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Aesthetica

Arte, critica e storia. Saggi di estetica analitica

Jerrold Levinson

Libro: Copertina morbida

editore: Aesthetica

anno edizione: 2022

pagine: 272

Con questo volume, insignito nel 2010 del "Premio Internazionale d'Estetica" conferitogli dalla Società Italiana d'Estetica, si offre per la prima volta al lettore italiano un panorama significativo della produzione saggistica di Jerrold Levinson, senza dubbio una delle voci più vivaci e rappresentative dell'estetica americana contemporanea. Come la maggior parte dei filosofi appartenenti alla tradizione analitica, Levinson affida la sua ricerca alla forma del saggio, spesso destinato ad alimentare un dibattito o a intervenire in esso, piuttosto che alla monografia. Raccogliendo strategicamente articoli pubblicati tra il 1987 e il 2006 e provenienti da volumi diversi dell'autore, il presente libro assume quindi il carattere di un vero e proprio inedito. Nelle tre parti che lo articolano sono espresse le tre direzioni principali della riflessione estetologica di Levinson, vale a dire: la definizione dell'arte, la questione delle proprietà estetiche, il rapporto tra il valore intrinseco delle opere d'arte e la nostra vita. In ognuna di queste direzioni problematiche e nei saggi che, in questo volume, le esemplificano, l'autore propone soluzioni originali e, insieme, rispettose della posta teorica di volta in volta in gioco. Questo vale per la definizione "storico-intenzionale" dell'arte proposta da Levinson, capace di gettare un ponte tra lo storicismo tipico di buona parte della tradizione continentale e l'avversione tipicamente analitica per un approccio puramente speculativo alle questioni estetico-artistiche. Così come vale per la sua idea di connettere la trattazione delle proprietà estetiche alla tematica della "sopravvenienza", capace di lasciarsi alle spalle l'alternativa tra oggettivismo e soggettivismo. Rinnovando una tradizione iniziata con Georges Santayana e John Dewey e proseguita con filosofi come Monroe Beardsley, Levinson dà infine prova, nella terza parte del volume, di avere a cuore l'intimo nesso che lega l'esperienza umana alle opere d'arte. Un nesso, gravido di conseguenze etiche, che si annuncia nella forma specifica e inconfondibile del piacere estetico. La presente edizione italiana, corredata da una prefazione appositamente scritta dall'autore e da una puntuale presentazione dei curatori Fabrizio Desideri e Filippo Focosi, condotta secondo criteri rigorosi, è corredata di esaustivi apparati critici e bibliografici.
25,00 23,75

Estetica pragmatista

Richard Shusterman

Libro

editore: Aesthetica

anno edizione: 2022

pagine: 272

Libro estremamente fortunato e tradotto in numerose lingue, "Estetica pragmatista" di Richard Shusterman (uscito in prima edizione nel 1992) segna un punto di snodo importante nel dibattito sull'estetica che si è svolto negli ultimi decenni nell'area anglosassone. Attraverso una lettura non scolastica di Dewey, sviluppando il pragmatismo come orizzonte progettuale in cui i risultati conseguiti dalle tradizioni "analitiche" e "continentali" mostrano i propri limiti e insieme acquisiscono nuovo vigore, esso individua strumenti concettuali utili a comprendere fenomeni estetici e artistici della contemporaneità solitamente trascurati dalle principali filosofie dell'arte del Novecento. Questo dialogo critico tra autori di diversa latitudine teorica avviene alla luce della concreta realtà del mondo estetico, liberato dalla divisione schematica tra "arti basse" e "arti elevate". Perno della riflessione di Shusterman è infatti la rivalutazione dell'esperienza estetica nel suo complesso, con il suo investire la dimensione del piacere sensoriale e del corpo. Diventano così argomento originale di analisi forme artistiche popolari come l'hip hop e il rap, che condividono l'esigenza di una nuova elaborazione dell'arte di vivere che non sia, però, cedimento edonistico ai principi dogmatici del post-modernismo. Da qui la proposta di Shusterman di far convergere teorie e pratiche dell'esteticità nell'alveo della somaestetica, disciplina che dovrebbe riprendere la concezione ampia dell'estetica che ha mosso lo stesso fondatore di questo sapere filosofico moderno, Baumgarten, e al tempo stesso elevare la dimensione corporea a campo privilegiato di indagine filosofica. La presente edizione italiana, corredata da una prefazione appositamente scritta dall'autore e da una puntuale presentazione del curatore, riprende la versione più agile del volume che Shusterman ha approntato per molte edizioni straniere, rendendo il libro ancor più accattivante anche per il largo pubblico interessato alle forme contemporanee dell'esteticità.
25,00 23,75

