Feltrinelli: Campi del sapere
Marx e la follia del capitale
David Harvey
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2018
pagine: 240
Come funziona la circolazione del capitale? Quali sono le regole della sua accumulazione? Ma soprattutto, è vero che l’economia di mercato favorisce un aumento del nostro benessere? Secondo David Harvey, “le analisi di Marx sono ancora più pertinenti oggi di quanto non fossero all’epoca in cui scriveva. Quello che ai suoi tempi era un sistema economico dominante solo in un piccolo angolo del mondo ora si estende su tutta la terra”. Harvey si mette sulle tracce del pensiero di Marx per ricostruire l’architettura del capitale e aggiornare all’evoluzione tecnologica e industriale degli ultimi centocinquant’anni le analisi del filosofo tedesco che ha cambiato definitivamente il modo di pensare l’economia, stravolgendo il destino di popoli e Paesi. E va alla ricerca di casi esemplari delle nuove forme di alienazione e di disuguaglianza, per provare che oggi la stessa logica del valore di scambio esplorata da Marx continua a seguire il proprio percorso, la propria “danza folle”, senza alcuna considerazione per le esigenze reali delle persone. Dopo L’enigma del capitale e Diciassette contraddizioni e la fine del capitalismo, Harvey propone una nuova lettura del gigante del pensiero economico e del suo classico monumentale, "Il capitale", per rivelarne la straordinaria attualità rispetto alle teorie contemporanee, che con la crisi finanziaria del 2008 si sono rivelate insufficienti. Per mostrare a tutti, lettori più o meno esperti, che l’opera di Marx è il miglior manuale d’interpretazione non solo dell’economia contemporanea, ma anche del mondo in cui viviamo.
Figlie del padre. Passione e autorità nella letteratura occidentale
Maria Serena Sapegno
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2018
pagine: 250
Si può raccontare la storia di una relazione naturale, eppure così densa di arcaiche ambiguità, come quella tra una figlia e suo padre? Una storia antica come l'umanità, che parla di rapporti reali, ma anche di ordine simbolico. Nel 1968 un'intera generazione di donne si è interrogata su che cosa significasse ribellarsi all'autorità paterna, con una rivelazione sorprendente. Per nessuna di queste donne la ribellione era abbastanza. Dei loro padri non potevano buttare via l'eredità affettiva. Per essere adulte ciascuna doveva affrontare nel proprio padre la contraddizione di chi rappresenta sia l'autorità da sfidare, sia l'amore che offre guida e protezione. «In questo libro», scrive Maria Serena Sapegno, «volgiamo lo sguardo necessariamente indietro, agli archetipi che la modernità rilegge e da cui è ossessionata, per ricostruire la lunga storia che porta fino a noi, in un percorso non omogeneo né evolutivo». Per raccontare questa storia, Sapegno si rivolge alle scrittrici e agli scrittori che di questo rapporto ancestrale hanno fatto il cuore della propria indagine umana ed esistenziale. Lungo un percorso eterogeneo e scosceso – pieno di esitazioni e interruzioni, ma anche di grandi conquiste – incontriamo Eva, Antigone e Cordelia, figlie ribelli che violano le leggi dei padri e resistono alla loro autorità. Entriamo nei romanzi delle più celebri autrici della letteratura occidentale, da Jane Austen a George Eliot, a Virginia Woolf, e ci scontriamo con la crisi epocale messa in scena da Philip Roth in «Pastorale americana». Perché dopo il Sessantotto, quando le figlie «non hanno voluto diventare come la madre e hanno sfidato il padre, di cui hanno messo in discussione tutti i valori», trovare una voce propria è ancora più difficile. Postfazione di Cristina Comencini.
