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Ombre Corte

Ecologia-mondo e crisi del capitalismo. La fine della natura a buon mercato

Jason W. Moore

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2023

pagine: 205

Economia ed ecologia vivono la stessa crisi. Analizzando i modi in cui si sono combinati finanza, cibo, lavoro, energia e materie prime, Jason W. Moore mostra come la grande forza del capitalismo sia sempre consistita nella sua capacità di creare "nature" a buon mercato, integrando il lavoro umano e il cambiamento ambientale in modo dinamico ma distruttivo. Sulla scorta del pensiero ambientalista, femminista e marxista, egli interpreta il capitalismo come un'ecologia-mondo, una civiltà in cui si compongono insieme l'accumulazione del capitale, la ricerca del potere territoriale e la co-produzione della natura. Cartografandone le tappe storiche a partire dalla cosiddetta accumulazione originaria, Moore individua nel XXI secolo il punto di non ritorno: ossia, la fine della natura a buon mercato. Cibo, energia, materie prime, lavoro costituiscono un tutt'uno. Pensare al lavoro-nella-natura invece che al lavoro e alla natura è una chiave per una politica radicale di liberazione: per gli essere umani e per la natura nel suo insieme. In questa prospettiva, le trasformazioni dell'uno e dell'altra sono dialetticamente connesse nella medesima rete della vita, nella loro degradazione in atto, così come nella loro possibile sottrazione alle pratiche di appropriazione e di sfruttamento.
18,00 17,10

Violenta speranza. Trap e riproduzione del panico morale

Pietro Saitta

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2023

pagine: 120

Circa cinquant'anni orsono il concetto di "panico morale" faceva la sua comparsa nel discorso sociologico e pubblico. Per l'ennesima volta nella storia, a partire dal secondo dopoguerra i soggetti fondamentali della riproduzione sociale – i giovani – davano forma a un dibattito e a una serie di politiche tesi a criminalizzarli, a tutelarli dai loro stessi eccessi e a difendere la società. Questo modo di trattare le nuove questioni giovanili è diventato negli anni un repertorio linguistico e d'intervento ripetitivo, che viene agitato ogni qualvolta un nuovo tratto sembra minacciare l'organizzazione sociale o quando un vecchio comportamento viene riscoperto dai produttori dei discorsi (politici, imprenditori morali, polizia, opinioni pubbliche ecc.). Il libro analizza una di queste "riscoperte". Ovvero un caso che, proprio come avveniva nella letteratura sociologica dei primi anni Settanta del secolo scorso, ha per oggetto una "sottocultura" giovanile: la trap. O, per meglio dire, quella terra di mezzo in cui confluiscono il neomelodico, il raggaeton e il resto dei generi contigui, declinati e intesi in chiave "criminale". Attraverso l'analisi culturale, storica e criminologica vengono osservati i processi sociali più ampi entro cui si sviluppano queste pratiche artistiche, gli allarmi e la reazione sociale in Italia.
11,00 10,45

Foucault, l'economia politica e il liberalismo

Jean-Yves Grenier, André Orléan

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2023

pagine: 72

Nell'opera di Michel Foucault, la fine degli anni Settanta e l'inizio degli Ottanta rappresentano un periodo di importanti cambiamenti. L'interesse del filosofo si sposta dai dispositivi disciplinari all'ermeneutica del soggetto, dall'assoggettamento all'esercizio della libertà. Eppure, osservano Jean-Yves Grenier e André Orléan, il ruolo centrale che in questo passaggio dalla disciplina alla sicurezza è svolto dall'economia politica è stato piuttosto trascurato dai commentatori. Di Sicurezza, territorio e popolazione e di Nascita della biopolitica si è ignorato, soprattutto, l'uso che in essi è fatto della storia del pensiero economico quale dispositivo governamentale. Un uso mirato, basato su di un corpus di testi abbastanza limitato, inteso ad avvalorare una "visione" dell'economia politica strettamente finalizzata alla tesi che Foucault vuole sostenere. Nei due Corsi si darebbe perciò una duplice emarginazione, della politica e del diritto, la quale permetterebbe a Foucault di concentrarsi sulla rilevanza dell'economia politica in rapporto all'autolimitazione governamentale. A ciò seguirebbe però l'esclusione di un tema centrale per l'economia politica stessa, ossia il diritto di proprietà. Esclusione giustificata dall'onnipresente richiamo alle nozioni di "natura" e di "naturalismo", grazie alle quali "autonomia" e "razionalità" renderebbero superfluo l'intervento del sovrano e centrale la nozione di "popolazione". Prefazione di Adelino Zanini.
8,00 7,60

