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Astrolabio Ubaldini

L'uno-tutto-solo. L'orientamento lacaniano

Jacques-Alain Miller, Antonio Di Ciaccia

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2018

pagine: 286

Jacques-Alain Miller offre in questo testo le chiavi dell'ultimo insegnamento di Lacan, presentando al pubblico il suo corso dell'anno accademico 2010-2011, dal titolo "L'Essere e l'Uno". Il Lacan classico, che va dal 1950 al 1970, dà ampio spazio all'ordine simbolico, alla sessualità, all'amore e al desiderio. L'ultimo Lacan esplora invece il campo del reale e sottolinea l'insistenza del godimento. La grande differenza risiede nel fatto che il soggetto è sempre collegato con un altro o con l'Altro nel Lacan classico, mentre nell'ultimo Lacan ognuno si ritrova sempre solo. In effetti il godimento di ognuno non è complementare al godimento di nessun altro. Il godimento si ripete all'infinito dal momento che lo si è incontrato una prima volta in modo più o meno traumatico. E il modo di inserirsi nell'umano è simile a una dipendenza. Si è drogati di qualcosa che è l'effetto della propria esistenza. In questo volume J.-A. Miller rielabora la distinzione tra i registri dell'essere e dell'esistenza, conferendo al significante un altro valore: il significante non apporta al vivente il senso oppure l'essere, ma provoca un godimento che in parte rimane incancellabile e che riecheggia nel sintomo. La psicoanalisi non si occupa quindi solo di quello da cui si può guarire, ma anche di quello che non ci lascerà mai. Al problema che l'incurabile pone, c'è solo una risposta singolare. Cercarla e trovarla è quello che la psicoanalisi permette a coloro che vogliono intraprenderla. Ecco perché la psicoanalisi non è più solo una cura, ma anche un'esperienza e un modo di vita.
22,00 20,90

Neuroscienze del bilinguismo. Il farsi e disfarsi delle lingue

Franco Fabbro, Elisa Cargnelutti

Libro: Copertina morbida

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2018

pagine: 310

Più della metà della popolazione mondiale è bilingue. Ma una serie di pregiudizi ha portato a una lettura deformante della realtà, in base alla quale gli individui bilingui venivano ritenuti una rarità. Nell'ambito degli studi neurolinguistici si considerano oggi bilingui gli individui che conoscono, comprendono e parlano due o più lingue, ma anche due o più dialetti, oppure due o più lingue e dialetti. Con un appassionante viaggio nel cervello bilingue, si offre qui un quadro completo sulla conoscenza dei rapporti che intercorrono tra cervello e lingue: il libro è rivolto non soltanto a medici, psicologi e a chi si occupa di riabilitazione, ma anche a insegnanti di ogni ordine e grado e a tutti coloro che si occupano di educazione e formazione. Pur utilizzando una terminologia tecnica, dunque, gli autori hanno avuto particolare attenzione a introdurre il significato dei termini specialistici, con un linguaggio accessibile anche a un pubblico non specializzato. Diviso in due parti, il libro affronta nei primi capitoli concetti fondamentali che riguardano lo sviluppo, l'appropriazione e l'organizzazione del linguaggio nel cervello e le neuroscienze del linguaggio in generale; nei successivi vengono introdotte le neuroscienze del bilinguismo. I temi sono molteplici e di estremo interesse: disturbi del linguaggio, afasie selettive, neuropsicologia della traduzione, disturbi psichiatrici nei pazienti bilingui. Vengono inoltre presi in esame i casi di alcuni pazienti, nella convinzione che una conoscenza più approfondita delle neuroscienze del bilinguismo possa portare benefici anche in ambito clinico. In un mondo sempre più multilingue è doveroso cercare di promuovere, preservare o riabilitare l'uso di diverse lingue, portatrici ognuna di un patrimonio culturale, sociale ed emotivo imprescindibile.
20,00 19,00

