Booklet Milano: Le melusine
Eluana Englaro. La contesa sulla fine della vita
Francesco Galofaro
Libro: Libro in brossura
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2009
pagine: 144
Sono circa tremila le persone che in Italia vivono in uno stato vegetativo persistente. Per diciassette anni Eluana Englaro è stata una di queste. La sua drammatica vicenda, il dolore della famiglia e le battaglie legali e civili del padre per il rispetto della volontà di Eluana si sono consumati, in tutto questo tempo, sotto i riflettori dei media che, complici il silenzio della politica e i tempi lunghi della magistratura, hanno contribuito a ridurre il dibattito a uno scontro. Francesco Galofaro ha seguito negli anni la storia di Eluana ed esaminato i commenti che ne ha proposto la stampa; ha discusso con medici che assistono persone in "stato vegetativo persistente" e ha osservato analogie e differenze tra i vari casi; ha studiato la legislazione italiana e quella europea in materia e ne ha confrontato efficacia e coerenza. In questo volume propone una sintesi del suo lavoro, a partire da alcune convinzioni basilari: ogni decisione irreversibile sulla conclusione della nostra vita riguarda prima di tutto la nostra coscienza; è necessario che la medicina, la legge e l'etica ci sostengano, e che la politica crei le condizioni per consentirci una decisione consapevole, senza sostituirsi alla nostra libertà di giudizio; tra le opposte posizioni di laici e cattolici un accordo è possibile a partire dal riconoscimento di uno spessore etico autonomo della medicina.
Corporalmente corretto. Note di antropologia
Michela Fusaschi
Libro: Libro in brossura
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2008
pagine: 119
Ossessivamente accessoriato, manipolato, celebrato, il corpo attraversa da indiscusso protagonista la società del consumo, in apparenza liberato da tutte quelle interdizioni morali che impedivano, fino a pochi decenni fa, di disporne per sé. Allo stesso tempo, questo diritto conquistato è sempre più oggetto del discorso politico, che vuole determinarne gli indirizzi, dal concepimento alla procreazione, fino all'eutanasia. Dalle tecniche di massaggio alla chirurgia estetica, il corpo sembra allora il luogo privilegiato della realizzazione, del "prendersi cura" di sé all'interno di modelli ritenuti accettabili e accettati dalla società. Contro tali modelli si rivolge invece il mondo delle "bodsmods piercings", tatuaggi ma anche manipolazioni hard. Tra i vari modi di esperire il corpo, c'è poi quello degli immigrati, che assistono alla sua ri-correzione da parte del potere politico nel segno di un disciplinamento delle condotte. L'obiettivo di questo testo è comporre alcuni fotogrammi di un'antropologia del corpo contemporaneo, ripercorrendone le principali tappe teoriche, indicando possibili traiettorie di analisi, spunti di riflessione, e lasciando molte domande aperte. Queste immagini sono lette dall'autrice attraverso la nozione di "corporalmente corretto", con la quale si intendono definire tanto i processi di modifica intrapresi dal soggetto su e per se stesso, quanto quelli connessi ai vincoli istituiti dall'autorità.
Figure del dissenso. Saggi critici su Fish, Spivak, Zizek e altri
Terry Eagleton
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2007
pagine: 359
Drammaturgo, teorico della letteratura, fine critico delle opere di Shakespeare, Yeats, Swift e joyce, severo censore del postmodernismo, biografo di se stesso: Terry Eagleton è tutto questo, e altro ancora. In questo libro la sua intelligenza combattiva e tagliente - da sempre ammirata e temuta - si cimenta con il genere della recensione, raggiungendo esiti davvero straordinari. Eagleton non si accontenta infatti di valutare le idee di uno scrittore e le tesi di un libro ma nel suo stile inimitabile, spesso percorso da una vena crudelmente comica, non manca mai di dipingere un brillante affresco teorico e politico che funge da vero e proprio sfondo al suo impegno nell'analisi dei testi di volta in volta "presi di mira". Il libro è una raccolta di appassionate recensioni scritte in poco più di un decennio, periodo durante il quale Eagleton ha affrontato a viso aperto personaggi come Stanley Fish, Gayatri Spivak, Slavoj Zizek, Edward Said e persino David Beckham - tutti vittime del suo caustico umorismo, dell'implacabile vena critica e delle sue brillanti doti di detective nel campo della letteratura.
L'oscuro scrutare di Philip K. Dick
Gabriele Frasca
Libro: Libro in brossura
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2007
pagine: 263
Tutto quello che dovreste sapere per comprendere il prossimo film tratto dai lavori di Philip K. Dick è in questo libro, che esplora i peggiori mondi possibili immaginati da uno dei più celebri autori di fantascienza: dal trionfo dell'Antistato con la vittoria del Terzo Reich agli esiti imprevedibili della biopolitica; dall'uso "produttivo" delle droghe alla pervasività senza limiti del mercato, dalla fine delle utopie alla concezione dell'individuo come residuo. Che sia stato un irrecuperabile pessimista o, come diceva di sé, un vecchio freak perennemente innamorato delle donne, la capacità visionaria con la quale Dick ha saputo proporci un futuro di realtà inquietanti quanto possibili rende la sua opera di straordinaria attualità, mentre i suoi angosciosi scenari prendono vita in un presente minaccioso e inospitale.
