Arcana: TXT
Così parlò Vasco Rossi. Antologia poetica. Tutti i testi commentati
Salvatore Martorana
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2016
pagine: 619
A inaugurare la presenza di musicisti/poeti italiani nella collana TXT non poteva che essere il rocker di Zocca, al quale Salvatore Martorana dedica uno studio monumentale. "Così parlò Vasco Rossi", infatti, nasce con l'intento di scovare tra tutti i testi del musicista ogni singola traccia del caos, del disordine mentale, dello spirito ribelle e geniale che ha fatto di lui la più grande stella del panorama rock italiano. L'autore si inoltra tra le righe stupefacenti della sua produzione artistica, mettendo scrupolosamente al vaglio le provocazioni, i doppi sensi, l'acuta ironia, ma anche le citazioni, i riferimenti culturali, i richiami appena accennati eppure ben presenti, troppo spesso non evidenziati secondo un processo di banalizzazione del personaggio che forse ha fatto comodo anche allo stesso Vasco nella conquista sconfinata del mercato tricolore. Prima del rocker verrà, dunque, il cantautore, il poeta. Non la voce, rauca e inconfondibile, ma il tocco della mano, fragile e incendiario, capolinea in versi scritti delle nausee della pancia, dei tumulti del cuore, delle fantasie della mente, delle paranoie e delle eccitazioni di un'anima fragile e di molte generazioni, che in essi si riconoscono. Se il cantautorato troverà, come tutti auspichiamo, il suo definitivo e riconosciuto spazio nel programma di istruzione nazionale, allora questa potrebbe essere la prima antologia dedicata all'opera di uno tra i più grandi, contraddittori e dissacranti autori italiani viventi.
David Bowie. Fantastic voyage. Testi commentati
Francesco Donadio
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2016
pagine: 624
La notte del 10 gennaio 2016 la stella del rock registrata all'anagrafe come David Jones e nota al mondo come David Bowie ha concluso la sua orbita terrena e la sua luce ha repentinamente smesso di brillare, con uno di quei coup de théâtre di cui è sempre stato maestro indiscusso. Nulla era trapelato della sua battaglia - ormai evidentemente perduta — con il cancro, che lo aveva assalito nell'estate del 2014. “Blackstar”, suo 28° album di studio uscito due giorni prima della scomparsa, ha immediatamente assunto una luce diversa, si è rivelato per quello che in definitiva è: un testamento, l'ultimo atto di un uomo (prima ancora che un artista) che sta lottando disperatamente con la malattia ma sa di aver già perso la battaglia. Bowie è stato — è, e resterà - uno dei grandi padri di quella che taluni chiamano musica rock, e altri preferiscono definire più ecumenicamente pop. In cinquant’anni di carriera ha attraversato (quasi) tutti i generi e alcuni ha contribuito a crearli. Musica potente, contrassegnata da testi talora misteriosi e di ardua decifrabilità. Del resto, lui è sempre stato un maestro nel mandarti fuori strada, disseminando nei suoi testi molteplici riferimenti e facendo ampio uso della tecnica del «cut-up» di ispirazione burroughsiana. Esiste però una continuità di fondo nell'opera di Bowie e, come egli stesso ha ammesso, «in fondo alla fine ricorrono sempre gli stessi temi, che poi sono i miei interessi». Non può che essere questo, pertanto, il punto di partenza per «decodificare» le liriche di un artista che ha saputo dare una brillante forma artistica ed estetica alle proprie ansie e ai propri travagli esistenziali. Questi, a sua volta, erano i medesimi conflitti vissuti dai suoi fan; e Bowie, in tutti questi anni, non ha mai smesso - e non smetterà mai, nemmeno dopo la morte - di offrir loro quel conforto riassumibile nel metaforico abbraccio con cui concludeva i concerti degli anni Settanta: «You're not alone!».
