Planet Book

"Per un istante per tutti gli istanti" è una raccolta di poesie che esplora la profondità delle emozioni e la fugacità degli attimi significativi che alterano la nostra percezione del mondo. Divisa in tre tentativi, ogni parte rappresenta un passaggio di ricerca (esercizio di stile) e comprensione (scatto epistemico), con l'obiettivo di avvicinarsi a una verità ineffabile, nascosta nelle sensazioni più pure e intime. L'autore si concentra su momenti epifanici, in cui oggetto e soggetto si fondono, generando un cambiamento profondo e duraturo. Il concetto di istante viene esplorato come un'unità di tempo che sfida la razionalità, rivelando emozioni intense e universali come l'amore, la bellezza e la libertà. La raccolta invita a vivere il presente con maggiore consapevolezza, riscoprendo la Bellezza e la meraviglia che risiedono nei dettagli quotidiani e capaci di trasformare la nostra visione del mondo.

Nel testo della presente opera è contenuta una narrazione che mescola elementi di diversi generi letterari (autobiografico, distopico, fantasy, paranormale ecc.) e crea, con una esposizione molto semplice, un puzzle descrittivo complesso e originale. Maurizio, da anni sofferente di epilessia, deve confrontarsi con fenomeni paranormali che sfidano la sua stessa percezione della realtà. Ad esempio, vede e parla con il fantasma della mamma seduta a tavola, oppure rivisita una storia d'amore con una "antica fiamma" con la quale compie più volte atti sessuali. Sono allucinazioni causate dalle crisi epilettiche o c'è qualcosa di più? Il libro esplora temi importanti come la natura della realtà, la malattia mentale e il confine tra il mondo dei vivi e dei morti. Il lettore è chiamato a dare una risposta al dilemma cruciale: sono le percezioni extrasensoriali di Maurizio a causare le crisi epilettiche, oppure sono una conseguenza di esse?

Pregiata raccolta di racconti.

Come mai "viviamo"? Perché viaggiamo in lungo e in largo in cerca di qualcosa? Qual è in definitiva il senso dello "stare qui" a fare cose, a impegnarci in qualche impresa? E, soprattutto: io... chi sono? "La domanda delle domande" a cui scrittori, filosofi, scienziati e mistici di tutti i tempi cercano di trovare una risposta soddisfacente. Ma siamo proprio sicuri che sia una questione a cui è possibile rispondere? Piuttosto che relegare la risposta a evanescenti conclusioni, rigidi dogmi o tentativi maldestri, non sarebbe forse meglio capovolgere la nostra percezione rispetto al senso della vita e tuffarci dentro questo insondabile mistero con fiducia e un pizzico di riverenza? Un racconto simbolico, che grazie a una visione "sottosopra" si propone di ridefinire il modo in cui percepiamo, rovesciando la logica causa-effetto, trasformando le domande in risposte e annullando per la durata necessaria il senso lineare del tempo.

Sapevate che ci sono persone importanti, ma non famose? E che spesso le persone sconosciute sono più importanti di quelle famose? È proprio il caso del boero Heinrich Richard Müller. Mecenate cosmopolita, ingegnere, imprenditore agricolo e turistico. Umile, elegante e taciturno promotore di iniziative culturali partite dal territorio. La tenera penna viaggia dal Sud Africa alla Versilia sulle Alpi Apuane e, dopo tanto girare, trova casa a Sibari. Una scrittura fresca, sobria e spiritosa che narra in sintesi e addolcisce i crudeli fatti accaduti sulla linea gotica durante la seconda guerra mondiale, e pone l'accento sull'amore e sui grandi cambiamenti generali e locali del mondo agricolo, turistico e culturale. Ma la vera chicca del globetrotter Müller è la passione per l'archeologia. Un fuoco in comune con la moglie Anna Toscano. Due nobili, serie e oneste famiglie. La coppia, bella e perfetta, di una grande storia d'amore. Un romanzo unico che svela vicende inedite e diverse, dal 1915 al 1970. Prefazione di Cecilia Paterno.

Alfred è un grande pianista all'apice della carriera mondiale. La sua vicenda umana è percorsa dai ricordi, dalla nostalgia per una ragazza amata molti anni prima, dalla grande fama quanto dalla serpeggiante sofferenza di chi giunge a confrontarsi con il proprio esistere. Un fitto intreccio di accadimenti che coinvolge il lettore in scene cariche di emozioni profonde.

"Esiste un capitolo oscuro della storia italiana, celato per troppo tempo e a lungo taciuto. I libri di testo, i manuali scolastici e l'informazione pubblica non hanno informato. Perché l'Italia ha ignorato la tragedia di questo suo popolo italiano sparito dopo la Seconda Guerra Mondiale? Ci siamo mai chiesti perché quella popolazione decise di abbandonare tutto, veramente tutto, pur di fuggire ed emigrare in un'Italia sì povera, sconfitta e mal vista internazionalmente, ma pur sempre la propria nazione di appartenenza, considerata sempre la propria patria; scegliendo così la strada della libertà per vivere come uomini liberi e come italiani? Perché l'Italia non ha voluto o non ha potuto raccontare questa storia? Perché ha mantenuto questo silenzio finora? Sembra che dopo ottant'anni il tempo sia finalmente maturo per fare emergere la verità. La Venezia Giulia subì l'invasione croata per due anni. Fu una lotta contro i cittadini italiani e contro il fascismo, che nell'area giuliana si identificava nell'equazione: italiano=padrone=fascista. Iniziarono così i giorni di terrore slavo, con l'eliminazione brutale di migliaia di italiani bollati come "nemici del popolo", fucilati dopo processi farsa, massacrati sommariamente e fatti sparire nelle grandi voragini carsiche. Le case degli italiani, che per gli slavi erano tutti fascisti, dovevano essere occupate. Uno dei motivi era quello di dimostrare al mondo e al Trattato di Parigi del 1947 che in Istria viveva una popolazione slava. Il sogno di Tito si realizzò. L'Istria fu occupata e incorporata nella Jugoslavia e divenne slava. Prima che il tempo cancelli i ricordi di questo capitolo doloroso della storia italiana, ritengo sia essenziale portare alla luce i fatti di un popolo italiano relegato nell'oblio da una negazione storica, un popolo che ha perso la propria identità. È un dovere storico e morale restituirla e ricordare la tragedia di quella "strage negata" di quei migliaia di Istriani e Dalmati sacrificati nelle foibe solamente perché erano italiani. Questo libro cerca di far luce su quegli eventi, per rendere giustizia a chi è stato costretto a lasciare la propria terra e a vivere nell'oblio. È un invito a riflettere su come la storia viene scritta e su chi ha il potere di raccontarla . I nostri anziani dicevano: "Dovete sapere da dove venite per sapere chi siete"."

