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Le Lettere: Fuori formato

Una fede in niente ma totale

Una fede in niente ma totale

Claudio Parmiggiani

Libro: Copertina morbida

editore: Le Lettere

anno edizione: 2019

pagine: 408

"Da più di quarant'anni Claudio Parmiggiani fa cantare il fuoco e la terra, l'aria e il fumo, il legno e la pietra. Le sue sono sculture d'ombra, come le ha definite Georges Didi-Huberman: figurazioni nelle quali i corpi e gli oggetti, tutto l'universo della vita insomma, viene evocato in absentia. È un'arte della sottrazione, di una rarefazione ascetica, in polemica esplicita con la mondanità frastornante del narcisistico «sistema dell'arte» contemporaneo. Quest'arte tuttavia evita sempre la béance del puro gioco intellettuale: la sparizione che Parmiggiani mette in scena (non manca nel suo lavoro una componente paradossalmente teatrale) ha sempre qualcosa di traumatico, spesso alludendo alle scomparse laceranti di cose e persone «emigrate» (per dirla con W.G. Sebald) - travolte dai flutti, bruciate dal rogo della storia. È un'arte squisitamente, talora brutalmente materiale; ma che conserva sempre l'anelito a una dimensione trascendente, a un'oltranza che non è di questo mondo, allo «spirituale dell'arte». Un'arte senz'altro religiosa, insomma, che tuttavia non può essere ricondotta a ortodossie di sorta: una fede in niente ma totale è quella che appunto attribuisce a sé l'artista. Sin dall'inizio della sua parabola Parmiggiani accompagna la figurazione con l'esercizio della parola scritta. Versi, prose liriche e autobiografiche, apologhi, dichiarazioni e interviste. Come se la sua ostinata reclusiveness fosse in realtà sempre rivolta a qualche segreto interlocutore, a sua volta presente in absentia: il suo è davvero un «silenzio a voce alta». E spesso questa parola restituisce le chiavi segrete di un'opera, la sua, come nessuna oggi sostanziata d'enigma; riconduce questo mondo nebbioso e metafisico a «incipit» di sorprendente eloquenza, immagini memoriali dai colori vividi e violenti. Come già in passato per raccolte parziali dei suoi testi, anche in questa più organica occasione Parmiggiani non ha voluto associare alcuna immagine alle sue parole: sebbene spesso esse alle proprie opere ovviamente alludano, in forma più o meno diretta. La sua finisce per essere, così, più che una scrittura "figurata" una scrittura figurale, nel senso antico descritto da Erich Auerbach: una scrittura che evoca e attende cioè, ma in effetti spettralmente già include, il proprio balenante complemento d'immagine. Come il seme nella parabola evangelica è una parola che s'interra, che sprofonda nelle viscere del cosmo: essa sa che solo morendo può rinascere a nuova vita." (Andrea Cortellessa). Prefazione di Jean-Luc Nancy.
31,00

Al limite

Antonella Bukovaz

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Le Lettere

anno edizione: 2011

pagine: 120

Quella di Antonella Bukovaz è la nuova voce della nostra poesia. Lo charme della sua timbrica, e soprattutto della sua intonazione, è parte non accessoria della sua testualità. Una voce semplice, a tratti arcaica, che però infinitamente si rifrange utilizzando meccanismi multimediali di prima qualità. Siamo in un universo liquido. Ogni oggetto è percepito nel suo stingere, dilagare, dilavare: "i confini delle cose ingoiano se stessi". Se il paesaggio sfuma, si perde, "si dissolve" è perché viene dipinto a gouache sul più sottile, il più "assorbente" dei veli. È un "paesaggio in corso": senza contorni né profili, né punti né linee. Nemmeno superfici. Nella nostra tradizione unico caso a questo è quello di Andrea Zanzotto. E dopo la sua nessuna voce quanto questa può dirsi site-specific.
32,00 30,40