«Gente malfida». La critica degli intellettuali nella cultura di destra (1789-1925)

Francesco Germinario

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2023

pagine: 127

Anche se nel corso del Novecento non sono mai mancati intellettuali collocati a destra, questa ha sempre manifestato un vero e proprio rifiuto, o comunque un atteggiamento di sospetto nei confronti della figura dell'intellettuale. Cosa, del resto, presente anche nelle destre attuali. Il volume indaga le origini storiche dell'atteggiamento della destra nei confronti degli intellettuali. Questi sono stati sempre visti come l'espressione della cultura dell'Illuminismo, nonché come i difensori dei diritti dell'uomo, essendo legati ai valori del cosmopolitismo e della ragione, accusata di produrre astrazioni. L'ostilità nei confronti degli intellettuali è già visibile nel corso della Rivoluzione francese con le polemiche di Edmund Burke e Joseph de Maistre. Tuttavia, essa si manifesta in modo molto più evidente negli anni dell'Affaire Dreyfus quando, in contrapposizione agli intellettuali come Zola impegnati nella battaglia affinché fosse riconosciuta l'innocenza dell'ufficiale di origine ebraica, la destra antipluralista, con scrittori come Maurice Barrès e Charles Maurras, promuove la figura dell'"intellettuale nazionalizzato", fermo custode dei valori della nazione. Questa figura si riproduce anche negli scrittori tedeschi del primo dopoguerra, dal Thomas Mann delle Considerazioni di un impolitico allo Spengler del Tramonto dell'Occidente. La parabola dell'intellettuale nazionalizzato, figura peraltro molto diffusa nel corso della Grande Guerra, pone capo a quella dell'intellettuale del totalitarismo, la cui origine è da rintracciare nel Manifesto degli intellettuali fascisti, promosso da Giovanni Gentile nel 1925.
13,00 12,35

Ultimi bagliori del Moderno. Lavoro, tecnica e movimento nel laboratorio di Potere operaio

Franco «Bifo» Berardi

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2023

pagine: 246

Il libro che avete tra le mani – qui riproposto a distanza di anni con una nuova introduzione dell'autore – non parla di un passato da archiviare, da ricordare o da ricostruire. Parla del mondo che ha preso forma negli anni del passaggio di millennio. Partendo dalle teorie e dalle pratiche del movimento italiano di autonomia operaia, questo libro riafferma l'attualità del metodo conoscitivo di un gruppo di intellettuali attivisti chiamato Potere operaio che fiorì per pochi anni, mentre il Moderno andava esaurendo le sue energie senza esprimere a pieno le sue potenzialità. Quell'esperienza teorica e militante illumina il punto di congiunzione tra due dinamiche: la dinamica di esaurimento della società moderna, della regola industriale, del lavoro salariato territorializzato, e la dinamica di formazione del caleidoscopio dell'attività digitalizzata connessa in rete, di formazione del cognitariato globale, tecnicamente connesso, altamente informato, ma incapace di solidarietà politica.
20,00 19,00

La svolta del Tecnocene. Una nuova sociazione bio-tecno-sociale contro l’iperevoluzione digitale