La promessa della bellezza

Winfried Menninghaus

Libro

editore: Aesthetica

anno edizione: 2022

pagine: 294

Pubblicato dalla Suhrkamp nel 2003 e insignito nel 2012 del "Premio Internazionale d'Estetica" conferito dalla Società Italiana d'Estetica, il volume di Winfried Menninghaus, La promessa della Bellezza, costituisce uno dei più significativi e originali contributi al dibattito dell'estetica evoluzionistica, nonché uno straordinario ripensamento di una delle categorie fondamentali della riflessione estetica occidentale. Se quella inscritta nella bellezza è, secondo il motto di Stendhal, una promessa di felicità, Menninghaus ripercorre la storia e le antinomie di questa promessa a partire dalla sua declinazione nel mito del bell'Adone e del suo sfortunato destino, che offre quasi la prefigurazione complessiva del senso, degli esiti e dell'attualità della promessa della bellezza, sino ai culti contemporanei della forma fisica e della performance. Principale nucleo concettuale del volume è la storia naturale del bello, ovvero la teorizzazione del significato evoluzionistico dell'apprezzamento estetico, che Menninghaus illumina offrendo una lettura magistrale del contributo di Darwin all'estetica. Frutto della più convincente e rigorosa messa a punto teorica dei concetti darwiniani di scelta, selezione e apprezzamento sessuale, nella prospettiva offerta da Menninghaus la possibilità dell'apprezzamento estetico appare per un verso chiamare in causa un sentimento di promozione e arricchimento della vita, per l'altro risulta inscriversi nel processo di ridefinizione dell'immagine dell'uomo e del sistema dei saperi che ha luogo nella modernità. Una guida dunque per ripensare l'antropologia tradizionale in un reticolo di saperi medici, biologici, psicologici, sociologici, letterari, fra i quali l'argomentazione si muove in modo brillante e persuasivo, proponendo il confronto con alcuni decisivi passaggi della riflessione di Freud sugli effetti del bello e sviluppandosi nella rilettura di alcuni momenti fondativi della tradizione dell'estetica filosofica e nell'esame dei risultati della ricerca empirica fra psicologia ed evoluzionismo. La duplicità e persino la drammatica antinomia degli effetti della bellezza viene indagata in una narrazione affascinante, metodologicamente impeccabile e tanto ricca nell'analisi storica quanto stimolante nella lettura del presente.
27,00 25,65

Problemi dell'arte

Susanne Langer

Libro: Libro in brossura

editore: Aesthetica

anno edizione: 2022

pagine: 180

Una raccolta di dieci “conferenze filosofiche” tenute da Susanne Katherina Langer tra il 1953 e il 1956, oltre a un'appendice che riproduce un saggio del 1951 sulla peculiarità dell'astrazione in arte. In questi scritti Langer ricapitola gli elementi cardine della propria prospettiva estetica, affrontando temi che vanno dalla nozione di “forma” alla questione dell'espressività che caratterizza l'opera d'arte. A partire dalla tesi secondo cui l'opera d'arte è “la forma percepibile che esprime la natura del sentimento umano”, Langer prospetta l'approdo a cui tende il suo pensiero: un'antropologia della mente, che viene colta in quella fondamentale componente emotiva in virtù della quale l'ambiente a cui si relaziona l'organismo umano assume il profilo di un mondo intessuto di valori simbolici e potenzialità comunicative, e dunque disposto all'interazione sociale.
17,00 16,15

Lettera sulla scultura

Frans Hemsterhuis

Libro: Copertina morbida

editore: Aesthetica

anno edizione: 2022

pagine: 100

Hemsterhuis interviene nel grande dibattito settecentesco (Crousaz, Hutcheson, Batteux, Montesquieu) sulla definizione della bellezza come "unità nella molteplicità" in modo assolutamente originale ed innovativo. Egli infatti identifica l'unità col "minimum" di tempo in cui un molteplice può essere colto nella sua totalità, con l'ulteriore specificazione che quest'ultima deve rappresentare un "maximum" di idee. La definizione della bellezza come risultato di una correlazione inversamente proporzionale fra un valore massimale (il gran numero d'idee) ed uno mimale (la temporalità) produce conseguenze radicali: «il bello non ha alcuna realtà in se stesso», la bellezza è l'esito di un processo antropologico che comporta il superamento qualitativo e non la mera imitazione della natura.
14,00 13,30