L'Orestea di Gibellina e altri testi per il teatro

Emilio Isgrò

Libro: Libro in brossura

editore: Le Lettere

anno edizione: 2011

pagine: 632

Da cinquant'anni Emilio Isgrò segna in modo indelebile la scena culturale italiana, non solo con le famigerate "Cancellature" e le altre celebrate opere visive, ma con multiformi interventi in altri campi delle lettere e delle arti, dalla poesia alla narrativa al teatro. Nella location particolarissima delle rovine del paese di Gibellina, distrutto dal sisma del gennaio '68, in tre successive occasioni dal giugno 1983 alle due estati successive, Isgrò mise in scena il suo testo più significativo: una riscrittura dell'Orestea di Eschilo in un quanto mai originale impasto linguistico di italiano, siciliano e altri idiomi. Così inaugurando un nuovo spazio teatrale e segnando una svolta epocale nella storia degli spettacoli classici, non solo in Italia. A distanza d'un quarto di secolo, quello spettacolo resta nella storia per la grande portata simbolica e la rilevanza dei contributi artistici. In questo volume l'autore ha restaurato il testo, accentuando la ricchezza dell'impasto linguistico e la forza dell'ambizioso impianto corale. Oltre all'Orestea il volume raccoglie di Isgrò i contributi critici e i "manifesti" teorici, insieme agli altri testi pensati per la scena.
48,00 45,60

Il violino di Frankenstein. Scritti per e sulla musica

Valerio Magrelli

Libro

editore: Le Lettere

anno edizione: 2010

pagine: 180

Il paesaggio cui ci mette di fronte Valerio Magrelli in questo testo appare segmentato, frattale, ragnatelato di commessure e dislivelli. Colpisce che sia la musica a ispirare a Magrelli una rappresentazione di sé così mostruosa. Anziché a un'armonia senza tempo, a un imperturbato soggiorno in Elicona, il richiamo del mondo dei suoni viene associato da Magrelli a figure di alieni se non di una creatura come quella messa assieme dal Dottor Frankenstein. Figura dello squilibrio, dell'associazione di materiali suturati alla meglio: stigma inquietante, insomma, di una differenza sofferente. Ma che nell'affascinante Conferenza iniziale appare nella versione comica del Frankenstein Junior di Mel Brooks. Dove la Creatura, abbandonata alla sua notte di paura e di violenza, solo vagheggiando il richiamo di un violino lontano pare rimembrare la propria matrice umana. Chissà che, contro tutte le apparenze contrarie, un libro come questo non finisca per alludere alla nostalgia di un ordine superiore. Quello esemplato sulla musica, appunto: rapimento ma anche scienza. Con tre cd audio allegati con musiche di Guido Baggiani, Carlo Boccadoro, Luigi Ceccarelli e Fabrizio De Rossi Re. Prefazione di Guido Barbieri e postfazione di Gabriele Pedullà.
38,00 36,10

É vostra la vita che ho perso. Conversazioni e interviste (1964-1995)

É vostra la vita che ho perso. Conversazioni e interviste (1964-1995)

Amelia Rosselli

Libro: Libro in brossura

editore: Le Lettere

anno edizione: 2010

pagine: 396

Dall'anno dell'esordio pubblico, il 1963 in cui le prime poesie escono sul "Menabò" di Vittorini presentate da Pasolini, al 1995, un anno prima della sua tragica morte, Amelia Rosselli ha accompagnato i suoi anni operosi con numerose interviste rilasciate a giornali, riviste, radio e televisioni. Due giovani rosselliane DOC, Monica Venturini e Silvia De March, le hanno rintracciate tutte, in molti interessanti casi restaurandone i "tagli" editoriali del tempo. Non mancano episodi di grande ampiezza: registrazioni da seminari, lezioni e pubbliche conversazioni nelle quali è stata opportunamente conservata, nella trascrizione, l'impronta vocale così caratteristica di una personalità che mai ha cessato di interrogarsi. Perché "scrivere è chiedersi come è fatto il mondo: quando sai come è fatto forse non hai più bisogno di scrivere. Per questo tanti poeti muoiono giovani o suicidi". Quella continua interrogazione era stata - alla lettera - questione di vita o di morte.
35,00

