Wip Edizioni

Siamo in bilico tra la calma apparente delle solitudini e le destabilizzazioni delle relazioni complicate. Persi nelle nostre paure e nelle nostre ferite. Sedotti dalla solitudine e senza strumenti per costruire relazioni sostenibili, significative e costruttive. Trascinati in conflitti inutili dove tutti perdiamo qualcosa e nessuno guadagna niente. Possiamo coltivare la nostra solitudine o instaurare relazioni significative e sostenibili orientate alla ricerca di equilibri dinamici tra dimensione personale, economica, sociale e ambientale. Il testo propone una lettura dei meccanismi personali e sociali alla base delle nostre scelte, a partire dalle storie vere raccolte con cura e narrate con delicatezza, al fine di restituire lo spazio alle emozioni e riportarle alla consapevolezza, per dare un senso e una spiegazione ai nostri comportamenti e alle nostre relazioni.

“L'Autore, un medico, indaga la scienza e usa la scienza come strumento per inventare delle immagini e scopre che tra scienza e arte c'è una correlazione immediata e diretta. Noi apparteniamo a un cosmo e in questo cosmo la creatività del singolo corrisponde alla meccanica della creatività del cosmo stesso. L'equilibrio tra i due linguaggi è ciò che genera l'armonia e l'armonia è alla base della questione artistica” (Philippe Daverio – Storico dell'Arte).

Il PAN (Planet Art Network) Italia, nodo italiano della Rete d'Arte Planetaria, celebra quest'anno la ventiseiesima edizione del Sincronario delle 13 Lune di 28 Giorni. Strumento di sincronizzazione con i cicli del tempo naturale, scanditi dalla frequenza armonica 13:20 (i numeri che codificano il calendario sacro dei Maya). 13 Lune di 28 giorni per tornare all'armonia, alle frequenze naturali registrate nella nostra biologia (il bioritmo fisico, il ciclo mestruale) e nell'astronomia (ciclo delle maree, lunazione media). Il Calendario delle Tredici Lune integra i cicli della Terra con quelli della Luna e del Sole in modo armonioso, risolvendo il problema. Usare un calendario artificiale e disuguale, irregolare ed irrazionale ha prodotto una cultura altrettanto irrazionale, col risultato di una divergenza dal tempo naturale che ha portato profonde conseguenze nel nostro ambiente, nella nostra cultura e nei nostri comportamenti. Il Calendario delle 13 Lune corregge questa deviazione dalla natura.

Insegnare la matematica attraverso propri racconti e filastrocche è creativo e coinvolgente: una strategia vincente che l'Autrice utilizza per far amare il mondo dei numeri ai suoi alunni. Età di lettura: da 6 anni.

Questo saggio analizza il “pensiero” spaziale insito in due fumetti e due silent book odeporici, provando poi a proporre la lettura/interpretazione di tali opere come un “gancio” per coinvolgere i bambini e le bambine della scuola primaria in un percorso di insegnamento-apprendimento geografico attivo dedicato a due temi fondanti della disciplina: l'osservazione del “vicino” e del “lontano”; le migrazioni di “ieri” e di “oggi”.

Nel Regno del Naso, ogni giorno le cellule buone combattono contro i loro acerrimi nemici: Eos e Mast, cellule dispettose portatrici di muco e starnuti. Ma tutto cambia con l'arrivo di un nuovo supereroe: Zhak. Grazie ai simpatici personaggi illustrati da Andrea Ligori, questa favola, pensata per grandi e piccini, trasforma la terapia nasale in un'avventura divertente da leggere con il sorriso. Un racconto ideato da due esperti del Naso. Età di lettura: da 5 anni.

È un saggio storico commemorativo e, nello stesso tempo, un monito contro la guerra. Esso si propone di commemorare i Caduti bitrittesi della Seconda guerra mondiale illustrando, in breve, le loro storie. Erano le ore 18.00 del 10 giugno 1940 quando Mussolini, rivolgendosi ai romani di Piazza Venezia e a tutti gli italiani, attraverso la radio, annunciò di aver dichiarato guerra alla Francia e all'Inghilterra. In breve tempo, quell'atto sconsiderato si trasformò in un boomerang di apocalittiche dimensioni che coinvolse tutti gli italiani. Ovviamente, anche i giovani soldati e le loro famiglie pagarono le dure conseguenze che ne derivarono. Infatti, da quel momento, si poté assistere solo alla conta dei morti, alle innumerevoli distruzioni e alla crescente mancanza di beni di prima necessità.

Il senso di disfacimento è aspro e batte sul selciato rumorosamente, rendendo acuminati i pensieri, che lo stile delle liriche di Chiara Cinquepalmi, rifiutando ogni segno di interpunzione, esaspera nella loro curvatura drammatica. Non mancano tuttavia, in siffatto gorgo emotivo, spiragli di luce che riproducono, nella bolla delle relazioni umane, quella dialettica affilata che la natura regala come spettacolo titanico a chi intenda decriptarne i cicli senza indugiare in una sua rappresentazione superficialmente bucolica.

L'autore affronta i temi più svariati, ma tutti collegati dal filo rosso della baresità, e allo stesso tempo racconta le personalità più rappresentative della cultura barese. Accade, però, che anche molti dei principali intellettuali baresi di oggi siano presenti nel volume con loro interventi sugli scritti di Polito, arricchendoli con le loro riflessioni ed integrazioni. Nasce così una sorta di grande, variegata Tavola rotonda virtuale, in cui l'autore e i suoi prestigiosi interlocutori espongono al lettore le proprie conoscenze ed i rispettivi punti di vista. Prefazione di Rosita Orlandi.

Raccontarsi in un libro, un desiderio che si è fatto più impellente con l'avanzare dell'età e degli acciacchi. La spinta a scrivere di sé non è stata però l'ambizione letteraria, tantomeno il voler “offrirsi” al mondo esterno. A spingerlo è stato qualcosa di più profondo: il voler conciliarsi con la propria vita, lasciando alla custodia dei suoi cari, e di chi vorrà leggerlo, un tesoro di esperienze, di intime emozioni e riflessioni.

"Permeato di quella speciale qualità che – noi lettori – ci auguriamo sempre di ritrovare tra le righe di un romanzo, vale a dire esserne catturati. Non basta avere una buona storia, occorre saperla raccontare… e Maria in questo ha svolto un compito egregio. Già dalle prime pagine, il desiderio di voler sapere come si sarebbe dipanata la vicenda mi ha spinto a proseguire la lettura con ritmo incalzante. La capacità narrativa dell’autrice ha saputo regalarmi emozioni, sentimenti e poesia dettati dalla contemplazione di ciò che chiamiamo vita, nelle sue molteplici sfaccettature. "Vivere… e ancora vivere!" offre uno sguardo sul mondo, le sue bellezze, la sua unicità, sul valore della vita, che spesso dimentichiamo, specialmente in questo particolare periodo storico in cui le cronache ci tempestano di eventi di “privazione della vita” per atti di guerra o per “noia” o per “impulsi immotivati”. L’attenzione posta sul valore della vita produce un effetto “illuminante” e spinge a riflettere su come impegnarci per essa e goderne in ogni situazione. Persino quando tutto appare perduto – perché i nostri sogni sembrano schiantarsi al suolo irrimediabilmente – ecco che quel che pareva un terribile epilogo può trasformarsi nella piena comprensione del proprio posto nel mondo. Un libro per tutti, che dovrebbe essere letto nelle scuole di ogni ordine e grado." (Saba De Ruvo)