Nuova Prhomos
Gigli spezzati. L'assassinio di due preti di Anghiari. La misteriosa morte di don Domenico Mencaroni, parroco di Verazzano. Il massacro di don Giuseppe Tani, parroco di Casenovole
Santino Gallorini
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova Prhomos
anno edizione: 2024
pagine: 88
Quando nel 2019 fui nominato Parroco dell'Unità Pastorale di Anghiari, l'Arcivescovo Riccardo mi disse: «Alessandro, sei successore di due preti martiri». Confesso che all'inizio non compresi il valore di quella affermazione, perché il mio pensiero era rivolto all'eredità che andavo a ricoprire succedendo a Mons. Marco Salvi ma soprattutto a don Nilo Conti. Ben presto mi resi conto, date le mie origini anghiaresi, a chi stava alludendo il mio Vescovo: erano don Giusppe Tani e don Domenico Mencaroni. Ma la cosa che più mi ha colpito, oltre al fatto della loro barbara uccisione, è stato scoprire l'inspiegabile oblio della loro memoria. Il clero anghiarese e la Diocesi (allora esisteva quella di Sansepolcro), ha ricordato e suffragato questi due confratelli solamente nei primi tempi del dopoguerra, soprattutto ad opera del Proposto don Nilo Conti. Ho sentito quindi molto forte l'esigenza di ricordare, a ottant'anni dalla loro uccisione, don Giuseppe e don Domenico, sia come miei predecessori ma soprattutto come esempio di servizio sacerdotale in favore del popolo, consumato fino all'estremo sacrificio della vita. L'Unità Pastorale è stata quindi molto decisa a dare alla stampa il lavoro che mi onoro di presentare, ringraziando fin da subito l'impegno di Santino Gallorini e di Mario Del Pia e di altri collaboratori che hanno dato il proprio contributo. Nel 1963 l'Azione Cattolica Italiana riuscì a pubblicare un elenco dei sacerdoti uccisi durante la seconda guerra mondiale: ben 729 nomi, un numero che la Chiesa italiana non ha mai conosciuto nella sua quasi bimillenaria storia. Tra questi ve ne sono morti nei campi di sterminio, dispersi, sotto i bombardamenti. Durante il periodo della resistenza (settembre 1943-primavera 1945) muoiono ben 400 sacerdoti, 191 dei quali torturati e uccisi dai fascisti, 120 dai tedeschi, 33 dai repubblichini di Salò. E fuori d'Italia, in quegli anni tremendi, non è da meno: in Germania i nazisti ammazzano 204 preti, molti nei campi di sterminio. In Polonia, dal 1939 al 1945, i nazisti uccidono 3.000 preti, di cui 1.992 nei campi di sterminio. Pensiamo al P. Massimiliano Kolbe, oggi santo, ucciso nel campo di Auschwitz nel 1941. E poi molti sono i preti uccisi per aver nascosto e salvato ebrei; tutti ricordiamo il nome di don Pietro Pappagallo di Roma ucciso alle Fosse Ardeatine per aver dato rifugio a ebrei: legato, riesce a benedire per l'ultima volta i compagni di sventura. Nel territorio diocesano di Arezzo sono trucidati il parroco di Civitella della Chiana don Alcide Lazzeri, del quale è in corso la causa di beatificazione, e il parroco di S. Pancrazio don Giuseppe Torelli. Nel versante tosco-emiliano, legato alla diocesi di Sansepolcro o altre confinanti, sono uccisi altri sacerdoti che scelsero di restare a fianco del loro popolo. Dunque ottanta anni dopo il sacrificio di don Giuseppe Tani e don Domenico Mencaroni, la comunità anghiarese si riappropria di una memoria e la rende nuovamente condivisa, e la Parrocchia continua così il proprio compito di accompagnare la società promuovendo la pace, il bene comune, la solidarietà fraterna. È anche l'occasione per dimostrare l'impegno di tanti sacerdoti che nei momenti difficili della storia non hanno abbandonato il proprio gregge, ma sull'esempio di Gesù, il buon Pastore, che «offre la vita per le pecore. Il mercenario invece vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; egli è un mercenario e non gli importa delle pecore. Io sono il buon pastore, e offro la vita per le pecore» (Cf. Gv 10, 11-15). Don Alessandro Bivignani Proposto di Anghiari
Gli eredi di Cam
Guido Stucchi, Laura Roldi
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova Prhomos
anno edizione: 2024
pagine: 210
