Ombre Corte
Una teoria politica della finzione. Saggio sul pensiero utopico
Gianluca Bonaiuti
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2023
pagine: 213
Da tempo il concetto di “utopia” è entrato in un orizzonte d’indeterminazione. Non solo il suo significato politico si è fatto via via più ambiguo, ma la stessa capacità d’immaginarsi realtà alternative ha perduto, almeno in parte, la propria attrattiva in ragione della loro crescente superfluità. Anche chi sondasse l’immaginario contemporaneo, si vedrebbe costretto a riconoscere che il nostro è il tempo delle “distopie”, che ci assediano, piuttosto che quello delle utopie. Il volume non ha come obiettivo quello di mettere fine alle controversie interpretative sulla tradizione utopica, offrendo magari una nuova definizione, al contrario vuole esibire la complessità del profilo teorico del concetto per mostrare il tratto paradossale, quindi produttivo di senso, che lo definisce sin dalla coniatura originaria del termine nell’opera di Thomas More. Ciò che diventa chiaro grazie al concetto di utopia, è la persistente difficoltà che incontriamo nel gestire le possibilità. Se utopia, in senso proprio, è allestimento di una finzione della possibilità, il suo scopo resta quello di ridurre la contingenza. Così, quando si decreta la morte dell’utopia non si fa altro che ammettere la propria impotenza rispetto a una complessità straripante e a una contingenza ingestibile. Come sofisticato riduttore della contingenza, però, l’utopia permette un accesso al possibile che forse può ancora riservare qualche sorpresa.
Femminismi queer transnazionali. Critiche post e decoloniali all’omofobia, all’islamofobia e all’omonazionalismo
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2023
pagine: 221
Questo volume propone alcuni importanti contributi di un femminismo transnazionale che dagli anni Novanta cerca di spostare il baricentro delle questioni di genere oltre l’occidente bianco, radicando la propria riflessione e la propria pratica a un contesto postcoloniale. Essi rappresentano un forte e articolato punto di vista critico nei confronti dell’omofobia e dell’islamofobia, nonché del paradigma eteronormativo e nazionalista che si sta diffondendo in varie forme in Europa, negli Stati Uniti e in India. Uno dei tanti elementi che sicuramente li accomuna è il loro approccio analitico, dal quale emerge chiaramente una dimensione di genere della xenofobia e dell’islamofobia, ma anche una argomentata contestazione all’idea che la tolleranza progressista per le minoranze sessuali vada sempre di pari passo con la condanna dell’Islam come alterità puramente maschile e oppressiva del femminile. Questa confusione ideologica, qui definita “islamofobia progressista”, viene fortemente problematizzata da analisi complesse, che si oppongono energicamente al dualismo Occidente progressista/altrove oppressivo e omofobo. Come evitare che i discorsi sulle identità sessuali e di genere finiscano col fornire un sostegno, benché involontario, all’islamofobia, terreno scivoloso in cui il femminismo occidentale egemonico può trovarsi invischiato? I saggi qui proposti offrono alcune risposte e un contributo teorico e metodologico utili anche nel contesto italiano. Contributi di Jacqui M. Alexander, Paola Bacchetta, Inderpal Grewal, Caren Kaplan, Jin Haritaworn, Jasbir K. Puar, Amit Rai, Trinh T. Minh-ha, Ella Shoaht.
