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Zandonai

Figure della Mitteleuropa e altri scritti d'arte e di architettura

Figure della Mitteleuropa e altri scritti d'arte e di architettura

Marco Pozzetto

Libro: Copertina morbida

editore: Zandonai

anno edizione: 2008

pagine: 422

Vengono qui raccolti per la prima volta gli scritti di Marco Pozzetto, da tempo ormai introvabili perché sparsi tra riviste, cataloghi e pubblicazioni di settore. Storico e critico dell'architettura fra i più importanti d'Europa, Pozzetto ha profondamente influenzato la nostra comprensione dello spazio architettonico e artistico della Mitteleuropa. Il volume si articola in tre principali filoni di ricerca: Vienna e gli architetti della Scuola di Wagner, il Razionalismo e l'architettura tra le due guerre in Italia, Trieste e la regione del Friuli-Venezia Giulia. Emerge in tutta la sua originalità l'appassionata indagine di Pozzetto sul significato civile dell'architettura nelle opere dei grandi ideatori che, tra la fine dell'Ottocento e lungo tutto il Novecento, hanno configurato, grazie ai loro progetti urbanistici, il paesaggio e il territorio circostanti.
45,00

Diabolus in musica. Prose ed elzeviri musicali

Diabolus in musica. Prose ed elzeviri musicali

Giorgio Vigolo

Libro: Copertina morbida

editore: Zandonai

anno edizione: 2008

pagine: 91

Il volume, pensato da Giorgio Vigolo già nel 1967, raccoglie una scelta di testi inediti, molti dei quali scritti per la trasmissione radiofonica "Musica e Poesia". Vigolo non mira a tradurre i fatti musicali in un linguaggio didascalico e informativo, né si limita a indagarne il dato squisitamente tecnico: la sua prosa musicale racconta e genera storie, inseguendo per dir così il significato "diabolico" della musica, versatile musa capace di trasmigrare in altre forme artistiche, come l'architettura (che Goethe chiamava "musica ammutolita") e la poesìa. Poeta e narratore, studioso del Belli e indimenticato traduttore di Holderlin, Vigolo apre, con i suoi atteggiamenti linguistici, le suggestioni letterarie e filosofiche, e la sua padronanza musicale frutto di estesi e meditati studi, un nuovo e illuminante spazio alla critica musicale. Brevi, veloci e di squisito gusto letterario, questi saggi restituiscono con maestria l'atmosfera poetica delle opere musicali e captano ciò che nella musica si nasconde: l'anelito di assoluto, la dimensione ritmica come memoria dei suoni e le inquietudini etiche, specie fra Barocco e Romanticismo, quando il suono aereo e spirituale convive con la pietra, il peccato e la morte.
13,00

I latitanti

I latitanti

Gilberto Forti

Libro: Copertina morbida

editore: Zandonai

anno edizione: 2008

pagine: 235

"Il latitante è qualcuno che deve tentare di sopravvivere sforzandosi di non esistere deve imparare la lezione degli animali e accantonare quella degli uomini, anche dei più sapienti. Negli animali, credo, c'è una naturale accettazione del destino, ma anche una naturale inclinazione a difendersi fino all'ultimo prima che il destino si compia. La fortuna, poi, è arbitra per gli animali come per i latitanti." Così, nel racconto che dà il titolo a tutta la raccolta, Gilberto Forti ci restituisce in pochi tratti la misura vincolante a cui la guerra riduce persone e cose. La dimensione della sopravvivenza non coincide con quella della vita, tuttavia ha il pregio di non nasconderne la precarietà, come ben sanno i latitanti che si ritrovano sospesi, nella loro sub-esistenza, tra una "morte apparente" e una tumultuosa vita interiore. Di questo sfasamento, così come del tormentato rapporto fra memoria e oblio, testimonianza e silenzio, si nutre la scrittura di Forti che nei suoi momenti di asciutto lirismo non si esaurisce mai in un esercizio - seppur alto - di rievocazione storica o biografica. Anzi, da queste storie di giovinezza e di latitanza, ambientate per lo più fra le montagne dell'Appennino emiliano e durante la guerra partigiana, promana un alone di atemporalità che sta a indicare quanto la memoria, individuale e collettiva, sia intaccata da una rimozione necessaria.
16,00

