Elèuthera: Caienna
Critica della democrazia occidentale
David Graeber
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2024
pagine: 128
Benché la civiltà occidentale ne rivendichi l'invenzione, Graeber ci mostra come forme democratiche basate sull'autoorganizzazione siano emerse, nel tempo e nello spazio, in una pluralità di società «altre», diverse tra loro ma tutte estranee alla concezione statuale propria dell'Occidente. E sta qui la contraddizione insita nell'ideale democratico occidentale, che si regge sul sogno impossibile di coniugare le pratiche democratiche con i meccanismi coercitivi dello Stato. Una contraddizione che impedisce la creazione di democrazie nel senso pieno del termine, consentendo piuttosto la nascita di «repubbliche» dotate di pochi elementi democratici. Il che spiega come mai in Occidente ci siano sempre state sperimentazioni sociali volte a riaccendere le istanze più autentiche della pratica democratica. E se in passato i modelli di democrazia scaturiti dalle rivoluzioni americana e francese si sono ispirati, più che all'Atene classica, alle navi pirata, ai nativi americani o alle comunità di frontiera popolate da liberti, prostitute e rinnegati, oggi sono i movimenti di critica radicale dell'esistente, fondati su pratiche orizzontali e modalità di condivisione, a mettere in discussione le basi della nostra democrazia incompiuta. E il futuro della democrazia sta proprio lì. Prefazione di Stefano Boni.
L'oppio del popolo
Goffredo Fofi
Libro: Copertina morbida
editore: Elèuthera
anno edizione: 2019
pagine: 166
"Quanti sono gli italiani che vivono di «cultura»? Sono - anzi siamo - milioni, ben piazzati nelle scuole di ogni ordine e grado, nei giornali, nell'editoria, nello spettacolo, nella televisione, nelle radio, nei blog, nei musei, nei festival, negli assessorati alla cultura, nel turismo, nella pubblicità... Siamo la più grande «fabbrica» del paese, pur se privi di qualsivoglia identità collettiva. Un gran giro di soldi, un gran giro di chiacchiere. Ma al di là del peso economico, non sarà che il sistema di cui facciamo parte - di cui siamo complici - si serve di questo eccesso di cultura anche per distrarci dal concreto agire collettivo, intontendoci di parole, immagini, suoni? Non è certo di questa cultura spettacolarizzata e manipolata che abbiamo bisogno, ma di una cultura critica che sappia guardare al mondo con lucidità e, soprattutto, con l'aspirazione a farsi corpo, azione. Una cultura, o meglio una pluralità di culture, che sappia disintossicarsi dai ricatti e dalle lusinghe del Potere per capire e, di conseguenza, per fare".
Costruttori di Babele
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2017
pagine: 200-XXXI
Un ferroviere ligure che da cinquant’anni costruisce uno smisurato presepe fatto con materiali di recupero. Un muratore messinese che trasforma la sua baracca in una casa dei sogni. Un contadino sardo che modella una donna di quindici metri fatta di colla e reti da pollaio... Sono questi i «costruttori di Babele»: artisti irregolari che hanno realizzato - fuori o ai confini dell'ufficialità e del mercato dell'arte - un proprio universo immaginario. Questa originale ricerca sui luoghi «al margine» delinea così una geografia anarchica animata da misconosciuti autodidatti che hanno consacrato decenni della loro vita a un'opera totale. Storie affascinanti e inconsuete di «immaginazione abusiva» affidate a differenti ricercatori che si misurano sul racconto delle loro imprese, sul paesaggio in cui nascono, sul destino di quei fragili universi.
La macchia della razza. Storie di ordinaria discriminazione
Marco Aime
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2017
pagine: 95
In questa Lettera aperta a un bambino rom, Aime ci mette in guardia contro un'insensata paura dell'Altro che sta intimamente cambiando non solo noi stessi ma anche la nostra cultura, ormai ridotta a un totem tribale. E se una volta, come tutte le culture, anche la nostra era disegnata a matita e c'era sempre una gomma per modificarla, adesso si sta irrigidendo, si sta trasformando in un'arma per colpire. O peggio, sta diventando una gabbia di acciaio che più che proteggerci ci tiene prigionieri. E da lì assistiamo distratti o impotenti a fatti intollerabili che ci appaiono sempre più inevitabili, sempre meno gravi, fino a sembrare normali. Come intingere il dito di un bambino nell'inchiostro per apporre su un foglio la macchia della razza.