Rivista di psicologia analitica. Nuova serie. Volume 45

Libro

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2018

pagine: 220

La Rivista di Psicologia Analitica esce due volte l'anno: in primavera e in autunno. Nata nel marzo 1970 per iniziativa di un gruppo di analisti junghiana - Aldo Carotenuto, Paolo Aite, Marcello Pignatelli, Nino Lo Cascio e Silvia Rosselli, la figlia di Nello Rosselli - prima di giungere alla nuova serie di oggi, vide molti cambiamenti, nuovi membri si aggregarono e altri invece se ne allontanarono. Già dal primo numero si esplicitava chiaramente l'intento del gruppo di "uscire allo scoperto" e chiarire gli equivoci e i fraintendimenti ai quali, in Italia, era stata esposta fino a quel momento la psicologia analitica. Se promuovere il dialogo tra la psicologia analitica e le altre discipline poteva rappresentare uno strumento di lavoro e di dibattito, fu subito chiaro che alcune fondamentali intuizioni di Jung dovevano essere rielaborate e talvolta anche rimesse in discussione. La nuova rivista contribuì al rinnovamento della psicologia analitica, sottraendola all'angustia della cultura degli estimatori per aprirsi invece a una dimensione culturale più ampia divenendo "una disciplina a impegno sempre più esteso".
20,00 19,00

La natura della coscienza. Saggi sull'unità di mente e materia

Rupert Spira

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2018

pagine: 213

Il mondo esterno appare infinito, inesauribile, ma interrogandolo si giunge alla conclusione che a essere infinita e inesauribile è la coscienza. E a quel punto che lo sguardo si rivolge verso l'interno e la cornice materialista, causa di gran parte dell'infelicità provata dagli individui, comincia lentamente a sfaldarsi. Ciò che appariva come ineluttabile verità, cioè la separazione fra mente e materia e il dominio della materia sulla mente, con il portato di sofferenza che generava, non provoca più alcun turbamento. Al paradigma dominante se ne sostituisce uno nuovo, frutto di una rivoluzione interiore che tocca il fondamento della conoscenza di se stessi, da cui ogni altra conoscenza deriva. Rupert Spira conduce il lettore alla scoperta dell'antico modello della 'coscienza come realtà unica', solida base per l'esplorazione del Sé, e lo fa con una riflessione ad ampio spettro che prende in esame la natura della mente, la consapevolezza, l'indagine sul sé e il ricordo di sé. Un percorso che consente di mettere a fuoco la coscienza e liberarla dalle catene della dualità. Inserendosi nella tradizione dell'Advaita Vedànta, l'autore declina il concetto di 'filosofia perenne', una conoscenza fondamentale che trascende il tempo e lo spazio poiché la natura di tutti gli esseri umani è sostanzialmente la stessa, e va al di là dei condizionamenti culturali, religiosi o ideologici. Ogni cultura ha rivestito questa filosofia di specifiche caratteristiche, ma il suo messaggio originale è rimasto inalterato, ed è essenziale per l'umanità tutta. L'intento del volume è quello di far comprendere la non dualità al di fuori dello spazio angusto del dogma e di renderla accessibile a coloro che cercano conoscenza, pace e pienezza.
19,00 18,05

Dopo il buddhismo. Ripensare il dharma per un'epoca laica

Stephen Batchelor

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2018

pagine: 305

Sono passati venticinque secoli da quando il Buddha percorreva il continente indiano per comunicare alla gente la sua esperienza straordinaria di risveglio. I suoi discorsi, preservati nel canone del buddhismo antico, sono stati tramandati dai monaci e cristallizzati nella loro forma attuale nell'arco di cinquecento anni dalla sua morte. Di qui la mancanza di omogeneità nello stile del canone, le contraddizioni, le voci discordanti con l'ortodossia buddhista. In quest'opera, frutto di quarant'anni di studio e di pratica delle tradizioni theravada, tibetana e coreana, Stephen Batchelor si propone di delineare una visione del buddhismo etica, contemplativa e filosofica che sia coerente e adatta a un'epoca moderna, laica, non dogmatica. A tale scopo si concentra sugli episodi chiave sparsi nel canone che raccontano dei rapporti di Gotama con i suoi contemporanei al fine di cogliere sia il contesto sociale in cui visse il Buddha, sia la sua persona. Alternando letture critiche degli antichi testi canonici a narrazioni della storia di cinque figure che appartenevano alla cerchia ristretta del Buddha (i seguaci laici Mahànàma, Pasenadi e Jivaka e i monaci Sunakkhatta e Ananda), dimostra che il Buddha non vedeva affatto la rinuncia monastica come un requisito indispensabile per la pratica del suo sentiero, un sentiero che si rivela quindi particolarmente valido nel mondo laico contemporaneo.
26,00 24,70