Destierro

Destierro

Carlo Cazzola

Libro: Copertina morbida

editore: Zandonai

anno edizione: 2008

pagine: 105

Chi subisce il destierro - l'espatrio - si mette in salvo, perdendo però ogni contatto diretto con le proprie origini. Il destierro costringe all'esercizio costante del ricordo, prolunga le sofferenze patite altrove, è nostalgia e silenzio. Anni settanta. Durante una vacanza estiva sul golfo di Policastro, una donna - un'esule sudamericana - sta vivendo senza saperlo le sue ultime ore. La morte giunge improvvisa e la separa per sempre dal marito. Dopo oltre vent'anni egli ritorna con il ricordo a quel 21 agosto e ripercorre a ritroso la storia del loro legame, fino a quel pomeriggio di primavera in cui conobbe una giovane argentina di passaggio a Roma. Al centro della vicenda è lei, alle prese con un passato segnato dal sequestro, dalla tortura e dalla fuga dall'Argentina in mano alla giunta militare, e minata da una malattia genetica - il Lupus - a cui non c'è rimedio. Nel ricordo delle ultime ore che precedono e seguono la sua scomparsa, in un dialogo immaginario con la donna perduta, l'uomo sembra intuire perché la memoria, anche quando inganna, sia l'unica protezione contro la morte.
11,00

La camera bianca

La camera bianca

Laurent Mauvignier

Libro: Copertina morbida

editore: Zandonai

anno edizione: 2008

pagine: 109

È una donna che parla. Suo marito era sul punto di lasciarla. Ogni sera, sotto gli occhi dei figli, le scenate e i litigi, le urla e gli insulti. Lui aveva un'altra e lei lo sapeva. Lui stava per andarsene e lei non poteva fermarlo. Poi all'improvviso il colpo di scena, un incidente d'auto e il marito immobilizzato in una stanza d'ospedale. L'altra scompare. È solo la moglie a prendersi cura di lui, a sperare in un nuovo futuro insieme. Ma ora che lui sta meglio, che è tornato a camminare, dove sono tutti i sentimenti che nutrivano i pensieri di lei? Nulla. A poco a poco non è rimasto più nulla. Quell'uomo è diventato un estraneo. Per lei quell'uomo è morto. Dopo tanta sofferenza, il dolore del tradimento e l'angoscia della morte, adesso lei scopre di essere forte, scopre di non aver più bisogno di lui. E può dire la parola fine.
12,50

L'esca

L'esca

David Albahari

Libro: Copertina morbida

editore: Zandonai

anno edizione: 2008

pagine: 125

Da un cigolante magnetofono torna a risuonare, a distanza di alcuni anni dalla sua morte, la voce di una donna. È il figlio ad aver inciso su nastro questa singolare intervista alla madre e quando ne riascolta le parole è ormai emigrato in Canada, dopo essere fuggito dal proprio paese, la Jugoslavia dilaniata dalla guerra civile. Affidandosi ora ai silenzi ora all'intensa e sofferta testimonianza di questa coraggiosa figura femminile, Albahari tesse una fitta trama di corrispondenze simboliche fra il turbinoso destino di una famiglia ebraica e il tragico dissolvimento di un'intera nazione. Ma è possibile, nella solitudine dell'esilio e in un idioma straniero, fare della propria madre la protagonista di un romanzo, quando nella voce materna vibra il richiamo della lingua madre rimossa? Le pagine rischiano di non essere mai scritte: fra presente e passato, vita e letteratura si apre un insanabile dissidio.
13,50

