Fandango Libri: FANDANGO LIBRI
La stirpe di Adamo
Radclyffe Hall
Libro: Copertina morbida
editore: Fandango Libri
anno edizione: 2021
pagine: 448
Londra, fine del XIX secolo. Il piccolo Gian Luca, dopo aver perso la madre, viene affidato alle cure dei nonni Fabio e Teresa. Teresa è una donna forte, anaffettiva. Fortunatamente Gian Luca può contare sull'amore incondizionato del nonno e del sostegno della piccola comunità italiana di Old Compton Street. Gli amabili Rosa e Mario lo introdurranno al lavoro di cameriere al Capodimonte. E qui che Gian Luca si innamora per la prima volta, si appassiona alla poesia, in un'adolescenza turbolenta alla ricerca di sé. Attraverso esperienze sempre più estreme e diverse, abbraccerà un orizzonte più vasto: sarà la natura a chiamarlo, una natura tanto dolce quanto crudele.
Akhenaton
Dorothy Porter
Libro: Copertina morbida
editore: Fandango Libri
anno edizione: 2021
pagine: 192
Figura affascinante e oscura della storia egiziana, Akhenaton è stato oggetto - secondo gli archeologi - di numerosi tentativi di "cancellazione" delle tracce del suo breve regno, eppure, fortunatamente, ne rimangono a sufficienza per raccontare una straordinaria storia di incesto, eresia, androginia e di enorme culto della personalità. Come il celebre Caligola di Camus, Akhenaton di Dorothy Porter è un attraente e deforme megalomane che aveva tentato di edificare una religione eretica attorno a un Dio Sole, con se stesso al centro. Akhenaton è un romanzo in versi che, includendo poesie completamente autosufficienti, da un lato porta avanti la biografia di questo eccentrico faraone (cugino e marito di Nefertiti) che osò introdurre per qualche tempo il monoteismo in Egitto, dall'altro ci trasmette, modernissimamente, tutta l'ansia di una identità fratturata.
Quello che è stato
Mimmo Rafele
Libro: Copertina morbida
editore: Fandango Libri
anno edizione: 2020
pagine: 315
1 maggio 1947, Portella della Ginestra. Lucio ha 15 anni e con i genitori sta celebrando la festa del lavoro. In un attimo la folla viene crivellata di colpi, Lucio si ritrova coperto dal sangue della madre, accanto a lui anche il padre muore sotto i suoi occhi, tenendo ancora stretta la bandiera rossa. Lucio rapido la raccoglie e scappa. A compiere la strage, scoprirà subito dopo, è stato il bandito Giuliano, d'accordo con dei signori ben vestiti che il ragazzo non conosce. Ormai orfano, Lucio si imbarca clandestino su una nave, dove conoscerà Calogero Frangipane, ambiguo avvocato palermitano che lo prende sotto la sua protezione. Ed è a Napoli che, grazie a Frangipane, Lucio entra in strani giri, quello dei femminielli e dei piccoli delinquenti che cercano di sopravvivere, quello dei ricchi e dei malavitosi, di Lucky Luciano, degli americani e della destra eversiva del secondo dopoguerra. Ma è sempre a Napoli che Lucio si avvicina ai comunisti di Napolitano e Amendola, è a Napoli che scopre l'amore e compie la sua prima spedizione punitiva, tessendo un pericoloso doppio gioco tra le due parti - i neri e i rossi - impegnate in una sotterranea e violentissima guerra civile. A guidarlo il desiderio di vendetta contro tutti coloro che hanno causato la morte dei suoi genitori. Mimmo Rafele tesse il romanzo di formazione di una spia nell'Italia delle macerie postbelliche, ripercorrendo le tappe di un conflitto armato in cui il nostro Paese è stato una pedina in quella sanguinosa partita a scacchi che sarebbe diventata la Guerra Fredda.
