FT - FinisTerrae
Lo spazio inquadrato. Una conversazione sulla fotografia con Hans Georg Berger
Francesco Paolo Campione
Libro: Libro in brossura
editore: FT - FinisTerrae
anno edizione: 2025
pagine: 136
Frutto di un dialogo maturato nel corso di molti anni, la conversazione con Hans Georg Berger mette in luce la scelta consapevole della fotografia come rimedio esistenziale, come strumento, rivelatosi nel tempo solidissimo, per dare corpo alla propria identità e al proprio universo di sensi e di sogni. Nell'arco di cinquant'anni, tale prospettiva ha consentito a Berger di mettere in gioco la ricchezza del proprio mondo interiore in un'esplorazione che si è progressivamente allargata dall'intimo della sua relazione con Hervé Guibert, alla dimensione sociale degli abitanti di Rio nell'Elba, sino ad approdare, dopo un lungo viaggio attraverso l'Asia, alla rappresentazione del buddhismo theravada e dell'islam sciita. Un viaggio e un approdo contraddistinti dall'esercizio di una ferrea disciplina intellettuale che, applicata innanzitutto alla propria vita, si è trasformata in un linguaggio capace di cogliere liricamente i tratti essenziali della realtà, non dimenticando mai la centralità etica, e non soltanto estetica, dell'oggetto fotografato.
Nel mondo di un citluvit. In viaggio con Fosco Maraini
Francesco Paolo Campione
Libro: Libro in brossura
editore: FT - FinisTerrae
anno edizione: 2025
pagine: 100
Nel racconto di Francesco Paolo Campione, il viaggio umano e la ricerca intellettuale e artistica di Fosco Maraini sono letti attraverso la singolarissima lente di un triplice incontro: quello di un bambino che scopre l’Asia e le sue genti attraverso un «volumone» capace di narrare le avventure e i viaggi esotici che popolano i suoi sogni; quello di un giovane etnologo che costruisce con l’anziano maestro un rapporto di sincera amicizia e di feconda collaborazione; quello, infine, dello studioso maturo che si dedica all’esplorazione dell’opera e del pensiero di uno dei maggiori outsider della cultura italiana del Novecento. Inoltre, un'ampia biografia e un'attenta e aggiornata bibliografia critica organizzata per temi offrono al lettore una guida sicura per approfondire e chiarire i diversi aspetti di una poliedrica personalità.
L'inventore dell’amore seguito da La Morte morta
Ghérasim Luca
Libro: Libro in brossura
editore: FT - FinisTerrae
anno edizione: 2024
pagine: 192
L'ultima opera alla quale Ghérasim Luca lavorò poco prima della morte, autotraducendosi in francese, e pubblicata nel 1994, si compone di due lunghi poemi già editi nel 1945 in Romania: L'Inventore dell'amore e La Morte morta. L'Inventore dell'amore propone la sua reinvenzione, in un mondo in cui «tutto dev'essere reinventato» e impone il distacco da una condizione edipica, che rende l'amore impossibile. In La Morte morta è la dialettica di amore e morte a costituire il fulcro della ricerca. Il desiderio dell'amore insieme alla morte ingenera un cortocircuito. Questi testi fanno intravedere nel non-Edipo un'anticipazione del discorso teorico condotto trent'anni dopo da Deleuze e Guattari con L'anti-Edipo.
Senza un grido
Aleksandar Tisma
Libro: Libro in brossura
editore: FT - FinisTerrae
anno edizione: 2024
pagine: 224
"Senza un grido" è una raccolta di racconti che si svolgono nell’immediato dopoguerra. La guerra è finita e la violenza continua a dilagare: un uomo si trascina dietro moglie e figli in quattordici campi profughi e finisce per essere cacciato di casa. Branka viene picchiata, maltrattata e derubata dal suo amante, eppure lo segue ovunque. Lo zio Ratko crede di essere un genio e lavora per anni a un’opera letteraria che nessuno della famiglia riuscirà mai a vedere. Le storie di Tišma descrivono, senza giudizio, il destino irripetibile dei personaggi che si dibattono tra amore e odio, violenza e desiderio, trionfo e umiliazione. La sua freddezza serve a renderci a nostra volta testimoni. I suoi personaggi sono tutti tratti da eventi reali e non devono nulla a un’indulgenza immaginaria, la cui morbosità sarebbe allora sospetta. È come se la violenza della guerra si fosse infranta in migliaia di piccoli frammenti individuali, ognuno con la propria ferita. L’arte di Tisma in questo libro consiste nel sezionare, con la massima meticolosità, l’animo di questi sopravvissuti per offrirlo al lettore sul tavolo anatomico.