Riflessioni critiche sulla poesia e la pittura

Riflessioni critiche sulla poesia e la pittura

Jean-Baptiste Du Bos

Libro: Copertina morbida

editore: Aesthetica

anno edizione: 2022

pagine: 520

Le monumentali Riflessioni critiche sulla poesia e sulla pittura (1719) di Jean-Baptiste Du Bos (1670-1742) sono una pietra miliare della cultura occidentale: come ha scritto Marc Fumaroli, «costituiscono la prima "estetica generale" che sia stata scritta dopo l'Institutio oratoria di Quintiliano». Ma sono anche uno spartiacque che chiude l'orizzonte dell'Antico e apre gli scenari della Modernità.
38,00

Scritti di estetica

Scritti di estetica

Karl Philipp Moritz

Libro: Copertina morbida

editore: Aesthetica

anno edizione: 2022

pagine: 224

Quale può essere il ruolo dell'educazione estetica oggi? L'ideale estetico ideale educativo della modernità viene interrogato da un estetologo, uno psicologo, un filosofo, un pedagogista. Un discorso a quattro voci che mentre, nella varietà dell'approccio pluridisciplinare, riflette l'alternativa teorico-pratica implicita nel tema dell'educazione estetica, pure individua una traccia comune nella concorde opposizione a quello scientismo volgare inscritto in un ideale di astratta razionalità.
20,00

Scritti di estetica

Hans Georg Gadamer

Libro: Copertina morbida

editore: Aesthetica

anno edizione: 2022

pagine: 168

Che cos'è un'opera d'arte? Come definire l'esperienza che ne facciamo? Quali sono le proprietà che rendono l'immagine o la parola capaci di trasmettere senso ed enunciare verità? Hans-Georg Gadamer si misura in questa raccolta di saggi con le domande fondamentali dell'estetica in un confronto serrato con i maestri del passato e con il patrimonio della tradizione occidentale. E non è un caso che sia la dimensione narrativa del mito a fare da sfondo alle riflessioni gadameriane sull'estetica. Il mito, come pure l'opera d'arte, è qualcosa che non ha bisogno di verifiche né di conferme, in quanto ci pone di fronte a una realtà nella quale siamo sempre già coinvolti, di cui facciamo sempre già parte. Ma proprio il lavoro di Gadamer dimostra che questa appartenenza che viene alla luce nel mito e nell'arte, per essere compresa, richiede sempre d'essere ripensata dalla filosofia.
16,00 15,20

Art and knowledge in classic

Libro: Copertina morbida

editore: Aesthetica

anno edizione: 2021

pagine: 238

Periodico quadrimestrale in collaborazione con la Società Italiana di Estetica.
12,00 11,40

Critica della poesia

John Dennis

Libro: Copertina morbida

editore: Aesthetica

anno edizione: 2021

pagine: 131

Protagonista di feroci polemiche letterarie nella Londra del primo Settecento, bersaglio di innumerevoli frecciate satiriche, che fecero di lui il prototipo del critico "moderno" folle e pedante, solo da pochi decenni John Dennis (1657-1734) è stato riscoperto come il teorico più originale del suo tempo e una figura-chiave nella transizione dal vecchio classicismo seicentesco alle nuove tendenze poetiche ed estetiche che si sarebbero affermate nel corso del XVIII secolo. In particolare la concezione del sublime di Dennis, basata sul nesso poesia-religione e sul ruolo delle passioni (fra cui anzitutto il terrore) nella creazione poetica, costituisce una tappa decisiva nella storia del sublime moderno e l'antecedente immediato della celebre Inchiesta sul Bello e il Sublime di Burke, già pubblicata in questa collana. La presente traduzione della Critica della Poesia (1704), l'opera principale di Dennis, è la prima che venga effettuata in Italia. Essa include anche, in appendice, una straordinaria descrizione delle Alpi (1668) che è il primo esempio di quel gusto per il "sublime naturale" che nel Settecento avrebbe contagiato l'intera cultura europea. Corredano il testo, finemente tradotto da Goffredo Miglietta e magistralmente curato da Giuseppe Sertoli, esaustivi apparati esegetici, critici e bibliografici.
12,00 11,40

