Il Poligrafo: Biblioteca di arte
Gino Fogolari. Una vita in difesa del patrimonio artistico
Alice Cutullè
Libro: Libro in brossura
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2022
pagine: 316
Gino Fogolari fu un protagonista del dibattito intellettuale e artistico nell’Italia del Novecento. Formatosi sotto Francesco Novati all’Accademia scientifico-letteraria di Milano e alla Scuola di Perfezionamento di Adolfo Venturi a Roma, fu incaricato del riordinamento della Pinacoteca napoletana e della direzione del Museo di Cividale, per approdare infine alle Gallerie dell’Accademia di Venezia assumendo anche la nomina di Direttore e di Soprintendente del Veneto. Il volume ripercorre la vita e la carriera di Fogolari, con un focus sul periodo trascorso alla guida delle Gallerie di Venezia, caratterizzato da un’intensa attività museale. Come Soprintendente si è concentrato sulla difesa del patrimonio durante la Grande Guerra e sulla restituzione delle opere d’arte italiane. Infine, l’analisi dell’attività matura ha permesso di illuminare le possibili motivazioni del trasferimento “forzato” alla Soprintendenza siciliana e l’agognato rientro in laguna. Ne emerge il ritratto di un tenace protettore del patrimonio storico-artistico, studioso e critico militante, che seppe far convivere il ruolo istituzionale con quello di animatore della scena artistica e politica del XX secolo.
Questioni di moda. Iconografia, fonti e storia dal XIV al XX secolo
Libro: Copertina morbida
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2021
pagine: 272
La moda e le arti visive si sono influenzate reciprocamente nel corso dei secoli. Tuttavia, il processo non ha avuto un'unica direzione. I saggi qui raccolti indagano alcune delle più significative occasioni di interscambio tra moda e arti. Pittura, miniatura, scultura, grafica e pubblicità possono registrare le fogge vestimentarie correnti, ma talvolta possono anche modificarle o ricrearle, demolirle o idealizzarle per obbedire alle leggi della rappresentazione figurativa, alle esigenze della committenza e all'inventiva dello stesso artista. È quanto traspare nei casi esaminati, che vanno dall'abbigliamento delle bambine a quello delle donne defunte, dalle vesti ricreate per rispettare il mito e la tradizione, a quelle adottate per seguire la moda dei governanti, dallo studio delle scarpe antiche all'adozione dei pantaloni per le donne. Ogni circostanza rivela una peculiare sfaccettatura, determinata dal luogo e dal contesto. Ma, alla fine, quello che accomuna episodi all'apparenza così diversi è la consapevolezza che immagini e documenti, se presi insieme, possono aiutarci a leggere meglio una parte della moda nella sua dimensione materiale e culturale.
Arte e guerra. Storie dal Risorgimento all'età contemporanea
Libro: Copertina morbida
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2021
pagine: 348
Innumerevoli sono state, nel corso della storia, le situazioni di conflitto che hanno travolto le arti, determinando devastazioni, ma anche piani di protezione, salvataggi rocamboleschi, strumentalizzazioni ideologiche, nonché germinazioni critiche rilevanti. Lungo un orizzonte che va dal Risorgimento alla Guerra Fredda e oltre, fino a raggiungere il nostro tempo, questo volume - che ospita contributi di importanti studiosi del settore - propone una riflessione sulle differenti modalità di coinvolgimento del patrimonio artistico negli assetti di crisi. Le prospettive sono molteplici: tutela, ma anche distruzione; furti d'arte e, di seguito, faticose e lunghissime trattative per le restituzioni; perdite e insieme accordi internazionali per la salvaguardia; eroismo di alcuni a fronte della piccineria di altri; speranza coltivata nell'attivazione didattica delle collezioni museali. Notevole interesse è riservato anche alle cicatrici lasciate sul territorio antropizzato: dalle scritte fasciste che, nelle città e nelle campagne italiane, inneggiano alla vittoria, ai bunker NATO dismessi, giù giù fino alle attuali politiche militari americane. Sono così portati alla luce, nell'inanellarsi dei saggi, i molti effetti della triste relazione fra creatività e distruttività umana.
