Nonsolopoesie Edizioni

Nella mediocrità che ci circonda, difficilmente si può rimanere indifferenti davanti a una figura come quella di Adriano Olivetti, imprenditore, uomo politico, ma anche autentico riformatore sociale. Molti lo hanno considerato solo il continuatore del paternalismo di suo padre Camillo, fondatore della Olivetti. Le sue idee, che qualcuno ha definito utopistiche, dimenticando che almeno fino alla sua morte si trasformarono in una realtà, peraltro scomoda, nel panorama industriale italiano, furono frutto, questo sì, di una personalità molto complessa. In questo libro non si ripercorre la biografia di Adriano, ma il tentativo di entrare nella sua personalità, come un tributo a un personaggio che ci si augura possa essere riscoperto e rivalutato.

Anche agli adulti piacciono le favole, sanno benissimo che in realtà le favole non esistono, che la realtà non è una favolama, nonostante tutto, la cercano. le mie favolr capovolte sono quelle situazioni della vita quotidiana che, in pochi istanti, possono modificare il percorso della vita e che, non sia come,rimangono imprese nella mente. La poesia, quella classica in rime, deve poter arrivare a tutti, deve divertire l'autore e il lettore, per questo motivo cerco di raccontarele storie divertenti. I protagonisti, di nomi diversi, in realtà rispecchiano la vita quotidiana. le storie saranno veramente accadute? Queste favole capovolte sono l'allegoria della vita, vista con occhi ironici dalla sua autrice dove anche gli adulti, sopratutto, possono riconoscersi concedendosi un sorriso.

In una periferia dove le vite si intrecciano tra il profumo dei ricordi e il peso del presente, si nascondono storie di donne che osservano, giudicano, e talvolta si ammirano. Un viaggio tra il dopoguerra e il nuovo millenio, tra rimpianti e speranze, per scoprire cosa le unisce e cosa le divide. Ma quale segreto si cela dietro le finestre di queste case così vicine e così lontane?

L'obiettivo di questo libro non è solo di ripercorrere le tappe della figura storica di Arduino, Re d'Italia da 1002 al 1014 d.C. ma di tentare ditratteggiare, partendo da questi dati storici e sconfinando nel romanzo, la sua figura umana e psicologica. Ma in cosa consiste quell'infelicità che la figura di Arduino si porta appesso?

"Un petalo di pietà" è una raccolta poetica che affronta diverse termatiche come la solitudine, la malattia, il dolore del distacco, la speranza, l'amore, la morte e la rinascita. Non mancano poesie in cui si è voluto coinvolgere il lettore su temi come lì'Apocalisse di san Giovanni, (nella triologia "L'Angelo della storia", "E il sacro diviene bestemmia" e " Settimo padiglione dell'apocalisse"), o argomentazioni di matrice cabalistica/esoterica. Nonostante la particolarità dei brani, "Un petalo di pietà" è un libro che può essere apprezzato universalmente, il lettore si immedesimerà, perchè sofferenza, amore, morte, fanno parte del ciclo della vita, terreno di ognuno di noi.

Quando realtà e mondi sconosciuti si intrecciano, il sipario si alza su eventi drammatici e avventurosi. Nei tre racconti di questa raccolta, i protagonisti affrontano l'essenza multiforme del " Male" che agisce con uno scopo oscuro e implacabile. Tra le sfide apparentemente impossibili e sacrifici inevitabili, ciascuno di loro combatte con le sole forze interiori per superare i limiti dell'umano e tracciare il proprio destino.

"Grido di rondine" conduce il lettore in un viaggio emozionante tra memorie familiari e segreti della storia, sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale. Attraverso generazioni e legami indissolubili, i racconti intrecciano resilienza, amore e speranza, invitandoci a riflettere su radici, memoria e futuro. Una storia che risuona come un canto del passato, capace di ispirare il presente.