L'estrema funzione. La letteratura degli anni Settanta svela i propri segreti

Walter Pedullà

Libro: Libro in brossura

editore: Le Lettere

anno edizione: 2010

pagine: 356

"Fra i grandi critici della sua generazione, Pedullà è stato il più agitato e insieme il più disincantato critico. Davvero uno "Sciamano che ride", come nel primo capitolo di questo libro: e che nel riso ha per tempo trovato la chiave d'accesso allo scrigno che racchiude il tesoro del godimento letterario. Se gli anni Cinquanta erano stati quelli della formazione e i Sessanta quelli di un insonne apprendistato alla scrittura, sono senz'altro gli anni Settanta quelli aurei, sciamanicamente sulfurei, di Pedullà scrittore-critico. E nel '75 L'estrema funzione già dalla struttura tipografica "a due piani" alludeva alla dialettica tra "centro" e "periferia" concettualmente così cara all'autore. Una dialettica che non ha mancato di trasmettere, come un virus, ai suoi numerosi discepoli. Quegli anni che oggi si fa a gara nel descrivere come monocromi plumbei, traboccavano in realtà di colori: pop e concettuali, "poveri" e neobarocchi, dandistici e dadaisti. E L'estrema funzione è un loro vertiginoso caleidoscopio. Certo, la violenza dell'estremismo c'era: e decretava che era finito il tempo della letteratura, che essa meritava d'essere messa a morte. Lo sciamano, allora come oggi, rispondeva con un sorriso." (Andrea Cortellessa)
35,00 33,25

Ogni cinque bracciate

Vincenzo Frungillo

Libro: Libro in brossura

editore: Le Lettere

anno edizione: 2009

pagine: 136

Cosa si può immaginare di più inattuale, oggi, di un poema epico in ottave? Basterebbe questo a indicare in Ogni cinque bracciate, work in progress iniziato nel 2002 e concluso nel 2007, la più rara delle aves in un panorama poetico, come il nostro degli ultimi decenni, contrassegnato per lo più da gabbie strenuamente chiuse, finissimi lavori di cesello, fenomenologie microscopiche. L'originalità di Frungillo è stata quella di cogliere la chiave d'accesso a una dimensione epica, allegorica e mitopoietica. Quello di Renate, Karla, Lampe è il corpo dell'utopia socialista e, più in generale, di una modernità che ha preteso di spingersi, in tutti i sensi, oltre i propri limiti. Proprio come nelle Vite degli altri, film di Florian Henckel von Donnersmarck, c'è in questa storia anche un "agente doppio": l'inquietante dottor Starkino che canta le magnifiche sorti e progressive dei corpi da record. La sua retorica ci turba perché non possiamo non risentirvi gli accenti degli epinici antichi, delle odi pindariche. L'inganno della parola e quello della storia sono lo stesso inganno.
20,00 19,00

Non libro, più disco

Cesare Zavattini

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Le Lettere

anno edizione: 2009

pagine: 100

Torna in libreria a quasi quarant'anni dalla versione originale Non libro più disco, pubblicato da Bompiani nel 1970 e accolto con proteste soprattutto per la "parolaccia" che giganteggia nella prima pagina. All'epoca la sua forma doppia (scritta e orale) e le sue invettive scandalose provocano curiosità e insieme sconcerto. Non libro più disco è un oggetto inclassificabile, un caposaldo della genealogia dei fuoriformato; anzi un non-oggetto. Zavattini stesso non sa come definirne la natura: «Un po' saggio, un po' romanzo, un po' contestazione ad alta voce, e un po' confessione». Il non-libro affida all'immaginazione tipografica, al gioco coi caratteri e con il loro corpo, la coreografia e il movimento convulso di un discorso che è insieme interiore e pubblico, rivolto alle istituzioni letterarie e aperto su un mondo caotico di cui Zavattini capta il mutamento, la rapida trasformazione.
22,00 20,90

Il territorio magico. Comportamenti alternativi nell'arte

Achille Bonito Oliva

Libro: Copertina morbida

editore: Le Lettere

anno edizione: 2009

pagine: 280

Proponiamo con questa nuova edizione il primo libro di Achille Bonito Oliva, l'eccentrico critico d'arte, saggista e fondatore della Transavanguardia: Il territorio magico. Con questo volume, ormai introvabile e ricercato da tutti, traccia un profilo dei radicali mutamenti che hanno interessato il campo artistico tra anni Sessanta e Settanta, mettendo in luce le componenti chiave - poetiche, filosofiche, antropologiche - di un momento fondamentale della nostra vicenda culturale. In una scena artistica in cui il post minimalismo e l'Arte povera avevano fatto da poco il loro ingresso, Bonito Oliva propone una lettura dei fatti artistici distante dall'accento sui materiali e i processi naturali e concentrata invece sulla dimensione culturale, sulla relazione antropologica tra corpo, linguaggio, comportamento e spazio. Il luogo dell'azione artistica si è trasformato appunto in un "territorio magico": uno spazio condiviso in cui viene tendenzialmente annullata la distanza opera-spettatore e l'artista stesso si espone in qualità di "materiale".
25,00 23,75