Il gentil sesso debole. Le immagini del corpo femminile tra cosmetica e salute
Bruno Remaury
Libro: Libro in brossura
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2006
pagine: 285
Giovane, bella e sana: questa è l'immagine ideale della donna che propongono i media e la pubblicità. Queste le caratteristiche che il corpo femminile deve avere secondo i giornali, la televisione, la moda. Su questo canone estetico le donne dovrebbero costruire la propria identità, affrontando spese e sofferenze fisiche alimentate da un fiorente mercato. Ma come nasce questa immagine? A quale meccanismo profondo obbedisce? Come vivono le donne il "dovere"della bellezza e della salute? Basandosi sull'osservazione delle immagini della donna di una volta e di oggi, questo libro risponde alla questione essenziale della specificità femminile e tenta di denunciare il carattere alienante dei discorsi sul corpo della donna.
Il sogno di Butterfly. Costellazioni postcoloniali
Rey Chow
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2004
pagine: 257
Qual è il rapporto tra il soggetto e lo sguardo, tra l'immagine e l'identità, tra il sogno e la veglia, tra il tempo del sogno e il presente? In questo libro, il cui titolo prende spunto dal film di David Cronenberg, "M. Butterfly", del quale offre un'attenta lettura, l'autrice dimostra come lo statuto del visivo riveli qualcosa di molto profondo riguardo alla costruzione stessa di ciò che chiamiamo identità, conoscenza, alterità, potere. Complesse relazioni legano sguardo e desiderio, maschile e femminile, nativi e migranti, Oriente e Occidente, identità e travestimento: tutti temi che costituiscono la materia dell'intero libro, in cui l'autrice respinge l'atteggiamento diffuso che, idealizzando l'alterità culturale, ne appiattisce le specificità.
Il Paese delle badanti
Francesco Vietti
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2010
pagine: 238
Quante famiglie italiane affidano ormai i propri anziani alle cure di una "badante venuta dall'Est"? Questa ricerca etnografica, raccontata con i toni narrativi e intimi di un diario di viaggio, parte proprio da una di queste case, per poi seguire il ritorno della lavoratrice al suo villaggio natale in Moldavia, piccola repubblica ex sovietica ai confini dell'Unione Europea. Mentre l'importanza dell'assistenza domiciliare offerta da migliaia di donne immigrate è ormai evidente per l'odierna società italiana, molto meno noto è l'impatto che tale migrazione femminile ha nei paesi di provenienza delle emigranti. In Moldavia, così come in Romania o in Ucraina, il mercato del lavoro e gli stessi rapporti familiari vengono "ristrutturati" insieme alle case di chi lavora all'estero. La catena globale della cura coinvolge mariti, figli, parenti, vicini di casa e amici in complesse dinamiche relazionali che mettono in profonda discussione gli equilibri dei piccoli villaggi rurali in cui vivono le famiglie delle donne che lavorano in Italia. Esplorare tali mutamenti è l'unico modo per comprendere la rilevanza di un fenomeno che ha cambiato non solo la vita di tante famiglie italiane, ma anche le società di una buona parte dell'Europa Orientale, protagonista della più vasta e silenziosa migrazione transnazionale di questo inizio secolo.
Differenti, disuguali, disconnessi. Mappe interculturali del sapere
Néstor García Canclini
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2010
pagine: 262
Alimentata dai processi migratori, dall'accessibilità degli spostamenti, dagli scambi economici e tecnologici, l'interazione tra le culture è oggi sempre più intensa, la convivenza evidentemente più complessa e il semplice appello etico alla tolleranza del tutto insufficiente. Saremo capaci di costruire un ordine interculturale globale in cui le dimensioni sociali, economiche, politiche e culturali possano riorganizzarsi e scoprire il valore di ciò che è differente, in modo da ridurre le disuguaglianze e da generare connessioni costruttive a distanza? In poche parole, sapremo costruire una cittadinanza globalizzata? Mettere in comunicazione i differenti, correggere le disuguaglianze e democratizzare l'accesso ai patrimoni interculturali sono diventati compiti imprescindibili della nostra società. Analizzando i modi in cui le scienze sociali hanno affrontato la questione - l'antropologia sottolineando il fatto che alcuni processi globali ci differenziano mentre altri ci omologano; la sociologia studiando i movimenti che favoriscono l'uguaglianza o le disparità; gli esperti di comunicazione ragionando spesso in termini di inclusione ed esclusione - Néstor García Canclini costruisce un percorso originale tra teorie socioculturali e fallimenti politici, rivalutando criticamente gran parte della teoria antropologica più recente, la sociologia di Bourdieu e i suoi sviluppi successivi, gli studi culturali e le teorie della comunicazione più in voga.