Dialogo su anarchia e libertà nell'era digitale
Manuel Castells, Tomás Ibañez
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2014
pagine: 67
Dopo essere stati espulsi nello stesso giorno dalla Francia per la loro partecipazione al Maggio 1968, Castells e Ibànez riprendono il dialogo interrotto per capire come mai l'anarchismo, già protagonista di quel Maggio, sia nuovamente in sintonia con il rapido mutamento che segnala l'avvento della società dell'informazione. Un mutamento che gli attori politici tradizionali non riescono a interpretare proprio perché non si propongono di cambiare il mondo, ma al più di gestirlo. E non è questa la domanda sociale contemporanea, che oggi mutua dalla Rete le modalità di azione e comunicazione. Superata l'atomizzazione individualista propria del liberalismo, una fitta trama di reti interindividuali sta oggi plasmando dal basso l'ambito del politico, mettendo radicalmente in discussione il tradizionale ruolo di leader e partiti. Un sovvertimento dell'ordine politico, ci dicono i due autori, che rimanda direttamente all'anarchismo. Postfazione di Andrea Staid.
Fantasie rivoluzionarie e zone autonome. Post-anarchismo e spazio politico
Saul Newman
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2013
pagine: 81
In questo crepuscolo della democrazia rappresentativa emergono a livello planetario pratiche di trasformazione radicali che sconvolgono non solo gli immaginari sociali ma la stessa concezione dello spazio politico. Nelle piazze globali della contestazione a essere messe in questione non sono solo le forme politiche del potere, ma anche le grandi narrazioni del mutamento sociale, a cominciare dall'idea stessa di Rivoluzione. Prendendo le mosse dal concetto di autonomia elaborato da pensatori come Lacan e Castoriadis, l'autore indaga gli stili di vita e le forme di resistenza, ma anche i desideri e le fantasie utopiche, della politica radicale contemporanea. Ed è proprio da questi spazi sociali alternativi che emerge una configurazione inedita e plurale - definita post-anarchica e insurrezionale - in grado non solo di destrutturare l'ordine spaziale esistente, ma anche di trasformare il concetto di pianificazione da prerogativa dei governi a strumento di mutamento sociale. Uno strumento improntato all'autonomia e all'egualitarismo libertari, con cui ognuno può conformare - insieme agli altri - il proprio spazio reale e immaginario.
Biohacker. Scienza aperta e società dell'informazione
Alessandro Delfanti
Libro: Copertina morbida
editore: Elèuthera
anno edizione: 2013
pagine: 120
L'emergere di nuove forme di scienza aperta sta riconfigurando profondamente le relazioni tra ricerca, società e mercato. Le culture hacker sono infatti uscite dal mondo del software per contaminare altri saperi, in particolare le scienze della vita. È così nata l'inedita figura del biohacker, capace di mettere in discussione la ricerca proprietaria perseguita da "Big Bio" e la sua politica dei brevetti. Le modalità che caratterizzano questa trasformazione non sono però univoche, come mostrano i tre casi esemplari discussi nel libro: quello del biologo Craig Venter, quello della virologa Ilaria Capua e quello dell'artista-hacker Salvatore Iaconesi. E se una tendenza sta evolvendo verso una forma definibile come biocapitalismo, l'altra si muove invece verso una scienza partecipativa basata sulla più ampia condivisione di informazione e conoscenza.
Il post-anarchismo spiegato a mia nonna
Michel Onfray
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2013
pagine: 96
In questo "autoritratto con bandiera nera" Onfray rivendica la sua appartenenza a un anarchismo "non devoto" che si affranca dal catechismo rivoluzionario del Novecento. Convinto che questa concezione eretica del mondo sia un potente motore del mutamento sociale, comincia a mettere ordine in questo cantiere in cui si accatastano idee e pratiche, tracciando una vera e propria genealogia della rivolta. E lo fa distinguendo nettamente tra la tradizione hegeliana di un Bakunin o di uno Stirner e la tradizione pragmatica di un Proudhon o di un Reclus. È proprio quest'ultima che a suo avviso si salda con quella riflessione filosofica denominata French Theory, le cui intuizioni hanno fecondato l'anarchismo classico dando vita a un pensiero libertario contemporaneo. Il risultato è appunto quello che l'autore definisce post-anarchismo, ovvero un anarchismo per il ventunesimo secolo - immanente, contrattuale, pragmatico - la cui potenza politica libertaria appare più che evidente anche alla nonna di Onfray.