Il commissario Riccardo Marini, trasferito dalla questura di Milano a quella di Brescia, deve indagare tra una serie di omicidi senza apparente correlazione. Saranno le sue doti investigative a relazionare nuovi interessi a vecchi segreti irrisolti? Tracce di un passato che riaffiorano come fantasmi, oppure un piano diabolico ordito oltre l'immaginabile? Poteri apparentemente non convenzionali che si intersecano con la realtà? Il destino ha deciso di giungere all'epilogo, scegliendo suo malgrado, il commissario Marini per dipanare la matassa... Così gli Autori raccontano: "tra l'estate e l'autunno del 2018, svolgevo l'attività di servizio navetta tra due aziende a bordo di un camion. Con la mia coautrice decidemmo di utilizzare le mie lunghe pause di carico per un esperimento molto singolare, ovvero scrivere un romanzo interamente dalla cabina di un autocarro. Ogni sera valutavamo i "progressi" di un telaio narrativo in animo ad entrambi da diverso tempo. La cosa sorprendente fu di constatare come i personaggi si presentassero da soli ad accordare le vicende narrate, migliaia di persone osservate casualmente dal grande parabrezza, i loro volti, le movenze e la struttura fisica, sembrava di assistere ad un involontaria prova di casting per assegnare un ruolo da interprete. Abbiamo ipotizzato allora che scrivere a più mani un romanzo non fosse una rarità prodotta da una perfetta sinergia intellettiva tra noi due, ma piuttosto il piacere di raccontare idee e esperienze, ma anche lo straordinario quotidiano di tanti individui. Coloro che si muovono tra le pagine degli "eredi di Cam" sono personaggi viventi ai quali abbiamo cambiato lo status quo, chiedendogli (anche se inconsapevolmente da parte loro) di portare in scena la loro variegata umanità e di comportarsi come attori che recitano un tema a soggetto. Per complicarci scherzosamente la vita, e al contempo dimostrare che tutto ciò sino a qui elencato sia possibile, abbiamo chiesto al carissimo amico Tommaso Reina di cimentarsi nello scrivere un intero capitolo, fornendogli una traccia talmente minimale da lasciarlo quasi sconcertato. La passione, o meglio la gioia di Tommaso per la scrittura quanto per la lettura ha reso questo romanzo ancora più vivo, a lui i nostri ringraziamenti più sentiti, perché ci ha permesso di dimostrare che la letteratura, il racconto dei nostri pensieri e delle nostre emozioni, devono essere il frutto di un coinvolgimento emotivo senza il quale le tante pagine tracciate dall'inchiostro sarebbero solo un mero esercizio di capacità ortografica. Concludendo, lasciamo a voi il giudizio di una tale "presunzione" augurandovi... buona lettura"
Guarino of Verona. On Studying Pagan Literature
John Butcher
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova Prhomos
anno edizione: 2024
pagine: 50
Note on Text and Translation: The Latin text of Guarino's overtly polemical letter to Brother Giovanni of Prato, a perfect embodiment of the intellectual, pedagogical and ethical goals pursued by the fathers of Italian Humanism, mirrors that to be found in Guarino Veronese, "Epistolario", ed. by Remigio Sabbadini, 3 vol., Venice, A spese della società, 1915-1919, II, pp. 519-32. Minor alterations have been made to the punctuation and in the use of capital letters and italics. Guarino's fine humanistic Latin, based on Cicero, is not universally transparent. The purpose of the English translation here provided - which has benefitted from the consultation of an Italian version published in "Il pensiero pedagogico dello Umanesimo", ed. by Eugenio Garin, Florence, Giuntine / Sansoni, 1958, pp. 395-417 - is to offer a readable text, resolving the more challenging passages "ad sensum" through a proper contextualisation. The present pamphelt is published on the occasion of the international conference "La pedagogia italiana nel secolo dell'Umanesimo", promoted by the Centro Studi "Mario Pancrazi" in collaboration with the Accademia Petrarca di Lettere Arti e Scienze, Arezzo - Sansepolcro - Città di Castello, 29-31 October 2024. Il prof. John Butcher presenta la traduzione in inglese - Guarino of Verona sends his Christian greetings to the most learned preacher Brother Giovanni of Prato - del testo Guarinus Veronensis doctissimo dei praeconi fratri Iohanni Pratensi pl. in Christo sal. d.
