Il Saggiatore: La cultura
Big data B&B
Laura Curino
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2022
pagine: 80
In un grazioso bed and breakfast un'affabile signora ospita un gruppo di informatici che si confronta sui problemi etici della tecnologia. Gli ospiti si fidano della padrona di casa e della sua sapienza nel preparare tisane New Age, senza sospettare che lei frughi tra i loro file, le loro vite e i loro progetti. Il testo di Laura Curino - con il contributo del META, network del Politecnico di Milano che si occupa di etica e scienza - si offre come luogo di riflessione collettiva che coinvolge, oltre ai pensieri, anche i sensi e le emozioni. E al Big data B&B ci sono ancora camere libere. Prefazione Roberta Carpani.
Come diventare femminista
Priya Basil
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2022
pagine: 208
Questo non è un mondo per donne. Ogni spazio che ti circonda, ogni strada su cui guidi, ogni libro di anatomia su cui il tuo medico ha studiato, perfino la temperatura media nell’ufficio in cui lavori sono stati pensati in base alle esigenze del corpo maschile. Se sei donna verrai pagata meno di un uomo, riceverai più molestie di un uomo, verrai creduta meno di un uomo raccontando di aver subito una violenza. È un mondo in cui alle donne è lasciata solo la libertà di lottare per perdere. E a volte neanche quella. Priya Basil ha sentito questa verità ribadita di continuo nel corso della sua vita: nel segreto familiare cui nonna Mumji alludeva con gli occhi bassi, nello sguardo giudicante di sua madre, che racchiudeva tutti gli sguardi – di biasimo, desiderio, disprezzo – a sua volta ricevuti, nella sua stessa esperienza quotidiana. È da qui, molto prima che dalla lettura di Hannah Arendt e Judith Butler, che è nato il suo femminismo: dalla sensazione di vivere sin dall’infanzia, al pari delle altre donne che ha conosciuto, in una gabbia senza sbarre creata dagli altri. “Come diventare femminista” è un invito ad aprire gli occhi sulla società che ci circonda e a prendere consapevolezza delle infinite limitazioni cui continua tuttora a essere sottoposto il genere femminile: perché solo rendendoci conto di quanto la discriminazione sia endemica attorno a noi – basti pensare che una persona su cinque in Europa ritiene che le donne inventino spesso accuse di abusi o di stupro – potremo fare a pezzi questo mondo e ricostruirne uno a misura di tutte e tutti. Quello di Priya Basil è un pamphlet personale diretto ed esplosivo. Un’opera che ci porta a riconsiderare le nostre stesse scelte e azioni, il modo in cui ci parliamo e ci ascoltiamo tra noi, come ci raccontiamo e come immaginiamo il futuro: perché la parola «femminista» non rimanga solo uno slogan su una maglietta alla moda, ma diventi il nome di una rivoluzione.
Elefanti bianchi
Ferruccio Parazzoli
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2022
pagine: 712
Un uomo girovaga notte e giorno nei dintorni di piazzale Loreto inseguendo le storie della variegata umanità che li abita. Un medico, stanco della vita e dei suoi dolori, è ossessionato dal dubbio se Cechov si preparasse da solo le marmellate. Un bambino diventa amico di un vecchio professore che ha perso la cattedra per non avere abiurato la fede fascista ereditata da un padre podestà. Un papa africano reazionario si trova d'improvviso a confronto con il suo anziano predecessore creduto morto. Fellini, Pasolini, De Filippo, Magnani, Sordi e Ingrassia si riuniscono a cena per parlare della realizzazione di un film immaginifico dal titolo "Il Terrorista". Odisseo ricorda la sua vita dopo la morte, dialogando con figli, moglie e amanti sui fatti che hanno seguito il ritorno a Itaca. Questi sono solo alcuni dei bizzarri, ironici, introversi "Elefanti bianchi" di Ferruccio Parazzoli, eterogeneo mosaico di racconti, romanzi, saggi narrativi, prose di viaggio, sceneggiature teatrali e frammenti di varia natura. Un insieme di testi inediti all'interno dei quali si alterna una sinfonia di personaggi memorabili e luoghi letterari - dalla Milano di corso Buenos Aires e del Pio Albergo Trivulzio alla Roma sede del papato e di cinematografiche trattorie popolari - che attraversa l'intero spettro dell'immaginario di Parazzoli: la riflessione sulla scrittura e sul ruolo dello scrittore a confronto di volta in volta con la perdita dell'ispirazione e il fallimento o con il successo e la noia, la patina grottesca che ricopre ogni tragedia, il declino dei corpi e delle anime, le infinite maschere abitate dal potere, il nichilismo dostoevskijano di chi vorrebbe credere e non riesce più. Coronata dalla prefazione di Helena Janeczek, quest'opera è uno scavo nelle possibilità polifoniche della scrittura che oltrepassa i confini del realismo e della mimesi. Una serie di originali e difformi narrazioni che, al pari di una mandria di elefanti, avanzano impetuose e armoniche come un corpo solo.