Vagabondo illuminato. La vita e gli insegnamenti di Patrul Rinpoche

Matthieu Ricard

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2018

pagine: 304

Nato nel diciannovesimo secolo nel Kham, una splendida e aspra regione tibetana abitata da nomadi, Patrul Rinpoche è venerato come uno dei massimi maestri buddhisti degli ultimi secoli. Grande studioso, ebbe un ruolo importante nello sviluppo del movimento Rime, o 'non settario', che portò al rinnovamento del buddhismo tibetano in un'epoca in cui molte pratiche si stavano estinguendo. Ma la fama di Patrul non è dovuta solo alla sua erudizione, quanto al suo stile di vita, che incarna gli ideali buddhisti di rinuncia, saggezza e compassione. In netto contrasto con gli sfarzi esibiti nei grandi monasteri, Patrul passò gran parte della vita vagando sui monti e praticando in eremitaggi, grotte e boschi. Vestito come un mendicante, preferiva vivere negli accampamenti di tende, e insegnare alla gente comune, in un modo immediatamente comprensibile anche ai più semplici, La via del bodhisattva di Sàntideva, incentrata sulla pratica del bodhicitta. Il libro cattura il suo spirito libero e anticonformista in una lunga serie di storie e aneddoti che vanno a formare un'avvincente biografia. Lo studioso e monaco Matthieu Ricard, nell'arco di trent'anni, ha raccolto le testimonianze orali di eminenti maestri e degli eredi spirituali del lignaggio di Patrul, ricostruendo con grande dedizione la vita e l'insegnamento spesso non convenzionale di un grande santo capace di trasmettere il Dharma in ogni suo atto.
25,00 23,75

Affrettati piano. Il cammino interiore e la meditazione di consapevolezza: una strada per la felicità

Corrado Pensa, Neva Papachristou

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2018

pagine: 274

"Se siamo cari a noi stessi ci veglieremo solleciti giorno e notte". Queste parole del Buddha illustrano con chiarezza come la fiducia nel cammino interiore esorti a non perdere tempo e a dedicarsi con generosità alla pratica, e quindi ad affrettarsi. Ma la scelta del titolo pone anche l'accento sul fatto che il lavoro da svolgere non deve essere vissuto come un ennesimo dovere quotidiano, ma come un'opera d'arte alla quale l'artista si dedica con pazienza e premurosa attenzione. Quindi 'affrettarsi piano' è la chiave di volta per proseguire spediti, ma in modo graduale e accurato, sulla strada della felicità, mossi e sostenuti da una sempre più chiara e autentica intenzione di bene, verso se stessi e verso gli altri. La coltivazione della mente, la meditazione portata nel quotidiano, la trappola dell'egoismo, la libertà dell'amore, il coraggio, la paura, la felicità, la gratitudine e l'equanimità sono gli argomenti attorno ai quali Corrado Pensa e Neva Papachristou hanno costruito questo volume, volto a illustrare gli aspetti centrali dell'insegnamento del Buddha. All'interno di ogni sezione gli autori affrontano i temi che guideranno il lettore meno esperto alla scoperta delle basi essenziali del cammino interiore e permetteranno, a chi ha già una certa familiarità con la pratica di consapevolezza o mindfulness, di approfondire i temi fondamentali del buddhismo: la saggezza, l'amore, la compassione, l'etica e la meditazione.
23,00 21,85