The National. Walking with spiders. Testi commentati
Letizia Bognanni, Daniela Liucci
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2016
pagine: 240
Sei album in diciassette anni di carriera. La produzione dei National non si può certo definire soverchiante, ma la regola che la band di Cincinnati si è autoimposta sin dall'inizio - fare dischi quando si ha qualcosa da dire, e questo avviene in media ogni tre anni - è quasi un certificato di qualità. Perché di cose da dire Matt Berninger, Aaron Dessner, Bryce Dessner, Scott Devendorf e Bryan Devendorf ne hanno molte, moltissime, ed è proprio il loro sguardo su un'America che forse non assomiglia più alla loro generazione, su una "way of life" dentro cui è difficile rispecchiarsi, su una declinazione degli affetti che lascia per strada ogni smanceria, che li ha resi un punto di riferimento essenziale nella scena indie a stelle e strisce. Mai come in questo caso, tradurre i testi di una band è un po' tradirli: hanno, infatti, una musicalità, un suono, un colore che deriva dall'essere scritti sempre dopo la musica: reagendo alla melodia e al ritmo Berninger crea parole e immagini, conferendo al racconto e alla storia quella fisionomia particolarissima, inimitabile, che fa dei National una voce unica nel panorama musicale mondiale. Dall'album omonimo, uscito nel 2001 appena un mese dopo l'attentato alle Torri Gemelle, fino al più recente Trouble Will Find Me (2013), le cui registrazioni iniziarono con il blackout provocato dall'uragano Sandy, questo libro attraversa la produzione del gruppo analizzando il fitto groviglio di simboli, significati e visioni poetiche nascosto in ogni loro testo.
Green Day. Uno! Dos! Tré! Testi commentati
Emanuele Binelli Mantelli
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2015
pagine: 335
Sul finire degli anni Ottanta, al 924 di Gilman Street, Berkeley, California, un collettivo di ragazzi si conquistò uno spazio dove organizzare incontri ed eventi musicali. Nel giro di qualche anno dal Gilman si levò una voce: il punk è risorto, e ha scelto l'America per manifestarsi. Tra i tanti gruppi che si formarono in quell'ambiente uno su tutti avrebbe avuto l'onere di portare il messaggio all'attenzione del mondo: i Green Day. La loro miscela di punk e pop esprimeva la voce di una generazione di adolescenti nutrita con i film e la televisione dell'era reaganiana, e che non aveva più alcuna fiducia in quel sistema basato sull'ottimismo incondizionato del sogno americano. Antieroi, persone ai margini, scoppiati, sono questi i personaggi di cui Billie Joe Armstrong canta l'epica, e che si condensano nel Jesus Of Suburbia dell'opera rock che nel 2004 i Green Day scagliano contro l'amministrazione Bush come una risata a denti stretti con le lacrime agli occhi: American Idiot. Da qui i Green Day si affermano come una delle poche realtà dello scorso decennio ad aver conquistato un successo planetario. E ora sono pronti a ricominciare la storia dalla pagina uno, anzi Uno!, Dos!, Tre!: "Nel primo disco è come se ti preparassi per andare a una festa, nel secondo sei alla festa, mentre il terzo... è come quando il mattino dopo metti a posto casa". Adolescenti per professione? Forse. O forse, semplicemente, cantori generazionali loro malgrado, quasi per diritto naturale.
Pearl Jam. Still alive. Testi commentati
Simone Dotto
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2014
pagine: 421
Diventare grandi quando si viene da una piccola città è un peccato di quelli che non si perdonano facilmente. Lungo più di vent'anni di carriera, e senza inciampare in grandi cambi di formazione, i Pearl Jam si sono guadagnati l'etichetta di "U2 del grunge": definizione non priva di malizia, specie se usata da chi in quel movimento aveva visto l'ultima grande rivoluzione "dal basso" nella storia del rock. Una scena giovane e dal forte senso etico, che mai avrebbe dovuto sporcarsi le mani con le grandi arene e i grandi incassi. E invece... "Still alive" ripercorre la storia del quintetto americano, dalle origini nei primi anni Novanta al recente ritorno con "Lightning bolt", attraverso i testi di Eddie Vedder, che del gruppo è da sempre voce e primo autore. Nelle sue parole ritroviamo la rabbia e i dolori della giovinezza, le ansie per un successo arrivato troppo in fretta, prima rifuggito e infine accettato alle proprie condizioni; le tentazioni eremitiche contro la vocazione politica di chi si ritrova, suo malgrado, a fare da megafono a un'intera generazione; in ultimo, anche la sindrome del sopravvissuto. Più che i Santoni del grunge, i Pearl Jam sono "quelli che non sono morti" e che hanno proseguito a percorrere la stessa strada, lasciandosi alle spalle molti compagni di viaggio.
