Il Mulino: L'identità italiana
Capri
Antonella Boralevi
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2001
pagine: 186
Gli italiani scoprono Capri e il suo mito tardi e per importazione. Per quasi tre secoli l'isola è stata meta quasi esclusiva delle classi alte europee e d'oltreoceano. Un "altrove" per eccellenza, un luogo di fuga da esistenze blasées ma anche da identità costrittive, un mitico incontro con le vestigia e lo spirito degli antichi, una romantica icona del Sud soleggiato e salubre. Ripercorrere le fortune di Capri è anche un modo per cogliere quei tratti che hanno sempre fatto del nostro paese una meta desiderata di viaggio e d'evasione per gli stranieri.
Le maschere italiane
Nicola Fano
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2001
pagine: 193
Se il teatro elisabettiano poteva contare su una lingua comune e curare il rigore del verso e di un testo, per gli italiani viceversa altri dovettero essere gli elementi di riconoscibilità: pause più di parole, mimica più di testi, gergo più di eloquio. Lungo quattro secoli si snoda il filo di un'identità mediata dalle risate, plasmando il carattere comune degli italiani costruito a forza di battute, di trucchi e di imbrogli, di salti mortali e di miserie. Arlecchino, Pantalone, Pulcinella sono prototipi di quel misto di furbizia e di cattiveria che fino a Totò hanno fatto trionfare in scena sempre gli stessi trucchi, gli stessi rapidi gesti, le stesse burle.
Enrico Mattei
Nico Perrone
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2001
pagine: 168
L'Italia del 1945 era in condizioni talmente disastrate da far supporre una sua dipendenza economica di lunga durata, e forse irreversibile: nella classifica internazionale delle potenze industriali, il nostro paese allora non occupava alcun posto, era semplicemente fuori. In questa situazione che appariva senza prospettive entrò in scena Enrico Mattei, nominato dal Cln il 28 aprile 1945 commissario straordinario dell'Agip. Ex capo dei partigiani cattolici nel giro di 15 anni mise in piedi l'Eni e la Snam, facendo così dell'Italia una delle maggiori fornitrici mondiali di manufatti e know-how per l'industria petrolifera.
Il Piave
Fortunato Minniti
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2000
pagine: 152
La linea di lungo il Piave, un ampio riparo dietro il quale la guerra cambiò natura, divenne in quel 1917 affare sia dell'esercito, che seppe governare gli uomini in modo diverso, sia del paese, che fu mobilitato e si mobilitò spontanemente. La vittoria trasfigurò questo luogo nel simbolo del sodalizio doloroso ma decisivo, del sacrificio coronato dalla salvezza. Questo libro contribuisce a definire il rapporto degli italiani con la guerra e la trasformazione di quel luogo in un luogo dell'identità nazionale.
La DC
Marco Follini
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2000
pagine: 168
Quando la DC ottenne la maggioranza assoluta nel 1948 cercò di adattare la sua politica a quel popolo che l'aveva votata e che, ritrovatosi sotto le sue bandiere per le ragioni più svariate non era uno solo, non aveva una memoria comune e non si riconosceva in uno stesso destino. Caduto il muro di Berlino, quella stessa Italia timorosa e impaurita che aveva affidato allo scudocrociato la sua protezione, chiese conto di quanto era costata quella tutela e si lasciò divorare dall'ansia di liberarsene.
Castel del Monte
Franco Cardini
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2000
pagine: 144
A che cosa mai serviva quell'insolito prisma di pietra dalla forma ottagonale, alto e solitario su un colle della Puglia? Una reggia, un monumento celebrativo, un luogo di culto? L'enigma sembra essere un tutt'uno con la personalità, per certi versi anch'essa enigmatica, di colui che lo fece costruire: Federico II. Un filo rosso collega la sua politica ipercentralista, con la sua splendida architettura castellana.
L'Autostrada del Sole
Enrico Menduni
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1999
pagine: 144
Se la mobilità sulle nuove autostrade agiva come strumento di osmosi tra popolazioni diverse, l'imponente esodo che nello stesso periodo risaliva dal Sud verso il triangolo industriale faceva scoprire agli italiani un paese duale, in precario equilibrio tra modernità, tradizione e arretratezza. L'Autostrada del Sole diventava così un simbolo doppio, sospeso tra integrazione e dualismo.
L'Altare della Patria. L'Italia monarchica, fascista, repubblicana nella storia di un monumento
Bruno Tobia
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1998
pagine: 144
Progettato sin dal 1878 come monumento funebre al re Vittorio Emanuele II, dopo travagliate vicende costruttive, l'altare della pace fu inaugurato nel 1911, nel cinquantesimo anniversario dell'Italia unita. Da mausoleo dinastico si è trasformato nel simbolo dell'intera nazione. Nel 1921, con l'inumazione della salma del Milite ignoto al centro dell'Altare, il monumento è come riconsacrato. Poi il fascismo sequestra per sé il sentimento di venerazione popolare nei confronti dei sacrifici patiti e per il Vittoriano inizia un'altra stagione: l'immensa mole marmorea diventa tribuna per un perenne ossequio patriottico e quinta di regime. In epoca repubblicana si assiste allo svilimento del simbolo in attesa dell'ultima rinascita.