La notazione musicale. Scrittura e composizione tra il 900 e il 1900

Manfred Hermann Schmid

Libro: Copertina morbida

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2018

pagine: 328

La scrittura musicale ha avuto e probabilmente sempre avrà due obbiettivi non del tutto coincidenti: indicare all'esecutore le azioni necessarie a produrre un determinato flusso di suoni, e registrare, attraverso un sistema di scrittura, la struttura stessa della musica presente in quel momento culturale. Schmid chiama scrittura 'funzionale', o 'esecutiva', una modalità di scrittura pensata prevalentemente per il primo di questi due obbiettivi, e scrittura 'sistemica', o 'strutturale', una modalità volta essenzialmente al secondo scopo. E particolarmente interessante che la ripresa, verso la fine del primo millennio d. C, del sistema notazionale greco-romano privilegiasse l'aspetto sistemico, mentre il metodo di notazione alternativo diffuso all'epoca, quello cosiddetto 'neumatico', mettendo in condizione il cantore che già conoscesse l'altezza delle note di riprodurre una melodia, si collocava piuttosto sul versante funzionale. Tutta la storia della scrittura della musica occidentale fino ai suoi esiti attuali è stata segnata dalla confluenza di queste origini miste, e il libro di Schmid ne costituisce una narrazione minuziosa e appassionante. Ma c'è un secondo assunto che questo libro intende dimostrare. Il tipo di scrittura della musica disponibile nei vari momenti del suo sviluppo storico, da un lato è conseguenza della musica viva che si faceva a quell'epoca, dall'altro a sua volta condiziona fortemente la creazione di nuova musica: letteralmente, rende possibili sviluppi del linguaggio musicale prima impensati (o anche ne condanna all'obsolescenza altri). Dunque la musica che fu scritta in e per una certa notazione non può essere trascritta in un linguaggio storicamente lontanissimo da essa senza che se ne perdano quote più o meno importanti di senso. Ma se la scrittura non è neutrale o ininfluente per la trasmissione del senso di un'opera, come consentire l'accesso a quell'opera in un mondo in cui la scrittura è interamente cambiata? A questo dilemma Schmid propone una soluzione, per così dire, mista. Per accedere oggi a un'opera del passato lontano lo studioso non può che tornare alla scrittura originale, ma per l'esecutore questa può essere resa più comprensibile con vari procedimenti di trascrizione che Schmid discute, illustra e insegna con opportuni esercizi di pratica, mostrando attraverso casi concreti come questo tipo di trascrizione intermedia chiarisca e in certi casi letteralmente illumini il senso della musica.
34,00 32,30

Guarire i traumi dell'età evolutiva. L'influenza del trauma precoce sull'autoregolazione, l'immagine di sé e la capacità di relazione

Laurence Heller, Aline LaPierre

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2018

pagine: 287

La capacità di essere in connessione con se stessi e con gli altri è la condizione imprescindibile per un'esistenza vitale e per un contatto profondo con le proprie emozioni. Quando tale connessione viene a mancare è sempre a causa di un blocco inconsapevole: in molti casi una difesa, a volte una vera e propria reazione di sopravvivenza, che la persona ha sviluppato in risposta a un trauma vissuto in età precoce. Il Modello Relazionale NeuroAffettivo (NARM) parte da questi punti cardine per lavorare sui traumi da shock e dell'età evolutiva e avviare un processo di guarigione che permetta di ripristinare la connessione perduta, e con essa la capacità di autoregolarsi e crescere. Il modello raccoglie l'esperienza del metodo sviluppato da Peter Levine col Somatic Experiencing (che lavora sul trauma a partire dalla fisiologia del corpo), e lo integra con vari orientamenti clinici psicodinamici, utilizzando la consapevolezza somatica per favorire la regolazione del sistema nervoso. Vengono riconosciuti cinque bisogni fondamentali dell'essere umano (connessione, sintonizzazione, fiducia, autonomia e amore-sessualità) che, quando non sono adeguatamente soddisfatti, generano cinque corrispondenti 'stili di sopravvivenza adattivi'. In quanto strategie adattive, tali stili hanno la funzione di far fronte alla sconnessione, alla disregolazione e all'isolamento vissuti dal bambino in seguito al mancato soddisfacimento dei bisogni fondamentali. Crescendo, si finisce però per identificarsi con il proprio stile di sopravvivenza, che ha permesso di gestire esperienze traumatiche ed emozioni dolorose, e per venirne limitati. Con gli strumenti del Modello Relazionale NeuroAffettivo si esplora dunque la storia personale per individuare gli schemi che in passato sono stati adattivi e che interferiscono oggi con la capacità di connessione, rimanendo però saldamente ancorati all'esperienza presente: si aiuta la persona a stabilire una connessione con le parti di sé organizzate, coerenti e funzionali, e a divenire consapevole di quelle disorganizzate e disfunzionali.
26,00 24,70