King Crimson. Islands. Testi commentati
Donato Zoppo
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2013
pagine: 377
Le beibe beibe a gambe spalancate care ai Led Zeppelin, i pruriti e gli sberleffi di casa Zappa, i diavolacci su di giri a zonzo con i Black Sabbath, i mattoni in caduta sui Pink Floyd, le strade di tuono per raggiungere Springsteen: i King Crimson sono davvero lontani. Uomini schizoidi, divinità marine, risvegli di principi e isole lontane, lingue di allodola, grandi ingannatori e incubi rossi, chiacchiere da elefante, nevrotiche e uomini modello, dinosauri, luci in costruzione e curve pericolose. Altro che musica leggera. Qui ci sono anomalie dentro altre anomalie, una matrioska rock tutta da smontare. Se il progressive rappresenta una grande "deviazione" nella storia popular, i King Crimson che del prog sono stati gli artefici e tuttora la massima incarnazione - sono una cellula impazzita a dir: poco sorprendente. Hanno inventato un genere, se ne sono distaccati senza abbracciare i suoi opposti, hanno un padre-padrone-fondatore-demiurgo senza il quale non esisterebbero, ma i testi delle varie incarnazioni del Re Cremisi sono opera di personalità esterne come Peter Sinfield e Richard Palmer-James, o di un alter ego conflittuale e pacifico come Adrian Belew. Un gruppo/progetto che cammina tra esoterismo e humour, letterature e surrealtà, razionalismo e follia, allegorie e 'clare loqui'. Un'isola nel mare magno del rock, una piccola unità collettiva dove si parla con il vento e si attende il ritorno di Me, Neal e Jack.
The Smiths. A murderous desire. Testi commentati
Diego Ballani
Libro
editore: Arcana
anno edizione: 2013
pagine: 256
Sex Pistols. No future. Testi commentati
Giuliano Santoro
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2013
pagine: 119
In meno di tre anni di carriera, nell'arco di un pugno di canzoni e nel giro frenetico di qualche concerto, i Sex Pistols hanno sconvolto le tradizionali unità di misura della popular music, costringendo giornalisti, operatori del settore e pubblico ad attrezzarsi di fronte alla rottura delle regole che fino a quel momento avevano disciplinato il grande circo dell'industria musicale. La loro è stata un'incursione rapida, incosciente e letale dentro le consuetudini del rock. A trentacinque anni dall'uscita, Never mind the bollocks, here's the Sex Pistols, il loro primo e unico album in studio, contiene una miniera di riferimenti attuali che rappresentano un punto di non ritorno. I Sex Pistols sono stati espressione della generazione che per prima sentì sulla sua pelle la fine del progresso e che annunciò il declino dell'impero musicale britannico, cantando e decretando ufficialmente il marcio e la decadenza della cultura occidentale. Ancora oggi, dunque, le loro canzoni compongono i diversi capitoli di un manuale per decostruire il linguaggio corrente, arrivare al cuore del rapporto tra la nascosta falsità dello spettacolo e l'ostentata rappresentazione del "vero" e sabotarne i meccanismi più reconditi. Un patrimonio imprescindibile per chi voglia ancora compiere la missione impossibile di decifrare e smascherare il compromesso delicato che governa l'intrattenimento musicale e che, in maniera a volte giocosa e a volte drammatica, oscilla come un pendolo impazzito tra realtà e finzione.
R.E.M. Perfect circle. Testi commentati
Claudio Fabretti
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2012
pagine: 379
R.E.M., l'acronimo dei sogni di quattro ragazzi di Athens, Georgia, con il fuoco sacro del rock nelle vene. Dagli sfrenati party che gremivano fino al campanile la chiesa sconsacrata di Oconee Street ai mega-show dello stardom mondiale, Michael Stipe e compagni hanno compiuto la parabola perfetta. Incarnando le ansie e le aspirazioni di un'intera generazione. E sdoganando l'indie rock presso il grande pubblico. Il loro canzoniere è un enigma: tanto trascinante e immediato musicalmente, quanto intricato e criptico nei testi, tra bozzetti onirici e accorate esortazioni politiche, memorie d'infanzia e nevrotici ritratti introspettivi. Con quel pudore permanente per la parola "love". Ma nella parabola dei R.E.M. si possono leggere anche le trasformazioni di trent'anni di società americana, passata attraverso l'angoscia della Guerra Fredda e dell'imperialismo, le contraddizioni dell'evo reaganiano, l'ottimismo dell'era Clinton e la stagione del terrore e dei conflitti post 11 settembre. Un'epopea condensata in una sequenza impressionante di ritornelli killer, confezionati sempre con eleganza, senza mai scadere nella banalità a buon mercato. Dagli esordi spartani di Murmur agli exploit planetari di Out of time e Automatic for the people fino al canto del cigno di Collapse into now la loro è stata un'evoluzione nella continuità. E coerente al loro stile sobrio è stato anche l'ultimo atto, quello scarno comunicato con cui, il 21 settembre 2011, hanno annunciato lo scioglimento.