Ho bisogno delle tue lettere
Paul Celan, Gustav Chomed
Libro: Libro in brossura
editore: FT - FinisTerrae
anno edizione: 2024
pagine: 144
«Ho bisogno delle tue lettere» Paul Celan – Gustav Chomed. Il carteggio di Paul Celan con Gustav Chomed, compagno di scuola e amico di giovinezza, è tra le corrispondenze del poeta quella che copre il più ampio arco temporale. La prima lettera, molto lunga e molto personale di Celan, è del 1938, anno in cui il poeta andò a Tours per studiare medicina (si tratta in assoluto di uno dei primi documenti epistolari di Celan). Le ultime lettere risalgono agli ultimi mesi di vita di Celan. Dal 1962 (anno della ripresa dei contatti tra i due amici), al 1970, ci sono diverse interruzioni dovute ai ripetuti ricoveri di Celan per via di una profonda crisi psichica, conseguenza, in gran parte, dell’Affaire-Goll e delle accuse di plagio. Il carteggio è di una straordinaria intensità e schiettezza. I due amici non si rincontreranno più dopo la partenza di Celan da Czernowitz e proprio perché Celan custodisce in Chomed (consapevolmente, i due amici ne parlano) un’idea dell’amicizia e dell’umano che sempre meno riesce a ritrovare nel suo mondo reale occidentale, il rapporto epistolare resiste nel tempo.
Le non parole
Nichita Stanescu
Libro: Libro in brossura
editore: FT - FinisTerrae
anno edizione: 2024
pagine: 272
"Le non-parole", pubblicato nel 1969 e qui tradotto integralmente, è forse l’ultimo grande libro di Nichita Stănescu, un capolavoro eccessivo e corrusco che chiude, con modalità ricapitolative, la mirabile, irripetibile stagione degli anni Sessanta. In esso, si ritrovano tutti gli elementi e le dimensioni della sua poesia, che tanto avevano colpito, per la loro oltranza e per la folgorante originalità, i lettori dei suoi primi volumi: un grande Teatro della Mente, sulla cui scena, come nei contrasti medievali, disputano disincarnate allegorie (la lotta dell’Occhio con lo Sguardo, del Cuore con il Sangue, di Giacobbe con l’Angelo), una inesauribile vena immaginifica, in cui l’immanenza più radicale va di pari passo con una metafisica visionaria, che sembra rinegoziare ogni volta i confini e le possibilità del Reale, una incessante lotta della poesia con la lingua, allo stesso tempo ludica e serissima, giubilante e dolorosa, che vuole ribaltare una volta per tutte il rapporto tra le Parole e le Cose.
Chi dice una parola di consolazione è un traditore. 48 storie per Fritz Bauer
Alexander Kluge
Libro: Libro in brossura
editore: FT - FinisTerrae
anno edizione: 2024
pagine: 165
Il tema del Terzo Reich attraversa tutta l'opera Alexander Kluge. All'interno di questo confronto, lo sterminio degli ebrei costituisce un centro imprescindibile. La difficoltà di comprendere la Shoah con gli strumenti dell'arte risiede nel fatto che la forma narrativa classica in questo caso non funziona. Bisogna però continuare a raccontare: del fallimento delle élite, della velocità vertiginosa del male che si impone attraverso le autorità, di quanto sia raro potersi salvare. Chi dice una parola di consolazione è un traditore è un libro che circumnaviga il tema della Shoah, tante piccole storie di destini difficili, noti e sconosciuti. 48 frammenti (della lunghezza di una o due pagine al massimo) che raccontano intersezioni anche minime con quelle forme di organizzazione che annientano l'essere umano. 48 piccole tessere di un gigantesco mosaico, impossibile da completare. Questo libro ci mostra che se la Shoah sfugge alla forma compiuta, nel frammento invece riesce a emergere con la forza di un vissuto del presente. «Il processo Auschwitz» disse Bauer in un'intervista «ha per obiettivo di mostrare a noi tedeschi, ma anche al mondo intero, che la nuova democrazia ha la volontà di vigilare sulla dignità di ogni essere umano». Prefazione di Riccardo Calimani.