Il senso della possibilità. Sei lezioni
Salvatore Veca
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2018
pagine: 240
Questo libro è costruito intorno a un'idea semplice: un elogio della libertà di esplorare mondi sociali possibili. In tempi di romanticismo politico, una difesa dell'Illuminismo in sei lezioni, che insieme compongono una guida all'esercizio dell'immaginazione politica e sociale e mostrano come la libertà sia il presupposto insostituibile di ogni senso della possibilità. Nel quadro di una nuova interpretazione filosofica delle modalità, l'obiettivo è sondare la varietà delle alternative con cui siamo aperti al mondo. Essere aperti al mondo significa trovarsi nella condizione di sperimentare costantemente una molteplicità infinita di incontri possibili con il mondo stesso e scoprire, al contempo, il valore inestimabile della sua incompletezza. Sono due le figure che fanno da guida lungo questo percorso alla scoperta del senso della possibilità: l'esploratore di connessioni e il coltivatore di memorie. Il primo va alla ricerca di verità e di validità e s'imbatte in un ventaglio di alternative, mentre il secondo ha lo sguardo rivolto al passato, repertorio sconfinato di possibilità. La tensione tra queste due figure spalanca una consapevolezza: l'utopia è un mondo sociale possibile, costruito con i materiali del mondo attuale. "I frammenti di un discorso utopico ci invitano a esplorare lo spazio delle possibilità, entro i confini che il mondo ci concede." In un confronto serrato con i più grandi pensatori della filosofia occidentale, Salvatore Veca dimostra che il senso della possibilità si nutre di incertezza e di incompletezza e si oppone a ogni dittatura del presente, tutelando invece lo spazio per gli esercizi dell'immaginazione, e dunque per la visione politica e per la libertà. Un saggio per riconquistare il futuro nella ricerca incessante della giustizia sociale.
Sei lezioni sulla città
Guido Martinotti
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2017
pagine: 272
"sei lezioni sulla città" raccoglie i risultati di una ricerca che ha rivoluzionato il modo di concepire le dinamiche di sviluppo della città, soprattutto alla luce delle sempre crescenti interdipendenze fra i centri e le periferie, dei flussi che legano le città fra di loro a livello globale e delle nuove tecnologie. Martinotti compie un ribaltamento definitivo delle categorie tradizionali dell'ecologia sociale e guarda alla città come a un sistema complesso estremamente plastico e adattabile. Un grande organismo che rifiuta qualsiasi tentativo di comprensione intenzionato a rinchiuderlo in una teoria rigida e unitaria. Con rigore nell'uso dei concetti della storia, Martinotti ricorda a tutti che bisogna considerare le forme spaziali e le popolazioni insediate in un certo territorio come costantemente interagenti fra loro e come produttrici di configurazioni sociali e spaziali che meritano di essere studiate nella loro singolarità e nella loro contingenza. Perché la città è uno spazio in perenne evoluzione. Al centro degli studi sugli spazi urbani, allora, deve essere lo studio sugli abitanti. Con l'esposizione delle "contraddizioni del fenomeno metropolitano", Martinotti si fa interprete dei mutamenti dell'epoca contemporanea e guarda al futuro degli "urbani" – cioè della quota sempre in aumento di coloro che vivono in città – con disincanto ma senza pessimismo, anzi fiducioso che la conoscenza rigorosa dei fenomeni urbani possa contribuire alla soluzione dei problemi della città.
Soggettività e verità. Corso al Collège de France (1980-1981)
Michel Foucault
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2017
pagine: 352
Il continente della sessualità è al centro di questo corso di Michel Foucault. Dopo aver studiato l'età moderna in libri e lezioni memorabili, Foucault fa un passo indietro di alcuni secoli e si rivolge al mondo antico. Lo fa per cogliere alla radice il delinearsi di un intero campo di pratiche e riflessioni che nell'antichità classica investono il corpo, i suoi piaceri, le turbolenze che l'esperienza dell'erotismo impone al soggetto. Foucault studia un ampio spettro di testi e documenti classici: medici, pedagogici, morali, religiosi. Tra il IV secolo a.C. e il II secolo d.C. questo insieme di riflessioni definisce un universo di atti sessuali, gli aphrodisia di cui parlano i greci, i veneria di cui parlano i latini, che si annunciano con precise caratteristiche: la violenza del desiderio, l'intensità del piacere che vi si accompagna, la passività del soggetto a fronte di queste forze intime quanto estranee, la difficoltà e insieme la necessità di governare questo insieme di esperienze soverchianti. Ciò che Foucault mostra, risalendo alla radice di queste riflessioni sulla sessualità, è che nell'evento sconcertante degli "aphrodisia" il mondo antico ha pensato che il soggetto sia chiamato a riconoscere una verità che lo riguarda intimamente, una verità che egli dovrà interrogare e approfondire, una verità preziosa quanto sfuggente, enigmatica quanto pericolosa. Primo lontano annuncio, per Foucault, di quanto verrà ereditato dalla riflessione successiva e dalle forme di vita occidentali, in una sostanziale continuità fatta di lenti slittamenti, trovando ad esempio nella prima morale del cristianesimo e nell'istituzione della confessione, o nell'invenzione moderna della psicoanalisi e del colloquio psicoanalitico, due lontane e sorprendenti riconfigurazioni.