Al di qua del principio di realtà. Scissione originaria e stratificazione del Sé
Milosh Filippo Fascetti
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2023
pagine: 195
Nella nostra contemporaneità sembrerebbe sempre più prendere corpo un’ambiguità che circonda le nostre vite. Una dissonanza cognitiva affonda difatti le sue radici in una scissione originaria, che prende le forme più policrome e disparate. E che il presente volume intende analizzare e mettere a fuoco, in pochi capitoli che hanno la consistenza di densi saggi compiuti, individuando nella psicoanalisi e in alcuni aspetti della teoria sociologica gli strumenti concettuali adatti a mettere in luce, filosoficamente, un simile scenario: saremmo di fronte a una scissione dell’Io, che delinea il profilo di una psicosi obbligata insita nella nostra soggettività. Che si estende cautamente alla teoria dei valori, allo statuto ontologico dell’opera d’arte o, meglio ancora, del processo creativo, e che mina persino le basi della decidibilità dell’azione e della possibilità del dialogo tra gli attori sociali e le nazioni sovrane. L’Io appare in questo modo stratificato, simile al Sé della tradizione psicoanalitica e sociologica, diviso tra un istinto pulsionale e una tendenza alla relazione, in bilico pericolosamente tra l’autocrazia e il pensiero liberale, oltre che in un’opposizione radicale ed eccessiva rispetto a ogni Alterità. In questo testo, modificando il titolo di un capitolo contenuto in una nota opera sia di Herbert Marcuse che di Jacques Lacan – i quali a loro volta ne storpiano una di Freud –, calandosi nei panni di un redivivo Sherlock Holmes, l’autore tenta di stanare, attraverso il riferimento anche ad ambiti eterogenei ma imprescindibili quali l’arte e la letteratura, i modi, gli interstizi e, soprattutto, gli spazi neutri in cui una simile obliquità si nasconde, o al contrario si manifesta in tutta la sua preoccupante eppur reale dinamica.
Là fuori. La filosofia e il reale
Daniela Angelucci
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2023
pagine: 196
La filosofia comincia “là fuori”, aprendo porte e finestre. Sempre più spesso il nostro tempo ci mette di fronte ad eventi collettivi traumatici, come la pandemia o la crisi socio-ambientale. Un reale dai tratti così spaventosi induce a modificare l’idea tradizionale di filosofia come esercizio intellettuale contemplativo, sereno e metodico. Ma forse ciò che accade “là fuori”, che si tratti di una natura violenta o di una corporeità non addomesticabile, può essere l’occasione per un pensiero non soltanto critico, ma anche creativo. Partendo da alcune affermazioni di Deleuze e Guattari, passando attraverso differenti autori e pratiche artistiche, letterarie, cinematografiche, questo libro descrive il compito della filosofia come un’invenzione di concetti che sfidano a volte il senso comune. La pratica filosofica risuona allora con quella estetica, nel suo essere creativa ma anche in quanto teoria della sensibilità. Il pensiero inizia infatti da un incontro con il sensibile, in risposta alle urgenze che arrivano dal presente e dalla dimensione extrafilosofica.
Le politiche della disabilitazione. Il Modello Sociale della disabilità
Michael Olivier
Libro
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2023
pagine: 175
“Le politiche della disabilitazione” è il libro manifesto del Modello Sociale inglese della disabilità, ne raccoglie i principi e li articola secondo coordinate sociologiche. Il Modello Sociale inglese è la più radicale delle prospettive politiche sulla disabilità, elaborato da autori con disabilità fisiche nei primi anni Settanta come strumento di lotta ed empowerment, trova i suoi fondamenti teorici nel marxismo inglese degli anni Settanta, influenzato dalla scoperta di Gramsci e dalle analisi althusseriane sulla riproduzione del capitale variabile. Dopo avere catalizzato l’attenzione e mobilitato l’autoaffermatività del soggetto collettivo disabile, a partire dagli anni Novanta è stato oggetto di critiche da parte di prospettive alternative, mediche, accademiche, che hanno sviluppato i discorsi in direzioni talvolta più sofisticate, ma trascurando, per lo più intenzionalmente, il potenziale politico ed emancipativo del discorso sulla disabilità. Un rilancio di prospettive autoaffermative delle soggettività collettive disabili non può trascurare di confrontarsi con il Modello Sociale inglese, finora non ancora proposto in modo adeguato nel nostro Paese. “Lo scopo di questo libro è di tentare di sviluppare una teoria sociale della disabilità, una teoria che comunque deve essere collocata all’interno dell’esperienza delle stesse persone disabili e dei loro tentativi, non solo di ridefinire la disabilità, ma anche di costruire un movimento politico collettivo e di sviluppare servizi commisurati ai propri bisogni, definiti da loro stessi” (Michael Olivier).
