Bonfirraro

I versi dell'autrice scatenano nel lettore forti emozioni, perché sono delle delizie letterarie condite di sentimenti ed emozioni travolgenti. "Tra cielo e mare" è una raccolta di poesie che rispecchia l'animo gentile e profondo dell'autrice e del suo vissuto. "Che l'amore è tutto, è tutto ciò che sappiamo dell'amore" affermava Emily Dickinson e Zagaria è stata capace di dimostrare questa verità. Il vero elemento di novità, che rende quest'opera unica nel panorama letterario italiano, è l'utilizzo del dialetto napoletano. Anche l'intero impianto strutturale del testo risulta essere rivoluzionario, perché impreziosito con un testamento spirituale e morale che la scrittrice dedica al figlio, che si snoda tra una poesia e l'altra, come se fosse una lunga lettera, e che accompagna il lettore fino alla fine del libro.

Attraverso il racconto di "storie e storielle" d'altri tempi, correnti tra i compaesani negli anni della sua infanzia e dell'adolescenza o colte direttamente dall'autore, si delinea il quadro della vita di Tolfa, paese dell'Alto Lazio di 5000 abitanti, a 68 km da Roma e 19 da Civitavecchia, negli anni che vanno fino alla Seconda Guerra Mondiale ed all'immediato dopoguerra.

È la storia tragica di un amore fuori dalle righe, che induce i protagonisti a interrogarsi sul senso della vita. La storia che molti avrebbero voluto vivere, almeno una volta nella vita. Le riflessioni che ne scaturiscono portano il narratore a dichiarare che "... se Dio dà un senso alla morte, l'uomo deve dare un senso alla vita....". Quella vita che, per essere compiuta a pieno, deve essere vissuta fino in fondo.

Uno sguardo originale sulla storia dell'A.S.D. Barrese, rivissuto attraverso i luoghi, le notizie e il corpo fotografico. Da Viale Generale Cannada, dove ha sede lo storico stadio Comunale, catino di tante battaglie rosso-blu, alla Piazza Regina Margherita teatro dei festeggiamenti più importanti dell'A.S.D. Barrese. Una singolare passeggiata per rivedere i protagonisti della storia della squadra più titolata di Barrafranca, dove si riflettono le speranze, gli ardori e le delusioni di un'intera generazione. Nel libro non mancano brevi cenni storici sulle altre squadre di Barrafranca, come la Morandi, il Real Barrafranca, la Polisportiva Barrafranca e il Città di Barrafranca (ex Studentesca Barrese).

La storia di un uomo che, con grande coraggio, ha avuto la forza di rinascere e riconquistare una propria normalità riuscendo a riemergere da un parossismo di sofferenze che solo chi ha vissuto può pienamente comprendere. L'autore con grande dignità racconta avvenimenti, anche crudi e sicuramente molto dolorosi, che appartengono alla sua intimità più profonda. Si mette a nudo e lo fa con una forza pari all'eroismo, senza temere commenti e opinioni. La malattia mentale non è una colpa, afferma Giangrasso, è solo una malattia e come tale va affrontata non solo da chi la vive sulla propria pelle ma anche da chi, soprattutto i parenti, deve affrontarla e spesso non ha i mezzi culturali per farlo. Il libro non è solo la sua storia personale ma è anche la storia di chi, nel silenzio, lavora per rendere dignitosa la vita dei malati di mente ed è anche la storia di tutti i malati di mente. Ma è anche un libro di speranza perché Giangrasso ci dice, e ce lo dimostra con la sua esistenza, che se dalla malattia mentale non è possibile guarire è invece possibile conviverci, seppure dopo essere passati attraverso una profonda lacerazione.

L'impronta come veicolo d'energia vitale, come testimonianza del passaggio dell'uomo sulla terra, come sua memoria. Assumendo il gesto concreto che s'imprime nella superficie pittorica come momento centrale della creazione artistica, il nostro lavoro sarà dedicato a tecniche murali d'antica tradizione come l'affresco, le tempere grasse e le tempere magre. Saranno trattati i materiali, i supporti, i pigmenti; il disegno e le tecniche correlate, come la prospettiva, lo studio delle proporzioni, le applicazioni della sezione aurea; saranno accennate le problematiche del restauro. Il libro si prefigge l'obiettivo di avvicinare soprattutto (ma non solo) i giovani studenti all'arte, offrendo strumenti idonei a sviluppare le capacità di osservazione e di giudizio, a stimolare le proprie potenzialità creative attraverso una miglior conoscenza delle opere dei grandi maestri del passato, e ad apprezzare l'importanza della conservazione, del recupero e della tutela del nostro patrimonio artistico. Si propone come spunto per la progettazione di laboratori didattici di gruppo, con l'impiego di differenti strumenti di comunicazione ed espressione. Si rivolge ad adolescenti, insegnanti e a tutti coloro che hanno interesse ad appropriarsi degli strumenti della comunicazione artistica, attraverso lo studio delle tecniche pittoriche quali codici espressivi per indagare identità personali in una officina della creatività.