Giorgio Grossi

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2023

pagine: 148

Se nell'ultimo secolo si è cominciato a parlare di una nuova era geologica definita Antropocene – segnata dal primato dei Sapiens non solo sulle altre specie animali ma anche in seguito al loro incauto e parossistico sfruttamento dell'ecosistema in cui vivono –, oggi si sta delineando un nuovo passaggio storico ancora più problematico: l'avvento del Tecnocene. Si tratterebbe di una nuova era caratterizzata da un diverso fattore dominante: la tecnologia, l'informatica, la cibernetica, la materia digitale e sintetica, l'Intelligenza Artificiale, i robot e gli androidi, insomma una intera nuova componente inorganica del ciclo esistenziale capace forse di evolversi autonomamente e indipendentemente dalla specie di riferimento, e persino di sostituirla. Si parla così di postumano e di Deus ex machina come ennesimo mito utopico per il futuro dei Sapiens, ma questa nuova tappa del "progresso" appare assai discutibile e del tutto criticabile. Da qui deriva perciò la necessità di ridefinire la nozione stessa di "sociazione" che caratterizza lo stesso modello esistenziale antropomorfo, superando quello di società che era stato pensato e praticato in epoche precedenti alla rivoluzione cibernetica, al fine di evidenziarne la pericolosità per il futuro della nostra stessa specie. Perciò vi è anche la necessità di rinominare e riformulare il profilo stesso del soggetto antropomorfo del iii millennio chiamandolo Terrestre e non più soltanto essere umano o cittadino o individuo. Il Terrestre, infatti, è una nuova configurazione bio-tecno-sociale di soggettività organica che vuole difendere il proprio percorso coevolutivo anche in presenza della "rivoluzione digitale", perché quest'ultima è promossa dal capitalismo cognitivo e dallo scientismo tecno-informatico che pianificano la "data driven society" e la "realtà virtuale del Metaverso" del nostro ciclo esistenziale.
14,00 13,30

Immaginare la storia. Abbecedario del colonialismo italiano

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2023

pagine: 202

È un'esperienza comune dell'infanzia quella dell'abbecedario: le lettere dell'alfabeto, accompagnate solitamente da alcune figure colorate, per inoltrarsi così nel magico mondo delle parole scritte. Di uno strumento simile rispetto alla storia del colonialismo italiano avremmo bisogno un po' tutte e tutti noi, dal momento che se la nostra istruzione è avvenuta in Italia siamo state/i immerse/i nella costruzione di una dimenticanza, per cui di che cosa sia stata l'impresa coloniale italiana ne sappiamo davvero poco. La respiriamo, però, la abitiamo, la attraversiamo più o meno inconsapevolmente quando passiamo per una via o in un quartiere con nomi delle città colonizzate, quando sostiamo accanto a un monumento che evoca quel passato, glorificandolo, quando dinanzi a una strana fotografia sappiamo vagamente in quali anni collocarla. Quando la nostra esperienza è avvolta da una "estetica inconsapevole" che pure alimenta il nostro sapere. O quando, nel presente di un Mediterraneo di morte, ci imbattiamo nelle molteplici forme con cui oggi si danno le sue eredità. I saggi raccolti nel volume hanno tutti un elemento in comune: il magnifico romanzo di Maaza Mengiste, Il re ombra, che ripercorre i giorni dell'invasione fascista dell'Etiopia, della resistenza etiope, dell'importante ruolo delle donne in essa. È a partire da questo romanzo che si è pensato che fossero necessari alcuni approfondimenti: sulle donne e il colonialismo, sugli archivi coloniali, sui musei e la decolonizzazione, sull'uso della fotografia nell'invasione coloniale. E che tali strumenti, come le lettere e le figure dell'abbecedario date in mano alle bambine e ai bambini, potessero essere un primo passo per provare a balbettare in modo più consapevole questa storia. Contributi di Anna Chiara Cimoli, Gianmarco Mancosu, Maaza Mengiste, Gabriele Montalbano, Angelica Pesarini, Gabriele Proglio, Zara Rahman, Federica Sossi, Alessandro Triulzi, Linda Yohannes.
18,00 17,10

