Franco Angeli: Biblioteca storica degli economisti italiani
Trust, dumping e colonie. I nuovi temi del dibattito economico in Italia tra Otto e Novecento
Fabrizio Bientinesi
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2023
pagine: 128
Fra la fine del diciannovesimo secolo e la prima guerra mondiale l’Italia conosce un momento di intenso sviluppo. Pur in un quadro di precario equilibrio della bilancia dei pagamenti, il sistema economico italiano compie una tappa fondamentale nel percorso “dai campi alle officine”. In questo nuovo contesto appaiono nuovi fenomeni, come il dumping e la diffusione dei trust e cartelli, mentre aspetti di più vecchia data, come l’economia coloniale, assumono forme e urgenze diverse nella nuova realtà politica italiana segnata dalla figura di Giovanni Giolitti. Nuovi fenomeni richiedono nuovi studi e ricerche, i cui risultati convergono – implicitamente o esplicitamente – verso una messa in discussione dell’impianto teorico marginalista e delle politiche economiche da questo derivate. La spiegazione delle coalizioni e fusioni di produttori come fenomeno “naturale” – propugnata da economisti come Enrico Barone e Maffeo Pantaleoni – mina l’assunto della concorrenza perfetta. La messa in discussione di questo assunto emerge con chiarezza anche nell’esame del dumping, che vede inoltre nel confronto fra Attilio Cabiati e Pasquale Jannaccone il formarsi di un’analisi davvero pionieristica sulle motivazioni degli agenti economici e sull’orizzonte temporale delle loro strategie. A sua volta, l’economia coloniale diviene il terreno sul quale consolidare la consapevolezza della necessità, per tutti i second comer, di adottare forme di protezione tariffaria per sostenere il proprio sviluppo industriale. E proprio nel confronto sulla riforma doganale emerge con chiarezza il ruolo dell’economista come intellettuale engagé, seguendo uno sviluppo che sarà drammaticamente interrotto nel ventennio fascista.
Un laboratorio economico del fascismo. La «Scuola di Scienze corporative» dell’Università di Pisa (1928-1944)
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2023
pagine: 302
Il volume raccoglie i risultati di un progetto di ricerca finanziato dall’Università di Pisa che si è proposto di studiare, in una prospettiva interdisciplinare, l’articolazione della prima “Scuola di Scienze corporative” creata in Italia, la quale costituì il modello al quale si ispirarono le esperienze successivamente replicate in numerose università italiane. Fondata a Pisa nel 1928 – su iniziativa di Giuseppe Bottai, Giovanni Gentile e Armando Carlini – fu il primo tassello di un’istituzione dall’architettura più complessa che assunse una fisionomia compiuta nei primi anni Trenta con la fondazione del “Collegio nazionale di scienze corporative”, l’avvio del corso di laurea in Scienze politico-corporative, la pubblicazione della rivista Archivio di Studi Corporativi e l’attivazione di un “Osservatorio economico”. Finalizzata alla formazione di una classe dirigente che avrebbe dovuto operare nelle istituzioni politiche, economiche e corporative dell’Italia fascista, fin dalle origini rivolse particolare attenzione alle discipline di carattere economico teorico e applicato e di carattere giuridico impartite da un gruppo di docenti – G. Bottai, W. Cesarini Sforza, A. Volpicelli, F. Carli, U. Spirito, C. Arena, F.M. Pacces, G. Bruguier Pacini – non omogeneo sotto il profilo culturale e accademico, e la cui interpretazione del corporativismo fu tutt’altro che univoca. L’approccio interdisciplinare adottato dagli studiosi che hanno partecipato alla ricerca ha consentito di pervenire a una ricostruzione articolata della proposta scientifica e culturale della Scuola pisana – la quale, peraltro, costituì uno dei canali attraverso i quali il dibattito italiano si raccordò alla riflessione che si svolse in Europa tra le due guerre sui problemi e sulle contraddizioni delle moderne società industriali – così come dell’ambiente universitario nel quale si formarono due generazioni di studenti che, in numerosi casi, avrebbero assunto ruoli di rilievo nell’Italia fascista e in quella repubblicana. Contributi di: Fabrizio Amore Bianco, Massimo M. Augello, Fabrizio Bientinesi, Marco Cini, Marco P. Geri, Daniela Giaconi, Marco E.L. Guidi, Francesca Dal Degan, Simone Lazzini, Daniela Manetti, Alice Martini, Simone Misiani, Paolo Nello, Letizia Pagliai, Giovanni Pavanelli, Alberto Pench.