Claudio Caldana. II catalogo generale ragionato
Claudio Caldana
Libro: Libro rilegato
editore: Nuova Prhomos
anno edizione: 2024
pagine: 176
Claudio Caldana è un artista che da più decenni agisce seguendo una particolare filosofia operativa posta a mezza strada fra le nostalgie classicistiche e l'idealizzazione totale. Guardando una sua opera del 2002 intitolata "Campo di papaveri" ogni osservatore prova un senso di elevazione perché figura e sfondo, non tendono tanto a magnificare le bellezze naturali, quanto sommessamente ad indirizzare una timida preghiera verso una misteriosa Divinità. L'irruenza della sua passione e la grande versatilità gli consentono di destreggiarsi in ogni espressione dello scibile artistico. Tanto che è possibile apprezzarlo oltre che in campo pittorico, anche nella scultura, nel mosaico, nei suoi grandi murales ed anche nel prodigarsi nelle sue ormai famose e scenografiche "performans". Il tutto con l'intelligenza e la disinvoltura di un moderno "Gavroche" dell'arte pittorica (il famoso personaggio di Victor Hugo). Costanza e forza d'animo gli hanno consentito di dedicarsi ad opere estremamente ponderose quali ad esempio "La Porta del Tempio", espressione a carattere universale di tanti principi di ordine pratico e morale e non da ultima, l'illustrazione della "Divina Commedia". Una grande e lunga fatica al fine di interpretare il pensiero di "Padre Dante" in chiave pittorica astratta, fidando oltre che sulla sua grande esperienza ed anche nella forza espressiva ed evocativa del colore. Colore ora steso da sembrare uscito da una cascata irruente, oppure punteggiato o delicatamente sfumato delegato così ad esprimere episodi, idee, sentimenti e sensazioni. Caldana ne fa lo strumento principe per trasmettere ad ogni osservatore un messaggio ideale ora estremamente irruente ora sfumando i toni, come per attenuare il pensiero di quanto espresso rendendo evanescente, quasi magica la nuda realtà. Caldana come si è visto sa operare in altre chiavi oltre che in quella della pittura, ma ovviamente sempre seguendo il suo principio di fondo, cioè traducendo la realtà mondata da ogni carico materiale, arricchita di contenuti ideali e di indicazioni morali. Riesce comunque ad orientare il pensiero dello spettatore verso orizzonti più vasti del reale; si potrebbe pure dire illimitati. Tanto che così potrà spaziare nel campo delle ipotesi alla ricerca di un filo conduttore ed, in ultima analisi, di una certezza. Riesce comunque a suscitare un idealismo sentimentale, in modo che con un paragone letterario, potrebbe essere definito il Cavalcanti dell'Arte, perché come Guido Cavalcanti che assieme agli altri "stilnovisti" seppe condurre la poesia fuori dal convenzionale, Claudio segue continuamente nuove vie per comunicare agli amatori della sua opera la complessità del proprio pensiero.