Il sublime e il comico

Friedrich T. Vischer

Libro: Copertina morbida

editore: Aesthetica

anno edizione: 2021

pagine: 203

Friedrich Theodor Vischer (1807-1887), filosofo, poeta, critico d'arte, di moda e di costume, apprezzato da personaggi come Michelet e Vaihinger, attraversò l'Ottocento rispecchiandone, con le sue personali vicende intellettuali e politiche, le inquietudini e le spinte ideali. Prima filosofo idealista tra le file dei post-hegeliani di sinistra e autore di una grande Ästhetik che divenne testo enciclopedico fondamentale per gli studi di estetica e di poetica, instaurò più tardi un dialogo tra estetica e scienze positive, che si apriva a indagini psicologiche sul sogno e la fantasia e per molti versi anticipava e si intrecciava con le ricerche sull'"empatia" portate avanti dal figlio Robert. Il Sublime e il Comico, pubblicato nel 1837, espone nei suoi tratti essenziali quella stessa "metafisica del Bello" che troverà ampi sviluppi nella successiva, monumentale, Ästhetik (1846-57). Autentico motore del Bello è infatti per Vischer la sproporzione tra il sensibile e lo spirituale, ora riformulati sotto i titoli del comico e del sublime, messi a fuoco con rara efficacia nel loro potenziale di rottura di ogni unità (o bellezza) precostituita. Accade però che le categorie del Sublime e del Comico, chiamate a fissare in una cornice metafisica l'alterno prevalere di idea e fenomeno nel Bello, finiscano per denunciarne la natura irriducibilmente negativa, traducendo così su un piano speculativo un'esperienza del bello decisamente inquieta e "sublimizzata", fonte di perturbazione dell'animo. Ma è proprio qui, nel suo hegelismo ribelle, che Vischer si fa più vicino a quel pensiero estetico dello spaesamento e della dismisura che attraverso i suoi molteplici "ritorni" novecenteschi giunge a toccare i nodi della nostra esperienza attuale. Quest'opera cruciale viene ora presentata per la prima volta al lettore italiano con la puntuale cura di Elena Tavani, corredata di esaustivi apparati esegetici, critici e bibliografici.
18,00 17,10

Lezioni di estetica

Karl Wilhelm Ferdinand Solger

Libro: Copertina morbida

editore: Aesthetica

anno edizione: 2021

pagine: 270

Karl Wilhelm Ferdinand Solger (1780-1819) è una figura di grande spicco nel panorama filosofico della Germania nei primi decenni dell'Ottocento. Filologo di formazione (fu allievo del celebre omerista Wolf), autore di un'importante traduzione delle opere di Sofocle, fine letterato e profondo conoscitore della cultura antica e moderna, rivolse presto il suo interesse alla ricerca filosofica, sviluppando una prospettiva che s'inscrive con grande autonomia nel quadro dei grandi sistemi dell'Idealismo tedesco. Di singolare rilevanza è la dottrina estetica di Solger che ha il maggiore elemento di originalità nella concezione dell'opera d'arte come risultato di una specifica attività conoscitivo-creativa del soggetto, che culmina nella celebre teoria dell'ironia, attraverso la quale egli individua l'essenza specifica dell'arte in una finitezza che diviene tuttavia necessaria alla manifestazione dell'Assoluto. E comunque l'incidenza fondamentale dell'estetica di Solger, un tempo ecclissata dalla fortuna di Hegel, appare ai nostri giorni sempre più manifesta e va richiamando l'interesse anche della cultura italiana. Le presenti Lezioni, apparse postume nel 1829, offrono un quadro completo dell'estetica solgeriana, sviluppando temi cruciali quali íl rapporto fra antico e moderno, la concezione del simbolo e dell'allegoria, la dottrina del tragico e la teoria del brutto (Solger fu uno dei primi teorici a formulare una teoria del brutto come necessario complemento della teoria del bello). Esse peraltro, oltre ad offrire una presentazione sistematica, apportano anche alcuni significativi approfondimenti alla sua opera più famosa e di non facile accesso (Erwin. Quattro dialoghi sul bello e sull'arte, 1815) in merito ad argomenti importanti quali la dottrina dell'ironia e la classificazione delle arti. Corredano il testo, qui presentato per la prima volta in edizione italiana e puntualmente curato da Giovanna Pinna, esaustivi apparati esegetici, critici e bibliografici.
20,00 19,00

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