Trattenuti e trattamenti. Esistenze e spazi nella nemesi del diritto
Matteo Buffa
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2023
pagine: 111
Il nostro tempo è caratterizzato da movimenti migratori globali rappresentati e trattati come una minaccia all’identità e alla sicurezza dagli ordinamenti nazionali e sovranazionali. La risposta delle politiche migratorie “occidentali” impone di trattenere tali movimenti a ogni costo, disegnando così il naufragio delle ipocrisie democratiche fondate su narrazioni accettabili. Esse sembrano suggerire che sarebbe possibile accogliere separando, destinando esistenze umane a nuovi “campi”, confinando in istituzioni liminali che sorgono sulle frontiere delle eccezioni non eccezionali. “Trattenuti e trattamenti” chiede di unirsi a un viaggio, in luoghi, spazi e città, così come all’incontro con umani, spesso invisibili ai più. Propone, inoltre, una sfida: quella di interpretare il presente come costante prodotto del passato, anche recente, muovendosi attraverso un’archeologia delle fonti giuridiche ed etnografiche in un’indagine paleogenetica che chiama a osservare “tra le discipline” i meccanismi di costruzione di un nuovo statuto di esistenza umano: quello dei trattenuti. Tra i più tipici strumenti di manifestazione dell’umanità, il diritto (così come la sua assenza, o la sua nemesi) gioca un ruolo fondamentale in tali movimenti, in particolare, nel trattamento – normativo, normalizzante e disciplinare – ricevuto dai migranti irregolari nei centri di permanenza per i rimpatri e in tutti quei luoghi deputati a un contenimento, dalle finalità anfibie, dell’umano. “Matteo Buffa definisce i luoghi trattenenti, nella loro diversità, come la ‘grammatica delle eccezioni non eccezionali’. Guardando alla creazione di luoghi privi di uno statuto giuridico di riferimento chiaro, l’autore riflette sull’anomia e sulla nemesi del diritto” (dalla Prefazione di Mauro Palma).
La santa canaglia. Etnografia di militanti politici di banlieue
Atanasio Bugliari Goggia
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2023
pagine: 345
L’immagine terrorizzante delle periferie francesi come ghetti urbani in preda a interminabili guerre intestine è funzionale alle autorità politiche per proporre “soluzioni” come la politique de la ville o il “Piano Marshall per le banlieues”. Le banlieues paiono non avere diritto a un esame minuzioso, oggettivo, meditato sul piano politico e mediatico oltre che, cosa forse più grave, sul versante della ricerca sociale. Eppure, il movimento collettivo politico di banlieue e il suo repertorio d’azione sembrano aver fatto scuola. L’acuirsi della crisi economica ha catapultato al centro della scena in tutta Europa un vasto proletariato giovanile metropolitano di cui nessuno oggi osa negare l’esistenza e la progressiva estensione. L’autore di questa ricerca “militante”, svolta nelle periferie parigine, analizza le caratteristiche che contraddistinguono il movimento collettivo politico di banlieue oggi. Dall’eredità del passato di rivolta più e meno recente alle prospettive future, ciò che emerge dalle interviste e dagli interventi assembleari a cui il volume dedica un’ampia sezione è un quadro sorprendente che, a dispetto di gran parte delle teorizzazioni sociologiche degli ultimi quarant’anni, ci parla ancora di impegno, solidarietà e lotta di classe. Perché la banlieue è appunto il luogo di concentrazione dei figli della classe operaia, dei proletari e dei sottoproletari: uno spazio che, in una fase di crisi sistemica del capitalismo, diventa l’ultima frontiera del controllo sociale e, simultaneamente, della possibile rivolta sociale, rifugio di un capitalismo in crisi e dei suoi poteri ancillari e avanguardia di nuove schiere di proletari pronte all’azione. “L’autore, e qui sta il vero ‘segreto’ del libro, compie un’operazione molto semplice: osserva il popolo di banlieue non come l’‘altro’ bensì come uno dei tanti ‘noi’ che popolano le metropoli imperialiste. Un passaggio apparentemente banale ma che, se posto a confronto con le varie narrazioni della e sulla banlieue, assume i tratti di una vera e propria rivoluzione copernicana” (dalla Prefazione di Emilio Quadrelli).