Economisti e scienza economica nell'Italia liberale (1848-1922). Una storia istituzionale
Massimo M. Augello, Marco E. L. Guidi
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
Questi due volumi riuniscono i principali contributi scientifici che, in più di trent’anni, gli autori hanno prodotto sul tema dell’evoluzione e divulgazione della scienza economica nell’Italia liberale (1848-1922). Pur fermandosi a un’epoca lontana da quella attuale, questi volumi parlano dell’oggi e ci permettono di capire meglio le origini del radicamento dei saperi economici nelle infinite discussioni sui destini della società odierna e la diffusa presenza degli economisti nei luoghi-chiave della vita politica e civile. Da alcuni decenni la comunità internazionale degli storici del pensiero economico si interroga sulla natura dei processi di istituzionalizzazione, professionalizzazione e disseminazione della scienza economica e sul ruolo che gli economisti hanno giocato, da un lato, nel promuovere e caratterizzare l’evoluzione interna di questa disciplina e, dall’altro, nel determinare il profondo impatto che essa ha avuto - con le sue varie tendenze e sfaccettature - praticamente su ogni ambito della vita sociale e dell’elaborazione culturale. Attorno a queste domande si sono susseguiti una serie di progetti collettivi di ricerca e di iniziative editoriali, a partire dai primi anni ottanta del secolo scorso e proseguiti fino ad oggi, e ha preso corpo un punto di vista e una metodologia che si è convenuto di chiamare ‘storia istituzionale della scienza economica’. Di tutti questi processi Augello e Guidi sono stati promotori, protagonisti e animatori, come testimoniano i numerosi progetti di ricerca nazionali e internazionali da loro promossi e i 20 volumi collettanei pubblicati, anche se si può certamente dire che la storia istituzionale della scienza economica viva ormai di vita propria. I presenti volumi riuniscono i principali contributi scientifici che, in più di trent’anni, gli autori hanno prodotto sul tema dell’evoluzione e divulgazione della scienza economica nell’Italia liberale (1848-1922), adottando e via via perfezionando il suddetto punto di vista ‘istituzionale’. I saggi pubblicati nel primo volume - rimaneggiati e aggiornati rispetto alle versioni originali per assicurare una narrazione continua, e in alcune parti interamente riscritti per tenere conto di risultati di ricerche condotte negli anni successivi - vivono una seconda vita nel quadro rigoroso e sistematico in cui sono qui collocati. Emergono così - dall’intrecciarsi di riflessioni metodologiche, saggi di sintesi, studi di casi, analisi quantitative e comparative - i caratteri della istituzionalizzazione accademica dell’economia politica in Italia, i percorsi e gli assi portanti della professionalizzazione degli economisti, il contributo che accademie, associazioni economiche e lo stesso Parlamento nazionale hanno recato a questi ultimi e alla diffusione della scienza economica, il ruolo dei periodici generalisti e la nascita di riviste specialistiche di economia, i canali della divulgazione (manuali, collane editoriali, enciclopedie e dizionari, stampa quotidiana), infine gli strumenti e le reti scientifiche e sociali che hanno assicurato la circolazione delle idee economiche tra l’Italia e il resto del mondo. Il secondo volume arricchisce questo quadro con una serie di auxilia studiorum, intesi come strumenti di documentazione e approfondimento che, auspicabilmente, potranno stimolare e supportare ulteriori ricerche. Pur fermandosi a un’epoca lontana da quella attuale, questi volumi parlano anche dell’oggi e ci permettono di capire meglio le origini del radicamento dei saperi economici nelle infinite discussioni sui destini della società odierna e la diffusa presenza degli economisti nei luoghi-chiave della vita politica e civile.
Con l'Europa accanto. Per un nuovo capitolo della storia dell'identità culturale siciliana
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 160
L'esigenza diffusa di svincolare la cultura economica e politica siciliana da costrizioni di tipo sicilianista-liberista e di recuperare una dimensione più ricca, più articolata – più europea – dei temi e delle posizioni della cultura meridionale dell'Ottocento non può non passare da una nuova storia dell'identità siciliana: un'identità che si costruisce a stretto contatto con la cultura europea sia per quanto riguarda i modelli economici che la lingua, l'arte, la letteratura, la musica, le istituzioni culturali. Questa propensione verso l'estero, da una posizione geopolitica periferica, non sempre ha trovato un'adeguata considerazione nella storiografia poiché assai spesso l'identità è stata ricostruita in senso autonomista e separatista. Eppure la propensione verso l'estero è un atteggiamento determinato e diffuso nella Sicilia pre e post-unitaria. Lo ritroviamo in ogni campo d'indagine, tramite la più avanzata letteratura europea spesso acquisita nelle sue lingue originali, tramite la ricezione dei più innovativi modelli di politica economica, tramite l'azione politica indirizzata a coinvolgere le cancellerie d'Europa, ma anche la sua opinione pubblica, nelle sorti della Sicilia e dell'Italia e a inserire l'isola nel più ampio scenario internazionale. Soprattutto lo ritroviamo nell'aspirazione a trasformare l'isola prima e la nazione italiana poi in un paese pienamente europeo per cultura, istituzioni, leggi.