Dire l'arte. Percorsi critici dall'antichità al primo Novecento
Marta Nezzo, Giuliana Tomasella
Libro: Copertina morbida
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2020
pagine: 592
La creazione artistica europea ha lasciato dietro di sé la traccia leggibile di filosofie, teorie, valutazioni e storie che hanno accompagnato e talora sorretto la produzione nel tempo. Sono le "parole dell'arte", un sedimento secolare di quei pensieri che, senza poter sostituire il linguaggio visivo, lo hanno tuttavia affiancato nello sviluppo storico. Testimonianze dalle quali non si può prescindere quando si affrontano lo studio e la didattica della storia dell'arte. Il volume mira a offrire un panorama d'insieme delle fonti e della metodologia della storia dell'arte, dall'Antichità al primo Novecento, e si pone come innovativo strumento per avvicinare criticamente i testi e abituare a un confronto diretto con i diversi modi di "dire l'arte": dalle opere filosofiche a quelle enciclopediche, dai trattati alle biografie, dalla produzione poetica alla corrispondenza privata.
Arte e scienza tra Urbino e Milano. Pittura, cartografia e ingegneria nell'opera di Giovanni Battista Clarici (1542-1602)
Silvio Mara
Libro: Libro in brossura
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2020
pagine: 292
La traiettoria umana e professionale di Giovanni Battista Clarici si sviluppa nella seconda metà del Cinquecento all'interno di una cornice storica particolare, condizionata dalle relazioni dinastiche, politiche e mecenatizie tra gli ultimi due duchi di Urbino, la corte pontificia, l'egida spagnola di Filippo II e l'episcopato milanese di Carlo Borromeo. La biografia della sua persona, tratteggiata per la prima volta in questo volume, incarna appieno lo spirito di un'epoca e di una cultura in cui arte e scienza erano inestricabilmente connesse. Formatosi tra Urbino e Pesaro come artista, Clarici si specializzò nelle scienze matematiche, applicate soprattutto nell'ambito della topografia e cartografia. Conoscenze particolarmente preziose nell'ottica del governo del territorio, che motivarono il suo trasferimento a Milano, dove ottenne un incarico su mandato di Filippo II. Presto le sue competenze si estesero al campo ingegneristico, idraulico e architettonico. Questa monografia riconsidera le opere note di Clarici, come la famosa Pianta della Città di Milano, e presenta per la prima volta preziosi inediti, come il Codice trovato a Madrid ma anche la Carta del Ducato di Urbino.
Zanino di Pietro. Un protagonista della pittura veneziana tra Tre e Quattrocento
Valentina Baradel
Libro: Copertina morbida
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2019
pagine: 396
Zanino di Pietro Charlier fu uno dei protagonisti della stagione tardogotica veneziana. Dopo un soggiorno di vent'anni a Bologna, all'inizio del Quattrocento il pittore di origini francesi fece della città lagunare la sua nuova residenza e luogo prediletto dove svolgere la propria attività. Qui, grazie a un acuto senso degli affari, riuscì a ritagliarsi un ruolo di spicco nel panorama artistico locale, avviando un'efficiente bottega. Ne sono prova tanto l'elevato numero di opere riconducibili al suo atelier, quanto l'importanza dei suoi committenti, tra i quali figura Marino Contarini. Perfettamente inserito nelle dinamiche lavorative e commerciali di una Venezia regina del mare, il pittore non limitò la sua attività al solo centro lagunare, ma giunse a esportare i suoi prodotti fino alle coste marchigiane, pugliesi e croate. Il volume, studio monografico dedicato a questa prolifica e affascinante personalità, ne ripercorre per intero la parabola artistica. Il ricco catalogo ragionato apre a un'approfondita riflessione sulle modalità operative della bottega medievale, sui rapporti con la committenza e sulle tipologie e funzioni dei dipinti.