La quarta guerra mondiale. E noi?
Claudia Pozzana, Alessandro Russo
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2023
pagine: 111
Assistiamo ai prodromi di una guerra globalizzata, di cui cominciamo appena a valutare la peculiare novità in termini di distruttività e di estensione, destinata a perdurare e aggravarsi per molti anni, persino decenni. Per ritrovare il filo di un orientamento, per pensare politicamente come uscire da questa guerra, occorre ampliare l’orizzonte a nuovi riferimenti intellettuali, e riconsiderare le precedenti idee sulla guerra e sui suoi inestricabili rapporti con la politica. Gli sviluppi globali della guerra in corso sono imprevedibili nei dettagli, ma si vede chiaramente la loro tendenza fondamentale. Si è aperta un’epoca nella quale la guerra si va imponendo come l’effettivo governo del mondo. Il mondo va reinventato politicamente, impresa di lunga durata che coinvolgerà più generazioni, e che dovrà difendersi dalla crescente minaccia di una distruttività illimitata. Il volume raccoglie cinque testi, due sul carattere locale/globale della guerra iniziata con l’invasione russa dell’Ucraina, letta nella prospettiva delle guerre mondiali del Novecento, e tre testi su alcuni antecedenti: l’invasione americana dell’Iraq, la crisi dei partiti in Europa e il movimento di Hong Kong.
Verso un’ecologia del tecnologico. Jacques Ellul, filosofo della tecnica tra etica, estetica e politica
Cristina Coccimiglio
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2023
pagine: 191
Negli stessi anni in cui Martin Heidegger pronuncia le note conferenze sulla tecnica, Jacques Ellul (1912-1994) affronta, in modo visionario e originale, il rapporto tra tecnologia, società e cultura. Una rilettura in chiave filosofica conduce a un’interpretazione inedita dei suoi scritti destinati a una limitata diffusione in Europa, a causa della vocazione interdisciplinare in un’epoca di iperspecializzazione, dell’uso combinato di uno stile polifonico e di un registro sociologico, filosofico, giuridico e teologico. Il volume si apre con un inquadramento della filosofia della tecnica di Jacques Ellul. L’autore dal personalismo approda all’ecologia politica, divenendone un pioniere. Mette alla prova la propria riflessione in un serrato confronto con il pensiero di Karl Marx e con un’innovativa proposta sul tema dell’etica della non potenza. Esplorando infine il rapporto tra arte e tecnica, indaga il destino del linguaggio e delle immagini nelle società occidentali contemporanee. Il volume contiene un’inedita intervista al filosofo francese Bernard Stiegler (1952-2020), tra i maggiori pensatori contemporanei della tecnologia. Prefazione di Elisabetta Ribet.