Abbecedario per il mondo nuovo
Autori vari
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2022
pagine: 408
Ogni alfabeto contiene innumerevoli storie. Alla A possiamo incontrare una nuova Antigone, segretaria convinta che la vita non si possa ridurre al solo lavoro. La B è una betulla in cui si cela il segreto della vita dopo la morte, e che va annaffiata con amore. Nel cuore della C si aprono una dopo l'altra delle crepe: una donna fuggita dalla sua famiglia si guarda indietro per la prima volta, mentre un'altra che è sempre rimasta fedele inizia a chiedersi che senso abbia restare. La D delimita i deserti invisibili che separano i genitori dai figli, un fratello da una sorella. La bellezza dell'alfabeto è che non richiede un ordine di lettura, possiamo perderci dentro la vocale di un amore e ritrovarci nella consonante di un viaggio, per poi perderci ancora e ancora. Comporre un "Abbecedario per il mondo nuovo": questa la sfida lanciata dal Piccolo Teatro di Milano ai finalisti e vincitori del premio Hystrio - Scritture di Scena e del premio Riccione - Pier Vittorio Tondelli. Ventisei drammaturghi entro i trentacinque anni di età, uno per ogni lettera dell'alfabeto, che hanno scelto ciascuno una parola che avesse un valore simbolico e fondativo dell'immaginario futuro, e su essa hanno costruito una propria creazione narrativa. Il risultato sono ventisei testi teatrali sperimentali che attraversano l'insieme di forme e possibilità offerte dalla drammaturgia contemporanea italiana, da un dialogo sulla letteratura tra amici cresciuti con Harry Potter a un monologo notturno sulle note della Rapsodia ungherese n.2 di Franz Liszt, da un'intervista allo Yeti dopo la fine del mondo a una conversazione tra due marinai su una barca che, forse, non ha neanche un capitano. Arricchito dalla prefazione di Gerardo Guccini, "Abbecedario per il mondo nuovo" è un'antologia di voci e storie uniche, nella quale si riflettono le inquietudini di una generazione trovatasi a varcare le soglie di un cambio d'epoca dai contorni come mai prima confusi: un labirinto di contraddizioni e trasformazioni che il teatro può ancora riuscire a raccontare; cui, soprattutto, può ancora offrire le parole per il suo disvelamento.