Disperanza
Giulio Cavalli
Libro: Copertina morbida
editore: Fandango Libri
anno edizione: 2020
pagine: 128
I disperanti sono uomini e donne del nostro tempo, giovani che non si aspettano niente, che credono nell'occasione e non nell'opportunità, adulti che hanno reso le armi ma non possono permettersi di abbandonare la lotta, cittadini sempre in transito di una società che ci spinge a essere inevitabilmente ottimisti, positivi e performanti. Disperante è Giulio Cavalli, che a partire dalla propria esperienza personale, affronta a cuore aperto un fenomeno unico del nostro tempo. È possibile individuare il momento in cui abbiamo perso la speranza? Quali sono i motivi, lavorativi, personali, di salute, politici che ce l'hanno fatta smarrire? Oggi si possono ancora dichiarare senza vergogna le nostre fragilità contro la retorica del superomismo? Una riflessione coraggiosa che si arricchisce delle storie dei lettori che l'autore ha chiamato a raccolta sui suoi social, con un'unica domanda: Quando avete perso la speranza? Una cassetta degli attrezzi per continuare a sperare.
L'arte di uccidere un uomo
Giaime Alonge
Libro: Copertina morbida
editore: Fandango Libri
anno edizione: 2020
pagine: 340
Alla fine del ventesimo secolo, in un mondo orfano della Guerra Fredda, l'ex colonnello dell'Armata Rossa Sergej Orlov, eroe dell'Afghanistan, si è reinventato lavorando come mercenario per una delle tante società di sicurezza privata sorte in Russia dopo il crollo dell'Urss. Un nuovo contratto porta Orlov nell'Iraq ancora governato da Saddam Hussein, insieme al compagno Peter Jennings, un ufficiale inglese passato ai sovietici alla fine degli anni Settanta. Il committente è un capo-mafia che ha messo sotto contratto la loro squadra per assassinare il fratello e assumere il controllo del clan, in un villaggio sperduto sulle montagne del Nord del paese. Apparentemente si tratta di una missione di routine, ma le cose prendono subito una strana piega, e i mercenari saranno costretti a mettere a frutto le molte esperienze di guerra della loro vita in un territorio sconosciuto. Vicino a "I mastini della guerra" di Frederick Forsyth e "Sulle ali delle aquile" di Ken Follet, "L'arte di uccidere un uomo" riscrive l'Anabasi di Senofonte in chiave moderna, con la Guerra Fredda al posto della guerra del Peloponneso e al posto degli opliti greci i soldati del disciolto Patto di Varsavia, uomini che, alla caduta del Muro, non hanno avuto altra possibilità che quella di continuare a praticare il mestiere delle armi, perché di tutte le arti quella di uccidere un uomo è la più semplice. Un romanzo di storia, guerra, e sopravvivenza, al cui centro brillano gli ultimi bagliori del '900.
Chi troppo vuole. Mazzacani trova la sua vendetta
Leonardo Palmisano
Libro
editore: Fandango Libri
anno edizione: 2020
pagine: 192
In una baraccopoli di immigrati vicino a Foggia viene scoperta una fossa comune con cinque corpi sepolti parecchi anni prima, una testa in decomposizione (quella di un mafioso della Sacra Corona Unita, Gianni Palano) e il cadavere ancora caldo di Paula, una prostituta rumena, a cui il killer ha intagliato una stella sulla fronte accanto al foro di entrata del proiettile, quasi volesse lasciare una firma. Nelle ore successive, a Bari viene ucciso il candidato alla carica di governatore regionale Marcellino Danza, foggiano, erede di un impero politico insieme a sua sorella, la baronessa Danza. Teresa Buonamica, capo della Direzione Regionale Antimafia di Puglia, apre un'indagine nel tentativo di svelare il complicato rebus che lega tutti quei morti. Quando Mazzacani viene tirato in causa, non dirà tutto quello che sa, ovvero di aver riconosciuto nell'intaglio a stella la mano di chi ha messo fine alla Banda dei Santi, la formazione di banditi non affiliati alla Sacra Corona Unita di cui era a capo. Comincerà così, con il secondo Luigi Mascione sempre al fianco, la sua personale caccia all'uomo in cerca di vendetta. Come un cerchio del passato che si chiude, il terzo caso del bandito Mazzacani racconta gli intrighi politici, gli interessi economici e le strategie criminali che brillano nel sole del Tavoliere.
