini. In quel luogo austero, tra paramenti sacri e silenzi rispettosi, Paolina diventa molto più di una collaboratrice. Con ago e filo cuce abiti, lasciando dietro di sé un’impronta discreta ma indelebile. Tra inverni rigidi, abiti cuciti con dedizione e momenti di condivisione inattesa, La voce e le mani, racconta la forza nascosta delle persone semplici. È la storia di una donna che, con umiltà e grazia, tiene insieme ciò che conta davvero: i legami, la memoria, la dignità delle cose fatte con amore.

"Quattro grammi di coraggio" è il racconto di una vita vissuta al margine dell’amore, dove ogni emozione è graffiata, ogni relazione una sfida. Antonio, voce narrante cruda e ironica, ci guida in un percorso di crescita che non cerca redenzione, ma verità. Con uno stile diretto, feroce e insieme profondamente umano, il romanzo racconta cosa significa sentirsi fuori posto e trovare, passo dopo passo, il coraggio di esserci lo stesso. È un romanzo di formazione senza sconti, che lascia il segno perché non ha paura di dire tutto.

Un viaggio nel cuore dell'amicizia e dell'amore, un'indagine sulle dinamiche che legano le persone, sui sentimenti che le trasformano, una storia d'amore intensa e commovente che esplora le complesse sfumature dell'amicizia e dell'amore. Amy e Tommy, amici da sempre, si trovano a dover navigare tra sentimenti inaspettati e scelte difficili, mentre un terzo incomodo, Denis, mette a dura prova il loro legame. Un'opera che indaga le sfumature dell'amore e dell'amicizia, svelando come i legami più profondi possano trasformarsi in qualcosa di inaspettato.

Il silenzio di una mancanza entra in scena sin dalla prima pagina attraverso la "voce narrante" del protagonista che ha perso la sua identità e tutti i suoi ricordi in seguito a un incidente automobilistico. Comincia così il suo viaggio interiore alla ricerca dei paesi perduti, che si interrompe, varia, cambia tono e riprende, tra una spiaggia metaforica ai confini della realtà e una camera d’ospedale di un luogo imprecisato. Nel procedere del racconto di un "Senzanome", dentro a questa terra di transizione si apre un percorso visionario. Questo si fa ispirazione, scrittura, ansia di giustizia e solidarietà, in un incontenibile affiorare di memoria, non privo di tratti autobiografici. Attraverso un continuo incurvarsi di orizzonti, le vicende di tutti i personaggi finiscono per intrecciarsi e disperdersi, nella comune appartenenza a una "solitaria filiazione di anime": come in un miraggio di Fata Morgana, quando intorno a un fuoco acceso nel deserto l’aria calda incontra improvvisamente il gelo della notte, mentre le favole danzano leggere nel vento insieme ai ricordi di tutti i dimenticati.