Uno spettacolo per chi vive in tempi di estinzione
Miranda Rose Hall
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2022
pagine: 104
La prima volta che Noemi ha sentito parlare di estinzione è stata all'asilo, quando la maestra le spiegò che Dorothy, il suo dinosauro giocattolo verde, apparteneva a una specie scomparsa in un'era geologica precedente, durante la Quinta Estinzione di massa. Una storia che la ragazza si ritroverà a raccontare su un palco quasi trent'anni dopo, in lacrime, a un pubblico di sconosciuti. Noemi piange. Piange per l'imminente sparizione del vespertilio bruno - un pipistrello del Nordamerica - e per la madre morente di una delle sue collaboratrici; per la morte e risurrezione dell'alga zostera e per la propria madre che, bambina, trovò la mamma distesa senza vita in cucina; piange per tutti noi, che spariremo in silenzio mentre la Terra rimarrà a osservare. "Uno spettacolo per chi vive in tempi di estinzione" è assieme un urlo di terrore e un inno alla vita. Un monologo che la voce impacciata, confusa e spezzata della sua giovane protagonista trasforma in un rito collettivo: un lamento che ci ricorda come la morte di uno equivalga alla morte di tutti. Il racconto di Noemi comincia dalla nascita della vita sulla Terra per proseguire attraverso la lunga sequenza delle specie che sono state cancellate dalla storia, _ no a mostrare come negli ultimi duecento anni gli esseri umani abbiano prodotto cambiamenti talmente decisivi nell'ecosistema da condurli sull'orlo della più grande estinzione di massa della storia; o, più precisamente, abbiano lasciato che alcuni di loro - europei, bianchi, ricchi - colonizzassero il globo ai danni dell'ambiente e dei loro stessi simili di diversa provenienza etnica o sociale. Miranda Rose Hall scrive un testo commovente e sincero che unisce l'arte del monologo al coinvolgimento del lettore/spettatore come partecipante di una narrazione condivisa. Introdotta dalla prefazione di Telmo Pievani, quest'opera è un'occasione per fermarci a riflettere su cosa significhi davvero «scomparire»; e per capire come riuscire a prenderci ancora cura l'uno dell'altro, quali alberi di una stessa grande foresta. Prefazione di Telmo Pievani.
Le regole dell'arte. Genesi e struttura del campo letterario
Pierre Bourdieu
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2022
pagine: 512
Un esordiente è sempre un eretico poiché introduce un elemento di novità in un campo che ha le sue regole e tradizioni. Per la letteratura occidentale, il XIX secolo ha segnato il momento in cui questa dinamica si è resa più evidente, perché è allora che essa ha assunto quella conformazione di «campo di produzione» autonomo che si è mantenuta stabile fino ai giorni nostri: l'idea che non esistano enti esterni che dettino di che cosa si debba scrivere e che, invece, il riconoscimento e la consacrazione di un artista letterario siano materie esclusivamente di dibattito interno, appannaggio di critici, intellettuali e editori. Da lì in avanti la letteratura è diventata un gioco chiuso in se stesso, comprensibile davvero solo a chi vi partecipa. In "Le regole dell'arte", Pierre Bourdieu sistematizza e mette in pratica due dei suoi più noti strumenti metodologici per indagare i rapporti tra arte e uomo: quello di «campo», inteso come principio di organizzazione sociale, e quello di «habitus», ovvero l'insieme delle disposizioni e pratiche rappresentative di un gruppo. Partendo dalla pittura del Quattrocento e procedendo poi con un'approfondita analisi della letteratura francese dell'Ottocento - in particolare di Gustave Flaubert, Charles Baudelaire ed Émile Zola -, mostra come non sia sufficiente conoscere le origini sociali e le disposizioni individuali di un autore per poterne comprendere le scelte artistiche, ma che ogni artista si muove sempre all'interno delle possibilità espressive del suo proprio campo. Forte dello sguardo scientifico che rivolge alla storia della letteratura e della filosofia di Husserl, Heidegger e Marx, in quest'opera seminale Bourdieu mette in discussione in modo nuovo la concezione sacrale di una cultura che si vuole raccontare come «pura», e evidenzia le norme sociali implicite che regolano i modi in cui essa viene prodotta e ricevuta. Il suo è il tentativo di descrivere in modo definitivo il complesso rapporto tra arte e società e il ruolo dello studioso in esso: un obiettivo ambizioso che, fra le sue pagine, si fa rivoluzionario.