L'amore ai tempi del petrolio
Nawal Al-Sa'dawi
Libro
editore: Fandango Libri
anno edizione: 2020
pagine: 176
In un paese africano senza nome una donna è partita e non è mai più tornata. Era un'archeologa e aveva una passione per la ricerca delle mummie, non indossava il velo, amava il suo lavoro, era emancipata. Perché è sparita? Qualcuno l'ha costretta o è stata una libera scelta? È davvero scomparsa? "L'amore ai tempi del petrolio" di Nawal al- Sa'dawi, uscito in Egitto nel 2011, è un giallo che racconta la condizione femminile non solo nei paesi autoritari ma in ogni società. Forse proprio questo ha spinto l'autrice a non utilizzare nomi, ma solo categorie - donne e uomini - affinché l'immedesimazione potesse essere totale. Donne sottomesse al lavoro, donne che lavorano anche più degli uomini ma senza uno stipendio, che viene invece pagato all'uomo con cui condividono il letto e la casa, a cui sono costrette a dire sempre di sì. Donne omologate. Donne dominate socialmente, economicamente e culturalmente. In questa terra di tirannia le relazioni sociali sono influenzate dal petrolio e dalla sua potenza, che riduce l'intero paese in schiavitù, dipendente da una forza esterna onnipresente. Critica feroce a Mubarak allora saldamente al potere e al suo governo fortemente condizionato da ingerenze esterne, duro attacco alle donne e alla loro paura di andare contro quel che ritengono un destino già scritto e immodificabile, questo romanzo è un'invettiva contro chi tenta di cancellare la storia, non a caso le statue che rappresentano divinità femminili vengono trasformate in divinità maschili... Ma è anche un viaggio onirico: l'archeologa alterna momenti di veglia al sogno, proprio per non essere assorbita dalla vischiosa e torbida monarchia del petrolio, e il lettore la segue incantato rifugiandosi nel suo mondo immaginario fatto di infiniti tentativi di fuga.
Stupidi e contagiosi
Giovanni Za
Libro: Copertina morbida
editore: Fandango Libri
anno edizione: 2020
pagine: 304
Com'era avere quasi diciotto anni alla metà degli anni '90, quando non c'erano i cellulari e la musica era quella delle band scalcagnate degli amici, quando per conquistare una ragazza si preparavano le compilation in cassetta e il primo viaggio da soli era l'Interrail? Giovanni Za ci racconta le avventure tragicomiche di un gruppo di liceali prossimi alla maturità, un gruppo in cui i ragazzi sono cervellotici e irrisolti, le ragazze rock, la politica un gioco di ruolo, il sesso un doloroso trapasso. C'è Carlo Gustavo, il romantico inutilmente colto che capisce meglio Leopardi dei suoi coetanei, Mastarna che legge nudo Dylan Dog e ha una piccola fissazione per Cittadino B., Moya che non potendo avere Gamla Fru cerca la propria kundalini, Gamla Fru che adora Moya ma sempre e solo come amico, Ariel Nata con le Ali che nonostante sia sempre sballata pare quella più consapevole dei propri obiettivi, Alexander che rischia di diventare un grande tennista ma si vergogna di dirlo agli amici, Kazu Makino che sembra eterea ma sostiene che Spice Girls e Marylin Manson siano la stessa cosa: schifoso mercato... Tra occupazioni scritte rigorosamente con la k, feste alcoliche, elezioni scolastiche, l'ultima gita e tutte le loro prime volte, questo gruppo di adolescenti complessati affronta senza epica la più grande delle sfide: scegliere che pelle mettersi da adulti, capire quale destino li aspetti oltre le porte della maturità, anche se tutto pare confuso e loro privi di mezzi. Giovanni Za ci racconta la vera storia di Come te nessuno mai, il lato B di un'epopea studentesca e dell'ultima generazione cresciuta nel secolo scorso.