Eccidio
Francesco Carta
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova Prhomos
anno edizione: 2024
pagine: 338
Settembre 1904. L'eco degli spari ancora rimbombava tra le rocce della gola di Buggerru. I morti, colpevoli d'aver "espropriato gli espropriatori", non avevano ancora trovato degna sepoltura. I feriti soffrivano nelle baracche di fango. Dalla Camera del Lavoro di Milano, alcuni giorni dopo quel tragico 4 settembre, partì il primo sciopero generale nazionale per contestare il massacro voluto dal padrone, colonialista straniero, che chiamò l'esercito per domare la protesta proclamata per dire no ad una "arbitraria modifica dell'orario di lavoro". Un poeta e uno sparuto gruppo di minatori, avanguardie del proletariato, raccontando la vita di tutti i giorni nelle miniere del tempo, racconteranno quello che, dopo l'eccidio, il nascente sindacato dei minatori, guidato a Buggerru da Alcibiade Battelli, mise in agenda. Poche pagine per dare voce ai veri protagonisti, dimenticati, della protesta e per rendere giustizia alle innumerevoli fatiche e ai sacrifici fatti da uno dei più importanti nuclei del sindacalismo moderno. Da quelle gallerie partirono le lotte: per la riduzione dell'orario di lavoro: si lavorava dodici ore al giorno, sei giorni alla settimana; per migliorare le condizioni di vita all'interno delle gallerie e prevenire il rischio degli infortuni; per abolire il lavoro dei minori nel sottosuolo; per un salario dignitoso. Rivendicazioni che il Partito Socialista dell'epoca portò tra i banchi del parlamento. Leggerete di frane, infortuni e vessazioni di ogni tipo. Caporali, sorveglianti, direttori e di "lui": il greco. La storia svelerà tra le righe quello che la cronaca del tempo riuscì a minimizzare, attribuendo la responsabilità dei fatti ad una moltitudine di avventati, invasati e pretenziosi: i tanti morti di fame che chiedevano pane, un orario di lavoro umano e un salario equo. Racconterò, come scrisse Girolamo Sotgiu: "uno dei periodi più tristi per la classe lavoratrice e per il popolo sardo". L'Autore
Tienimi per mano, nonno
Maria Pia Vittorini Mannetti
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova Prhomos
anno edizione: 2024
pagine: 144
Età di lettura: da 8 anni.
Poesie in un mondo cibernetico
Stefania Bellini
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova Prhomos
anno edizione: 2024
pagine: 58
In un mondo che tenta la strada del transumanesimo, esistono fessure di luce, fatte di poesia, che appartengono alla specie umana e che mai nessun robot, potrà sostituire. Per entrare in quello spazio, come rifugio e respiro, è nato questo libro che può effettuare una sorta di magia, distogliendoci dalla realtà materiale e portandoci su altre frequenze. La magia è energia invisibile che può creare o trasformare ogni cosa, ogni pensiero, tutto il percorso che vedi davanti a te, come fosse un disegno che nasce nell'immaginazione, per diventare, poi, reale. L'idea invisibile dell'essere umano, dà origine a tutte le cose. Il robot invece, funziona all'inverso, deve prima essere programmato, è quindi creatura, non creatore. La poesia è la capacità di cantare, con le parole, una sintesi armonica che arriva al cuore e all'orecchio delle anime sensibili e alla profondità delle cose. È una visione altra, del tutto. Ed è tale perché muove l'emozione, ti cambia all'istante e porta gioia, pace, conoscenza vera e bellezza. Il problema del condizionamento della comunicazione virtuale, appartiene invece a tutti quelli che, anche in presenza, parlano o pensano di dialogare, senza guardarsi negli occhi, se non per qualche istante, restando sulla superficie di tutto. Provate a contare per quanti secondi si regge uno sguardo, senza abbassarlo e contate quante volte, parlando a qualcuno, in famiglia o altro ambito sociale, le persone guardano altrove, non ricambiano lo sguardo, fisso invece su qualche piatto video. È una tendenza al transumanesimo, alla robotizzazione dei gesti e ad abitudini, meccanicamente acquisite. È la via di fuga ufficiale dal guardare e lasciar guardare, vedere, l'anima. Eppure è in fondo all'anima, che sta sempre seduto un bambino, in attesa di essere visto. La Poesia è una spada che trafigge il freddo luogo cibernetico. Fessure di luce sono anche queste poesie, uscite, nonostante questa coltre tecnologica e fredda, da un cuore umano.