Riprendersi la vita. Etnografia dell’Hotel Quattrostelle occupato tra bisogno e socialità
Osvaldo Costantini
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2023
pagine: 155
Il testo offre uno sguardo antropologico su una occupazione abitativa romana, l’Hotel Quattrostelle, con una attenzione alle biografie e ai dilemmi delle persone, principalmente migranti, che in stato di deprivazione entrano nei percorsi del Movimento per il Diritto all’Abitare di Roma. Il testo si dispiega a partire da una particolare riflessione sulle traiettorie biografiche dell’autore, tra estrazione sociale e attivismo politico, che implicano l’assunzione di determinati habitus e consentono una elaborata premessa metodologica ed epistemologica sulla ricerca. Il tema dell’occupazione è inoltre detonatore e prisma di rifrazione di diverse questioni che emergono nel corso dell’etnografia: uno sguardo privilegiato è infatti dedicato alla modalità di autorganizzazione reale che si costruisce all’interno dell’occupazione e sembra dipanarsi in una particolare dialettica tra decisioni assembleari, devianze e formazioni di continui contropoteri. Sia dalla questione dell’autorganizzazione sia da quella dell’atto di occupare emergono diversi temi che fungono da punti di accesso privilegiati a questa parte delle classi subalterne ed alla loro produzione culturale intorno a lavoro, tempo libero, violenza, obblighi familiari, integrazione, abitare, diritti, religione, diversità culturale.
Hegel e Haiti. Schiavi, filosofi e piantagioni
Susan Buck-Morss
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2023
pagine: 86
Questo breve saggio si interroga sulla paradossale coesistenza degli ideali dell’Illuminismo nel Settecento con una pratica della schiavitù che non è mai stata concretamente messa in discussione: la libertà, proclamata con forza in Europa era calpestata nelle colonie, dove l’economia si reggeva sul sistema schiavistico. In questo contesto, quando Hegel elabora la dialettica servo-padrone, mostra una cecità tipica dell’epoca o si tratta, al contrario, di un tentativo di denuncia di questo stato di cose? In una successione di punti, e dopo una breve digressione sul contesto storico e filosofico, Susan Buck-Morss avanza l’ipotesi secondo cui Hegel è riuscito a spostare un discorso filosofico, astratto, verso una opposizione dialettica ispirata e inscritta nella realtà. Secondo l’autrice, Hegel ha davvero portato la filosofia della libertà fuori dalla sfera teorica; ha reso il razionale reale. Se il suo periodo berlinese lo riportò verso un conservatorismo che successivamente ha potuto giustificare molte teorie eurocentriche, e nonostante un razzismo culturale permanente, Hegel sembra non di meno aver avuto un momento di lucidità di cui qui Buck-Morss sottolinea la portata nell’elaborazione di un progetto di libertà universale.
Ripoliticizzare il mondo. Studi antropologici sulla vita, il corpo e la moralefre
Didier Fassin
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2023
pagine: 177
In un tempo in cui, ovunque nel mondo, i cittadini esprimono in maniera crescente il loro disincanto nei confronti della politica, è necessario reinterrogarne il senso non dal punto di vista delle istituzioni, dei partiti e dei programmi che le danno forma, ma di ciò che ne costituisce la sostanza stessa, ciò a cui essa rimanda e mette in gioco. Poiché studia il vicino e il lontano, si occupa del locale e del globale, e riunisce in uno stesso progetto etnografico l'attenzione per il quotidiano e l'ambizione di comprendere il contemporaneo, l'antropologia offre una risposta originale alla questione politica. Nutriti da ricerche condotte nei tre continenti, i saggi presentati in questo volume affrontano tale questione attraverso tre dimensioni fondamentali: la vita degli esseri umani che insieme costituiscono la società, una vita sulla quale si imprimono le disuguaglianze sociali; il corpo, che subisce le violenze e le sofferenze, ma attraverso il quale si rivendicano dei diritti; e la morale, che serve a distinguere l'intollerabile dall'accettabile e a fondare delle comunità di valori e di affetti. Queste politiche della vita, del corpo e della morale, analizzate alla luce di ricerche sulla povertà e l'immigrazione, l'asilo e la malattia, la giustizia sociale e la ragione umanitaria, disegnano così il progetto di ripoliticizzare il mondo.