Zandonai
Clara
Friedrich W. Schelling
Libro: Copertina morbida
editore: Zandonai
anno edizione: 2009
pagine: 154
Con il dialogo "Clara" Schelling pone un problema che è contemporaneamente esistenziale e metafisico: a fondamento della domanda se e in quale modo sia possibile concepire in modo filosofico, logico e concettuale un rapporto tra natura e mondo degli spiriti, tra vita fisica e vita spirituale, tra immanenza e trascendenza, si trova infatti la speranza di poter raggiungere, nel naturale, un momento che assicuri la sopravvivenza dell'uomo dopo la morte. Quest'ultima questione anima l'intenzione più profonda di Schelling, il quale scrive il dialogo soprattutto per trovare risposte al dolore provocato dalla prematura morte della moglie Caroline Michaelis (1809). Non si tratta, tuttavia, del tradizionale problema dell'immortalità dell'anima, anche se il "Clara" possiede qualche analogia con il "Fedone" platonico. Schelling non cerca soltanto la sopravvivenza dell'anima o dello spirito dopo la morte, ma mira alla sopravvivenza dell'uomo intero, incluso il suo corpo, la sua dimensione naturale e sensibile. La radicalità e la sincerità della domanda si riflettono in un linguaggio che da concettuale e filosofico spesso si trasforma in poetico e descrittivo, e nella cornice offerta quasi per intero da ambienti naturali, che non fanno solo da sfondo romantico alle argomentazioni filosofiche, ma costituiscono il necessario punto di partenza per qualsiasi conoscenza del mondo degli spiriti. (Premessa di Giampiero Moretti e nota conclusiva di Alfred Baeumler)
Il principe del fuoco
Filip David
Libro: Copertina morbida
editore: Zandonai
anno edizione: 2009
pagine: 93
I dieci racconti dell'occulto che compongono questo libro - in cui la tradizione mistica ebraico-orientale si fonde con la migliore letteratura del fantastico - giocano a manipolare il tempo: lo deformano, lo sdoppiano, lo ritardano. Solo così, sembrano dirci, tempo e destino possono incontrarsi, solo così scaturiscono narrazioni abissali sull'esistenza terrena. I personaggi di David - sempre in fuga dalla realtà - finiscono infatti per sprofondare in labirinti in cui i confini fra veglia e sogno, vita e morte, presente e passato quasi scompaiono. Come nelle "Botteghe color cannella" di Bruno Schulz anche la prosa di David prolifera di prodigi, metamorfosi, esercizi d'illusionismo ed è abitata da figure stravaganti - taumaturghi, cantori, cabalisti, ebrei erranti e lunatici - colte nel momento in cui si trovano a fronteggiare terrori e angosce. La porta del mondo dove avevano vissuto fino a quel momento si apre e davanti a loro, dentro di loro, può comparire il monte degli uomini perduti oppure la terra primordiale madre di tutti i sogni angosciosi, o ancora un inquietante alfabeto composto da "lettere-occhi", o infine l'arcangelo Gabriele che marchia le fronti con segni di sangue.
Via Pola
Dragan Velikic
Libro: Copertina morbida
editore: Zandonai
anno edizione: 2009
pagine: 157
"La città delle ombre apre il suo cuore pietroso." Siamo a Pola, crocevia di popoli e culture differenti, la "Siberia marittima", come ebbe a definirla James Joyce, che la elesse a momentaneo quanto sofferto esilio e che appare tra i protagonisti di questo. In un vorticare di personaggi illustri e sconosciuti, reali e immaginari, costruttori folli e scrittori visionari, prostitute e psicopatici, si staglia, nella sua allucinata nitidezza, la figura di Bruno Gasparini, neuropsichiatra e memoria storica della città. Le confessioni dei suoi pazienti lo trascinano via via in un abisso di sogni malati, fino a farlo sprofondare nel gorgo di un'ossessione necrofila. A imprigionarlo come in una ragnatela è il fascino cupo di una Pola - scrive Claudio Magris nella sua Prefazione - "essenzialmente balcanica, lontanissima da quella della letteratura istriana italiana, in cui l'Adriatico è un soffio di gentilezza veneta".
Lontano da loro
Laurent Mauvignier
Libro: Copertina morbida
editore: Zandonai
anno edizione: 2009
pagine: 89
Luc ha vent'anni. Ama il cinema, soprattutto i vecchi film e gli attori di un tempo, e detesta la realtà che lo circonda. È duro imparare la propria parte nel mondo, soprattutto se si è figli di un operaio e di una casalinga dediti a un rassegnato conformismo, e si vive in una cittadina di provincia, specchio di quella "France profonde" di cui Mauvignier disegna qui un ritratto impietoso. Per questo Luc ha deciso di andarsene "lontano da loro", lontano dalle loro presenze e dai loro sguardi, nell'intento di ricominciare tutto da capo. Per un po' sembra crederci, ma ben presto, imprigionato in una solitudine sempre più radicale, smetterà di sperare che la fine di qualcosa preluda a un nuovo inizio. Uno struggente racconto a più voci, in cui ciascuno dei protagonisti - davanti a un gesto che coglie del tutto impreparati e fa crollare ogni certezza - aggiunge le inconfondibili note del proprio dolore a una composizione straordinariamente cadenzata e di grande intensità ritmica.