Art. 580. Divise dimenticate
Claudio Pirillo
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova Prhomos
anno edizione: 2024
pagine: 326
Le Amministrazioni militari o di Polizia si reggono essenzialmente sul principio "dell'ordine militare", che non si discute. Alla luce di quanto accade e descriviamo, è arrivato il momento di rivedere tale principio: l'ordine militare si deve discutere, specie quando promana dall'illogicità e dall'esercizio di un potere maniacale; l'intera organizzazione militare, l'intero sistema deve essere discusso e ridisegnato. La stessa sanità militare (Concetto di salute e organizzazione sanitaria per i militari) deve essere trasferita al Ministero della Salute e i Medici, gli Psicologi per i Militari, devono essere professionisti civili, inseriti nelle ASL-USSL-ASP, o professionisti privati, ancorché esperti del mondo del lavoro militare e della codicistica militare. Solo così i lavoratori militari potranno ottenere un trattamento sanitario oggettivo e neutro, non soggetto ad alcuna gerarchia. Spesso, troppo spesso, i Medici e Psicologi militari svolgono il loro compito da Ufficiali e non da professionisti della salute. La presenza degli Sportelli d'ascolto psicologico nelle Caserme, nelle Questure e nei Commissariati Distrettuali - gestito da professionisti delle ASP o privati convenzionati, dovrebbe essere un fatto normale; come normali dovrebbero essere i controlli medico-psicologici per tutto il personale operante nelle Caserme e nei Commissariati almeno una volta all'anno (periodo da ridursi a sei mesi, per i membri dei reparti ad altissima specializzazione). Innovare il codice di procedura penale, con la previsione di un art. 11-ter recante il divieto alla PG di condurre indagini sui propri membri, cioè la disposizione che a indagare su un reato commesso o subito da un Ufficiale o Agente di PG, sia una forza di polizia terza (con conseguente applicazione, raggiunta la certezza di colpevolezza dell'indagato nelle fasi processuali, delle pene previste dal CP e dal CPMP). Applicazione dell'interdizione dai pubblici Uffici per i Militari che commettano reati per i quali è prevista una pena superiore ai quattro anni. Istituire una Commissione di Valutazione, specifica, per il rischio suicidio (come novella del Dlgs 81/2008) da costituire in ogni Ufficio di Polizia e in ogni Caserma. Irrogazione delle giuste sanzioni, per quei Superiori riconosciuti colpevoli delle violazioni dell'art. 725 del DPR 90/2010, nnr. 2, lett. e-f-g (in particolare); degli artt. 195 e 196 CPMP; degli artt. 572, 594, 595, 323 CP. Sono gli elementi minimi per andare verso un nuovo modello di organizzazione militare; sono gli elementi minimi sui quali costruire la prevenzione del burn out e del suicidio: Porre fine alle prevaricazioni, agli abusi, abbattendo il muro di gomma dei silenzi, delle coperture, delle menzogne di Stato sul suicidio dei lavoratori militari.
