Carocci: Dip. discipline storiche. Univ. Bologna
La legge del desiderio. Il progetto Merlin e l'Italia degli anni Cinquanta
Sandro Bellassai
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2006
pagine: 189
Nel febbraio del 1958, con il varo della legge Merlin, venivano definitivamente chiusi i bordelli in Italia. Di fatto, con la regolamentazione della prostituzione si chiudeva un'epoca, e prendevano il via dibattiti e discussioni oggi tutt'altro che sopite. Attraverso la rilettura di quegli eventi, che sconvolsero le abitudini sessuali di una generazione, il volume intende tracciare una rilettura della società italiana degli anni Cinquanta analizzandone le trasformazioni, le emancipazioni e le implicazioni etiche e politiche.
Tecniche di propaganda politica. Vichy e la Légion des Combattants (1940-1944)
Irene Di Jorio
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2006
pagine: 182
Accantonando definitivamente la trilogia repubblicana "Liberté-Egalité-Fraternité", è sui valori di "Travail-Famille-Patrie" che l'ottuagenario maresciallo Pétain tentò di fondare la "Nuova Francia", ed è da allora, dall'estate del 1940, che il termine propaganda entrò nel linguaggio corrente dei governanti transalpini. Ma, se è vero che la propaganda fornisce dei mezzi potenti, è altrettanto vero che, per quanto totalitaria, essa non è mai l'unico agente d'influenza sociale. È quanto dovettero ammettere in extremis gli uomini di Vichy quando si trovarono a riscontrare che nonostante i mezzi, le competenze e la modernità dei metodi adottati, la loro fabbrica del consenso non dava i risultati attesi.
La Borgogna sulle carte. Geografia e politiche territoriali d'ancien régime
Marco Petrella
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2009
pagine: 240
Nel corso dei secoli XVII e XVIII si assiste in Francia alla nascita di nuove forme di rappresentazione cartografica volte alla gestione del territorio e alla costruzione dell'immagine del regno. La Borgogna, sede di istituzioni attive in tema di rappresentazione cartografica e organizzazione del territorio, rappresenta un osservatorio privilegiato per l'analisi delle relazioni centro-periferia che intervengono nella costruzione del "ritratto" di un territorio. L'analisi tracciata dal volume si concentra dapprima sui momenti dell'apogeo di un'immagine della regione elaborata a livello centrale, per poi arrivare alla costruzione di una rappresentazione della provincia commissionata e elaborata a livello locale.
Per lo stato, per la nazione. I congressi degli scienziati in Francia e in Italia (1830-1914)
M. Pia Casalena
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2007
pagine: 253
Il saggio ricostruisce le vicende del "Congrès scientifique de France" costituito nel 1833 e dei congressi degli scienziati italiani inaugurati nel 1839. Tanto i congressi francesi che quelli italiani sembravano ricadere nella tipologia delle "associazioni per il progresso delle scienze" che nascevano in tutta Europa per promuovere la nuova figura dello scienziato professionista e specializzato. L'autrice mostra come in realtà in Francia e in Italia prevalsero progetti e attori diversi, e come si imposero differenti interpretazioni dei rapporti tra la scienza e lo stato, tra la cultura scientifica, la società e l'identità nazionale.
Ai confini della nazione. Stampa e razzismo nell'Italia di fine Ottocento
Michele Nani
Libro: Copertina morbida
editore: Carocci
anno edizione: 2006
pagine: 257
Negli ultimi due decenni del XIX secolo, con notevole ritardo rispetto alle altre potenze europee, l'Italia diede avvio alla sua politica di espansione coloniale in Africa. Tra grandi speranze e disfatte militari (su tutte quella umiliante di Dogali), nel nostro paese si assistette in quel periodo al paradossale fenomeno di un'alterità senza colonialismo, di un senso di superiorità nei confronti di popoli e razze che diedero al nostro esercito, moderno e civilizzatore, sonore sconfitte e lezioni di strategia militare. Contestualmente si sviluppò un forte sentimento antisemita di cui si fece portavoce la stampa cattolica e, altro paradosso, ciò avvenne all'indomani del 1870, anno in cui gli ebrei ottennero la loro sospirata emancipazione.
Rotary International, a «Brotherhood of leadership». Il caso italiano tra fascismo e primi passi della Repubblica
Elena Rambaldi
Libro
editore: Carocci
anno edizione: 2006
pagine: 400
La storia del Rotary in Italia, dalle origini agli anni Venti-Trenta del Novecento fino alla rinascita dei club nel secondo dopoguerra, condensa e riflette ambiti e problematiche dal respiro ben più ampio, meritevoli d'attenzione nella prospettiva più generale della storia italiana nel periodo considerato. Tra la costituzione del "distretto" nel 1925 e il suo scioglimento nel 1938, il tentativo di convivenza col regime fascista è intessuto di compromessi e di finzioni: l'analisi dell'attività dei club e dei suoi rappresentanti conferma, infatti, che le iniziali convergenze con il fascismo non potevano che essere occasionali (quantunque importanti su alcuni punti e in certi momenti) ma che uno scontro fra le due parti sarebbe stato inevitabile, così come in effetti avvenne. Nel secondo dopoguerra l'evoluzione del Rotary nel nostro paese procede di pari passo con il mutare del quadro politico di riferimento. La vita dei club italiani assume infatti un andamento molto più tranquillo e produttivo mentre le attività promosse dall'associazione - venuta a cadere l'esigenza di difendere la propria autonomia dal potere politico - sono meno orientate ad "apparire" e più a "costruire"; così come muta la composizione sociale dei club i quali, diramandosi sul territorio italiano in modo più uniforme e comprendendo anche i centri minori - purché fortemente integrati nel tessuto produttivo nazionale - portano a una graduale ma sensibile democratizzazione del Rotary.
Le trasformazioni urbane di Varsavia nel Novecento. Una guida bibliografica
Alfredo Boscolo
Libro
editore: Carocci
anno edizione: 2005
pagine: 200
Varsavia è stata una città simbolo del Novecento europeo. Sei differenti regimi politici vi si sono susseguiti nel corso del secolo. Quella che fino al 1915 era la terza città più popolosa dell'Impero degli zar divenne nel 1918, dopo tre anni di occupazione tedesca, la capitale di uno Stato polacco finalmente indipendente: le dominazioni straniere erano durate più di un secolo. Nuovamente invasa nel 1939, si ritrovò nel 1945, dopo sei pesantissimi anni di combattimenti, la capitale socialista di una repubblica popolare. Nel 1989, infine, ha termine il regime comunista e inizia una fase di transizione ricca di incertezze e di potenzialità che dura ancora oggi. Questi cambiamenti politici hanno segnato il tessuto urbano di Varsavia in maniera profonda, imponendo alla città differenti cicli di distruzione e di ricostruzione. Momento culminante di questo processo di evoluzione morfologica sono certamente gli anni della Seconda guerra mondiale e dell'occupazione nazista, che lasciarono ai sopravvissuti una città quasi completamente in rovine, e quelli della successiva ricostruzione, che videro impegnata «la nazione intera», come recita uno degli slogan dell'epoca scolpito sulla facciata di un palazzo del centro. Le vicende di Varsavia nel Novecento vengono qui ripercorse dall'autore attraverso la presentazione di alcuni dei sei più significativi testi della letteratura specialistica polacca e internazionale.