Il corpo è una chimera
Wendy Delorme
Libro: Copertina morbida
editore: Fandango Libri
anno edizione: 2020
pagine: 224
"Il corpo è una chimera" è un romanzo corale: sette personaggi in cerca di loro stessi ragionano sull'amore, il desiderio, la maternità, la famiglia. Nel Prologo la morte inspiegabile di una donna: lacrime e corone di edera e rose. Il sipario svela a poco a poco tutti gli attori che entrano in scena: Philippe che piange Isabelle; l'ha persa, nonostante il suo amore fosse assoluta adorazione. Marion, la figlia, che vive con Elise e i loro tre figli: l'amore che la lega a loro è totale, ha accettato tutti i sacrifici che hanno dovuto fare per poter diventare la famiglia che sono e ha imparato ad amare anche il suo corpo che si è disfatto con il peso delle gravidanze, della fatica, dell'età. Camille è un'utopista che vuole cambiare il mondo lavorando per i migranti a Calais, ma non può. La sua compagna Ashanta è immigrata e combatte quotidianamente contro il pregiudizio della gente. Maya è una prostituta che un giorno incontra un cliente diverso da tutti gli altri, il Signor R., dolce, introverso, delicato, che le fa indossare non una guêpière ma un abito innocente di cotone blu chiaro, e poi mentre lei si gira per cercare la borsa dove teneva le forcine, lo vede seduto sulla sedia, con le spalle ricurve, i pugni serrati, piangere in silenzio; Jo ha voluto entrare nella polizia contro il parere di tutti e nasconde un animo delicato sotto l'apparente durezza. "Il corpo è una chimera" è una fisiologia del mondo contemporaneo, un romanzo di una verità sconvolgente, che insidia gli stereotipi, le passioni, la sessualità, le parentele e la coppia.
I tonni non nuotano in scatola
Carla Fiorentino
Libro
editore: Fandango Libri
anno edizione: 2020
pagine: 208
Violetta detta Vetta, giornalista di viaggi in una redazione romana, si è fatta spedire dal suo capo nell'isola della sua infanzia, Carloforte, dopo aver trovato nella giacca del fidanzato una scatoletta: una scatoletta da anello di fidanzamento. Terrorizzata dalla prospettiva del matrimonio, oltre che dal tradimento di Federico con cui si erano sempre detti che mai e poi mai si sarebbero convinti a quel "mercimonio orrendo", Vetta approda sull'isola pronta a scrivere un reportage leggero sulla tonnara e a godersi qualche giorno da sola, immersa nei colori e nei sapori che tanto le sono mancati. Il suo cicerone è Pietro, sommozzatore silenzioso e affascinante che accetta di portarla con sé durante la mattanza, dopo aver casualmente diviso con lei un piatto di "cascà". Solo che quello che doveva essere un innocuo reportage si trasforma in un'indagine piena di misteri, dal momento in cui Vetta in mezzo ai tonni intravede il corpo di una donna e urla. Tutti sull'isola tentano di distoglierla dal cercare la verità, da Tango - lo spinone di Pietro - che sembra quasi pedinarla a Caterinetta, l'anziana proprietaria della casa in cui alloggia, che la mette in guardia dal paese che tutto sa e che se vuole nasconde.