Genere e decolonialità

María Lugones, Isabel Jiménez-Lucena, Madina Tlostanova

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2023

pagine: 119

Corpopolitica e geopolitica della conoscenza (chi può/deve conoscere) sono i temi centrali di questo libro, entrambi attraversati dalla colonialità dell’essere e del sapere. “Donne”, “indigeni” e “neri” sono stati storicamente esclusi dall’accesso a quella che si considerava essere la cupola del sapere. Se la cultura patriarcale legittima l’oppressione di genere e sessuale, questa, però, non si manifesta né è vissuta allo stesso modo dalle “donne di colore” negli Stati Uniti (Lugones); nella geopolitica ispano-marocchina, a causa delle differenze che il sistema sanitario spagnolo mostra nel trattamento delle donne ispaniche e marocchine (Jiménez-Lucena); né nel conflitto tra la cultura cristiana ortodossa dello Stato russo e la cultura musulmana del Caucaso (Tlostanova). Tanto il sesso quanto il genere si costruiscono socialmente e storicamente in forme che danno luogo a “sistemi di genere” che rendono più complessa la nozione di patriarcato. Le diverse storie locali generano risposte particolari in ciascuno di questi luoghi, ed è a partire da ognuna di tali storie che le tre autrici convergono sulla stessa idea che non può esistere un femminismo universale dettato dal femminismo bianco europeo e statunitense. Introduzione di Walter Mignolo.
11,00 10,45

Il salario al lavoro domestico. Cronaca di una lotta femminista internazionale (1972-1977)

Louise Toupin

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2023

pagine: 351

All’inizio degli anni Settanta, il Collettivo internazionale femminista decretava la fine della “naturalizzazione” delle donne al lavoro domestico, lanciando la sua sfida teorico-politica al femminismo socialista e al marxismo classico. All’insegna dello slogan “Salario al lavoro domestico”, che rimbalza tra Europa e Nord America, ha costruito una campagna internazionale dalle coordinate teoriche e politiche inedite, e per questo largamente controversa, che ha aperto la strada a un nuovo modo di intendere il ruolo sociale della donna, il lavoro produttivo e riproduttivo e finanche la stessa produzione di valore capitalista. Attraverso l’attività di collettivi territoriali, incontri internazionali e momenti di mobilitazione, anche a elevata conflittualità su tutti gli aspetti, anche “invisibili”, del lavoro domestico – dall’aborto alla pratiche mediche, alla salute delle donne, alla sessualità, alla contraccezione e alla sterilizzazione, al reddito, ai servizi (scuola, casa, sanità), alla violenza domestica e al lavoro sessuale – il Collettivo internazionale femministaha scritto una pagina importante della storia del femminismo radicale, rimasta a lungo nell’ombra. Attingendo a una vasta ricerca d’archivio, il testo ripercorre la storia di questo movimento, tra il 1972 e il 1977, intrecciando le fonti documentali a una serie di conversazioni con alcune delle sue fondatrici in Italia, Germania, Svizzera, Stati Uniti e Canada, tra cui Silvia Federici e Mariarosa Dalla Costa, delle quali si raccolgono le interviste integrali. Il libro mette in luce la potenza e l’originalità della campagna per il salario al lavoro domestico, il suo carattere “intersezionale ante litteram”, e la forza politica del pensiero di un movimento definito “l’embrione di una Internazionale delle donne”. Salario al lavoro domestico, ricco di documenti e immagini dell’epoca, riscrive un capitolo fondamentale della storia delle idee femministe, offrendo al contempo degli strumenti critici su una serie di questioni attuali tra cui la condivisione dei compiti domestici, il lavoro di cura, la divisione sessuale del lavoro, la conciliazione famiglia-lavoro, la sessualità come lavoro e la riproduzione sociale su scala globale.
27,00 25,65

