La Vita Felice: Adularia minima
Magenta è il colore dei ricordi
Silvia Albertazzi
Libro
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2014
pagine: 92
Al Giro d'Italia. Vasco Pratolini al 38° Giro d'Italia (14 maggio-5 giugno 1955)
Vasco Pratolini
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2008
pagine: 142
Della propria "passione" sportiva, e per il Giro in particolare, Vasco Pratolini non ha mai fatto mistero. Non solo: dato che "sport e nostalgia sono compenetrabili l'un l'altro", ecco allora che i due termini che si possono richiamare per meglio qualificare la disposizione e l'atteggiamento dello scrittore nei confronti del Giro possono ben essere "vacanza" e, al tempo stesso, "vacanza memoriale". Una vacanza che si muove tra presente e ricordi che ne rinverdiscono l'atteggiamento, facendogli recuperare una visione anche adolescenziale, festosa, della corsa; "ritrovare sotto la scorza dei quarant'anni gli entusiasmi dell'adolescente acceso d'ammirazione per Binda e per Brunero, per Girardengo e per Belloni. E in realtà non ho che da sostituire dei nomi per rivivere cotesta stagione, una volta di più e con lo stesso cuore".
Due ruote fa. L'Italia del '77 vista da un giro e in un racconto
Ennio Cavalli
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 1997
pagine: 124
Cronaca sportiva e anche un po' civile (ritrasformata in fiction) tra i raggi di un anno caldo, il '77, protagonista un inviato al 60° Giro d'Italia. Accaddero molte cose fuori dal comune. Le ripropone, vent'anni dopo, questo libro diviso in due: diario giornalistico, da osservatore girovago al seguito della carovana, e racconto a misura di un'Italia unita dalle corse e lacerata dal terrorismo.
Cronache del primo Giro d'Italia
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 1998
pagine: 254
"Il Primo Giro d'Italia ciclistico si è iniziato con un incidente drammatico. Non c'è sangue, non ci sono morti, ma non per questo il dramma è meno intenso e meno commovente... Un ciclista oscuro, ignoto, ancora inesperto delle grandi gare su strada, magari, compirà tranquillamente, senza gravi incidenti, l'enorme fantastico percorso di 2500 chilometri e giungerà buon ultimo o buon piazzato alla meta; un corridore celebre, esperto, smaliziato, rotto a tutti i pericoli e a tutte le disavventure, curato, carezzato, tenuto sott'occhio, maternamente, da un'amorosa "chance" che egli impersona, accennerà appena alla corsa, metterà appena in moto la macchina. Poche centinaia di metri: un bimbo avanti, un capitombolo, un piccolo groviglio di uomini e di macchine, poi tutti, uomini e macchine, si rialzeranno, incolumi, tranne una macchina. Il piccolo gioiello d'acciaio, accuratamente miniato e irrobustito per la battaglia, giacerà solo, nella polvere, con una ruota spezzata quasi senza rimedio. E sopra di esso, spezzato, pure, un audace sogno di gloria - affranta un'energia delle più invidiate e più temute - piangente, di dolore e di rabbia, il Campione." Le cronache del primo Giro d'Italia raccontano di passioni sofferte dal sapore tardoantico e decadente e, con bonaria ironia, di fortune e sfortune tra una pedalata e l'altra.
Battista al Giro d'Italia. Intermezzo giornalistico
Achille Campanile
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 1996
pagine: 249
Battista va al Giro d'Italia: ma chi è Battista? È forse Achille Campanile, o un suo alterego? Dobbiamo davvero credere che l'uno, il noto scrittore e drammaturgo, e l'altro, il suo "vecchio servitore", abbiano proprio seguito il Giro del 1932? E per di più in bicicletta? Battista al Giro d'Italia si fa burla del Giro e di se stesso, diverte e confonde il lettore, ma racconta ugualmente la storia macchietti-tica di un Giro spesso fantastico e paradossale, in un'epoca, il 1932, in cui la televisione non esisteva e il Giro era un grande evento popolare, di cui solo radio e giornali potevano trasmettere colore odore e sapore.