Simone di Filippo detto "dei Crocifissi". Pittura e devozione del secondo Trecento bolognese
Gianluca Del Monaco
Libro: Libro in brossura
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2018
pagine: 352
Simone di Filippo, ribattezzato “dei Crocifissi” nel Seicento per sottolineare il valore devozionale della sua produzione, è tra i protagonisti della pittura bolognese della seconda metà del Trecento. Autore di affreschi e tavole dipinte, è una personalità tipica di artista pienamente inserito nella realtà sociale, religiosa e politica di una città comunale italiana. Nonostante la quantità di opere firmate, la valorizzazione della sua figura ha dovuto attendere il secolo scorso e la riscoperta critica del Trecento bolognese da parte di Roberto Longhi. Dopo aver ripercorso la vicenda degli studi, il volume esamina per la prima volta l’intera attività artistica di Simone, interrogandosi sulle questioni ancora aperte, dalla formazione del pittore a contatto con Vitale e gli altri protagonisti della pittura e miniatura bolognese del secondo quarto del Trecento, al dialogo con le novità neogiottesche e tardogotiche sul finire del secolo, ai problemi dell’organizzazione della bottega in vista di commissioni di diverso prestigio.
Esporre l'Italia coloniale. Interpretazioni dell'alterità
Giuliana Tomasella
Libro: Libro in brossura
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2017
pagine: 232
Qual è stato il ruolo dell’arte nella definizione di un’identità coloniale italiana? L’espansionismo coloniale italiano, iniziato negli anni ottanta del XIX secolo, procedette fra avanzamenti, arretramenti e riprese fino alla Seconda Guerra mondiale, includendo l’Eritrea, la Somalia, la Libia e l’Etiopia. Massiccia in quegli anni fu la produzione di immagini che dovevano promuovere e rendere popolare l’Africa e gli africani, nell’ambito di un battage mediatico che toccò stampa, editoria, istituzioni e soprattutto le numerose esposizioni coloniali che ebbero luogo durante il sessantennio dell’avventura italiana d’oltremare. Queste esposizioni vengono qui ricostruite – con l’ausilio di cataloghi, riviste, fotografie e documenti dell’epoca – per valutare dipinti, sculture e allestimenti: l’analisi dei soggetti, dei mutamenti di gusto, la maggiore o minore incidenza a livello statistico delle opere esposte mostrano come l’arte sia entrata organicamente a far parte di questa speciale macchina propagandistica e come si sia precisato nel corso del tempo il concetto di “arte coloniale”.
Ugo Ojetti critica, azione, ideologia. Dalle Biennali d’arte antica al Premio Cremona
Marta Nezzo
Libro: Libro in brossura
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2017
pagine: 270
Ugo Ojetti (Roma 1871 - Firenze 1946) fu collezionista e opinionista sagace, ma fu, soprattutto, un raffinato censore del sistema delle arti italiano e, ancor più, un manager delle esposizioni, sorta di curatore ante litteram, teso fra passione antiquaria e ricerca di nuove qualità espressive, possibilmente connotate da un alto potenziale identitario ed economico. L’amore per i canoni visivi del nostro passato – avvertiti come necessaria consolazione al presente – lo spinse a promuoverne largamente il recupero, in una perenne ricerca di alleanze intellettuali, politiche e finanziarie. Opzione rischiosa, che lo portò – fra vittorie e delusioni – a incrociare i nodi più oscuri della programmazione culturale fascista. Questo volume indaga l’intensità del personaggio sotto il segno del fare. Segue il filo rosso della sua esperienza, affiancando scritti pubblici e carte private, così da individuare non soltanto il legame ch’egli seppe attivare fra indirizzo critico e attività organizzativa, ma anche la sua appassionata battaglia per avvicinare “la bellezza” a un pubblico esteso.