Rinascimento europeo. Il libro dell'Europa che siamo stati, che siamo e che dobbiamo diventare
Gianni Cuperlo
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2022
pagine: 256
Che cos’è l’Europa? È un sogno nato durante la prigionia su un’isola, in un momento in cui nessuna speranza sembrava possibile. È un muro abbattuto da una folla festante che si scioglie in un abbraccio atteso da trent’anni. È una generazione di giovani attivisti che riempie le piazze animata dal desiderio di dare un futuro al pianeta. Ma l’Europa è anche il voto della Brexit. È l’affermazione di movimenti guidati da valori opposti all’idea di comunione pacifica nata dalle macerie del conflitto. È la costruzione di barriere là dove non ce n’erano da decenni. È il corpo di un bambino morto in mare mentre cercava di raggiungere le nostre sponde. Gianni Cuperlo si fa strada in questo intrico in cerca di una visione diversa, vitale dell’Europa: il suo è un racconto appassionato che parte dalle radici della nostra storia condivisa e, attraverso Carlo Magno, Erasmo, Machiavelli, Montesquieu, Mazzini e altri grandi pensatori, arriva a individuare una prospettiva per il prossimo futuro, un orizzonte costruttivo; un nuovo Rinascimento europeo. Quella di Cuperlo è una narrazione di ampio respiro, che costruisce pagina dopo pagina ponti e confronti tra il presente e il passato, tra i momenti di coesione e le pagine più nere: l’accordo di Maastricht e la crisi greca, gli incontri a Trieste tra Svevo e Joyce e il rapporto tra Brecht e Strehler, il pessimismo di Hobbes e la battaglia di Greta Thunberg, il 151° Sassari di Emilio Lussu e la condotta delle truppe occidentali nelle guerre nei Balcani, l’Orient Express che attraversava i territori di mezzo continente e l’assassinio di Giulio Regeni al Cairo. “Rinascimento europeo” è un libro di pensiero e di azione. Una ponderata riflessione sulla natura e sul percorso dell’Europa unita che vuole essere anche un intervento: un invito rivolto in primis alla sinistra perché riprenda in mano le redini di questa entusiasmante e contraddittoria avventura per condurla verso un domani di accoglienza, progresso e uguaglianza. Perché, come sa chiunque viaggi per deserti, ogni destinazione è un miraggio solo fino a quando non si riesce a raggiungerla davvero.
Plasticene. L'epoca che riscrive la nostra storia sulla Terra
Nicola Nurra
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2022
pagine: 320
Pensate a un acquario domestico ricco di decine di specie che avete curato per mesi. Poi un giorno iniziate a introdurre nell’acquario specie nuove, che si alimentano di quelle presenti e non hanno nessuno che le predi. In più manomettete la pompa dell’acqua, facendo calare il livello di ossigeno e modificando il pH. Infine decidete di riempire quell’acquario di sporcizie, buste e imballaggi, fino a quando dei pesci presenti all’inizio non saranno sopravvissuti che due o tre. Ecco, per quanto folle possa sembrare, questo è ciò che abbiamo fatto alla flora e alla fauna marina e terrestre nell’arco di poco più di un secolo. Eppure non è troppo tardi per rimediare. Nicola Nurra ci conduce nel Plasticene, questa nostra epoca: un momento storico senza precedenti, in cui un prodotto inesistente prima della sua creazione da parte dell’uomo – la plastica – si è imposto in pochissimo tempo come una tra le più pericolose minacce per la sopravvivenza di specie animali, piante ed ecosistemi. A partire dalle sue esperienze personali di biologo marino e dagli incontri fatti con scienziati che indagano lo scioglimento dei ghiacci polari e la diminuzione della corrente del Golfo, le isole di plastica galleggianti – cinquemila miliardi di pezzi per un totale di 260 000 tonnellate – e lo sbiancamento delle barriere coralline, Nurra ci introduce in modo chiaro e documentato ai preoccupanti scenari climatici di domani; a ciò che irrimediabilmente succederà se non interveniamo subito. Ma il suo è anche il racconto di chi a questo «irrimediabile» si oppone: di chi da anni fa informazione sul tema; di chi progetta sistemi di analisi della biosfera sempre più precisi; di chi lotta politicamente per intervenire sulle emissioni inquinanti; di chi, semplicemente, ha deciso che vuole ancora avere un futuro, una casa, una speranza. “Plasticene” è una narrazione scientifica allo stesso tempo inquietante e affascinante, in cui i dati si alternano all’osservazione diretta della trasformazione in atto nei nostri fiumi, laghi, mari e oceani. Un assordante campanello d’allarme cui però possiamo ancora dare risposta, riuscendo a salvare, insieme al pianeta, anche quella bizzarra specie di mammiferi bipedi e onnivori che lo abita da qualche centinaio di migliaia di anni.