Quando il mio golem mi aprì la porta. Ediz. italiana e tedesca
Esther Dischereit
Libro: Libro in brossura
editore: FT - FinisTerrae
anno edizione: 2023
pagine: 128
Esther Dischereit è ritenuta in Germania una fra le voci più importanti della seconda generazione della letteratura ebraica dopo la shoah. Con questo suo primo libro di poesia denuncia, nel 1996, la sordità della società tedesca alla questione della shoah e al tempo stesso si sottrae alla retorica che su questo tema si va cristallizzando. Clandestina in due mondi e in due culture – quella tedesca e quella ebraica – Dischereit combatte contro le troppo facili categorizzazioni e indaga le difficoltà esteriori e interiori del suo essere ebrea. Nei versi di questo libro si incontrano echi dell’espressionismo tedesco e frammenti della tradizione ebraica, imbastiti dai brandelli di un trauma che si ribella al silenzio ma vuole trovare un nuovo linguaggio che non si limiti a guardare indietro ma attraversi le ferite della sua contemporaneità.
Qualche cosa nero
Jacques Roubaud
Libro: Libro in brossura
editore: FT - FinisTerrae
anno edizione: 2023
pagine: 270
«La tua morte dice il vero. La tua morte dirà sempre il vero. Ciò che dice la tua morte è vero perché dice.» Un uomo ha perduto la sua donna e dice, riga dopo riga, il dolore della sua assenza, il dolore più difficile da scrivere. L'uomo è il poeta Jacques Roubaud, la donna è la fotografa Alix Cléo Roubaud. Qualche cosa nero, pubblicato nel 1986, è il libro del lutto della poesia. II poeta rivela l'entità del suo dolore, gli effetti della morte e dell'assenza sulla vita e sul linguaggio: essi appaiono proprio come il negativo — inverso della luce, bianco e nero che si scambiano —che rivela l'immagine. Dietro ogni frase ci sono le mani, il ventre, il corpo della donna amata... Questo libro è il dialogo postumo in cui «l'inchiostro e l'immagine si ritrovano solidali e alleati», è il tentativo, privo di consolazione, di ritornare nel presente, il tempo del «tu», l'unico tempo possibile in cui poter realizzare l'«io».
Vladivostok circus
Élisa Shua Dusapin
Libro: Copertina morbida
editore: FT - FinisTerrae
anno edizione: 2023
pagine: 157
Nella bassa stagione, nel recinto deserto di un circo a Vladivostok, un trio alla barra russa si allena: Nino e Anton fanno volare Anna nell'aria. Si stanno preparando per la competizione internazionale di Ulan-Udé, in Siberia, cercando di padroneggiare uno dei numeri circensi più pericolosi. La narratrice, una ventiduenne francese, viene assunta come costumista; è inesperta e completamente estranea al mondo del circo. Cerca di trovare il suo spazio in questa promiscuità e routine collettiva piena di storie individuali.
Taccuino delle scribacchiature del Sud
Zsuzsanna Gahse
Libro: Libro in brossura
editore: FT - FinisTerrae
anno edizione: 2023
pagine: 161
In questo libro che ha l'andamento, ma non l'orizzontalità, del diario, i protagonisti sono tre: l'io narrante, che solo in minima parte coincide con l'autrice, suo nonno Endre, un ungherese che in gioventù ha trascorso qualche anno in Spagna lavorando come pianista di piano bar e Tokoll, un fotografo che somiglia a Goya, interlocutore ideale e reale dell'io narrante. Il viaggio (nello spazio come nel tempo), sia esso inteso come curiosità genealogica (dall'Ungheria alla Spagna sulle tracce del nonno Endre), come fatto sociologico (dalle grandi migrazioni dei nostri giorni ai "romanzi di emigrazione" che appassionano le giurie dei premi letterari) come ricerca linguistica o storica è l'elemento dominante del libro.
Poesie
Danilo Kis
Libro: Copertina morbida
editore: FT - FinisTerrae
anno edizione: 2022
pagine: 133
Lo scrittore serbo-ungherese-ebreo Danilo Kis (1935-1989) aveva un rapporto particolare con la poesia caratterizzato da ammirazione ma anche da profonda diffidenza. Con grande dedizione Kis ha tradotto poesie di Lautréamont, Endre Ady, Osip Mandel'stam, Marina Cvetaeva e molti altri. La poesia propriamente detta (perché la sua prosa non manca certo di poesia) è però rimasta sempre ai margini della sua attività letteraria. Ma proprio la continuità tematica, la corrispondenza nella forza delle immagini, nei passaggi dall'onirico al grottesco, rendono le poesie di Kis una chiave fondamentale per la conoscenza di questo autore che, pur nella sua breve parabola, è senz'altro uno dei più significativi del secondo Novecento europeo.