L'antropologia politica. Il potere e le società contro lo Stato

Pierre Clastres

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2023

pagine: 79

Nelle due interviste qui raccolte (l’una del 1974, apparsa in “L’Anti-mythes”, l’altra raccolta da Raymond Bellour e pubblicata nel 1978), Clastres espone a grandi linee le sue idee e posizioni sulle questioni che l’hanno occupato per tutto la sua breve vita, come antropologo ed etnologo: il potere, la guerra e la violenza nelle società selvagge. Clastres presenta le sue tesi rivoluzionare che daranno origine a nuovi paradigmi e a una nuova antropologia politica: le società cosiddette primitive sono effettivamente delle società senza Stato non per mancanza o carenza, ma per un rifiuto dello Stato, tanto che si possono definire non più semplicemente “società senza Stato” ma “società contro lo Stato”; lo studio delle tribù indigene dell’America del sud rivela che il capo selvaggio è dotato di prestigio ma non di potere – il che significa che nella società egli non dispone del potere di comandare e di trasformare gli altri membri della tribù in soggetti che obbediscono. Ma a Clastres non basta opporre le società senza Stato alle società con Stato: ci invita a una svolta copernicana che consiste nel far gravitare le società con Stato attorno alle società contro lo Stato, in modo da aprire e scoprire uno spazio di comprensione inedito e rinnovare da cima a fondo l’idea di politica.
9,00 8,55

Michel Foucault. La storia, il nichilismo e la morale

Paul Veyne

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2023

pagine: 117

A partire dal comune insegnamento al College de France, Paul Veyne strinse un forte legame di amicizia con Michel Foucault, del quale divenne, soprattutto negli ultimi anni di vita del grande filosofo francese, il referente privilegiato. In questo volume sono raccolti alcuni contributi che Veyne, nel corso degli anni, ha dedicato all’opera dell’amico. In Foucault rivoluziona la storia, definito da più parti come una delle analisi più rigorose e interessanti dell’opera foucaultiana, Veyne tematizza le novità introdotte dall’autore di Sorvegliare e punire nell’approccio alla storia. Più caratterizzati in senso affettivo sono L’ultimo Foucault e la sua morale, Foucault e il superamento del nichilismo e la conversazione con Catherine Darbo-Peschanski. In essi, all’attento vaglio di alcuni rilevanti nodi problematici, quali appunto la morale e il nichilismo, si unisce il proposito di tracciare un profilo dell’uomo Foucault, colto, sulla scia del ricordo personale, in alcuni momenti della sua vita. “Mi sembra che la grandezza dell’opera di Foucault stia nell’essere riuscita a sistematizzare delle intuizioni che fanno parte del buon senso della nostra epoca e che molti di noi, di pari sensibilità intellettuale, sentono, intuiscono, sanno, ma non riescono ad articolare in modo coerente” (Paul Veyne).
10,00 9,50

Quando Eva bussa alla porta. Donne, terre e diritti

Paolo Groppo, Elisabetta Cangelosi, Emma Siliprandi, Charlotte Groppo

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2023

pagine: 100

Che le donne siano oggetto di molteplici e persistenti discriminazioni variamente legate a ragioni economiche, politiche, giuridiche e culturali, oltre che di classe, etnia, religione, casta, orientamento sessuale, è un dato di fatto che (quasi) nessuno osa più negare. Per chi lavora e lotta nel mondo della cooperazione allo sviluppo, la discussione negli ultimi anni si è incentrata su due aspetti: da un lato il rapporto con l’ambiente, dall’altro i diritti delle donne in relazione alla terra. L’ipotesi che guida il percorso e le riflessioni proposte in questo lavoro è che un maggiore e più ampio riconoscimento dei diritti delle donne alla terra sia assolutamente necessario, ma non sufficiente per una vera e reale uguaglianza sociale. Il punto di svolta, in effetti, non risiede nella questione specifica della terra, ma nella dinamica di potere patriarcale (asimmetrico) tra la sfera pubblica (considerata come essenzialmente maschile) e la sfera privata (dove i compiti riproduttivi e della cura vengono considerati come compiti esclusivamente femminili, senza alcun riconoscimento né sociale né economico). Il patriarcato appare quindi come la forma sociale egemone che organizza il pensiero, la cultura e i rapporti di genere nelle società. Partendo da un inquadramento storico del tema “donne e diritti alla terra”, il libro esplora una serie di tematiche aperte collocandole in un orizzonte di genere per poi presentare alcune risposte in fase di elaborazione e alcune piste di riflessione e di azione per il presente e il futuro. Prefazione di Laura Cima.
10,00 9,50

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