Una storia di fantasmi
Helen McClory
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2022
pagine: 368
Tom dorme con gli occhi aperti, rannicchiato nella sua solita posizione. Órla osserva il suo compagno nel letto. Tom. Chi è Tom? Un uomo cui piacciono la birra, la palestra, le donne. Forse. Tom è anche il coinquilino di Daniel, che lavora in un seminterrato in cui, come in un laboratorio segreto, una prodigiosa stampante 3D è in grado di riprodurre qualsiasi cosa. Ora Tom è ossessionato da un diario del XIX secolo nel quale, tra un appunto e l'altro, si riporta la testimonianza di un omicidio. In effetti, da quando ha iniziato a leggere quel diario Tom non è più lo stesso. Come se qualcosa ne avesse preso il posto. Chi è Tom adesso? "Una storia di fantasmi" è il romanzo di tre vite intrecciate, tre personaggi segnati da eventi inconsueti, atmosfere sospese e incontri inspiegabili con entità misteriose ai margini della realtà. Tutto comincia con un'innocente festa per accogliere il nuovo coinquilino, tutto finisce con una serata di Halloween che si trasforma in un rito dai risvolti surreali. Daniel, Órla e Tom assistono impotenti al crollo dell'illusoria stabilità delle loro vite, confrontandosi con una forza oscura proveniente dal passato che sfugge a ogni spiegazione razionale. Con la sua prosa poetica e volatile, Helen McClory firma la storia di fantasmi del nostro tempo. Erede di Henry James e Shirley Jackson, McClory pone un nuovo, decisivo tassello nella grande tradizione letteraria dello straniante e del perturbante. Un tassello opaco come uno specchio in frantumi, un punto di vista frammentato in tre personaggi, tre voci spezzate che di volta in volta celano o svelano nuovi elementi della loro storia. Una fessura attraverso la quale esistenze diverse sembrano sovrapporsi, lasciando che entri qualcosa di radicalmente altro.
Sesso. Una storia imprevedibile. Dall'antichità ai giorni nostri
Kate Lister
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2022
pagine: 368
Il Kamasutra dice che se un uomo prepara una torta di riso utilizzando uova di passero nell’impasto, ci versa sopra miele e burro chiarificato e ne mangia a sazietà potrà fare l’amore con infinite donne. Bizzarro, forse, ma in Europa attribuiamo proprietà afrodisiache a un mollusco grumoso e puzzolente come l’ostrica. Consacrate a Venere, dea dell’amore, le ostriche non sono realmente in grado di provocare eccitazione erotica; la loro fama è piuttosto da ricondurre alle loro pieghe carnose, che ricordano quelle di una vulva. Siamo gli unici animali per cui l’atto sessuale non è solo fisico e istintivo, ma anche intellettuale; per noi, il sesso è questione di come ce lo raccontiamo. Sesso è un viaggio tra secoli e culture alla scoperta delle più interessanti curiosità intorno al nostro rapporto con il corpo e il piacere, dalle opinioni di Ippocrate sulla masturbazione maschile all’origine dei nomignoli dati alla clitoride, dalla nascita del mestiere più antico del mondo all’invenzione dei sex robot. Kate Lister ci racconta com’è cambiato nel tempo l’uso della parola «puttana», da dove provengono i pregiudizi sul piacere femminile e su quello maschile, e cosa si usava per contenere lo sperma prima che esistessero i preservativi – una vescica di capra, nel caso di Minosse. C’è chi si eccita per i peli pubici e chi li preferisce rasati e c’è persino chi si eccita per l’esposizione ai raggi del sole (un fenomeno chiamato «actirastia»): la varietà dei modi che abbiamo di vivere la sessualità e di cercare il piacere, infinitamente complessi e creativi, è espressione della nostra intelligenza di specie. Come l’esplorazione delle umide terre della petite mort, scoprirli è un’avventura aperta a chiunque ne provi il desiderio.