Le passioni fragili
Eugenio Borgna
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2017
pagine: 240
Perché gli adolescenti sono tristi? Da che cosa deriva il loro senso perenne di inadeguatezza nei confronti del mondo che li circonda? Come si articolano, e come si confrontano, esperienze psicopatologiche ed esperienze creative? Quali sono gli orizzonti problematici della psichiatria oggi? Sono inconciliabili tra loro, o sono possibili reciproche influenze? Sappiamo riconoscere il valore umano della malattia? Queste e altre domande articolano una riflessione sulle passioni fragili che appartengono alla nostra vita e alla nostra crescita. Eugenio Borgna percorre il tema del dolore, indaga la malattia dell'anima nell'infanzia e nell'adolescenza, s'inoltra nelle fragilità di ogni comunità e cerca di dare una voce al silenzio del cuore. Certo, è necessario distinguere nell'area sconfinata delle depressioni una condizione depressiva, che sarebbe meglio chiamare malinconia, o tristezza vitale, e fa parte della vita di ogni giorno, da quella che ha dimensioni psicopatologiche radicalmente più profonde; benché ci siano depressioni che sconfinano l'una nell'altra. Borgna ci guida nella consapevolezza della "significazione terapeutica delle parole", e si muove fin sui confini della psichiatria, permeando l'enigma degli intrecci tra malinconia e poesia in una lettura inedita e profondissima delle voci di Emily Dickinson, Georg Trakl, Guido Gozzano e Antonia Pozzi. Ogni ferita che l'anima sopporta, ogni passione fragile, appartiene a pieno titolo alla nostra esperienza e richiede di essere riconosciuta come tale. Un saggio che rompe il monolite del dolore e mostra che le passioni fragili devono emergere nella loro realtà tutta umana. Che non possiamo fare a meno di riconoscere la loro verità psicologica per accedere alla conoscenza di noi stessi.
La grande regressione. Quindici intellettuali da tutto il mondo spiegano la crisi del nostro tempo
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2017
pagine: 240
Non c'è stata alcuna "fine della storia", nessuna affermazione globale della democrazia liberale. Piuttosto, assistiamo a una grande regressione. Mentre lavoro, ricchezza e stabilità si assottigliano pericolosamente nelle società occidentali, la retorica della sicurezza prende il posto della rivendicazione dei diritti umani e civili e i principi di cooperazione transnazionale sono sostituiti da violenti appelli per il rafforzamento della sovranità degli stati, come "Make America Great Again!" e "Les Français d'abord!". I flussi migratori diretti verso i paesi dell'Unione europea aumentano giorno dopo giorno. La crisi economica, forse, non è mai finita. E improvvisamente ci troviamo di fronte alla necessità di misurarci con alcuni fenomeni che credevamo appartenere a un'epoca passata: l'ascesa di partiti nazionalisti come il Front National francese, l'imporsi di una demagogia come quella impersonata da Donald Trump, le tendenze autoritarie che attraversano l'Europa centrale e orientale, un'ondata di xenofobia e odio, la brutalizzazione del discorso pubblico, l'inversione protezionistica della Brexit. Di fronte a questi fenomeni dobbiamo prendere atto che tutti gli strumenti che consideravamo efficienti per affrontare le crisi si sono esauriti. È questa la denuncia di quindici grandi intellettuali da tutto il mondo, da Bauman a Zizek, da Arjun Appadurai a Paul Mason, che ragionano insieme per scoprire e analizzare le radici di questa involuzione, e cercano di inserirla nel suo contesto storico, di tracciare gli scenari possibili e di ideare le strategie per contrastare le tendenze inquietanti che stanno dando forma a un mondo nel quale non vogliamo vivere. Quindici voci diverse e autorevoli, riunite per la prima volta in un libro che fornisce le coordinate necessarie per orientarsi nel nostro tempo.