Puzzle di tre
Gian Conti
Libro: Copertina morbida
editore: Zandonai
anno edizione: 2009
pagine: 431
Tre pezzi di uno strumento misterioso e dotato di poteri soprannaturali, tre tessere di un mosaico da ricomporre seguendo labili e tortuose tracce. Tre frammenti di un segreto sepolto: una lontana eredità intorno alla quale si mette in moto una straordinaria macchina narrativa. Ne scaturisce l'affascinante impasto letterario di un noir ironico-esoterico aperto a mille digressioni e capace di amalgamare in una trama incalzante i più angosciosi dilemmi etici: è giusto possedere, a fini di lucro, la facoltà di cambiare il destino degli esseri umani?
Séraphita
Honoré de Balzac
Libro: Copertina morbida
editore: Zandonai
anno edizione: 2008
pagine: 147
Considerata da Mircea Eliade "l'ultima grande creazione letteraria europea che abbia come motivo centrale il mito dell'androgino", Séraphita è ben di più: è l'opera in cui Balzac dà voce, con una tensione quasi febbrile, a un'erotica del sapere di stampo mistico, intonata alle teorie di Swedenborg. Séraphìta-Séraphitùs - essere che unisce in sé le nature del maschile e del femminile - "è un angelo giunto alla sua ultima trasformazione, che infrange il suo involucro per ascendere al Cielo"; egli è amato da un uomo e da una donna, ai quali rivela che hanno in realtà amato, trasferendolo in lui, l'amore che li legava reciprocamente e che, dopo tale esperienza iniziatica, resta loro in eredità. Non a caso il romanzo è un ripetuto atto di congedo: l'angelo purissimo è un esiliato nel mondo che si sottrae via via alle miserie terrene, mentre l'amore invisibile è colto in una continua dissolvenza, nel suo presentarsi impalpabile agli uomini. Del resto lo stesso Balzac aveva dichiarato che proprio questo romanzo, "la dottrina in azione del Buddha ha cristiano", poteva costituire la più efficace confutazione di un diffuso errore interpretativo nella lettura delle sue opere, vale a dire ritenerlo uno scrittore attento a considerare l'uomo principalmente nella sua natura mortale.
Cirkus Columbia
Ivica Dikic
Libro: Copertina morbida
editore: Zandonai
anno edizione: 2008
pagine: 127
Un lunatico e rancoroso emigrante fa ritorno al luogo natio, una cittadina dell'Erzegovina, dove smarrisce subito il gatto nero a cui è morbosamente legato. L'intera cittadinanza, allettata dalla promessa di una lauta ricompensa, è coinvolta nella folle ricerca del felino, emanazione infernale di bulgakoviana memoria, attorno alla quale si scatena una ridda di episodi esilaranti e tragici al tempo stesso. Ma a sovvertire il precario equilibrio della piccola comunità, già dilaniata da acredini e invidie intestine, non concorrono soltanto il gatto Bonny e i venti di una guerra fratricida, con le sue esecuzioni sommarie, le deportazioni, le fughe precipitose, i vaneggiamenti nazionalistici e il venire alla ribalta di nuova generazione di "patrioti". Sarà un innocuo, disperato trastullo - una giostra che gira senza interruzione sulla piazza - a segnare l'irruzione dell'assurdo, ovvero la clamorosa assenza di significato della Storia, nel suo stesso ripetersi all'infinito. Epopea grottesca e satira corrosiva della "rinascita croata" degli anni novanta, questo racconto a più voci esprime tutta la potenza simbolica di un estro narrativo che, in accordo con la migliore tradizione letteraria balcanica, preferisce il rovescio del mondo al suo diritto, svelando quanto siano labili i confini di una rassicurante identità privata o collettiva.