La morte a Roma

La morte a Roma

Wolfgang Koeppen

Libro: Copertina morbida

editore: Zandonai

anno edizione: 2008

pagine: 218

Un'inquietante e grottesca riunione familiare si trasforma in un'autentica discesa agli Inferi, in una Roma estiva anni cinquanta, tra atmosfere neorealiste e luci rarefatte, tra i primi aurei riflessi del boom economico e l'oscurità silenziosa e immutabile dei vicoli del centro. Qui convergono un ex generale delle SS, riparato in Medio Oriente sotto falso nome, la moglie, un'esaltata Erinni nordica nostalgica del Führer, e il cognato, zelante funzionario del Terzo Reich ora riciclatosi borgomastro nella Germania di Adenauer; qui si aggirano, in fuga dalla famiglia e da se stessi, i figli - un compositore di musica e un diacono - incalzati dalla necessità di espiare orrori che non furono loro a commettere. Con occhio critico Koeppen costruisce una storia che mette a nudo le tare segrete dello spirito tedesco, la pulsione di morte che si nasconde dietro ogni esaltazione mitica della potenza e che sfociò nel nazionalsocialismo. Grazie al suo distacco ironico e al suo sguardo da moralista, nel mosaico dei personaggi e delle voci monologanti, la figura classica del nazista massacratore non resta più confinata dentro gli schemi descrittivi di una personalità piccolo borghese e autoritaria, ma grandeggia sinistra. Il Dioniso nazista di Koeppen, che sprofonda via via nelle zone più basse del grande ventre cittadino, da una parte manifesta una ripugnante vitalità e voracità, dall'altra è un morituro, un disertore della vita e un baccante della morte.
16,00

La vera storia di Leon Pantà

La vera storia di Leon Pantà

Carlo Alberto Parmeggiani

Libro: Copertina morbida

editore: Zandonai

anno edizione: 2007

pagine: 133

Un bel tipo francese, tale Maxim Palamede Pantà, lionese e capitano dei Dragoni durante la guerra dei Sette Anni, arriva nella Bassa mantovana dopo la disfatta di Rossbach. Stanco di orrori guerreschi, strade polverose e "frastuono della fucileria prussiana", decide di stabilirsi in quel di Santiago de los Signos, l'attuale San Giacomo delle Segnate. Il seme francese, mescolandosi ora con energiche ora con scialbe bellezze locali, popola la Bassa padana di personaggi eccentrici le cui vicende si intrecciano gustosamente con la storia dell'Italia del tempo fino a culminare nell'eroe epo-nimo, quell'Ugo Leonello, altrimenti noto come Leon Pantà. Con un linguaggio barocco e ironico, beffardo e artificiosamente dotto nella sua solennità, Parmeggiani tratteggia una cronaca semiepica e grottesca dell'ltalietta nostrana, quella dell'ultimo cinquantennio. Concentrando in sé italici vizi e virtù, Leon Pantà è intriso di tutti gli umori, le fissazioni e le piccole follie che promanano da una terra di nebbie e calure. Ne emerge un Paese dal coté irrimediabilmente provinciale pur se a intermittenza rianimato da brividi di assoluto.
11,00

Umanesimo e romanticismo. La concezione della vita nell'epoca moderna e il suo sviluppo nell'età di Goethe

Umanesimo e romanticismo. La concezione della vita nell'epoca moderna e il suo sviluppo nell'età di Goethe

Hermann August Korff

Libro: Libro in brossura

editore: Zandonai

anno edizione: 2007

pagine: XXVII-113

Prima traduzione italiana di un'opera di Hermann A. Korff, i cinque saggi qui proposti, del 1924, rappresentano il nucleo tematico della sua opera maggiore, il "Geistder Goethezeit", uno dei più celebri e dettagliati affreschi della cosiddetta "età di Goethe", quel periodo decisivo della storia spirituale tedesca che va all'incirca dal 1770 al 1830. Korff analizza alcuni dei concetti fondamentali intorno ai quali si formano, in Occidente, la moderna concezione di "uomo" e l'idea stessa di "cultura". Approfondisce la controversa nozione di "Leben", "vita", tratteggiandone, con rara chiarezza interpretativa e forza sintetica, lo sviluppo nelle diverse epoche storiche prese in esame: antichità classica, rinascimento, Riforma, illuminismo, classicismo e romanticismo. Fino a individuare nell'uomo faustiano, ovvero nel cosiddetto "neoumanesimo" della poesia classico-romantica tedesca (che ha in Goethe il suo emblema), il modello di un nuovo sentimento della vita e quindi di una nuova idea di uomo.
13,00