Il segno come risultato di un gesto, come percorso interiore, come strumento elementare del vocabolario visivo. Con la sperimentazione di tecniche e mezzi espressivi diversi si acquista la consapevolezza del suo valore come simbolo personale. Apprendere concretamente come il segno s'imprime nella materia ci avvicina ai nuovi linguaggi che caratterizzano l'arte contemporanea, e c'introduce allo studio dell'opera di artisti come Alberto Burri, Antoni Tapiès, Giovanni Anselmo. Questo libro si propone di sensibilizzare al fare artistico un pubblico eterogeneo per età e formazione culturale, con un occhio particolare verso i giovani, ma non soltanto. Agli insegnanti può suggerire idee per la progettazione di laboratori didattici; per tutti, è un invito ad acquisire un metodo  per un'esperienza percettiva diversa, e a sviluppare le proprie capacità creative.

Testo di Shakespeare elaborato, arricchito, creato e modificato dalla scrittrice Santina Diffini. Canzoni e coreografia di supporto vengono selezionate dal repertorio moderno di Eros Ramazzotti, Roberto Vecchioni e Gigi d'Alessio. Musiche prese dai classici 'Giulietta e Romeo" e 'Via col Vento".

La storia di un misterioso omicidio. Verità e segreti nascosti tra la realtà e l'immaginazione del protagonista che affronta una delle più grandi sfide della vita: quella con se stesso.

Tratto da una storia realmente accaduta, nel libro si narra di un episodio accaduto durante la seconda guerra mondiale. Ad un giovane capitano delle SS, tale Hans Hadding, appassionato di archeologia, comandante della 25ma guarnigione viene affidata una missione segreta: scortare e consegnare al generale Hube, che si trova a Messina, cinque bauli contenente l'oro saccheggiato nelle Chiese durante l'occupazione in Sicilia, l'Anima dei siciliani. La missione fallisce e Hans sarà costretto a rifugiarsi presso una famiglia del centro Sicilia, dove conosce e si innamora di una giovane fanciulla. Il capitano sarà costretto a fuggire per salvare la propria vita e quella della fanciulla. Cinquant'anni dopo la figlia di Hans, ricercato in tutto il mondo, e il figlio della giovane siciliana si incontrano e decidono di mettersi alla ricerca del capitano e del tesoro trafugato... non sanno a quali guai andranno incontro.

In questo libro un solo termine ha annullato tutto il resto: "comprendere". Una parola gravida di difficoltà ma anche di speranze. Speranze di bambini che vogliono riabbracciare i propri genitori ma che la giustizia terrena, secondo logiche spesso immotivate e prive di scientificità sia legale che medica, sottrae al loro ambiente naturale per poterli garantire, tutelare... da chi o da cosa? Questo libro è un viaggio nell'Italia dei figli di nessuno che parte dall'ascolto di una straziante telefonata tra una mamma, Federica Puma, e la figlia di sette anni, alla scoperta di casi assurdi, paradossali e surreali risultato di inefficienze burocratiche e professionali, vuoti legislativi, segni scambiati per sintomi e dove tutti perdono. Soprattutto i bambini.

A quattordici anni un ragazzo può già essere precipitato nell'inferno della sua innocenza tradita. E i suoi sogni, la sua fiducia nelle persone che più dovrebbero tutelarlo dal male si infrangono forse definitivamente. Ma a una madre può sfuggire il dramma che tormenta il proprio figlio? Chiara, che si è appena separata dal marito, vorrebbe ricostruire la famiglia in una nuova serenità con Ludovico e il figlio minore. Ma tutto crolla con la scoperta sconvolgente: Ludovico viene regolarmente abusato dal suo parroco con scambi sessuali inequivocabili. Ci vorranno otto anni di un terribile calvario, tra insulti, calunnie, derisioni, perché Chiara ottenga che il prete pedofilo venga condannato, in Cassazione, a otto anni di reclusione. Uno spaccato su segreti tenuti nascosti per troppo tempo.