Il poeta e gli antichi dei
Walter Friedrich Otto
Libro: Copertina morbida
editore: Zandonai
anno edizione: 2008
pagine: 147
Il libro, risalente al 1942, testimonia uno dei momenti più alti e concentrati della riflessione di Walter Friedrich Otto e potrebbe essere affiancato, per tematica e profondità, al famoso testo di Friedrich Schiller "Sulla poesia ingenua e sentimentale" (1796). Ne condivide infatti l'interrogativo essenziale, vale a dire: è possibile la poesia in un'epoca in cui gli antichi dèi, che ne sono stati la vera fonte, sembrano ormai fuggiti, o sono comunque assenti? Il contrasto, che talvolta si configura come vero e proprio conflitto, è perciò quello tra l'eccessivo sentimentalismo dell'età moderna e contemporanea da un lato, e l'aridità di tale sentire dall'altro. Un'aridità che il poeta cerca di aggirare e superare ricorrendo ora al contenuto poetico per eccellenza (la mitologia) ora all'interiorità individuale e ispirata. Goethe e Hölderlin costituiscono, agli occhi di Otto, due eccezioni fondamentali a tale disincantato destino dell'Occidente, perché declinano, sia pure in modo diverso, la medesima eccezionalità che - in ciò Otto riprende Nietzsche - ha caratterizzato sin dalle scaturigini l'anima dei Greci. Il volume è corredato da un'Introduzione di Gianni Carchia, che ne inquadra il significato all'interno dell'opera di Otto, e da una Premessa di Giampiero Moretti, che evidenzia le problematiche legate alla sua ricezione nel contesto degli studi di estetica e di ermeneutica dalla seconda metà del Novecento ai giorni nostri.
Serbia hardcore
Dušan Velickovic
Libro: Libro in brossura
editore: Zandonai
anno edizione: 2008
pagine: 178
Brillanti e beffarde, colte e irriverenti, queste short stories veri e propri "racconti dal vivo" - vanno quasi a comporre un romanzo in frantumi e narrano di un luogo chiamato Belgrado, di un Paese chiamato Serbia in una travagliata fase di transizione. Velickovic presta la propria voce a una comunità lacerata, che vive in bilico tra un "passato che non è mai passato" e dal quale si ereditano conflitti, tragedie e triviali derive nazionalistiche, e un futuro appeso a un filo di incertezza e scetticismo che dovrà sciogliere il dilemma di una colpa collettiva. Acuto interprete degli umori, delle sensazioni e dei sogni nascosti di una città intera, così come del proprio spaesamento, l'autore è un intellettuale che ancora pratica il "conosci te stesso" pur se con laconico disincanto. La medesima disillusione con cui denuncia un regime che soffoca critica e dissenso, e un Occidente libero e democratico che getta bombe "intelligenti" nel cortile di casa sua. Una confessione che è insieme testimonianza civile e autoterapia, sguardo amaro e perdutamente ironico gettato sul presente da un luogo che in realtà è un vizio irrinunciabile. Questo vizio si chiama Belgrado.
Il rogo nel porto
Boris Pahor
Libro: Libro in brossura
editore: Zandonai
anno edizione: 2008
pagine: XII-224
Il percorso creativo di Boris Pahor, scrittore sloveno e cittadino italiano, ruota in prevalenza intorno al destino della gente slovena nel Novecento e alle suggestioni di una città elusiva e ammaliatrice come Trieste. La prima di queste opere è la raccolta di racconti "Il rogo nel porto", che non solo lievita ai livelli più alti della grande letteratura europea ma prelude a quasi tutta la restante produzione dell'autore quanto a temi e motivi ispiratori, restituendo al lettore italiano aspetti della storia contemporanea dimenticati o colpevolmente rimossi: le vicissitudini della comunità slovena sotto il fascismo, la difesa di un'identità culturale brutalmente conculcata, la violenza che investe umiliati e offesi di dostoevskijana memoria e annuncia l'orrore delle deportazioni nei campi di sterminio. Tre sono i nuclei generativi - tutti direttamente o indirettamente autobiografici - dei racconti: il mondo dell'infanzia, l'esperienza del lager (descritto una dolente potenza espressiva tale da ricondurci alla raccapricciante grandezza di "Necropoli") e il faticoso, straniante ritorno nella città natale, Trieste, dopo la guerra e la detenzione nei lager nazisti. Lo sfondo, a parte il ciclo del lager, è il medesimo: la città di Trieste, le cui architetture e stagioni, i cui colori e paesaggi fatti di piogge ventose, iridescenze marine e barbagli di pietra carsica sono rievocati con un lirismo visionario intriso di potenti metafore.
Loop
Gian Conti
Libro: Copertina morbida
editore: Zandonai
anno edizione: 2008
pagine: 315
Una lunga serie di inspiegabili omicidi compiuti nel centro di Parigi scuote il Quai des Orfèvres e coinvolge l'imperturbabile commissario Desclos in una fitta e incalzante trama investigativa. Senza alcun apparente motivo killer professionisti uccidono a sangue freddo inermi e insospettabili cittadini. Pian piano il cerchio si allarga, le deboli tracce che collegano i delitti tra loro svelano un inquietante scenario internazionale e i destini di alcuni personaggi in fuga dal proprio passato vengono a comporre un mosaico di sangue. Fino a delineare un circolo chiuso, un loop, dove il confine naturale tra vittima e assassino viene a perdere i suoi chiari e definiti contorni.