La macchia della razza. Storie di ordinaria discriminazione
Marco Aime
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2013
pagine: 104
Che cosa rivela la rabbia stupida di ehi è spaventato dall'idea di essere in un mondo troppo grande e invece vive nello sgabuzzino polveroso della sua provincia mentale? In questa lettera aperta a un bambino rom, Aime ci invita a non avere paura e a riflettere su quanto sta accadendo a noi, alla nostra cultura. Se una volta, come tutte le culture, era disegnata a matita e c'era sempre una gomma per modificarla, adesso si sta chiudendo, irrigidendo, trasformando in un'arma per colpire. 0 peggio, in una gabbia di acciaio che più che proteggerci ci tiene prigionieri. E da lì assistiamo impotenti a fatti che ci appaiono inevitabili, sempre meno gravi, fino a sembrare normali. Come intingere il dito di un bambino nell'inchiostro per apporre su un foglio la macchia della razza. Ormai siamo come quei tifosi che non inneggiano più alla loro squadra, ma passano novanta minuti a insultare gli avversari, tifosi che hanno fatto dei colori di una maglia una terra di appartenenza per cui vale la pena combattere, fare male, persino uccidere. Una terra non da amare, ma utile a odiare gli altri.
Una morale per la vita di tutti i giorni
Franco La Cecla, Piero Zanini
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2012
pagine: 118
La morale quotidiana si forma in quegli spazi in cui gli individui danno senso ai fatti della vita improvvisando accordi inediti che poi diventano ritmi, abitudini, rielaborazioni nel "qui e ora" di saperi come l'arte di gioire, soffrire, stringere relazioni, immaginare futuri. Che regole ci si dà quando si vive in uno stesso luogo? Osservando la vita quotidiana in Sicilia come in Nuova Guinea, nei villaggi tribali come tra chi usa il telefonino, ci si accorge che esistono forme di accordo non scritte su cui si costituisce una reciprocità. Una forma di morale, elastica, che sfuma in un'arte del vivere. Se questa morale manca, o si perde, come accade nelle società in crisi, allora l'idea di legge, di etica, di diritti umani, rimane senza presa. Le società sanno produrre le proprie regole di convivenza e sono capaci di cambiarle e adeguarle alle trasformazioni che le investono. Una conoscenza antropologica e una visione non umiliante della vita quotidiana - una visione che non crede all'individuo isolato e nemmeno al potere supremo delle istituzioni - ci apre un affresco colorato e vivo di come la gente se la cava nel convivere e nel costruire i propri giorni insieme.
Né vendetta né perdono. Giustizia moderna e crimini contro l'umanità
Raoul Vaneigem
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2010
pagine: 116
"Mai più questo orrore!" è l'indignata invocazione che ha ispirato la definizione di crimine contro l'umanità adottata nel 1945 per punire i criminali nazisti. Ma da allora massacri e genocidi non sono cessati. Anzi. Viviamo in un mondo nel quale il potere esige sempre più disordine per imporre la sua protezione mafiosa, maggiore disumanità per dare smalto alla menzogna umanitaria. Che cosa può voler dire "giustizia" in un mondo simile? Vaneigem affronta questo paradosso, rivisitando i fondamenti della giustizia moderna e ricostruendo i presupposti che hanno portato a stabilire, nell'ambito di un umanesimo di facciata, che cosa sia un "crimine contro l'umanità" e quali le pene adeguate. E mette a nudo la logica di un potere giudiziario transnazionale che può giudicare e condannare il singolo atto criminale ma volutamente ignora il contesto economico, sociale e culturale che lo ha istigato. La giustizia moderna è una giustizia "in libertà condizionata" che riesce solo a smussare "gli eccessi di un sistema disumano". Le istituzioni giudiziarie, al contempo necessarie e insufficienti, dice Vaneigem, non possono essere altro che un punto di partenza per una lotta più ampia contro la barbarie universale.
Lo spettro della peste. Armi batteriologiche e politica della paura
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2009
pagine: 127
Le armi batteriologiche sono una reale minaccia? Niente affatto afferma il Criticai Art Ensemble in questa analisi. Fallimentari da un punto di vista bellico, in quanto inaffidabili, questi armamenti (e i relativi antidoti) continuano però a essere sviluppati da scienziati e burocrati conniventi, con un enorme spreco di denaro pubblico. Lo testimonia anche l'allarme antrace post 11 settembre 2001, il cui risultato principale è stato di rafforzare ed estendere il controllo poliziesco (per non parlare delle lucrose vendite di milioni di inutili maschere antigas). Il martellante slogan "stare pronti", coniato dai poteri forti del mondo occidentale e veicolato dai media, si nutre di comportamenti irrazionali e paranoie complottiste. Ma nella realtà lo spauracchio del bioterrorismo risponde piuttosto a una strategia di militarizzazione della sfera pubblica, una follia utile solo a fornire voti ai politici, pubblico ai dibattiti mediatici, profitti alle grandi aziende tecno-farmaceutiche, fondi alla ricerca militare.