La società orizzontale. Liberi senza padri
Marco Marzano, Nadia Urbinati
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2017
pagine: 112
C'è un falso mito nella nostra società che deve essere sfatato. È l'idea apocalittica che sia in corso una crisi d'autorità che ha portato la democrazia all'eccesso, avvelenandola. La perdita dei valori e di guide paterne sarebbe segno della deriva verso un relativismo radicale che avrebbe trasformato la nostra società in una massa di individui incapaci di responsabilità morale e politica, refrattari infine a qualsiasi legame di solidarietà. Come se la democrazia, per funzionare, avesse bisogno di un principio d'ordine autoritario e di un capo. L'opposto di questo quadro di comandanti, che decidono per tutti rendendo conto a loro discrezione a chi ha bisogno di loro, è la società orizzontale, "la società degli eguali" in dignità. Marco Marzano e Nadia Urbinati rispondono con un modello orizzontale di società, in cui non esistono gerarchie di valori e non c'è devozione nei confronti di alcun potere autoritario. La società orizzontale è molto più che una teoria. Marzano e Urbinati analizzano le sfere strutturali della società, quali la religione, la politica e la famiglia, e vi individuano la tendenza a costituirsi secondo un'eguaglianza reale dei diritti e delle opportunità. Lo sviluppo della società orizzontale è già in atto. E al posto di un principio d'ordine gerarchico, il motore della sua costituzione è la diversità, un elemento che non omologa e non divide, ma unisce e pluralizza. Quella illustrata da Marzano e Urbinati è una democrazia del riconoscimento e della reciprocità, è un'orizzontalità che si manifesta nelle relazioni soggettive, prima e magari contro quelle codificate nei costumi.
Malinconia di sinistra. Una tradizione nascosta
Enzo Traverso
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2016
pagine: 256
La malinconia di sinistra è sempre esistita. Non è nostalgia del socialismo reale ma una "tradizione nascosta" che non appartiene alla narrazione canonica del socialismo e del comunismo, con la loro fede nel progresso e l'orgoglio di saper combattere lotte giuste e vittoriose. La malinconia di sinistra incarna lo spirito del dubbio, lontano dai miti e dalla propaganda. Sa che i totalitarismi possono tornare, che la storia è imprevedibile, che le lotte del presente devono tenere gli occhi aperti sulle sconfitte del passato, perché ogni tragedia custodisce una promessa di riscatto e lo sguardo dei vinti è più penetrante di quello dei vincitori. Le macerie delle battaglie perdute sono il cuore da cui nascono nuove idee e nuovi progetti. Con il crollo del Muro di Berlino non è finito soltanto il socialismo reale; si è anche esaurito il tempo delle utopie con le quali volevamo trasformare il mondo, obbligandoci a mettere in discussione le idee con cui avevamo cercato di interpretarlo. Enzo Traverso percorre le orme di una cultura di sinistra che, capace di guardare in faccia la sconfitta, può forse ripensarsi. Queste pagine tornano a interrogare le grandi figure che hanno costellato la storia di questa tradizione sotterranea: da Marx a Benjamin, fino a Daniel Bensaïd, passando attraverso la pittura di Gustave Courbet e i film di Chris Marker e Theo Angelopoulos. Un libro che spiega che cos'è la cultura di sinistra, rivelandone tutte le complessità e le interferenze.