Pipistrello e gli orrori dei due mondi
Gianni Dalia
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova Prhomos
anno edizione: 2024
pagine: 312
Così l'Autore: "Scrivere questo libro mi ha portato a capire che so poco o niente di medicina. Molte cose me le ha spiegate il veterinario che cura i miei animaletti. Dopo essermi cimentato con racconti brevi, poesie, favole e le avventure di Girolyn, ho scoperto adesso il fascino dei romanzi. l primo è stato: I talenti di Johannes Alida. Un romanzo socio-erotico-avventuroso. Il secondo: L'uomo che parla con i gatti. La gatta Mimina e il suo amico Pipistrello risolvono un complicato caso criminale che si alterna alle avventure dello scrittore in paesi fantastici come Gattitalia. Il terzo: Mimina, la gatta investigatrice. Mimina, sempre coadiuvata da Pipistrello risolve anche in questo romanzo un complicato caso criminale che mantiene la suspence fino all'ultimo momento. Il quarto: Pipistrello e gli orrori dei due mondi appartiene alla trilogia dei gatti, e Pipistrello avrà in questo romanzo una parte attiva nelle investigazioni.
Il superuomo
Gianni Dalia
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova Prhomos
anno edizione: 2024
pagine: 352
Il superuomo, quinto romanzo di Gianni Dalia, è un romanzo a metà fra la biografia e una grande porzione di ironia.
La gestione innovativa delle liste d'attesa in sanità
Pierluigi Camboa, Fernando Monteforte
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova Prhomos
anno edizione: 2024
pagine: 220
Un approfondimento dei temi del corso di formazione della ASL Roma 6 (Ospedale dei Castelli, 12-14 marzo 2024). Coautori Giuliano Mariotti, Francesca Convenga e Pietro Giovanni Coletta. Con la collaborazione di P. L. Bartoletti, P. Belmonte, L. Bianchi, G. Budano, M. Cavaliere Lanzilao, G. Convenga, M. C. Coppola, P. Coppolecchia, P. Da Col, M. R. De Vita, A. Manieri, P. Manni, A. E. Martella, S. Palma, F. Protopapa, M. Simone, A. Trimarchi, S. Villani, I. Vizzino.
Il «De viribus quantitatis» di Luca Pacioli e il «Libro dicto giuochi mathematici» di Piero di Niccolò da Filicaia. Due opere rinascimentali a confronto nella storia degli enigmi e dei giochi matematici
Martina Bassi, Elisabetta Ulivi
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova Prhomos
anno edizione: 2024
pagine: 306
Questo libro nasce da un'attenta e rigorosa tesi di Laurea Magistrale in Matematica, discussa nel luglio del 2021 presso l'Università degli Studi di Firenze. Il lavoro è incentrato sull'analisi ed il confronto di due testi, fondamentali per la Storia dei Giochi matematici, a noi pervenuti in forma manoscritta. Uno, ben noto, è il "De viribus quantitatis" di Luca Pacioli, intellettuale di Borgo Sansepolcro riconosciuto come uno dei più importanti matematici del Primo Rinascimento; l'altro è il "Libro dicto giuochi mathematici", scritto poco dopo dal fiorentino Piero di Niccolò da Filicaia. Il volume, elaborato con competenza e passione da Elisabetta Ulivi e Martina Bassi, presenta una dettagliata indagine storica sull'argomento che costituisce il bagaglio della cosiddetta matematica ricreativa, vista soprattutto nell'ambito dello svolgimento della matematica del periodo medioevale e rinascimentale. Il libro è rivolto ad un pubblico di studiosi e ricercatori che vi potranno trovare spunti per successive indagini, ma è anche utile per i docenti dei vari livelli della scuola primaria e secondaria, oltre che per gli studenti e i lettori che, non esperti nella materia, saranno incuriositi dal contenuto. Non a caso i trattati di abaco dei secoli XIV-XVI introducevano le questioni di matematica ricreativa definendole casi piacevoli, casi dilettevoli, ragioni di sollazzo, ragioni apostate, proponendole come un intermezzo a problemi di aritmetica e algebra più noiosi e ripetitivi.