L'uccello del paradiso. Mario Mieli e la lingua perduta del desiderio
Luca Scarlini
Libro
editore: Fandango Libri
anno edizione: 2020
pagine: 224
Mario Mieli (1952-1983) nel suo volo rapidissimo, bruciando limiti e barriere, ha sempre celebrato l'onnipotenza del desiderio, esplorandone aspetti a lungo proibiti e ora decisamente tabù. L'uccello del Paradiso parte da una definizione di Mieli data dallo psicanalista e scrittore Elvio Fachinelli, che molto sostenne il magistrale progetto dei Travestiti di Lisetta Carmi. Con questo termine seducente, egli rendeva omaggio al travestimento, alla capacità istrionica a teatro, alla dialettica sorprendente. Eppure al di sotto del percorso di una figura capitale del pensiero queer d'Occidente sta un sottofondo antico, per questo nel Risveglio dei Faraoni, proibitissimo romanzo a chiave, da lui stesso ostacolato e poi bloccato dalla famiglia, torna ossessiva la mitologia egizia, che percorre da un lato all'altro del Novecento l'opera di scrittori rivoltosi, che non rispettavano ruoli preconcetti o figure di comodo. Il mondo antico fu chiave per raccontare l'omosessualità per Oscar Wilde, per il barone von Gloeden, per il barone Fersen a Capri, pionieri di una sessualità alternativa, per Aldo Mieli, lontano parente, che negli anni Venti e Trenta portò in Italia clamorosamente le ricerche di Magnus Hirschfeld e venne per questo poi perseguitato dal fascismo e costretto all'esilio. L'uccello del Paradiso rende omaggio a un sognatore del desiderio, che si pensò uomo, donna, ibis, dea: appunto uccello del Paradiso.
Alberto Sordi. Storia di un italiano
Giancarlo Governi
Libro: Copertina morbida
editore: Fandango Libri
anno edizione: 2020
pagine: 256
"Mi dispiace, ma io so' io, e voi non siete un cazzo!" La celebre battuta del Marchese del Grillo, entrata immediatamente nell'immaginario collettivo, non potrebbe essere più lontana dalla personalità di Alberto Sordi, un uomo affabile, che aveva una straordinaria voglia di scherzare, di spiazzare l'interlocutore, di trovare sempre il lato debole delle cose e delle persone. Nei suoi innumerevoli personaggi ha incarnato e portato alla ribalta tutti i tipi dell'italiano, tratteggiandoli non solo con l'interpretazione ma anche con una cascata di colpi di genio. Sordi studiava personalmente le connotazioni esteriori dei suoi personaggi, il modo di vestire, il modo di camminare, il modo di pettinarsi, perfino l'attaccatura e la foggia dei capelli per far capire allo spettatore che tipo fosse: un cretino, un sognatore, un ingenuo, un furbo, un criminale, un povero cristo. Voleva rappresentare sulla scena la vita reale di un'Italia in rapida trasformazione, prima allegra negli anni Cinquanta e Sessanta del boom economico, poi tragica ai tempi del terrorismo, negli anni Settanta, e lo smarrimento degli anni successivi. La sua Storia di un italiano andò in onda su Rai2, tra il 1979 e il 1989, ottenendo un successo clamoroso. Giancarlo Governi lo ha accompagnato per due anni in questa avventura di selezione e montaggio, lavorando con il grande attore ogni giorno e parlando con lui di tutto: della Roma e della Lazio, del rapimento di Aldo Moro, del passato e del presente, di Mussolini e di Andreotti, di De Sica, di Fellini e di Totò. Ma con la sua Storia di un italiano Alberto Sordi ha raccontato soprattutto la storia d'Italia e del costume, il fascismo, la guerra, la ricostruzione, il boom e la crisi di un Paese. Quel che Giancarlo Governi oggi ci racconta, è l'opera colossale con cui Sordi ha voluto raccontare il suo tempo, attraverso i suoi film, un patrimonio che fa parte del "tesoro sordiano" custodito nel Museo a lui dedicato.