Letteratura d'evasione. Scritti dei detenuti del carcere di Frosinone
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2022
pagine: 280
Che cosa significa essere liberi? Potere uscire di casa tutti i giorni quando si vuole, mangiare a qualunque ora del giorno e della notte, andare a correre in un parco, a scalare una montagna, a fare un tuffo nel mare, fare l'amore con la persona che si desidera ogni volta che se ne ha l'occasione. E come si fa a essere liberi quando ciascuna di queste cose è negata? Una risposta provano a darla i detenuti del carcere di Frosinone con i testi che formano questa antologia. Composto durante il laboratorio di scrittura ideato e condotto da Ivan Talarico, nell'ambito del progetto Fiorire nel pensiero curato e ideato da Federica Graziani, questo insieme di racconti, brevi autobiografie, pagine diaristiche, lettere, surrealistici «cadaveri squisiti» e altri esercizi letterari rappresenta una rottura delle pareti che separano l'esterno del carcere dalla realtà al suo interno, permettendo sia a chi legge sia a chi scrive di abitare insieme uno spazio di confronto e vicinanza: quello della letteratura. Uno spazio di libera espressione nel quale gli autori danno voce al proprio passato, ai propri sogni e alle proprie paure, descrivono gli ambienti della prigione e le planimetrie di città immaginarie, inventano storie a partire da una fotografia e si reinventano come personaggi di finzione, condividono ricordi e parlano di amore e di morte, di errori commessi e di scelte fatte con coraggio. Arricchita dalle prefazioni di Luigi Manconi e Alessandro Bergonzoni, "Letteratura d'evasione" è una testimonianza della potenza liberatoria e rigenerante della scrittura. Un'opera corale che è anche una riflessione sulla reclusione e sulla possibilità che un carcere non sia solo un punto di arrivo ma anche un nuovo inizio. Perché, come scrive Manconi, «letteratura d'evasione è sia quella che consente al detenuto-lettore di emanciparsi dalla claustrofobia mentale e _ sica delle sbarre, delle porte blindate, degli spazi coatti, sia quella prodotta dal detenuto-scrittore. Ovvero da chi, nella prigione psicologica e materiale, ha trovato uno spiraglio per prendere aria, per sgranchire gambe e braccia, per conquistare una porzione di autonomia e di libertà».
Atlante del Grande Nord. Alla scoperta di aurore, miti e paesaggi misteriosi
Sabrina Mugnos
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2022
pagine: 256
Pensate al luogo più a nord che conoscete. Fissatelo nella mente, poi proseguite ancora e ancora, attraversate centinaia di chilometri di ghiaccio e neve, oltrepassate vulcani chiazzati di bianco e cascate di cristallo, scivolate tra branchi di renne e orsi polari, smarritevi nel buio gelido della notte artica inseguendo i bagliori verde-porpora delle aurore boreali. Ecco, a quel punto – e solo a quel punto – vi accorgerete di essere entrati in una zona al di là di ogni confine: un regno in cui la natura assume i contorni del mito e in cui gli uomini si confrontano ogni giorno con il proprio limite. Eccovi, infine, al cospetto del Grande Nord. Sabrina Mugnos ci conduce in un viaggio scientifico e sentimentale in Lapponia e Groenlandia, nelle isole Svalbard e in Islanda, alla scoperta dei loro incredibili paesaggi e delle popolazioni che li abitano: da Ilulissat, la capitale mondiale degli iceberg, all’area termale di Geysir, sede dei geyser che da questo luogo prendono il nome; dalle spettacolari luci aurorali che rischiarano i fiordi attorno a Tromsø alla piccola isola di Magerøya, dove si trova il leggendario Capo Nord, uno dei punti da cui ammirare il «sole di mezzanotte»; dal cimitero senza corpi – a causa del permafrost che rende impossibili le inumazioni – di Longyearbyen ai fenomeni ottici noti come «spettri di Brocken», visibili nella calotta vicino a Kangerlussuaq. Quello di Mugnos è un racconto in prima persona tra flora e fauna, scienza e folklore, che attraversa la spiaggia dei puffin di Reynisfjara e le piste percorse da slitte e mute di husky tra Svezia e Finlandia, il turistico villaggio di Babbo Natale a Rovaniemi e l’inquietante leggenda islandese dei tredici «Babbi Natale» – orripilanti troll dall’aspetto umanoide –, il patrimonio culturale dei sami, che vivono in Lapponia da millenni, e l’antica società degli inuit groenlandesi. “Atlante del Grande Nord” è un’avventura all’estremo dell’umano, una mappa narrativa di come appare il mondo al di là delle colonne d’Ercole delle nostre trafficate e congestionate metropoli. Una fotografia dell’Ultima Thule terrestre in tutta la sua candida, immacolata meraviglia.