L'ora di Praga. Scritti sul dissenso e sulla repressione in Cecoslovacchia e nell'Europa dell'Est (1963-1973)

Angelo M. Ripellino

Libro: Libro in brossura

editore: Le Lettere

anno edizione: 2008

pagine: 326

"Sono tornato da Praga con disperazione e con rabbia. Dopo aver vissuto per due mesi le speranze e le apprensioni di un popolo, alla cui cultura ho dedicato gran parte della mia esistenza. Tanto più amaro è il mio ritorno in quanto questo magnifico popolo è stato offeso e schiacciato dall'esercito di un altro paese, della cui letteratura io sono da lunghi anni testimonio ed amico in scritti e lezioni". È la fine d'agosto del '68 quando Angelo Maria Ripellino, un anno prima inviato a Praga dall'"Espresso" per seguirne la "primavera", ne viene scacciato dai cingoli sovietici: che a quella speranza di rinascita, e di un dialogo finalmente aperto fra i due versanti del continente funestato dal Muro, hanno messo brutalmente la mordacchia. È la fine del "socialismo dal volto umano", ideale appartenuto anche all'intellettuale Ripellino; e l'inizio di una ventennale traversata nel deserto delle contrapposte ideologie. Le parole di Ripellino costituiscono almeno un'appassionata testimonianza in favore della coscienza, appunto, della letteratura e dell'arte. Valore inattuale quanto irrinunciabile: allora come quarant'anni dopo.
22,00 20,90

Il poeta postumo. Manie pettegolezzi rancori

Franco Cordelli

Libro: Libro in brossura

editore: Le Lettere

anno edizione: 2008

pagine: 272

Il poeta postumo è il bizzarro documento di pubblici vizi e virtù private delle letture poetiche che il club romano Beat 72 tenne nella primavera del 1977 a Roma e che destarono un grande clamore. Nel '78 II poeta postumo esce da Lerici con un'appendice di immagini - qui ricostruite nel loro originale splendore grazie all'inesausta ricerca iconografica di Stefano Chiodi - che documenta le performance di Dario Bellezza, Paolo Prestigiacomo, Renzo Paris, Giorgio Manacorda, Maurizio Cucchi, Valentino Zeichen, Elio Pecora, Mariella Bettarini, Cesare Viviani, Giuseppe Conte, Gino Scartaghiande, Michelangelo Coviello, Gregorio Scalise, Nico Orengo, Daniela Ripetti e del Gruppo poesia nel movimento politecnico-poesia. Ma le performances non erano state solo, e non tanto, quelle dei poeti. Ciò a cui assistiamo in queste pagine scatenate è una fiera delle vanità, e insieme un teatro della crudeltà, dove l'unico a restare incolume sul campo, alla fine, è il regista nemmeno così occulto, il poeta postumo Franco Cordelli acquattato in silenzio in un angolo dell'inquadratura, dietro le quinte degli occhiali scuri.
28,00 26,60

L'uomo avanzato

Mariano Bàino

Libro: Libro in brossura

editore: Le Lettere

anno edizione: 2008

pagine: 144

"Diversamente da Robinson Crusoe, il naufrago di Mariano Bàino non incontra proprio nessuno. È avanzato perché il suo orizzonte non può essere oltrepassato; ma anche perché il mondo non sente in alcun modo la sua mancanza. L'isola "al centro del nulla" resta deserta: refrattaria alle sue sempre meno appassionate ricerche. Contrappasso del passato ruolo di designer: specializzato nel progettare aeroporti e show-rooms, ha incontrato il non-luogo definitivo, lo spazio senza qualità dove è semplicemente inimmaginabile quella cosa che si chiama società. A chi vi si trova resta solo la possibilità di osservare. Come un nuovo signor Palomar, il naufrago resta solo con le proprie percezioni e il ruminìo del proprio monologare. Con questo suo esordio narrativo uno dei nostri poeti più brillanti con una metafora antica ci dice cose nuove: che noi osservatori delusi di un mondo in disfacimento, portatori riluttanti di valori in liquidazione, non possiamo far altro che riconoscere." (Postfazione di Remo Ceserani).
19,00 18,05

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