La cultura economica italiana (1889-1943)
Piero Barucci, Simone Misiani, Manuela Mosca
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 160
Questo libro fa parte di un ampio progetto che mira a ricostruire la storia della cultura economica italiana tra le due guerre. Esso costituisce il complemento del precedente volume “La cultura economica fra le due guerre”, a cura di Piero Barucci, Simone Misiani e Manuela Mosca, edito nel 2015 nella stessa collana. Il volume si apre con un esame generale dell’insegnamento delle discipline economiche nelle università italiane tra le due guerre e con un’esposizione dei criteri della ricerca. Ricostruisce poi la fase di formazione degli economisti attivi nell’epoca fascista, partendo dall’analisi dettagliata dei concorsi universitari che si svolsero nelle discipline economiche nel crepuscolo dell’età liberale (1889-1924), e proseguendo con un’indagine sul rapporto tra i concorsi universitari e la modernizzazione della classe dirigente nell’età del fascismo (1925-1943). Gli autori presentano infine una linea interpretativa teorica, quindi generale o generalizzabile, del rapporto tra la teoria e la politica economica nel periodo. Il fattore cruciale di mediazione in questo rapporto è individuato proprio nella cultura economica, intesa come sapere socialmente diffuso, che quindi costituisce una chiave fondamentale per la comprensione della storia d’Italia, oltre che della sua realtà contemporanea. Il libro è corredato da appendici che contengono materiale relativo ai commissari, ai candidati e ai vincitori dei concorsi nelle discipline economiche, ai criteri seguiti e ai conflitti sollevati da quelle selezioni, oltre agli strascichi polemici sulla stampa dell’epoca.
Economia e opinione pubblica nell'Italia liberale. Gli economisti e la stampa quotidiana. Volume Vol. 1
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 400
Tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento la stampa quotidiana iniziò a svolgere anche in Italia una funzione cruciale di trasmissione e disseminazione di idee e giudizi di valore e fu strumento di sensibilizzazione e orientamento dell'opinione pubblica su specifiche proposte di riforma e misure di policy. Quest'opera raccoglie, in due volumi, i risultati di un ampio lavoro di ricerca diretto a ricostruire e analizzare approfonditamente questo fenomeno e, in particolare, l'attività di opinion makers svolta in età liberale dagli economisti italiani sui principali giornali nazionali. Il primo volume, dedicato ai maggiori cultori italiani di scienze economiche, contiene studi dedicati all'analisi complessiva del loro rispettivo contributo sulla stampa quotidiana. Oltre all'importante azione di alcune figure pionieristiche in queste attività - come Salvatore Cognetti de Martiis, Vilfredo Pareto, Maffeo Pantaleoni, Antonio de Viti de Marco - viene esaminata l'attività di studiosi della generazione più giovane quali Gino Borgatta, Attilio Cabiati, Edoardo Giretti, Federico Flora, e soprattutto del loro Maestro Luigi Einaudi che ha rappresentato un caso pressoché unico nel panorama nazionale. Il secondo volume, che ha invece un'impostazione tematica, raccoglie i saggi relativi ai principali interventi di politica economica e sociale pubblicati sulla stampa quotidiana, in particolare nel periodo compreso tra il 1890 e la presa del potere da parte del Fascismo.
Economia e opinione pubblica. Gli economisti e la stampa quotidiana. Volume Vol. 2
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 222
Tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento la stampa quotidiana iniziò a svolgere anche in Italia una funzione cruciale di trasmissione e disseminazione di idee e giudizi di valore e fu strumento di sensibilizzazione e orientamento dell'opinione pubblica su specifiche proposte di riforma e misure di policy. Quest'opera raccoglie, in due volumi, i risultati di un ampio lavoro di ricerca diretto a ricostruire e analizzare approfonditamente questo fenomeno e, in particolare, l'attività di opinion makers svolta in età liberale dagli economisti italiani sui principali giornali nazionali. Il primo volume, dedicato ai maggiori cultori italiani di scienze economiche, contiene studi dedicati all'analisi complessiva del loro rispettivo contributo sulla stampa quotidiana. Oltre all'importante azione di alcune figure pionieristiche in queste attività - come Salvatore Cognetti de Martiis, Vilfredo Pareto, Maffeo Pantaleoni, Antonio de Viti de Marco - viene esaminata l'attività di studiosi della generazione più giovane quali Gino Borgatta, Attilio Cabiati, Edoardo Giretti, Federico Flora, e soprattutto del loro Maestro Luigi Einaudi che ha rappresentato un caso pressoché unico nel panorama nazionale. Il secondo volume, che ha invece un'impostazione tematica, raccoglie i saggi relativi ai principali interventi di politica economica e sociale pubblicati sulla stampa quotidiana, in particolare nel periodo compreso tra il 1890 e la presa del potere da parte del Fascismo.