Clinica delle passioni

Massimo Termini

Libro: Copertina morbida

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2018

pagine: 207

Se una passione ci prende, ci afferra, è perché siamo appassionati da qualcosa. Ma da cosa esattamente? Ecco il punto. Un fondamentale nodo soggettivo lega e stringe gli affetti all'inconscio e ai destini della pulsione. E il suo avvicinamento, la sua esplorazione, la sua riformulazione nello svolgimento dell'esperienza analitica è quanto costituisce il tema centrale del libro. Dalla vergogna alla colpa, dall'amore all'odio, dal malumore alla tristezza e altri ancora, senza dimenticare il luogo cruciale dell'angoscia: è nel variegato campo degli affetti che Lacan introduce il concetto di passione, smarcandosi al tempo stesso da quello di emozione. Ripreso dalla tradizione, quello di passione è il concetto che serve per agganciare l'affetto freudiano, riportarlo nel quadro del discorso, dove si tesse il legame del soggetto con l'Altro, e allacciarlo così al particolare oggetto qui in gioco. Denominato con la sola lettera a, è a questo oggetto esclusivo e speciale, differente da tutti gli altri che popolano il mondo, è alle sue distinte forme, messe a fuoco dall'originale elaborazione lacaniana, che rispondono le passioni. Tanto che la via propriamente analitica per agire su di esse ne dipende e non può che passare innanzitutto dal fatto di modificare il rapporto che ciascuno intrattiene, nell'inconscio, con il proprio oggetto a.
19,00 18,05

Rivista di psicologia analitica. Nuova serie. Volume 46

Rivista di psicologia analitica. Nuova serie. Volume 46

Libro

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2018

pagine: 348

20,00

La pratica del lojong. Coltivare la compassione con l'addestramento mentale

Traleg Kyabgon

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2018

pagine: 240

Gli insegnamenti tradotti e commentati in questo volume risalgono alla grande tradizione del buddhismo mahayana indiano, che vanta tra i suoi massimi esponenti Santideva e Atìsa. Entrambi basavano la pratica buddhista sulla coltivazione del bodhicitta, la mente rivolta al risveglio, tramite due semplici quanto fondamentali atteggiamenti mentali: il mettersi al posto degli altri e il considerarsi identici agli altri. Al momento di diffondere il buddhismo in Tibet, Atìsa si concentrò sui più sobri insegnamenti mahayana adatti ai praticanti di ogni livello, e aderì al movimento del lojong kadampa, un particolare lignaggio che sintetizzava la vasta letteratura buddhista in istruzioni essenziali per la meditazione. Riallacciandosi a questa tradizione rimasta ininterrotta dal decimo secolo ai nostri giorni, Traleg Kyabgon presenta in questo volume le cinquantanove frasi del lojong, pensate per addestrare la mente a comprendere pienamente la sua natura e per trasformare gradualmente le nostre imperfezioni nelle perfezioni del bodhisattva. Il suo commento, arricchito da numerose citazioni tratte da maestri antichi e contemporanei, vuole essere un antidoto alla mentalità vittimistica così diffusa tra gli occidentali, giacché incolpare gli altri della propria infelicità, senza assumersi la responsabilità delle proprie azioni, non fa che renderla più oppressiva.
22,00 20,90

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