Un racconto che parte dal nulla e dall'assenza di unità della protagonista, alla ricerca del proprio passato e del proprio presente. Storia senza storia, nella sola certezza di quell'unica crepa che divide in due la sua vita e il suo tentativo di capire. Un breve viaggio nei meandri dei segreti della memoria che a volte cancella ciò che deve per permetterci di andare oltre, ma che al momento opportuno ci regala lo svelamento del perché di un dettaglio, che pare essere poi la salvezza. Dall'imperfezione alla perfezione: da una crepa nasce la bellezza dell'essere in profondo ciò che siamo destinati ad essere, e una volta accettato e accolto quello spiraglio di luce, emerge dal proprio vaso ciò che c'è dentro e che ci salva dall'omologazione e dall'appiattimento. Per Isabel, la ragazza che non aveva un nome, passato, presente e futuro si uniscono per creare una nuova unità, rotta all'origine come un uovo che si schiude, ma nata di nuovo dalle proprie ceneri a vita nuova.

L'amore vince tutto, anche la paura di rimanere soli, vedere frantumarsi ad uno ad uno i nostri sogni. L'esperienza insegna che occorre sempre sperare, perché dopo il buio della notte spunta sempre l'alba a rincuorarci con le sue tenere luci. È questo il leitmotiv del romanzo, i cui personaggi principali, sotto i cieli assai diversi del Friuli e della Sicilia, vanno alla ricerca di un sostegno affettivo che li aiuti a proseguire lungo i sentieri spesso impervi della vita. L'autore scandaglia le loro menti e i loro cuori, offrendoci pagine di grande coinvolgimento emotivo, lo stesso che caratterizza la sua vasta produzione letteraria volta a farci conoscere le inquietudini del nostro animo.

Anni ʹ50. Il futuro si presenta del tutto imprevedibile, ma le premesse non potrebbero essere migliori. La gente che vive al mare, o meglio che vive il mare, si scatena in avventure di vario tipo, che solo apparentemente ricalcano antichi usi e tradizioni, ma che scaturiscono invece da un fervore di ottimismo. Azioni scandite da canzoni che parlano ancora solo d'amore, mentre fanno capolino i giocattoli della nuova era: scooter, frigorifero, televisione, la macchina per pochi fortunati. Il mare è antico, ma soprattutto eterno, libero, generoso nell'elargire le sue inesauribili ricchezze a chi lo ama, lo rispetta e sa come trattarlo. Con questi racconti l'autore vuole fornire lo spaccato sociale di un periodo storico poco conosciuto e la nascita di una nuova coscienza popolare.

La storia si svolge negli anni sessanta in un paese della campagna astigiana. La protagonista è una bambina di 8 anni figlia del medico condotto del paese. Le vicende raccontate sono viste con gli occhi di un gruppo di bambini di età compresa tra i cinque e i dodici anni, nell'arco temporale di alcuni mesi, tra la fine dell'estate e l'inizio della primavera. Si intrecciano quattro storie principali di donne. La prima è quella di Maria la pazza che essendo un elemento di disturbo per i familiari, per una ipotetica "diversità", viene periodicamente rinchiusa in strutture per malati di mente. La morte della donna, dovuta a una caduta accidentale, vede coinvolto il marito, e alcuni bambini si ritrovano a essere testimoni chiave della vicenda. La seconda storia è quella di una ragazzina che rimane incinta a dodici anni. Una terza figura femminile infelice è quella di Delia, la moglie del farmacista, oppressa da un amore tossico e psicologicamente violento. La quarta si riferisce alla stessa protagonista, di cui una vicenda svoltasi a Carnevale ne svela fragilità nascoste.

Sofia ha sempre pensato che certi ricordi, come certi incontri, fossero solo frammenti di passato da dimenticare. Ma cosa succede quando il passato ripiomba nel presente e svela angoli nascosti dell'anima? Ali Blu è un viaggio nell'intimità dell'anima, tra sogni irrisolti e paure mai superate, ma anche tra la magia di ritrovare quella voce lontana, quella del nostro bambino interiore, che troppo spesso soffochiamo. Attraverso lo sguardo di Sofia, ci addentriamo in un mondo dove ogni passo verso l'accettazione di sé diventa una rivoluzione, dove l'imperfetto si trasforma in bellezza, e il caos si rivela come il luogo della vera libertà. Un racconto potente e delicato, capace di toccare il cuore di ogni lettore, ricordandoci che il segreto per volare è riscoprire e abbracciare, finalmente, le proprie ali blu.