In un borgo avvolto dalle brume del dopoguerra, tra il suono delle risate di un'osteria e il peso delle ombre mai dissolte, si consuma una storia che intreccia coraggio, rimpianto, amore e vendetta. La narrazione si muove sinuosa, come il Reno che lambisce il Villaggio delle Malfhe, trascinando il lettore in un flusso inarrestabile di emozioni. Alberto e Anna lottano per ricostruire una quotidianità che la guerra ha spezzato, ma è proprio tra le mura del loro rifugio -l'osteria- che si insinua il mistero. Due uomini, portatori di segreti e menzogne, irrompono nella loro esistenza, facendo vacillare ogni certezza. Questo romanzo non racconta solo una storia, ma invita ad immergersi nel passato, a sentire il peso delle scelte e a trovare, tra le righe, una luce che resiste anche nelle tenebre più fitte.

Una raccolta poetica retrospettiva dove Catia Simone propone una partita doppia tra il tempo che finora ha dedicato agli altri e il tempo che le è stato donato. Nonostante il titolo "Mentirosa" sembri suggerire che il contenuto del libro sia immaginazione o auto-fiction, poesia dopo poesia ci avviciniamo al sentire della poetessa. E' evidente che la poetica dell'autrice si stia ponendo l'obbiettivo di smascherare alcuni facili tòpoi romantici come l'amore, la maternità, la giovinezza, l'estate, e la luna. I rapporti umani proposti sono principalmente esperienze di donna, sono legami e legacci che ci arricchiscono e più spesso depauperano il tempo delle donne.

Angelina e il tempo sono i protagonisti di questa storia che diventa un pò la storia di ognuno di noi, a volte succubi degli eventi e a volte protagonisti capaci di indirizzare il corso degli avvenimenti. La dimensione temporale di un passato può riemergere attraverso il desiderio e il ricordo, tornando presente nel nostro animo. Tutti noi siamo dei grandi resuscitatori, ma di solito lo facciamo a nostro danno, attaverso strumenti potenti come il rimpianto, il rimorso e il rancore, riportando alla luce le nostre sconfitte. La protagonista invece, ha scelto di seguire inconsapevolmente l'insegnamento di Maria Maddalena che evoca il suo Maestro, non nel dolore quando è sulla croce, ma nel ricordo di un uomo paziente e affettuoso. Infatti, Angelina si volta indietro verso un passato felice della sua vita e lo fa riemergere potente attraverso il ricordo e il desiderio per mantenere nella sua memoria quelle sensazioni.

In un angolo senza tempo dell'antica provincia di Campagna, le voci dei borghi si intrecciano in un coro di autenticità e forza. Ogni storia rivela la battaglia silenziosa contro il disordine morale e l'inquietudine, nell'eterna lotta per preservare l'essenza della propria umanità. Un viaggio nelle pieghe dell'anima, dove la resistenza diventa forza e poesia.

"Akabor e la comunità della felicità", rappresenta il terzo volume della trilogia "Gli Alieni raccontano" dove il suo autore, Mario Bonazzoli va oltre, e individua negli alieni dei protagonisti attivi rispetto alla storia umana. L'obbiettivo di tutti i loro interventi ha come riferimento il progetto di una società a base comunitaria alternativa a quella attuale. La contrapposizione fra queste due società diventa il tema dominante, intrecciandosi con le vicende personali del protagonista, scandendo anche l'ultimo atto , successivo alla terza guerra mondiale e all'autodistruzione del pianeta terra. I lettori di questo libro, ma anche dell'intera trilogia, troveranno che non si tratta solo di un libro di fantascienza, il dibattito fra la presenza o meno di intelligenze alternative in questo cosmo immenso continua ad appassionare gli scienziati di ogni paese, ma la lettura alternativa di quest'opera bisogna leggerla nel presente, il nostro attuale. Guerra russo-ucraina, il confronto armato non più come una lontanissima ipotesi ma purtroppo una evenienza realistica, quindi uno scontro tra potenze nucleari sempre più reale e non fantascientifico porterebbe certo ad una totale distruzione del pianeta terra, quindi le acrobazie letterarie fantascientifiche del nostro autore, lette in questa visione tragica non appaiono più frutto di una fervida fantasia ma purtroppo una tragica evenienza reale.