Springsteen. Spare parts. Testi commentati. 1973-2012
Ermanno Labianca
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2012
pagine: 439
Il nuovo album Wrecking ball (2012) e altre 120 canzoni "sparse", raccolte in 40 anni di carriera, vanno a completare l'opera di traduzione, analisi e commento dei testi di Bruce Springsteen firmata per Arcana da Ermanno Labianca. "Spare Parts" (1973-2012) è il terzo volume di commento ai testi di Bruce Springsteen, e segue "Talk about a dream" (1973-1988) e "Long walk home" (1992-2009), pubblicati nel 2008 e 2009. Scorrendone le pagine si scoprono i segreti e le intenzioni del nuovissimo disco di Springsteen (il diciassettesimo in studio) e si compie un viaggio definitivo nel songbook sommerso dell'artista americano, fatto anche di canzoni al servizio del cinema (Streets of Philadelphia, Dead Man Walkin'), di un altissimo numero di inediti e di composizioni cedute a colleghi (da Southside Johnny a Donna Summer). Altre canzoni di impegno, amore e rabbia che esaltano le qualità e la duttilità del rocker del New Jersey. Con le sue traduzioni e un imponente condimento di fatti e curiosità, "Spare Parts" è un'utile guida al riascolto dello Springsteen alternativo a quello degli album in studio analizzato dai due volumi precedenti.
Ramones. Cretin hop. Testi commentati
Pablo Echaurren
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2012
pagine: 251
Cosa avranno in comune i Ramones, con la loro ineguagliabile miscela di grezzezza e dolcezza, di brutalità e spensieratezza, di energia e melanconia per il surf, per il pop, per il bubblegum, con le avanguardie artistiche? I "quattro coatti della periferia di Forest Hills", come li definisce Jon Savage, quel frullato accelerato di Beach Boys, Beatles e fabbri ferrai, con il Futurismo e il Dadaismo? Il libro di Pablo Echaurren - pittore, illustratore, scrittore, fumettista - ripercorre i testi della punk band newyorkese, nati dall'incrocio tra un Jukebox e un martello pneumatico, da declamare alla corte del conte di Lautréamont, svelando come la loro estetica elastica come una gomma da masticare fosse un concentrato di arte pura, teatro dell'assurdo, fumetto, cinema d'autore, abilmente dissimulati sotto multistrati di spacconerie, di gaglioffaggini, di castronerie in libertà. Perché stupidità, arbitrarietà, anomalia sono l'unico rimedio all'intelligenza paralizzante e conformista, e nelle canzoni dei Ramones l'ignoranza diventa uno stato di grazia, una condizione aurorale, il paradosso e la buffoneria un modo per liberarsi dall'ossessione della ragione.
Lou Reed. Rock and roll. Testi commentati
Paolo Bassotti
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2012
pagine: 447
Raccontare i testi più importanti di Lou Reed significa ricostruire la storia di uno sguardo. I suoi occhi hanno catturato la fantasmagoria della Factory e il fascino pericoloso dei bassifondi, hanno osato guardare la faccia più spaventosa dell'amore e del desiderio, hanno smascherato la violenza della famiglia e dell'America benpensante, per arrivare poi, ormai carichi di esperienza, a contemplare le ingiustizie sociali e gli impenetrabili misteri della morte. Instancabile narratore, Reed ha raccontato le vite di tantissimi personaggi, reali o verosimili: Teenage Mary, Waldo Jeffers, Miss Rayon, Lady Godiva, Pearly Mae, Lorraine, Waltzing Matilda, Andy Warhol... Entrando nel suo universo incontrerete Candy Darling e Holly Woodlawn, che vi invitano a fare un giro nel lato selvaggio, Harry, che si è fatto a pezzi la faccia per non assomigliare ai suoi genitori, o il piccolo Pedro, che sfogliando un libro di magia sogna di scappare dalla povertà. Avete mai sentito parlare di Caroline, quella ragazza che tutti chiamano Alaska? Naturalmente farete anche la conoscenza dei due protagonisti sempre presenti in queste canzoni. Si tratta della città di New York - maestosa, inesauribile, impossibile da non amare anche mentre sprofonda nell'orrore - e dell'autore stesso, che inserisce in ogni quadro il proprio ritratto, anche a costo di "crescere in pubblico coi pantaloni calati".