Filosofia della gastronomia laica. Il gusto come esperienza
Nicola Perullo
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2010
pagine: 167
È possibile una riflessione filosofica sul gusto e sulla gastronomia? Non è una domanda retorica, ci avvisa l'autore: noi siamo infatti ancora prigionieri della metafora platonica che condanna la gola e la culinaria in quanto "meramente" empiriche, tese a un piacere labile e poco degno dell'uomo. Ma "prendere sul serio" il gusto non significa elevarlo nell'empireo dei sensi intellettuali, sottraendolo alla sua materialità, bensì rivalutare il quotidiano, proponendo uno sguardo "dal basso", a partire dalle esperienze più ordinarie: mangiare una brioche al bar, bere un bicchiere di vino, degustare una specialità al ristorante. Solo così potremo mettere a nudo le rigidità di molti discorsi sul cibo e proporre una filosofia della gastronomia saggia e laica. Nell'originale percorso seguito dall'autore, l'argomentazione filosofica si intreccia con la dimensione narrativa e biografica propria delle esperienze gustative. Attraverso le suggestioni letterarie di Nothomb, Calvino, Epicuro e Proust, Perullo rivendica le esigenze di certa ingenuità volgare del piacere, senza trascurare la dimensione "ecologica" del sapere, e rimettendo il tutto all'interno delle scene di senso della nostra vita, dove emergono tanto la forza della singolarità individuale quanto i codici culturali e sociali delle pratiche di degustazione. Riferimento privilegiato di queste pagine è il vino: in appendice, "Una critica estetica della degustazione".
Che fine ha fatto lo Stato-nazione?
Judith Butler, Gayatri Chakravorty Spivak
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2009
pagine: 93
Da quando i confini tra gli stati sono diventati molto più fluidi, lo stato stesso ha cambiato fisionomia, acquisendo connotati più mobili, più plurali, più aperti. Le migrazioni dei popoli, gli spostamenti dei singoli, i cambiamenti culturali, economici e militari lo hanno reso un luogo più "provvisorio" e i suoi abitanti possono sempre più definirsi "senza stato". In questa brillante e illuminante conversazione due delle voci critiche più note d'America, tra le più influenti degli ultimi dieci anni, si confrontano sulle teorie dello stato elaborate dai filosofi dall'Illuminismo fino ai nostri giorni, su chi eserciti il potere nel mondo attuale, sui nostri diritti, su cosa sia e cosa possa diventare lo stato-nazione in epoca di globalizzazione, su cosa significhi, oggi, essere senza stato.
Addio alla verità
Gianni Vattimo
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2009
pagine: 143
Il tramonto della verità è la rappresentazione più fedele della cultura contemporanea: questo vale, secondo Gianni Vattimo, non solo per la filosofia, la religione e la politica, ma anche e soprattutto per l'esperienza quotidiana di ognuno di noi. La cultura delle società occidentali è sempre più pluralista. I media mentono, l'informazione e la comunicazione sono un gioco di interpretazioni e ai politici si consentono molte violazioni dell'etica, e dunque anche del dovere di verità, senza che nessuno si scandalizzi. Tuttavia, la nostra società "pluralista", continua a credere alla "metafisica" idea di verità come obiettiva corrispondenza ai fatti e si illude di creare l'accordo sulla base dei "dati di fatto". Prendendo le distanze da tutte le pretese di fondare la politica su un sapere scientifico, Gianni Vattimo sostiene che il solo orizzonte di verità che la politica e la filosofia hanno il compito di cogliere, esplicitare e costruire consiste nelle condizioni epistemologiche del dialogo sociale e interculturale. Il tema della verità va dunque ricondotto a una questione di condivisione sociale e gli intellettuali sono chiamati a pensare forme di vita più comprensibili, approvate e partecipate. L'addio alla verità è dunque l'inizio, e la base stessa, della democrazia...
Gli intramontabili. Mode, persone, oggetti che restano
Patrizia Calefato
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2009
pagine: 190
Cosa hanno in comune una borsa Kelly battuta all'asta su eBay, un vinile dei Beatles, la vecchia 500 rimessa a nuovo, ma anche la nuova che la cita nel nome, nei colori e nelle forme, un mobile di design italiano degli anni del boom, un disco degli Abba, i regali di Natale, il jeans, il bikini, la T-shirt, Mina, Jacqueline Kennedy e Grace Kelly? Sono gli intramontabili, i sempreverdi. Mode, persone, oggetti che restano nel tempo o ritornano, come "vintage", dopo una fase di relativo oblio, anche se la loro "resistenza" ha talvolta il senso del residuo ottuso e della leggera ossessione, piuttosto che dell'autodifesa attiva. Segni che non solo rimangono nel corso degli anni come "classici", nel senso più tradizionale della parola, ma si ripresentano, rielaborati sotto forma di citazione visiva, deformati dalla memoria, riciclati e riusati, per dar vita a nuove configurazioni. Da una generazione all'altra, gli "evergreen" riescono a caratterizzare il gusto e a motivare passioni e valori, in poche parole, a essere sempre "di moda". L'autrice cerca di privilegiare una prospettiva "leggera" nel guardare a questi segni che non finiscono mai di dire la loro e che permettono anche di immaginare un'"uscita dalla crisi" non retorica e convenzionale, ma fondata su un alto investimento in ambiti come la sostenibilità, il riuso, la memoria culturale.