Morte di una primadonna slovena

Morte di una primadonna slovena

Brina Svit

Libro: Copertina morbida

editore: Zandonai

anno edizione: 2007

pagine: 197

All'apice della sua carriera artistica, la cantante lirica Lea Kralj concorre al titolo di "Slovena dell'anno", indetto da una rivista glamour: chiamato a pronunciarsi sulla sua candidatura è un giovane giornalista francese, omosessuale, che negli ultimi anni ha accompagnato la primadonna nelle sue tournee europee, fra teatri, anonime stanze d'albergo e luoghi d'infanzia. La vita di Lea - che si consuma in amori ambigui o volutamente ancillari e si accende nella sublime arte con cui la primadonna sa rappresentare, come nessun'altra, la morte sulla scena - sembra sempre sul punto di incrinarsi, e ci viene restituita dal narratore-accompagnatore attraverso dettagli minimi, in un resoconto frantumato ed ellittico, quasi a scandire un'omelia impossibile. Quel che grava su Lea - via via mutilandola, nonostante il suo talento - è l'ombra della madre, la signora Ingrid. all'apparenza innocua, in realtà emanazione di un archetipo: la madre divoratrice. Madre e figlia celebrano insieme un vero e proprio rituale, le cui tappe iniziatiche sono la distanza, la privazione e il silenzio, e nel quale una delle due è destinata a soccombere.
14,50

Il petalo giallo

Il petalo giallo

Boris Pahor

Libro: Copertina morbida

editore: Zandonai

anno edizione: 2007

pagine: 187

Un maturo scrittore sloveno, reduce dai campi di concentramento nazisti, e una giovane psicoterapeuta che vive a Parigi, la cui infanzia è stata funestata da una nascosta, ma non meno devastante, violenza familiare. Tra i due nasce improvvisa e quasi per caso una relazione intima, nutrita di un fitto scambio epistolare e di sporadici quanto intensi incontri, una relazione legata a un mistero che via via si dirada andando a descrivere un tragico percorso comune. E solo nella silenziosa profondità dell'amore i loro corpi, segnati da un destino di violazioni e abusi, sapranno ritrovare equilibrio e fiducia, perché la risposta alla violenza subita, prima di essere un atto di intelligenza, è un atto d'amore. Il libro illumina, con la dolente lucidità di cui Pahor è maestro, il paradosso della ragione umana, prima sorgente di violenza e distruzione, e dà voce a pagine profondamente intrise di memoria, individuale e collettiva, pagine che scavano con rigore nelle libertà negate o soffocate da cui continuano a riverberare domande irrisolte, esistenze inquiete, conflitti dell'animo mai pacificati.
13,00

L'altra collina

L'altra collina

Joseph Zoderer

Libro

editore: Zandonai

anno edizione: 2007

pagine: 160

Un'indomabile e crudele ambivalenza attraversa ogni pagina, quasi ogni riga, di questo romanzo di formazione fino a sfociare in un assurdo gioco di seduzione e ripulsa. Dove due amanti compiono a turno i rituali imposti loro dall'onnipotenza di un solipsismo che li imprigiona. Zoderer sembra quasi sdoppiarsi in spettatore imparziale dei propri interiori naufragi: è il passato, non il futuro, che prende forma di volta in volta nelle pieghe di un corpo e nella rapace intensità di uno sguardo. Con un linguaggio freddo e ossessivo, incalzante e a tratti visionario, l'autore dà voce al fatale intreccio di fantasmi e conflitti, di intenzioni impedite e ripetuti smarrimenti, che si nasconde nei bui recessi del nostro "sottopelle". L'aspra forza espressiva, che è la peculiarità di uno stile ormai inconfondibile, riesce ancora una volta a trasformare frammenti di realtà quotidiana in piccoli specchi in cui il mondo onirico può riflettersi e baluginare dinanzi ai nostri occhi.
14,50

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