Bartolomé de Las Casas. La conquista senza fondamento
Luca Baccelli
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2016
pagine: 288
L'Europa del Cinquecento, scoperta l'America, stermina in pochi decenni gran parte dei suoi abitanti. Ma nello stesso periodo l'Europa diventa anche uno straordinario laboratorio di pensiero. Chi sono gli "altri", animali da macello, utili schiavi, buoni selvaggi, nostri simili? La Spagna di Cristoforo Colombo e dell'imperatore Carlo V, di Hernán Cortés e dei missionari offre a questo dibattito un terreno particolarmente fertile. Bartolomé de Las Casas (1484-1566) arriva nelle colonie a diciotto anni. Come cappellano dei conquistadores è testimone delle loro stragi e di infinite crudeltà. Inizia a interrogarsi con temeraria onestà sulla sua presunta missione, gradualmente si converte alla causa degli indigeni e spende il resto dell'esistenza per fermare il massacro. Mettendo a frutto i tesori della sua formazione giuridica e teologica e la sua abilità politica apre spazi di dubbio e introduce novità teoriche prima impensabili. Las Casas arriva a negare la legittimità di tutte le guerre di conquista, a riconoscere il pieno valore delle culture indigene, a teorizzare la necessità di restituire ai nativi la libertà e la terra. È stato dipinto ora come il diabolico traditore della missione evangelizzatrice spagnola, ora come l'apostolo e il cantore degli indios. Oggi alcuni lo ritengono un profeta della decolonizzazione, altri un ambiguo corresponsabile dell'etnocidio culturale degli indigeni. Questo libro indaga la sua straordinaria avventura umana, politica e intellettuale.
Essere o vivere. Il pensiero occidentale e il pensiero cinese in venti contrasti
François Jullien
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2016
pagine: 300
Essere o vivere: due grandi prospettive, due modi di abitare il mondo, di accostarsi agli uomini e agli esseri che lo popolano. L'Europa guarda il mondo nella prospettiva dell'Essere, la Cina nella prospettiva del vivere. L'Europa vede cose, la Cina eventi. L'Europa pensa per individui, la Cina per situazioni. Noi pensiamo ad andare al di là, loro si preoccupano di stare "tra". Noi crediamo nella nostra libertà, la riaffermiamo in un confronto accanito con il mondo, loro scommettono sulla disponibilità di un contesto, si dispongono ad accompagnarne le tante trasformazioni possibili. Con questo libro, vera e propria summa di un lavoro trentennale, François Jullien ci accompagna in un viaggio affascinante attraverso venti tappe, venti incontri, venti coppie concettuali che, nella loro dissonanza, riaprono i giochi nelle nostre tranquille abitudini di pensiero. Perché Jullien non mira tanto a comparare e a scegliere, o magari a integrare e ricomporre le differenze tra Oriente e Occidente; mira piuttosto a produrre uno scarto, ad aprire un varco nello spazio grigio del pensiero globalizzato, a interrogare l'Europa dal punto di vista della Cina e la Cina dal punto di vista dell'Europa. A fare dell'una un'occasione e una risorsa per l'altra.
Direi di no. Desideri di migliori libertà
Enrico Donaggio
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2016
pagine: 160
Siamo diventati incapaci di un gesto elementare: dire di no. Due lettere, un movimento della testa e del corpo un tempo familiare. L'arma più potente e carica di speranza per chi desiderava libertà diverse da quelle concesse dal presente. Libertà migliori di quelle proposte oggi da un capitalismo che racconta di essere l'orizzonte unico e privo di alternative. Come è stato possibile fino a ieri dire di no? In quale misura potrebbe tornare a esserlo? Quanta radicalità ci è concesso esprimere nel nostro agire quotidiano? Di quanta integrità siamo ancora capaci? Esistono gesti di libertà con cui incidere davvero sul reale? Queste le domande al cuore del libro di Enrico Donaggio. Le sue pagine offrono una serie di incursioni, sensibili e taglienti, nei simboli e negli stati d'animo del disincanto contemporaneo. Attraversano le complicità nascoste, l'autosfruttamento ordinario, l'eccesso di zelo con cui tradiamo ogni giorno i nostri desideri di migliori libertà. Per disegnare l'imprevedibile mappa di una critica e di una resistenza possibili, i contorni di una nuova passione per la libertà e di una nuova intesa con ignoti compagni di speranza.