Uno sguardo verso nord. Scritti in onore di Caterina Virdis Limentani
Libro: Libro in brossura
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2016
pagine: 520
Una geografia artistica che attraversa i secoli, abbraccia i temi iconografici, incrocia i ricordi e trova uno spazio privilegiato nelle variegate relazioni, negli scambi e nelle interferenze tra le espressioni artistiche del Nord e del Sud Europa. "Uno sguardo verso Nord" raccoglie contributi inediti di alcuni dei più importanti studiosi italiani e stranieri, focalizzando l’attenzione su un metodo, un atteggiamento, uno sguardo comune capace di unificare quanto sembra disperso e variegato. Lo sguardo è quello di Caterina Virdis Limentani, collega e maestra, studiosa raffinata capace di sondare le molteplici possibilità di conoscenza delle opere d’arte e imporre una visione in grado di dilatare la concezione di “arte europea”.
Il libro miniato e il suo committente. Per la ricostruzione delle biblioteche ecclesiastiche del Medioevo italiano (secoli XI-XIV)
Libro: Libro in brossura
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2016
pagine: 512
Nella storia della committenza libraria di età medievale il ruolo degli ordini religiosi e dei grandi ecclesiastici rappresenta uno dei temi più rilevanti, come da tempo hanno messo in evidenza le ricerche volte a ricostruire consistenza e composizione delle raccolte di manoscritti di importanti monasteri e comunità secolari e conventuali. Tra i secoli XI e XIV la penisola italiana è un grande laboratorio di produzione di manoscritti miniati: abbazie come quelle di Montecassino e Cava de' Tirreni, ma anche città come Milano, Padova, Trento e Firenze, insieme con la Roma dei papi, rappresentano alcune delle maggiori sedi di scriptoria e biblioteche ecclesiastiche. Stili e tecniche, rapporto testo-illustrazione, processi di ampliamento delle biblioteche, meccanismi di autolegittimazione messi in atto dai committenti sono alcuni dei temi intorno a cui si snoda l'indagine qui condotta. Un viaggio nell'arte della miniatura in tutte le sue declinazioni, un percorso tra gli scriptoria monastici e capitolari e le botteghe miniatorie, che si sofferma in particolare sulle scelte artistiche e iconografiche, sulle modalità di produzione e sui contesti di destinazione dei manoscritti, puntando a far emergere il ruolo cruciale ricoperto dagli ordini religiosi e dai grandi ecclesiastici nella storia della committenza libraria di età medievale.
Diavoli e inferni nel medioevo. Origine e sviluppo delle immagini dal VI al XV secolo
Laura Pasquini
Libro: Libro in brossura
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2015
pagine: 232
A quando risalgono le prime rappresentazioni del Diavolo e dell'Inferno? E come si sono evolute dalle più antiche manifestazioni meramente allusive del VI secolo sino agli esiti più maturi, per quanto a volte ripetitivi e un po' naïfs, che condussero alle innovative intuizioni del Rinascimento? Attraverso l'originale analisi di un vasto apparato illustrativo, Laura Pasquini delinea la formazione e lo sviluppo delle raffigurazioni dell'aldilà, a partire dalle prime iconografie di quello che si può definire il "bestiario del Maligno", mediante la messa in scena di parabole particolarmente significative e dedicando ampio spazio alle rappresentazioni delle tentazioni di Cristo e alle prime immagini di esorcismi. Il percorso prosegue indagando le rappresentazioni del secolo XI, in cui, con l'incremento della lotta alle eresie, il demonio e il suo regno intensificheranno le loro comparse in sistemi iconografici già noti e in soluzioni figurative fino ad allora inusitate. Ciò consente all'autrice di analizzarne le fattezze e di definirne le raffigurazioni che nel corso dei secoli XII e XIII si organizzano in composizioni complesse e articolate, nelle quali l'Inferno e il suo principe acquisiscono un rilievo sempre più imponente. È l'Inferno dantesco, di cui sono analizzate le possibili fonti ispiratrici di matrice iconografica e letteraria, a costituire lo snodo cruciale che, a partire dal terzo decennio del secolo XIV, favorisce la formazione di alcuni peculiari moduli espressivi.